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Libri

Benvenuto Morning Star… tredici anni dopo

1. Do it yourself

Nel giorno del compleanno di Tolkien rendiamo disponibile su Giap la traduzione inglese del romanzo solista di Wu Ming 4 Stella del Mattino, pubblicato in Italia ormai nel lontano 2008, che oltre ad avere il professore di Oxford tra i personaggi principali, ha al centro la figura di T.E. Lawrence, meglio noto come Lawrence d’Arabia. Il romanzo ha poi avuto una seconda edizione nel 2017, con all’interno due mappe e una nuova copertina realizzata da Igort.

Già in passato, poco dopo l’uscita, una traduzione inglese era stata realizzata da Alessia Conti con la collaborazione di Laura Macdougall, che però non era bastata a destare l’interesse dell’allora editore britannico di Wu Ming. Non così per le traduzioni in castigliano e francese, pubblicate entrambe nel 2012, rispettivamente da Acuarela e Métailié.

Purtroppo, a distanza di anni, lo stesso destino della prima traduzione «amatoriale» è toccato alla seconda traduzione inglese, rimasta senza pubblicazione. Ecco perché oggi decidiamo di renderla disponibile. Prosegui la lettura ›

La Q di Qomplotto, di Wu Ming 1. Anteprima dell’indice, preordine e riflessioni sul pubblicare libri in un momento come questo

La Q di Qomplotto. Clicca per leggere in anteprima l’indice completo.

Se tutto va come deve andare, il libro di Wu Ming 1 La Q di Qomplotto – sottotitolo non definitivo: «QAnon e dintorni. Come le fantasie di complotto aiutano il sistema» – arriverà in libreria il 25 febbraio il 25 marzo 2021 [dopo la proroga ottenuta per inserire gli ultimi sviluppi, su tutti l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio, N.d.R.]

La Q di Qomplotto è già preordinabile sul sito delle Edizioni Alegre, dove si può leggere in anteprima l’indice completo, anche tradotto in inglese.

In realtà non è “solo” un indice, perché include i sommari dei singoli capitoli.

I sommari – ispirati a quelli de Il mattino dei maghi di Pauwels e Bergier – sono composti a loro volta di titoli. O meglio: sono concatenazioni di frasi allusive, indovinelli, calembours. Consentono di vedere già ora l’architettura del libro, di comprenderne in linea di massimo l’andamento narrativo ed espositivo, e al tempo stesso lasciano vuoti da riempire, propongono enigmi e misteri.

È un tentativo di applicare nella scrittura stessa e nella presentazione del libro quel «mostrare la sutura» che da anni sta al centro della prassi wuminghiana e che, con le debite riconcettualizzazioni, proponiamo come alternativa al semplice «debunking». Prosegui la lettura ›

Con La farina dei partigiani di Piero Purich e Andrej Marini torna la collana Quinto Tipo diretta da Wu Ming 1

La farina dei partigiani

Clicca per ingrandire e vedere la copertina completa, con quarta e alette.

Racconto del «secolo breve» e di tre generazioni, La farina dei partigiani ha l’andamento di una tromba d’aria: comincia a ruotare in Bisiacaria – il territorio tra Trieste e il Friuli – per poi allargarsi all’Europa e al mondo intero.
Con il cuore che batte nella Resistenza e i piedi piantati nelle lotte sul lavoro, Piero Purich – storico e narratore – e Andrej Marini – discendente della dinastia operaia e antifascista Fontanot-Romano-Marini – ricostruiscono una vera e propria saga familiare e proletaria.

La storia, molte storie, vicissitudini di lavoratori comunisti a cavallo tra confini e culture, tra epoche ed epopee. Dai campi profughi austriaci durante la grande guerra all’emigrazione clandestina in America, dalle lotte nei cantieri navali di Monfalcone alla guerra partigiana in Italia e Slovenia, dall’idealistica partenza per «costruire il socialismo» in Jugoslavia alle amare delusioni nei confronti di Tito, dello stalinismo e del Partito comunista italiano, per arrivare al tardo Novecento, alle esperienze di Andrej a Panama, in Nigeria, in Libia e in Giordania.

Biografie incredibili ma vere, messe insieme col rigore di chi lavora sulle fonti e narrate con la penna del romanziere. Vite che incarnano il grande sogno della sinistra europea e mondiale. Vite di chi non si è mai arreso di fronte alle difficoltà e alle delusioni più cocenti. Vite all’insegna della libertà mosse da un ideale intramontabile: la fine dello sfruttamento. Prosegui la lettura ›

L’Uomo Calamita. Se non possiamo raccontarvelo in teatro… ve lo raccontiamo lo stesso.


Questa sera, sabato 7 novembre, alle ore 21, avremmo dovuto portare in scena L’Uomo Calamita, al teatro San Faustino di Sarezzo, in Val Trompia. Sarebbe stata la prima recita della tournée autunnale, dopo che le date di primavera erano saltate tutte, Dpcm dopo Dpcm.

Per l’occasione, avevamo già ristampato il libro, con il racconto di Wu Ming 2 da cui è tratto lo spettacolo, impreziosito dalle illustrazioni di Marie Cécile. La casa editrice Strane Dizioni ne ha tirate 1000 copie, visto che la prima edizione era andata esaurita dopo una decina di repliche.

La vicenda è ambientata durante la seconda guerra mondiale, quando il fascismo proibì gli spettacoli girovaghi degli “zingari” e iniziò a rastrellarli e concentrarli “sotto rigorosa vigilanza”. Vista la situazione, una compagnia di circensi, guidata dall’enigmatico “Uomo Calamita”, mette i propri superpoteri magici e funambolici al servizio della Resistenza antifascista.

L’azione scenica è un “oggetto narrativo non identificato” che mescola numeri da circo,  letteratura declamata, ritmi di batteria, musica elettronica e mesmerismo.

Non potendo esibirci dal vivo, né volendo ricorrere allo streaming, abbiamo pensato che L’Uomo Calamita (il libro) è l’unico modo che abbiamo per portare in giro, nonostante le zone rosse/arancio/gialle, la storia che Giacomo Costantini, Fabrizio “Cirro” Baioni e Wu Ming 2 avrebbero raccontato sulla pista del circo El Grito e nei teatri della Penisola. Prosegui la lettura ›

Il diario dell’eroe. Le ultime parole di Gilberto Centi

Esce oggi, per la casa editrice Pendragon, Il diario dell’eroe, raccolta di scritti di Gilberto Centi – poeta, scrittore, performer, giornalista culturale – tra i quali spicca l’opera che dà il titolo al volume, sulla quale Gilberto stava ancora faticando quando la morte gli impedì di proseguire il lavoro, nella prima estate del nuovo millennio.

Ci sono voluti vent’anni, a inseguire scatoloni e riordinare fogli volanti, tra l’Aquila e Bologna, perché questo libro vedesse la luce, e vecchie promesse venissero mantenute. Il grande lavoro di riordino dei materiali si deve a Vincenzo Bagnoli, ma un contributo importante a quest’uscita tanto attesa, lo hanno dato anche Valerio Monteventi, Cesare Ferioli e Mavi Gianni.

Noi abbiamo scritto, per l’occasione, un breve ricordo di quel nostro “fratellastro maggiore”, come già avevamo fatto vent’anni fa, a botta calda, quando ci arrivò la notizia della sua scomparsa.

«Gilberto – scrivemmo allora – appartiene a una stagione delle nostre vite e a un’epoca che forse si è chiusa, perché si potesse dare inizio a qualcosa di diverso. Succede sempre nella storia. Ma ce lo ricorderemo, altroché. E francamente spero che lo faremo ridendo, in tempi interessanti. Quelli che ci ha aiutato a inaugurare.»

I tempi sono senz’altro interessanti. Vediamo se ci riesce anche di ridere. Prosegui la lettura ›

Epidemie e controllo sociale di Andrea Miconi è un libro importante, togliamolo dal cono d’ombra e dall’oblio

Epidemie e controllo socialedi Wu Ming

Grazie a una recensione di Roberto Ciccarelli sul Manifesto abbiamo letto – si divora in un’ora e mezza – il pamphlet di Andrea Miconi Epidemie e controllo sociale (Manifestolibri, 2020).

Abbiamo scoperto che è uscito a giugno, il che non toglie assolutamente nulla alla sua attualità, anzi: dimostra senza equivoco che i nodi di fondo sono rimasti gli stessi. Tutti.

Non conosciamo i motivi per cui il Manifesto lo ha recensito solo quattro mesi dopo. Altre recensioni per ora non ne abbiamo viste, fino all’altro giorno di quest’uscita non sapevamo nulla. L’impressione è che non sia nemmeno semplice reperirlo. Molti fattori, su cui è inutile soffermarsi qui, sembrano aver remato contro la sua diffusione.

Ma è un libro importante e merita molto miglior sorte.

Miconi è un sociologo, per la precisione un sociologo dei media, e qui propone una sintesi ragionata, scritta benissimo e puntuta, delle narrazioni tossiche della primavera scorsa, le stesse con cui ci ritroviamo ad avere a che fare in questi giorni. Prosegui la lettura ›

Prima gli Italiani? Un laboratorio a distanza riuscito… un’esperienza da non ripetere.

Clicca sulla copertina per visualizzare il pdf del libro

È disponibile da ieri, sul sito dell’associazione Eks&Tra, l’antologia di racconti prodotti dal 7º laboratorio di scrittura collettiva e meticcia, condotto da Wu Ming 2 all’Università di Bologna, nell’ambito del corso di Sociologia della letteratura del prof. Fulvio Pezzarossa.

Com’è facile immaginare, il laboratorio dell’anno 2020, iniziato a metà febbraio, ha dovuto superare non pochi ostacoli e risolvere speciali problemi. Wu Ming 2 ne parla nella presentazione al volume, che potete leggere qua sotto.

Durante il lockdown di primavera, per “salvare” alcune iniziative, abbiamo accettato di tenere incontri e conferenze a distanza. Si è trattato sempre di eventi riservati a un certo numero di iscritti, senza dirette video pubblicate su Facebook o altre piattaforme. Abbiamo cercato di trovare una mediazione tra il nostro rifiuto di essere ripresi e le esigenze di chi ci aveva invitato, investendo tempo, denaro ed energie nell’organizzazione. Abbiamo tentato qualche esperimento, ma siamo giunti alla conclusione che non fa per noi. Questa sera Wu Ming 2 avrebbe dovuto partecipare a un incontro alla biblioteca comunale di Bedizzole (BS), ma il sindaco, due giorni fa, ha deciso di annullare tutti gli appuntamenti pubblici sul territorio. Ci è stato proposto di spostare la serata sullo schermo di un computer, ma abbiamo preferito rimandare a quando sarà di nuovo possibile stare insieme, negli spazi della biblioteca. Prosegui la lettura ›