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Libri

Ecco l’ebook: «Giap. L’archivio e la strada», da oggi in tutte le librerie on line

Ecco l’esperimento che in tanti ci avete chiesto di fare. «Sì, il giorno che licenziano il papa!», abbiamo risposto una volta a un lettore, tanto per buttarla in ridere, ma intanto riflettevamo. Sempre più lettori ci hanno consigliato di esser meno rigidi sulla questione ebook. Morale della favola: per la prima volta da quando esiste Wu Ming, facciamo un passo indietro rispetto a uno dei nostri comandamenti, ovvero: «Non chiederai soldi per il download di un libro digitale». Per questo qui ve li chiediamo: costa quattro euro (vabbe’, meno un centesimo). Prosegui la lettura ›

Radio Giap Rebelde. Timira live at Kitchen + altri suoni & altre date

Il 25 novembre 2012, al teatro Kitchen di Vicenza, in una zona industriale fatta di capannoni dismessi, nebbia, vecchie Jaguar e night club, è andato in scena il quarto appuntamento di Profili 2012 – Voci di Donna. In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Antar Mohamed e Wu Ming 2 hanno letto brani di Timira accompagnati da Simone Massaron (chitarre), Danilo Gallo (contrabbasso) e Massimiliano Sorrentini (batteria), ovvero tre dei quindici musicisti che danno vita al Colectivo El Gallo Rojo, un’esperienza cooperativa di jazz, improvvisazioni, rumori e incisioni discografiche. Il set proposto al pubblico del Kitchen era stato preparato a distanza, per via telematica, e poi con una piccola session di prova, un’ora prima dello spettacolo. Prosegui la lettura ›

Amianto, una storia operaia

Amianto, una storia operaiaPost breve, giusto un lampo. Molto “irrituale” per Giap, e deciso all’impronta. E’ che ieri sera ho finito questo libro e mi ha colpito durissimo, come non mi capitava da tanto. Mi avevano avvertito: lo diceva anche Evangelisti nella prefazione, l’avevo letto nelle recensioni, anche in quella del Chimenti, ma quando leggi e leggi e leggi e ti arriva la “botta”, non c’è preavviso che conti. Mi ha smosso ricordi di quand’ero feto. Nel volgere di una generazione ci hanno devastati. Io, guardate, sono anni che non scrivo una recensione, e non la voglio scrivere neanche adesso. Non mi interessa più recensire, voglio discutere. Ieri sera ho inviato una mail ad Alberto, un po’ tartagliando, non trovando le parole giuste (avevo scritto anche due o tre frasi su Twitter, roba da vergognarsi, il massimo dell’inadeguatezza), e gli ho detto, in sostanza: che roba che hai scritto, compagno. Che cazzo di libro che hai scritto, compagno. Così, senza dire un cazzo, te ne esci con una roba del genere, ti metti a “fare Monzon” con queste memorie? Lo faccio decantare, poi parliamone su Giap, ti va? Io, te e altri, ti va? Volentieri, mi fa lui, poi mi spiega che è ancora scosso da una presentazione che ha appena fatto, il pubblico era pieno di operai menomati da anni di lavoro di merda, e figli e parenti di operai menomati o uccisi da anni di lavoro di merda. Insomma, io vi dico solo: leggetelo. Ché poi se ne parla insieme. E’ un libro di quelli che si leggono per poi parlarne insieme. A me ha smosso roba dentro, roba particolare, Prosegui la lettura ›

Hafa Café, Timira, Point Lenana. Une soirée panafricaine chez Bartleby

Panafrican flag

Radio Giap Rebelde presenta: audio della serata “panafricana” a sostegno di Bartleby, 17 ottobre 2012. E quando diciamo “Bartleby”, intendiamo lo spazio culturale più detestato e minacciato di sgombero dai poteri forti della città di Bologna: l’Alma mater capeggiata da Ivano Dionigi, il sempre più “lagnifico” rettore, & la classe digerente del PD, nello splendore grigiastro di tutte le sue ipocrisie.
Pietro Floridia, Antar Mohamed, Reda Zine e Wu Ming 1 hanno raccontato storie sospese tra Italia e Marocco, Italia e Senegal, Italia e Somalia, Italia e Libia, Italia e Kenya.
Buon ascolto. Al solito: per ascoltare in streaming senza lasciare questa pagina, clicca l’icona “>”. Per scaricare l’mp3, clicca sul link testuale e salva il file.
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Il Movimento Arts and Crafts e J.R.R. Tolkien

[In occasione dello Hobbit Day, nell’anno di uscita del primo film ispirato a Lo Hobbit, pubblichiamo il testo di un intervento tenuto alcuni anni fa a un convegno internazionale della Tolkien Society. L’autrice, Ty Rosenthal, è una fan neozelandese di J.R.R. Tolkien, che partendo dall’intuizione di più celebri studiosi (Hammond e Scull) sostiene –  immagini e citazioni alla mano – una tesi molto interessante ma poco approfondita dalle nostre parti. Vale a dire l’influenza diretta che William Morris, la pittura dei Pre-Raffaeliti e il movimento Arts and Crafts esercitarono su Tolkien, sulla sua visione estetica e narrativa.
In Italia non ci si è impegnati granché a indagare il legame tra Tolkien e una delle poche fonti di ispirazione letteraria da lui esplicitamente riconosciute: William Morris (forse, ipotizziamo, a causa dell’irriducibilità di questa figura ai parametri politico-culturali nostrani). Ty Rosenthal lo fa con la semplicità della lettrice amatoriale, andando a leggere i testi e soprattutto considerando Tolkien anche come artista figurativo e come calligrafo.
Ci sembra un buon modo di festeggiare il compleanno di Bilbo e Frodo Baggins, quello di incoraggiare un punto di vista diverso su Tolkien, sulla sua formazione artistica, inserendone l’opera in un phylum culturale in buona parte ancora da indagare.] Prosegui la lettura ›