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«Ddl antisemitismo», ovvero: disciplinare scuola e cultura dopo la rivolta per Gaza

di Girolamo De Michele*

L’intenzione della maggioranza di governo di proporre un Ddl unificato – cioè accorpando diversi disegni di legge – sul tema «antisemitismo a scuola», sotto l’egida di Maurizio Gasparri, può essere considerato l’ennesimo episodio di un attacco sistematico alla scuola in quanto tale. Senza dettagliare un lungo elenco, basta citare il provvedimento disciplinare contro Christian Raimo e la recente revoca dell’iscrizione alla piattaforma S.O.F.I.A. dei corsi di formazione docenti del progetto «La scuola non si arruola».

In apparenza la scuola è concepita come un punching ball sul quale chiunque, passando, può scaricare un paio di sganassoni senza tema di vederseli restituiti. In realtà, l’insieme – il combinato disposto, come si dice – di provvedimenti, circolari, dichiarazioni, episodi e provocazioni delineano una strategia intelligente: dopo aver dettagliato e spacchettato la scuola nelle sue specifiche sfaccettature, si colpiscono – o si tenta di colpire, magari per saggiare la reazione – le singole componenti.

Come minimo, mettere la scuola sulla difensiva e lasciarla arroccata a proteggere questo o quel punto è già un risultato, che denota strategia e una certa intelligenza: Valditara, insomma, non è Sangiuliano, e prima si smette di pensare all’attuale ministro come una macchietta o un anello debole, meglio è.

Anche perché l’attacco alla scuola è parte di una più generale strategia di attacco – meglio: di presa di possesso – nei confronti della cultura e delle sue istituzioni, grandi e piccole: in questo il ministro Giuli si sta dimostrando capace e attrezzato, al di là dei suoi vezzi linguistici che vengono buoni per solleticare l’inanità di certi suoi critici mai capaci di andare oltre lo sberleffo per vedere i segni di un progetto culturale. Prosegui la lettura ›

Calendario generale di Wu Ming, novembre – dicembre 2025

Leonid Ivanovich Solomatkin, «Musicisti erranti» [Странствующие музыканты], olio su tela, 1872.

Oggi, venerdì 31 ottobre
TRIESTE
Dischi volanti sul Musinè.
Dalla «grande ondata» del 1978 a Ufo 78 di Wu Ming,
guida alla montagna dei misteri a cui è ispirato il Quarzerone
Mariano Tomatis in dialogo con Roberto Maestri
h. 19, Sala Xenia
via Mazzini 7, angolo Riva III Novembre.
Nell’ambito del Trieste Science + Fiction Festival.

Lunedì 3 novembre
TRIESTE
Difendere la Terra di Mezzo
Incontro con Wu Ming 4 sull’opera di J.R.R. Tolkien
h.18, Cinema Ariston
viale Romolo Gessi 14.
A cura de La Cappella Underground.

Martedì 4 novembre
BOLOGNA
Rodrigo Nunes presenta il suo libro
Né verticale né orizzontale. Una teoria dell’organizzazione politica
in dialogo con Wu Ming 1 e la rivista Teiko
h.19, Ex Centrale
via di Corticella 129.

Mercoledì 5 novembre
PADOVA
Wu Ming 2 presenta Mensaleri
in dialogo con Chiara Gallani
h. 18.30, Libreria Laformadelibro
via del Carmine 6.
Prenotazione qui.
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Mensaleri in viaggio. Voci, temi e parole dalle prime date del tour.

La fabbrica SNIA a Torviscosa, il villaggio operaio dove Mensaleri arriverà il 24 novembre.

Da due settimane Mensaleri è in viaggio insieme a Wu Ming 2: già cinque date e più di duemila chilometri percorsi. Il tour è partito da Roma, al centro sociale Brancaleone, dialogando con Christian Raimo, per poi toccare Macerata, Verona, Rovereto e Crespi d’Adda, uno dei luoghi che hanno ispirato il romanzo.

Tra questioni letterarie e richiami al presente, alcuni temi ricorrono a ogni appuntamento, mentre altri si affacciano tra le domande consuete e distinguono una serata dall’altra.

Di seguito vi proponiamo cinque estratti registrati, uno per ciascun incontro, che ruotano intorno ad altrettanti aspetti del libro.

1. La struttura.

Il romanzo non è costruito in maniera lineare: alterna tre piani temporali, ciascuno raccontato in ordine cronologico, benché con diversa durata. Ci sono poi tre voci narranti, plurali e singolari, con differenti gradi di affidabilità. Rispondendo a Luigi Licci della libreria Gulliver, – il 16 ottobre scorso alla biblioteca civica di Verona, – Wu Ming 2 si addentra nei dettagli e descrive la genesi di queste scelte.

Verona, 16 ottobre 2025 Verona, 16 ottobre 2025 Prosegui la lettura ›

Wu Ming a Trieste, in missione al completo: Tolkien, Gli uomini pesce, Mensaleri

Nel nostro piccolo, anche Wu Ming a Trieste

Scrittori a Trieste: James Joyce. «Dunque, caro signor Schmitz, se ghe xe qualchedun di sua famiglia che viaggia per ste parti la me faria un regalo portando quel fagotto…» (lettera di Joyce a Italo Svevo, 1921).

Il 3 novembre – h. 18, Cinema Ariston, viale Romolo Gessi 14 – Wu Ming 4 sarà a Trieste per parlare dell’opera di J.R.R. Tolkien.

Segnaliamo una concomitanza: in città è da poco arrivata la mostra «Tolkien: uomo, professore, autore», di cui scrivemmo quando fu inaugurata a Roma, criticandone il taglio, la cornice discorsiva e il cappello politico, e ospitando pareri negativi sulla povertà dei suoi contenuti.

Wu Ming 4 non parlerà della mostra, ma di una rivoluzione in corso nelle interpretazioni dell’opera del professore di Oxford. Prosegui la lettura ›

«Il sogno di John Ball» in libreria, mentre i corpi tornano a riempire le piazze

Il sogno di John Ball, la copertina

Apri la copertina completa, con quarta e alette (pdf).

Dopo decenni di assenza è tornato in libreria il romanzo di William Morris Il sogno di John Ball (Alegre, €15, p. 135), con una nuova traduzione e una lunga prefazione, entrambe firmate da Wu Ming 4.

Torna in libreria mentre un nuovo movimento sorge nel paese e nel mondo, mosso dal rifiuto di assistere impotenti allo sterminio della popolazione palestinese nell’indifferenza – e spesso con la complicità – di troppi governi. Una nuova generazione si è mossa, riempiendo non solo le piazze, ma le città intere. Senza la “rete” di strutture pre-esistenti, o comunque eccedendo qualunque organizzazione politica già in essere.

È l’irrompere sulla scena delle mobilitazioni di massa di persone che per troppo tempo si sono sentite descrivere come alienate, social-dipendenti, apatiche ecc.

Persone che quand’erano adolescenti, durante la pandemia, vennero rinchiuse nelle loro stanze e colpevolizzate perché non si ammalavano, trattate alla stregua di “untori” egoisti e menefreghisti, e i cui corpi vennero confinati e mortificati.

Giovani che oggi hanno vent’anni o poco più e che riscoprono quei corpi e la forza che dà essere fisicamente insieme in un numero incalcolabile, con un sentimento condiviso.

Ogni vera lotta ha questa componente fisica, sensuale, perfino erotica. Ben venga. Prosegui la lettura ›

A caldo dopo il 22 settembre: un mondo, un ecosistema, un movimento «né verticale né orizzontale»

Milano, 22 settembre, lo spezzone di chi lavora coi libri.

Da ieri è evidente, anzi, eclatante, e oggi viene scritto in lungo e in largo: non si tratta più di “mobilitazioni”, ma di un movimento.

Si era subodorato con le immagini di Genova alla partenza della Freedom Sumud Flotilla, e Connessioni Precarie aveva parlato di «un movimento già nato, che pure non c’era mai stato». Il nostro «Bloquons tout» – che, rispetto a quello francese del 10 settembre, si è più concentrato sul genocidio palestinese e sul rifiuto della guerra – lo ha confermato oltre ogni dubbio: c’è un movimento.

Anzi, «un mondo», titola Il manifesto, alludendo alla pluralità che si è espressa in piazza. Con sorpresa e clamore, ma – non dimentichiamolo – dopo aver seminato per due anni. 

Un’ecologia, diremmo noi, seguendo l’indicazione di Rodrigo Nunes.  Prosegui la lettura ›

Mensaleri. Un’anteprima in attesa dell’uscita, il prossimo 23 settembre.

L’ingresso del villaggio Leumann di Collegno (TO), uno dei luoghi che hanno ispirato Mensaleri.

Manca ormai solo una settimana all’uscita di Mensaleri, il nuovo romanzo scritto da Wu Ming 2.

Chi ha dato un’occhiata alla quarta di copertina, sa che la vicenda si svolge a Mensaleri, il villaggio operaio costruito accanto alla cartiera Mensa, sul fiume Leri, nei primi anni dell’Italia unita. Lo stabilimento, dopo diversi passaggi di mano, chiude i battenti nel 1993, nonostante le lotte e i presidi.
Ma a tramutare lo sconcerto in speranza, si presenta un imprenditore di grido, bisnipote del mitico Fondatore. La sua proposta è un irresistibile progetto di rigenerazione del sito industriale: un museo, un centro congressi, un laboratorio di ricerca sul riciclo della carta, le sedi di quattro grandi marchi di moda, un nuovo quartiere. E uno spettacolo teatrale, affidato alla regista Toni Pohlmann, scritto e recitato dalla gente del paese, per celebrarne la prima età dell’oro, all’alba della seconda.

La storia è raccontata da tre diverse voci che si alternano. Prosegui la lettura ›