Per Alfredo Cospito, al 60esimo giorno di sciopero della fame, contro il 41 bis e l’ergastolo ostativo

Cagliari, teatro Nanni Loy, 16 dicembre 2022. Lo striscione in solidarietà ad Alfredo Cospito esposto prima della presentazione di Ufo 78.

Cagliari, teatro Nanni Loy, 16 dicembre 2022. Lo striscione in solidarietà ad Alfredo Cospito esposto prima della presentazione di Ufo 78.

Da un po’ di tempo approfittiamo del tour del nostro ultimo libro per attirare l’attenzione sul caso del compagno anarchico Alfredo Cospito, detenuto in regime 41 bis nel carcere sassarese di Bancali e dal 20 ottobre impegnato in un drammatico sciopero della fame. Uno sciopero della fame vero, come quello di Holger Meins nel 1974, quello di Bobby Sands nel 1981, quelli nelle prigioni turche di Buca e Diyarbakir nel 2016-2017.

Cospito rischia l’ergastolo ostativo* da quando una sentenza della Cassazione ha cambiato l’imputazione di un reato per cui era già stato condannato a vent’anni. Da un giorno all’altro, senza alcun nuovo episodio o elemento concreto a giustificarlo (la sua condotta in carcere non era cambiata, le azioni compiute molti anni prima restavano le stesse), è stato messo in regime detentivo 41 bis. A quel punto, come forma estrema di protesta e di resistenza, ha smesso di nutrirsi. Per un efficace sunto della vicenda, consigliamo di leggere La voragine di Zerocalcare, qui.

Il 41 bis, pensato per impedire ai boss mafiosi di comandare anche dalla galera, col passare degli anni è stato esteso nella durata e nell’applicazione, e reso più afflittivo grazie a regole che appaiono insensate – in quanto estranee al fine dichiarato – ma che un senso evidentemente ce l’hanno. Oggi il 41 bis somiglia a una macchina il cui scopo è incidere la Legge sui corpi dei condannati, cfr. In der Strafkolonie di Franz Kafka.

Le anarchiche e gli anarchici che lo scorso 16 dicembre hanno fatto irruzione al teatro Nanni Loy di Cagliari aprendo uno striscione e bloccando l’inizio della presentazione con slogan e grida non sapevano che nel giro di mezzo minuto avremmo sollevato noi la questione. L’abbiamo spiegato, invitando una di loro a salire sul palco per fare un intervento. Nel corso della serata abbiamo evidenziato che quanto raccontiamo nel nostro romanzo con la critica al 41 bis e alle torture c’entra eccome. Questa vicenda è l’ennesimo regalo dell’Emergenza perenne italica di cui Ufo 78, tra le altre cose, descrive gli inizi.

Ieri, lunedì 19 dicembre, il Tribunale di sorveglianza ha respinto il reclamo presentato dagli avvocati difensori, e confermato le attuali condizioni di detenzione.

Oggi Alfredo Cospito è al 60esimo giorno di sciopero della fame.

Holger Meins morì al 57esimo.

Bobby Sands al 66esimo.

Qualcuno dice: «Il 41 bis e l’ergastolo ostativo li volle Falcone!», e questo dovrebbe chiudere ogni discorso.

Mentre un compagno si lascia morire d’inedia, veder sventolare santini fa solo incazzare di più.

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* Cioè senza possibilità di benefici (permessi premio, lavoro all’esterno, detenzione domiciliare ecc.), a meno di non diventare pentiti. Una pena detentiva che in gran parte dei paesi europei non esiste e che anche da noi la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittima, nell’aprile 2021. Ma lo ha fatto con un’ordinanza, cioè un atto non definitivo che passava la palla a governo – allora il governo Draghi – e parlamento. Il 31 ottobre scorso il governo Meloni ha approvato un decreto legge che, fingendo di riformare l’ergastolo ostativo, nella sostanza lo mantiene.

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