Tra Natale e San Silvestro, – il 27, 28 e 29 dicembre, – all’Auditorium Parco della musica di Roma va in pista «Tombolà», l’ottava produzione di Giacomo Costantini, del circo El Grito, e di Wu Ming 2.
Qui su Giap abbiamo raccontato più volte le avventure dell’Uomo calamita, che di questa collaborazione è lo spettacolo più longevo, nato ormai otto anni fa e arrivato a 138 repliche, con la partecipazione di quasi 25mila persone.
L’idea di mettere assieme musica, narrazione, circo e magia ha preso forma nel 2014, con la presentazione performativa dell’Armata dei sonnambuli. Intitolata Piccolo Circo Magnetico Libertario, comprendeva anche tre esercizi di «mesmerismo rivoluzionario» architettati da Mariano Tomatis. Da quel momento, leggere un romanzo sotto un tendone da funamboli non ci è più sembrata un’acrobazia impossibile.
Nel 2021 fu la volta di Suerte!», pensato apposta per gli spazi degli Orti Giuli, a Pesaro. Una riflessione sul ruolo del fato nella vita degli umani, orchestrata con tre numeri di circo (di Paolo Locci, Fabiana Ruiz Diaz e Giacomo Costantini), due violinisti (Fakizat Mubarak e Matteo Polidori) e due cantastorie (Andrea Satta dei Têtes de bois e Wu Ming 2).
Il 2022 è l’anno del Prontuario di topografia circense, un altro spettacolo «scritto apposta per un posto» (o «site specific», come dice chi se ne intende). Il testo prendeva spunto dal luogo della rappresentazione, il castello Henriquez di Vittoria (RG), e raccontava tre sogni di Vittoria Colonna, contessa di Modica, che abitò nelle sue stanze.
Nel 2024 inizia il cammino di Come i pesci, che alle sue prime uscite si presenta con un altro nome: Il noto e l’ignoto. Concepito per andare in scena all’aperto, aggiunge alla miscela un nuovo ingrediente: il veroscopio. Un elmo di cartone, con un’apertura frontale, che il pubblico indossa per inquadrare la vicenda. Intanto, dentro il dispositivo, in apparenza vuoto, la voce registrata di Wu Ming 2 narra dell’amicizia tra Tommy e Zelda, la bambina con la scatola in testa.
Nel recensirlo, Grazia Menna di Quarta parete ha scritto:
«Ci sono incontri che cambiano il destino di un’arte. Quello tra Giacomo Costantini, fondatore del Circo El Grito, e Wu Ming 2, voce e penna del celebre collettivo bolognese, appartiene a questa categoria. Non è soltanto la collaborazione tra un circense e uno scrittore: è la costruzione di un lessico comune, di una lingua che permette al circo contemporaneo di raccontare storie e alla parola di farsi corpo, salto, equilibrio precario.»
Il 2025 mette in fila tre titoli diversi: si parte con Se dico circo, un «gran galà» d’inizio anno, all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Questa volta, Wu Ming 2 scrive soltanto i testi per Giacomo Costantini, che li usa per introdurre, intervallare e depistare le diverse esibizioni.
A fine luglio, Il castello degli angeli ostinati è di nuovo «apposta per il posto», in linea con la nostra vena «(psico)geografica» e «topofila». Questa volta il luogo è Castel Sant’Angelo, a Roma. Sei repliche sold out, tra stanze papali, cortili e terrazze, ispirate alle statue di San Michele che si sono alternate nei secolorum in cima all’ ex mausoleo di Adriano.
Arriviamo così alla Tombolà dei prossimi sabato, domenica e lunedì. La cornice sarà quella di una tombola tradizionale, con tanto di premi, ma d’improvviso i numeri estratti diventeranno numeri di circo, mentre la classica smorfia verrà contagiata da un racconto di Wu Ming 2, dalle musiche di Valeria Sturba e dai volteggi della Compagnia Bellavita. Per non parlare della misteriosa SuperTonfola, un gioco serissimo dagli esiti inattesi.
I biglietti si possono acquistare sul sito dell’Auditorium. Chi ha letto fin qui può usufruire di uno sconto del 30% per l’ultima replica, il 29 dicembre.



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