di Pietro De Vivo*
(con una postilla di Luca Casarotti **)
Fino a venerdì 20 marzo, prima dell’annuncio della chiusura di tutte le attività produttive, ho continuato ad andare al lavoro, ovviamente rispettando tutte le precauzioni: abito sulla stessa strada dell’ufficio – a pochi numeri civici di distanza –, nei pochi metri che faccio a piedi non incontro nessuno, e in sede in quei giorni eravamo solo in due e ci tenevamo a distanza. Gli altri lavoravano già da remoto, veniva solo uno dei miei soci, che come me abita molto vicino e non vedeva praticamente nessun altro oltre al sottoscritto.
Era ancora consentito dai decreti (il telelavoro era solo consigliato, non obbligatorio), e oltre a dover usare per forza macchine e software dell’ufficio, trovavo che andare in sede fosse anche una buona pratica: per separare il tempo del lavoro da quello del non lavoro, per prendere un po’ d’aria, vedere un po’ di luce, e scambiare due chiacchiere col mio collega. Vivendo solo con il mio coinquilino, in una casa molto piccola anche per due persone, rischio di impazzire.
Ma ciò che a Roma di solito è un’enorme fortuna – abitare vicino a dove si lavora –, in tempi di quarantena e con le occasioni per camminare ridotte al minimo era diventato una prigione. Avevo preso allora l’abitudine, dopo aver staccato, di fare un giro largo per rincasare. Niente di che, neanche cinquecento metri, praticamente il periplo dell’isolato.
Per noi in questi giorni paradossalmente il lavoro è più del solito, perché ci stiamo sbattendo per cercare in ogni modo di evitare pesanti danni economici alla casa editrice per via della chiusura delle librerie. Quindi spesso ho staccato tardi, tra le 18 e le 20. A quell’ora per strada non c’era quasi nessuno ed era facilissimo rispettare le distanze di sicurezza.
Venerdì ero andato via particolarmente tardi, dopo le 20, e avevo iniziato il mio giro per rincasare. A metà strada, meno di duecento metri da casa, sono stato fermato da uno dei militari che presidiano da anni la zona della movida del quartiere. Mi ha chiesto dove stessi andando e ovviamente gli ho risposto che stavo tornando a casa. Ne è seguita una sfilza di domande tra cui da dove provenissi, che lavoro facessi, dove abitassi, se avessi l’autocertificazione (che non avevo, sapendo che il modulo può essere compilato anche durante il fermo), i documenti, ecc.
Quando gli ho detto dove abitavo mi ha chiesto perché stessi andando nella direzione opposta (avrei svoltato al successivo incrocio per girare intorno all’isolato e tornare indietro) e quando gli ho risposto che approfittavo per fare due passi mentre tornavo a casa, mi ha subito detto che è vietato passeggiare. Da notare: gli avevo risposto che facevo due passi per tornare a casa dal lavoro, lui invece ha subito tirato fuori l’infausta parola su cui si stanno incrostando le peggiori criminalizzazioni: «passeggiata».
Io ovviamente non ci son stato, gli ho detto che non è vietato passeggiare, ma che comunque stavo tornando a casa, ero in prossimità della mia abitazione, e che quindi era tutto consentito. Lui ha iniziato a insistere con toni sgradevoli e ad arrabbiarsi, fino a quando non sono arrivati gli altri cinque che con lui presidiavano la zona. Mi sono ritrovato letteralmente accerchiato, tra l’altro in un assembramento di persone che non rispettavano la distanza di sicurezza né tra me né tra loro.
Hanno prima iniziato a turno a insistere con la storia del divieto assoluto di uscire di casa, poi quando gli ho mostrato dal cellulare il testo del decreto del 9 marzo, smentendoli, hanno cambiato strategia, iniziando a farmi la morale e a colpevolizzarmi elencando tutti i frame tossici di questi giorni: «Se tutti facessero due passi le strade sarebbero affollate», «È colpa di quelli come te se c’è il contagio e la sanità è al limite», «Sei un irresponsabile». Per poi passare a insultarmi: «Noi vorremmo stare a casa e invece dobbiamo stare dietro ai deficienti come te che a casa non ci stanno e diffondono il contagio», «Rischiamo la vita per voi stronzi», e altro che non ripeto.
Inutile spiegargli che io, a casa, ci stavo proprio andando, provenendo dal lavoro, e che ero in prossimità della mia abitazione. Non hanno voluto sentire ragioni, non mi hanno lasciato andare, tirando fuori anche una bizzarra teoria per cui le misure prevedono obbligatoriamente che in caso di spostamento, anche necessario, si debba fare il tragitto più breve dal punto A al punto B e che allungare anche solo di cinquanta metri è vietato.
Ma ovviamente la cosa che li infastidiva di più, oltre il fare due passi, era l’orario. È stato vano spiegargli che se avevo staccato dopo le 20, e i miei legittimi dieci minuti d’ossigeno li stavo prendendo a quell’ora, rischiavo ancora meno di contagiare qualcuno perché la strada era deserta. Ragionavano come se ci fosse il coprifuoco e io lo stessi infrangendo.
Siccome insistevo a dire che non stavo facendo niente di illecito, hanno chiamato i carabinieri per farmi denunciare. Sottolineo: non hanno detto che avrebbero chiamato le forze dell’ordine per controllare e, in caso, denunciare; hanno esplicitamente detto che le avrebbero chiamate per farmi denunciare. Non so perché abbiano chiamato i carabinieri e non la polizia, e ovviamente non so cosa si sono detti ma ho pochi dubbi che la versione fosse di parte per indisporli preventivamente.
Tra la discussione con loro e l’attesa dei carabinieri sono passati più di tre quarti d’ora. Nel frattempo i militari hanno, nell’ordine:
■ fermato un senzatetto che camminava barcollando;
■ fermato un tipo di colore dando per scontato che spacciasse, per poi dirmi: «Vedi, se esci di casa è pericoloso, puoi trovare lui», e quando ho risposto: «Ma lui che c’entra?» mi hanno detto: «Non è razzismo, è che potete contagiarvi», con una excusatio non petita, accusatio manifesta che rivela una coda di paglia lunghissima;
■ guardato male tutti quelli che passavano col cane: «Questi cani sono diventati magrissimi a furia di uscire così spesso»;
■ obbligato una di due signore sudamericane che erano uscite col cane a tornare a casa perché lo si può portare a spasso solo da soli, anche se le signore vivevano palesemente insieme, essendo uscite dallo stesso portone, quindi comunque a contatto tutto il giorno;
■ infine, parlato male di chi va a correre: «Tutti atleti ora!».
Queste ultime cose a conferma che per loro non si trattava di rispettare o meno le misure, cosa è permesso e cosa no, ma di obbligare le persone a stare barricate in casa in spregio di ogni diritto.
Poi è arrivata la volante coi due carabinieri che sono scesi rivolgendosi subito ai militari, ignorando le mie parole, per rivolgersi solo dopo a me, e subito con toni minacciosi, insultando e urlando. La discussione con loro è stata dello stesso tenore di quella già avuta coi militari, solo che sono stati addirittura ancora più minacciosi, gridando, e ponendosi a distanza ancora più ravvicinata, l’atteggiamento di chi ti urla letteralmente in faccia, e meno male che bisogna evitare il contagio. Oltre ad attribuirmi la colpa delle morti di questi giorni hanno concluso urlando: «Non devi uscire e basta. Devi stare chiuso in casa quaranta giorni!». E hanno iniziato a compilare la denuncia.
Mentre i carabinieri scrivevano uno dei militari mi ha detto: «Hai visto? Se stavi zitto e chiedevi scusa andava tutto bene, hai voluto rispondere e fare storie? Così impari». Confessando di aver chiamato i carabinieri per denunciarmi non perché stessi infrangendo qualcosa, bensì perché avevo osato controbattere. Gli ho risposto che quindi non ero nel torto, non mi denunciavano per un illecito, mi stavano semplicemente facendo i dispetti. Lui ovviamente ha reagito male.
Intanto i carabinieri avevano finito di compilare la denuncia, e anche un’autocertificazione in cui è scritto che alle 20:15 uscivo dal lavoro in via xxx per recarmi al domicilio in via yyy e che stavo passeggiando per tornare a casa. Tra l’altro, mi hanno impedito di compilarla da solo, lo hanno fatto loro e mi hanno obbligato a firmarla. Nell’ora e luogo del controllo c’è scritto «21:15», che in realtà è l’orario di quando hanno finito di redigere la denuncia, mentre i militari mi avevano fermato almeno un’ora prima. Scritto quindi apposta in quel modo per far sembrare che stessi camminando da un’ora. Hanno anche ovviamente specificato l’indirizzo presso il quale sono stato fermato, che dovrebbe dimostrare che per tornare a casa stavo facendo un giro troppo lungo. Dopo avermi fatto firmare la denuncia, mi hanno lasciato andare senza lesinare ovviamente un altro po’ di urla insultanti.
Non mi preoccupa la denuncia, sono abbastanza convinto che sarà archiviata. E comunque ci sono tutti gli estremi per contestarla, visto che stavo tornando a casa (cosa permessa) dopo essere stato al lavoro (cosa in quel momento ancora permessa) e mi trovato in prossimità della mia abitazione.
Non sono preoccupato, ma sono arrabbiato, nervoso e angosciato. Non è la prima volta che mi capita di discutere con le forze dell’ordine, ma essere accerchiato da sei soldati con mitra, e poi ricevere urla in faccia da due carabinieri, è stata una brutta scena. Non ho mai temuto per la mia incolumità fisica, ma sto temendo seriamente per l’incolumità della mia libertà. Mi è sembrata una scena da dittatura militare o da regime fascista, non è stato per niente piacevole e non lo nascondo.
Senza contare la totale inutilità di tutto ciò per la prevenzione del contagio. Ancora fino a quel giorno – venerdì 20 marzo – se fossi stato uno degli operai costretti a lavorare in fabbrica avrei dovuto attraversare mezza città per tornare a casa, in qualsiasi momento del giorno, in fasce orarie in cui avrei probabilmente incontrato molta più gente, dopo essere stato a contatto con decine o centinaia di persone sul posto di lavoro, ma quello sarebbe andato bene.
Quest’episodio – oltre a racchiudere incredibilmente in un colpo solo tutte le assurdità di queste settimane – ha del kafkiano: dal come sono stato fermato a come si è svolta la vicenda, dalle motivazioni fallaci addotte dai militari all’ignorare quanto affermavo decreto alla mano, dai frame tossici con cui mi hanno buttato insulti addossa alla loro violenza – per fortuna per ora solo – verbale. Fino, soprattutto, all’assurdità dell’essere denunciato perché stavo facendo due passi intorno all’isolato per tornare a casa dal lavoro – ma in realtà, come dichiarato da loro stessi, perché non avevo sopportato in silenzio che abusassero arbitrariamente del loro potere.
* Pietro De Vivo è editor di narrativa e saggistica per le edizioni Alegre, amministratore del canale Telegram della casa editrice e vicedirettore della collana Quinto Tipo diretta da Wu Ming 1. Quando trova il tempo scrive di libri su Il lavoro culturale.
Postilla
di Luca Casarotti
Per quanto ho potuto leggere e ascoltare finora, non c’è giurista che non critichi la decretazione emergenziale dell’ultimo mese. Sono stati avanzati forti dubbi sulla sua costituzionalità; il che significa, nella nostra lingua eufemistica e brachilogica: i recenti decreti della presidenza del consiglio dei ministri (dpcm) sono incostituzionali, e solo l’opportunità politica li potrà salvare dall’essere dichiarati tali. Così com’è unanime l’opinione che sia stato edificato un impianto sanzionatorio estremamente fragile, che si sgretolerà a emergenza finita. Le denunce verranno archiviate in blocco. Forse arriverà qualche condanna simbolica, perché non si dica che tutta l’operazione s’è risolta in un nulla di fatto.

La Repubblica – Torino, 22 marzo 2020. Cittadini «sceriffi» titillati dall’autorità, «ma dalla periferia primi segnali di insofferenza». Infatti c’è un aumento vertiginoso dei TSO.
Premessa questa critica unanime, non sono unanimi le conseguenze che se ne traggono, specialmente rispetto al ruolo assegnato nell’emergenza al diritto penale. C’è chi ritiene che si dovrebbero trasferire in una legge o in un atto con la forza della legge – decreto legislativo o decreto legge –, e poi per legge sanzionare penalmente, i divieti introdotti dai dpcm. Sarebbe così rispettato almeno il principio di legalità, quello secondo cui nessuno può essere punito se non in forza di una legge entrata in vigore prima del fatto commesso (art. 25, comma II, della costituzione).
Attenzione, però. Anche ammesso che ci sia la volontà politica di farlo, per risolvere il problema non basterebbe prendere i divieti così come sono ora e copiarli tali e quali in una legge o atto equiparato. Oltre a quello di legalità, ci sono altri principi costituzionali che una norma incriminatrice deve rispettare. Penso soprattutto al principio di offensività, in base al quale un reato può punire soltanto comportamenti che offendono un bene giuridico (vale a dire un aspetto della vita materiale che il diritto ritiene meritevole di essere tutelato), e a quello di sussidiarietà, per cui il diritto penale deve intervenire solo nei casi in cui non sia possibile alcuna altra forma di sanzione del comportamento illecito. Principi che i divieti stabiliti nelle ordinanze ministeriali e nei dpcm emanati a partire dal 23 febbraio scorso non rispetterebbero nemmeno se venissero previsti dalla legge.
Insomma, per essere per lo meno conformi alla costituzione, quei divieti dovrebbero essere profondamente ripensati. Ciò che il governo, arrivato a questo punto, non può permettersi di fare: non può permettersi di ripensare alcunché, ma non può nemmeno permettersi di trasferire l’esistente in una legge. Sarebbe come ammettere di aver del tutto sbagliato a gestire l’epidemia, dopo oltre un mese dal suo inizio. Sarebbe come dire d’aver scelto strumenti inidonei.
C’è poi un’altra posizione, che chiamerei «utilitaristica» o «del male minore». Quella di chi ritiene che in fondo sia preferibile tollerare questi divieti mal formulati, invece di correre il rischio di ritrovarsi con norme incriminatrici scritte con tutti i crismi. Si sa che questi divieti non porteranno davvero a condanne su vasta scala. Meglio allora denunce infondate oggi, che condanne fondate domani. Intanto però è necessario rappresentare la minaccia di una sanzione penale, che è la strada più efficace per ottenere obbedienza ai divieti.
Ma per essere coerente, chi sostiene questa posizione deve essere anche disponibile ad affermare che quanto raccontato da Pietro non abbia niente di scandaloso. E che sopporterebbe un trattamento simile anche in prima persona, non solo quando tocca agli altri: è una prospettiva che dovrebbe atterrire.
La minaccia d’una sanzione penale, per quanto solo simbolica essa possa essere, implica come esito necessario e molto concreto la mobilitazione dell’apparato repressivo dello stato, che quella minaccia ha il compito di tradurre in pratica.
Più è ampio lo spettro dei comportamenti minacciati di sanzione, più è ampio lo spazio d’intervento dell’apparato repressivo.
E più è ampio lo spazio d’intervento dell’apparato repressivo, più chi ne fa parte si sente investito d’autorità e libertà d’azione.
Più a lungo si protrae il tempo in cui ciò accade, più quest’intervento viene normalizzato.
E più quest’intervento viene normalizzato, più i confini dell’emergenza si dilatano fino a non potersi distinguere da ciò che emergenza non è.
Se si accettano tutte queste implicazioni logiche della premessa di partenza, l’argomento «utilitaristico» o «del male minore» diventa «argomento del piano inclinato»: inclinato verso cosa, lo dice Pietro in chiusura della sua testimonianza.
Se non se ne accettano le implicazioni logiche, allora si dovrebbe, sempre per coerenza, rifiutare anche la premessa.
** Luca Casarotti è un giurista. Fa parte del gruppo di lavoro Nicoletta Bourbaki e fornisce consulenza legale alla Wu Ming Foundation. Scrive di uso politico del diritto penale e di antifascismo, principalmente su Giap e su Jacobin Italia. Ha una seconda identità di pianista e critico musicale.
⁂
Infine, un video: l’ultima delle «Pillole di Mesmer» di Mariano Tomatis, «wonder injector», mago e storico dell’illusionismo, oltreché membro di Alpinismo Molotov. Questa si intitola «Cartoline dalle colonne d’Ercole» e racconta proprio delle restrizioni di questi giorni, dei nuovi confini all’interno delle nostre città. Mariano dà anche alcuni consigli di lettura e condivisione ed esorta: «Non è il momento di crollare, ora.»
Dice Luca: “Per quanto ho potuto leggere e ascoltare finora, non c’è giurista che non critichi la decretazione emergenziale dell’ultimo mese”.
Eh, magari.
Proprio ieri, 21 marzo, Zagrebelsky, su Repubblica, p. 7. Tra le altre cose, dà degli “azzeccagarbugli” a quelli che avanzano critiche.
Grazie mille della segnalazione. Che argomenti usa Zagrebelsky per giustificare la sua posizione? Entra nel merito dell’accusa?
Non ti ho messo «in compagnia» del Comandante Alfa! :-) Di tutte le convivenze forzate, quella dev’essere una delle peggiori.
Spiace dirlo, ma quello di Zagrebelsky è un comportamento da sofista, nel senso stretto di Platone, cioè il peggio che un intellettuale possa essere, il tiranno dell’intelletto.
Ci sono altri costituzionalisti che, più candidamente, dichiarano che le misure sono sì incostituzionali ma che semplicemente in questo momento non possono essere messe in discussione.
https://www.ladige.it/news/politica/2020/03/23/lesi-diritti-costituzionali-problema-enorme-ma-non-affrontare-ora
Ma solo io trovo raccapricciante che nel titolo di Repubblica si scriva che “Torino si sta rivelando ubbidiente”?
Non collaborativa, figuriamoci responsabile.
Ubbidiente.
Non è raccapricciante che l’aggettivo sia nel titolo, è raccapriciante che sia nella realtà. Eccezioni esistono sempre ma sono veramente residuali.
Scrivo per ringraziare Luca Casarotti per il suo preziosissimo contributo nel darci una mano a difendere la nostra libertà e i nostri diritti, e nell’aiutarci a orientarci nei meandri giuridici degli avvenimenti di questi giorni. Preziosissimo.
E complimenti a Mariano Tomatis, illuminante ancor prima che illusionista.
«Rimettere in prospettiva storica questa militarizzazione, non farci abbagliare dal presentismo.»
Lo dice Wolf nell’intervista appena pubblicata su Global Project:
Populismo virale e politiche del “decoro”: l’onda lunga prima della pandemia
All pizzardoni are bastards!
(aggiungo all’aneddoto: si tratta, per la precisione, della 134ª Squadriglia Radar Remota, Aeronautica Militare. Una squadriglia radar, dell’aeronautica, nel punto più lontano dal centro abitato di un isolotto, farebbe parte di… Operazione Strade Sicure)
Qui c’è un articolo che, al netto del tono di approvazione, chiarisce come stanno le cose: https://www.altalex.com/documents/news/2017/07/03/i-militari-di-strade-sicure-quali-pubblici-ufficiali
*è possibile sollevare la questione davanti la Consulta, eccependo per via incidentale la legittimità costituzionale?*
In realtà no : La normazione per mezzo di DPCM ha infatti rilevanti effetti sull’assetto della separazione dei poteri. Innanzitutto, comporta l’esclusione del sindacato di costituzionalità da parte della Consulta.Vedi: http://www.lacostituzione.info/index.php/2020/03/28/il-covid-19-e-la-gestione-governativa-dello-stato-di-emergenza-una-riflessione-a-caldo/
Esattamente.
siamo in pochi a preoccuparci della libertà e dei diritti di questi tempi.
anche qui
https://www.agoravox.it/Guerra-al-coronavirus-numeri-e.html
[…] Un articolo su wumingfoundation di Pietro De Vivo cliccando qui. […]
Chi vuole approfondire il lavoro video-musicale di Federico Ferraris (che cito nel video e ringrazio) trova qui alcuni link utili: http://www.mesmer.it/index.php?id=pillole&n=179
Grazie anche a Pietro, per aver tenuto la schiena dritta e per l’importante testimonianza che ha condiviso, e a Luca per le preziose, puntuali disamine.
Anche Silvio Garattini, che non è certo esponente di una «frangia» del mondo scientifico ma è quanto di più mainstream si possa immaginare (presidente e fondatore dell’Istituto Mario Negri):
«Evitiamo gli assembramenti, ma camminare e correre rafforza le difese immunitarie.»
https://www.gazzetta.it/Sport-Vari/20-03-2020/garattini-camminare-o-fare-jogging-salutare-no-divieto-3601853125973_preview.shtml
Dal vademecum del New York Times:
«It’s O.K. to go outdoors. The point is not to remain indoors, but to avoid being in close contact with others.»
Oh yes.
p.a. quando parlo di popoletti del pacman mi riferisco a questa porcheria di video prodotto dalla polizia di stato
https://video.repubblica.it/dossier/coronavirus-wuhan-2020/coronavirus-polizia-ecco-perche-bisogna-restare-a-casa-ed-evitare-anche-di-andare-a-correre-videoscheda/356642/357207?ref=RHPPTP-BH-I252160781-C12-P2-S5.4-T1
Comunque visto che il virus per vivere ha bisogno di un corpo umano vivo da infettare, la soluzione ottimale per debellare il virus è il suicidio di massa. Chiediamo che lo stato maggiore dell’esercito distribuisca pillole di cianuro a tutti i cittadini.
Il kit del suicidio, come ne I figli degli uomini. Lo apri e parte la cover di Ruby Tuesday fatta da Battiato.
Chi può dirsi sorpreso? https://roma.repubblica.it/cronaca/2020/03/23/news/fondi_omicidio-252070456/
Non è che l’inizio.
“Il padre era privo di vita e stringeva tra le mani la tessera sanitaria dello straniero”… Quindi, lo “straniero”, prima di ammazzare l’agricoltore di botte gli ha messo in mano la sua tessera sanitaria, ben strano però.
Una precisazione: Gandhi, sulle cui idee qui sorvoliamo, è un martire solo attraverso un certo prisma che considera la sua morte una strategia, una vocazione o un prezzo necessario. Gandhi è stato ammazzato da un “nazionalista” hindu, se no tirava avanti facendo quello che riteneva giusto.
Correggo: «ha fatto scivolare», con l’acca, scusate ma col lavoro che faccio non posso permettermelo =P
La circolare del ministero degli interni di domenica 8 marzo è sulla stessa linea, perché prospetta la configurabilità del reato di epidemia colposa (combinato disposto degli artt. 452 e 438 c.p.): Luca criticava la configurabilità di questo reato nel suo articolo per Jacobin Italia.
Solo una precisazione: il pezzo di Ornaghi si è “segnalato da solo” :-) Qui è arrivato un pingback, cioè una notifica automatica che Giap riceve quando è linkato da un altro blog. Non da qualunque altro blog: solo da quelli che attivano questa funzione.
Perfetto, grazie. Non mi era chiaro infatti.
E intanto da qualche parte, in una galassia non troppo lontana:
https://www.repubblica.it/cronaca/2020/03/23/news/coronavirus_il_comandante_alfa_attacca_il_governo_e_nella_destra_c_e_chi_evoca_il_golpe-252064958/?ref=RHPPTP-BH-I252002087-C12-P9-S4.4-T1
Brividi, e non di febbre.
Ne ho stampata qualche copia e ne ho lasciate un po’ in giro stamattina. Piccolo gesto, però…
Grazie.
Coronavirus: uno sguardo a decreti e ordinanze
Radio Onda Rossa intervista Luca Casarotti.
È presto per esprimersi ma quale sarebbero gli effetti del passaggio da una modalità sanzionatoria come quella attuale a una sanzione amministrativa di ben altro importo (fino a 2000 euro)?
https://www.huffingtonpost.it/entry/droni-militari-e-multe-le-regole-cambiano-ancora_it_5e78ea2ac5b6f5b7c548c091
Ha più valore il consiglio dell’oms (fortificare il sistema immunitario facendo 30 minuti di sport al giorno e all’aria aperta), oppure la testimonianza dell’amico in corsia?
Vietare di passeggiare mi sembra inaccettabile, anche perché, tra l’altro, è ormai assodato che ci si contagia negli spazi chiusi.
Quindi in pratica stai dicendo che non bisogna avere fiducia nel libero arbitrio delle persone, ma in quello dei militari. Cioè che i militari hanno una moralità superiore a quella delle persone. Perché è di questo che stiamo parlando, non di altro.
Anche perché la delega in bianco qua è stata data ai militari.
(Ai medici manco le mascherine vengono fornite.)
Meglio, opposizione tra diritti soggettivi e diritti collettivi.
La regola *è* sbagliata. Gli abusi nel far rispettare la regola non sono un’eccezione (che comunque mi sembra che tu accetti), sono insiti nella regola stessa. Sono stanca di argomentare e quindi propongo un esempio:
https://napoli.repubblica.it/cronaca/2020/03/22/news/il_caso_medico_rianimatore_e_runner_messo_in_quarantena_ma_rispettava_le_regole_-251965758/
Una buon punto di vista:
http://www.brunoleoni.it/credere-obbedire-guarire-
Buongiorno a tutte/i,
ho provato a fare qualche riflessione sulla relazione tra Stato e cittadino in questi giorni di contagio.
Allego il link sperando che la riflessione possa essere utile al dibattito.
https://cosimok.wordpress.com/2020/03/23/ora-et-labora-riflessioni-sul-contagio/?fbclid=IwAR3NI3eNzI_4YBXm7s-UUQiJOYtWB77OcfjCD6ZQ0y7ki7cOlYADOKWlsMo
Inquietante a dir poco.
Se questo è il futuro/presente è il nuovo inizio del liberismo.
Piuttosto direi del “Nuovo Capitalismo Autoritario”.
Ed ecco il video semipaternalistico semingiuntivo (notare il TU! che ricorre ossessivamente) con cui la polizia di stato raccomanda di evitare passeggiate e corse.
Perché, come da animazione, si passeggia notoriamente su una linea retta bidimensionale…
https://www.poliziadistato.it/articolo/155e79bb437c164233320544
Impeccabile. Per curiosità, dove l’avevi postato?
La situazione comunque resta sotto controllo:
“Coronavirus, runner distrugge a martellate la macchina della vicina: lo aveva rimproverato perché stava correndo”.
https://www.tpi.it/cronaca/coronavirus-runner-distrugge-macchina-vicina-montesilvano-20200324571956/
E a Bologna un tentato omicidio da clausura e convivenza forzata.
https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/tentato-omicidio-1.5080121
La Fase Stephen King è appena iniziata. https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/03/22/roma-decapita-la-madre-con-un-coltello-la-sorella-riesce-a-fuggire-e-avvertire-i-carabinieri/5745088/
Coronavirus, runner distrugge a martellate la macchina della vicina: lo aveva rimproverato perché stava correndo
https://www.tpi.it/cronaca/coronavirus-runner-distrugge-macchina-vicina-montesilvano-20200324571956/
Mi auto correggo: un utente Reddit.
Uhm… Come mai la signora ripete, rivolgendosi al martellatore e piangendo: «Ti chiedo scusa! Ti chiedo scusa!»? Sembra proprio si riferisca a qualcosa che ha fatto o detto a lui. Se è uscita in spregio della quarantena, perché chiede scusa a lui personalmente?
In ogni caso, comunque sia andata, quel che è certo è che qualcosa sta andando storto.
https://www.lastampa.it/cronaca/2020/03/24/news/la-nuova-stretta-piu-poteri-a-comuni-e-regioni-esercito-per-controlli-1.3863163
Non ho parole.
https://www.lastampa.it/cronaca/2020/03/24/news/la-nuova-stretta-piu-poteri-a-comuni-e-regioni-esercito-per-controlli-1.38631630
Link corretto.
Rimangio tutto.
La situazione è drammatica.
Anche chi ha affidato la propria vita nelle mani dello Stato inizia a mostrare insofferenza verso l’imperativo categorico dell’obbedir tacendo. La necessità di soddisfare le proprie primarie esigenze prevarrà a breve sulle cieca fiducia nel salvifico motto dello stareacasasenzasesenzama.
https://www.fanpage.it/attualita/coronavirus-infermiera-di-34-anni-si-suicida-era-positiva-temeva-di-aver-contagiato-altri/
Non ci sono parole credo.
Allo stato attuale la situazione è questa: il governo ci ha comunicato che l’esercito ci terrà chiusi in casa con la forza almeno fino al 31 luglio. Tutte le considerazioni che non partano da questo dato sono ipocrite.
Non è quello che hanno detto, su
Restiamo lucidi: non diffondiamo voci, non distorciamo notizie, controlliamo bene tutto prima di scrivere, riflettiamo. Almeno qui su Giap, non vomitiamo acriticamente fatti e fattoidi
vabbè…
https://napoli.repubblica.it/cronaca/2020/03/24/news/coronavirus_controlli_a_napoli_scrive_sull_autocertificazione_che_deve_fumare_hashish-252163848/?ref=RHPPTP-BH-I252189793-C12-P17-S8.4-T1
Sono d’accordissimo. Il “cold turkey”, il dolore da astinenza forzata, si può forse sopportare in condizioni normali. In queste, no.
https://m.dagospia.com/l-allarme-del-magistrato-vladimiro-zagrebelsky-il-ricorso-alle-forze-armate-in-funzione-di-231113
…Non bisogna essere titolati giuristi per arrivarci ma…
Qui un po’ di détournements dei manifesti cagliaritani:
https://resistenzeincirenaica.com/2020/03/26/la-luna-la-luna-non-il-dito/
Iniziativa inqualificabile. Definirla spregiudicata è riduttivo.
Agghiaccianti.
https://www.google.it/amp/s/www.lanuovasardegna.it/cagliari/cronaca/2020/03/25/news/coronavirus-manifesti-choc-a-cagliari-contro-le-corse-e-la-spesa-inutile-1.38635393/amp/
Certo, non bisogna generalizzare però credimi che vedere schierati nel mio paesello già poco popolato ed ora praticamente deserto Carabinieri, GdF e persino Compagnia dei Barracelli che presidiano uno scenario lunare provoca un effetto non piacevole. Fatico a trovare un senso…
beh, certo, se si vive in un piccolo paese l’impatto è oltremodo straniante, destabilizzante, di sicuro.
Cara Fondazione, volevo solo ringraziarvi. Vi siete rivelati un antidoto prezioso all’angoscia forclusa che è, il questi giorni, produttiva di una sfilza di discorsi pseudorazionali, vischiosi e oppressivi.
Io di questa lettera avevo visto la notizia riportata dal giornale di Brescia, più sintetica ma decisamente incisiva: https://www.giornaledibrescia.it/italia-ed-estero/coronavirus-una-catastrofe-della-salute-pubblica-e-non-solo-1.3468984
Molto bella e calzante la citazione di Sciascia.
A me viene in mente anche la Vita Agra in cui Bianciardi fa raccontare al protagonista di essere stato fermato dalla polizia a Milano solo perché ‘passeggiava’ senza una meta
[…] Pietro De Vivo, Luca Casarotti, “«È colpa di quelli come te se c’è il contagio!». Abusi … […]
C’è anche il video dove si autoriprendono senza motivo:
https://video.repubblica.it/edizione/napoli/napoli-dai-carabinieri-controlli-con-il-drone-per-chi-non-resta-a-casa/356732/357297
Solidarietà, tieni duro. Non lasciare che si prendano la tua mente e le tue energie.
Credo sia molto interessante lo studio dell’andamento dei contagi nelle varie nazioni anche per giudicare l’efficacia delle misure prese paese per paese.
Questo grafico che si raggiunge da sito del ilsole24ore mi sembra interessante e di facile comprensione anche per non esperti.
https://public.flourish.studio/visualisation/1572058/?utm_source=embed&utm_campaign=visualisation/1572058
L’articolo cita due studi, uno dovrebbe essere questo (ancora in lavorazione): Evaluating COVID-19 Public Health Messaging in Italy: Self-ReportedCompliance and Growing Mental Health Concerns
Dell’altro studio, quello italiano del CNR, per ora sembra che sia uscito solo quest’articolo: Hikikomori per decreto. La fragilità di una libertà costretta
Trovata la pagina dello studio del CNR, che è ancora in corso: Indagine sui Mutamenti Sociali in Atto (MSA-COVID19)
C’è anche il questionario da compilare per partecipare allo studio come soggetti
Dà una notizia positiva sulla tenuta del corpo umano al virus e, va da sé, anche sulla possiblità e realtà di una diffusa immunizzazione.
Nel frattempo è in arrivo un nuovo modulo. La vicenda è ormai grottesca.
https://firenze.repubblica.it/cronaca/2020/03/26/news/firenze_caro_sindaco_i_bambini_devono_poter_uscire_almeno_mezz_ora-252363937/
Mi ha colpito il tono della richiesta. Implorante. Mi sembra di essere stata catapultata in un film di fantascienza in cui le persone sono costrette a pregare il Sindaco perché conceda una mezz’ora d’aria per portare fuori i bambini. Questa follia non può continuare.
L’articolo citato da robydoc è uscito sul quotidiano La Sicilia, eccolo.
Titolo: «Coronavirus e rabbia sociale, gruppo su Fb: “Rompiamo tutti i supermercati”»
La sindaca Raggi non è nuova a queste campagne sbirresche:
https://roma.fanpage.it/roma-virginia-raggi-diventa-un-fumetto-la-sindaca-lancia-la-campagna-anti-degrado/
Segnalo questo intervento di Carotenuto del 23 Marzo sul ‘Mulino’ https://www.rivistailmulino.it/news/newsitem/index/Item/News:NEWS_ITEM:5111
Non è molto pertinente al tema ma é un altro terribile tassello. Una volta messo da parte il runner come bersaglio d’odio molti guarderanno altrove.
https://m.dagospia.com/c-e-un-virus-peggiore-del-covid-19-e-quello-delle-svastichelle-che-usano-la-pandemia-come-231548
Si è vero! Ormai circolano continue voci su coloro che entrano al market per comprare -che so- un pacco di patatine. Difatti molte persone ora vengono fermate da una pattuglia appena uscite dall’esercizio commerciale. Per adesso chiedono loro dove risiedono ma penso che presto perquisiranno anche i sacchetti…
Nel frattempo in Ungheria…
https://www.amnesty.it/ungheria-nuova-legge-sul-covid-19-attribuisce-al-primo-ministro-orban-poteri-illimitati-amnesty-international-sviluppo-preoccupante/
Quando finirà il lockdown, i poliziotti non saranno in grado di ridimensionare l’euforia e il senso di onnipotenza che stanno provando in questi giorni. Ci saranno ulteriori grossissimi guai.
Sarà anche aumentato il numero di chi detesta le forze dell’ordine. Stanno facendo tutto l’umanamente possibile per farsi odiare anche da cittadini normalmente ligi.
Il mio timore è che, specie negli ultimi giorni, se ne stiano rendendo conto e che proprio per questo saranno più riluttanti a mollare l’osso. D’altra parte la merda che hanno lasciato in giro verrà presto a galla e forse disturberà anche la vista di qualche moderato.
https://www.avvenire.it/attualita/pagine/io-magistrato-fermato-ai-controlli-ma-andavo-in-chiesa-coronavirus
Un fatto curioso che mi è stato segnalato.
E poi c’e’ chi dice che se c’e’ un piano diabolico dietro tutto cio’ sei solo uno sfigato conspiracy theorist! Sorry non so come si dice in Italiano.
https://tg24.sky.it/mondo/2020/04/02/coronavirus-filippine-duterte.html
Mi arrendo. Non riesco ad aggiungere niente oltre a copiare il link.
Per fortuna il capo della polizia si è dissociato (qui, poco oltre metà pagina)
https://www.open.online/2020/04/02/coronavirus-news-mondo-2-aprile/
Non ci sono stati abusi durante la gestione della Covid19, ma se ci fossero stati non sono punibili. Che bello il governo dei #menopeggio
https://www.linkiesta.it/2020/04/scudo-penale-medici-coronavirus/
Abbiamo scritto un post di debunking.
Sul terrore a mezzo stampa: «il virus è nell’aria»
Naturalmente l’articolo dice cose un po’ diverse del titolo, dicendo appunto che riguarda gli spazi chiusi e che le evidenze non ci sono. Incredibile, as usual
*usciti
La mascherina come il costume in spiaggia. Il nuovo “senso del pudore”…
Comunque a Bolzano ne parlano ora anche perché hanno garantito la fornitura di mascherine la sanità, rocambolescamente procurata da un riccone locale che ha usato i suoi contatti cinesi ed ha anticipato i soldi.
https://www.ladige.it/territori/alto-adige-s-dtirol/2020/03/26/mister-salewa-anticipa-soldi-porta-cina-volo-15-milioni
[…] 22 marzo scorso, nella mia postilla alla testimonianza di Pietro De vivo pubblicata qui su Giap […]
Nel frattempo a Trieste, l’unica città del FVG veramente colpita dal virus, con pià della metà dei morti complessivi (soprattutto nelle case di riposo), gli sbirri del piccolo denunciano la negligenza e sciatteria degli anziani.
“Coronavirus, anziani a passeggio e tanta più gente in bus: i divieti perdono presa”
https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2020/04/03/news/e-tanta-piu-gente-in-bus-i-divieti-perdono-presa-1.38673000
E in un giorno una petizione per ripristinare il diritto di fare jogging raccoglie 3000 firme
“Coronavirus, i runner si scagliano contro lo stop allo sport”
https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2020/04/03/news/e-i-runner-si-scagliano-contro-lo-stop-allo-sport-1.38673008
Ed eccola qua, puntuale come la cagata di un ragioniere, l’ulteriore stretta ordinata dal prefetto di trieste.
“Coronavirus, il prefetto di Trieste annuncia una nuova stretta sui controlli: «Non è il momento di rilassarci. Non possiamo compromettere tutti i sacrifici fatti finora»”
https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/2020/04/03/news/coronavirus-il-prefetto-di-trieste-annuncia-una-nuova-stretta-sui-controlli-non-e-il-momento-di-rilassarci-non-possiamo-compromettere-tutti-i-sacrifici-fatti-finora-1.38674208
Ribadisco quanto ho già scritto pochi giorni fa: quando questa fase sarà finita, il numero di coloro che detestano le forze dell’ordine sarà aumentato di parecchio. Certi giustizieri in divisa stanno facendo davvero di tutto per farsi odiare.
Certo che sì! Poter sciorinare questi numeri, insieme a quelli del bollettino di guerra serale, rientra in un ben preciso piano.