Stiamo scrivendo un romanzo russo.

«Attraverso i mondi e i secoli.»

Per noi è giunto il momento del rompete le righe agostano. Prima di staccare, ci teniamo a dirvi che un nuovo romanzo è in cantiere. Porteremo con noi in ferie la prima dozzina di capitoli da rileggere.
Sarà qualcosa di diverso da quello che abbiamo scritto finora, e al tempo stesso simile.

Se qualcuno fosse curioso di sapere in anticipo di cosa si tratta, è presto detto.
Il romanzo è ambientato in Russia nel primo trentennio del XX secolo.
Sì, avete capito bene. E no, non è quello che si potrebbe pensare.

Abbiamo detto che non scriveremo più romanzi storici come quelli che vanno da Q a L’Armata dei sonnambuli. Quella fase è finita.
Certo, senz’altro sarebbe più semplice dire: «Contrordine compagni, ci eravamo dimenticati una rivoluzione, e siamo proprio nel centenario, sapete com’è…». Invece no. Perché in effetti il nuovo romanzo di Wu Ming manterrà quanto ci eravamo ripromessi. La sfida per noi è proprio questa.

Si potrebbe forse descriverlo come una pozione magica o una ricetta da Pellegrino Artusi: prendete due misure di Victor Serge; una di Walter Tevis; una di Ursula K. LeGuin; un pizzico di Boris Pasternak (senza esagerare, ché quello è un Nobel) e annaffiate il tutto con uno scritto filosofico di Lenin.

Qualcuno potrebbe definirlo un crossover. Ma chissà poi cosa vuole dire.
Per noi è soltanto il romanzo che stiamo scrivendo. Il prossimo. Che parlerà di genitori scomparsi e di figli che riappaiono, di rapine, trasfusioni di sangue, partite a scacchi, comunismo e viaggi interplanetari.

Per ora non aggiungiamo altro. Ma intanto, questo annuncio è il nostro modo di augurarvi una buona mezz’estate, dovunque siate e qualunque cosa vi accingiate a fare.

A presto.

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24 commenti su “Stiamo scrivendo un romanzo russo.

  1. Una fettina di Bulgakov per guarnire? Giusto un assaggio di un personaggio, magari quello che non è un “personaggio storico”?

  2. .. di Bulgakov si è già detto… vediamo un po’, qualche iperbole Majakovskijana? Certo che i primi trent’anni del ‘900 in Russia offrono una scelta a dir poco superba in tutti i settori dell’artistici. Aspetto con curiosità il vostro lavoro, considerato anche che in Lingua e Letteratura Russa mi ci sono laureato qualche annetto fa!

  3. “Abbiamo detto che non scriveremo più romanzi storici come quelli che vanno da Q a L’Armata dei sonnambuli. Quella fase è finita.”

    “Chi non dimenticherà il primo amore non conoscerà mai l’ultimo.” (V. Majakóvskij)

  4. nell’intruglio infilate anche un po’ di architettura costruttivista (tra i suggerimenti, non necessariamente davvero esistiti,il traliccio meccanico/pulpito di Lenin, il narkomfin di moisej ginzburg, la casa di melnikov, l’istituto lenin di leonidov)
    mi offro come consulente ;-)

  5. Non si riesce a starvi al passo!! :) Già mi mancano e “54” e “Un viaggio che non promettiamo breve”. Recentemente poi ho scoperto per caso “Grand River” ( a proposito quando la riedizione?) che ho divorato ( bellissimo) . Ora mi tocca correre :). E anche io mi offro consulente se ci mettete una spolverata di medicina

  6. «[…] e viaggi interplanetari.»
    Quindi passate dal romanzo storico alla fantascienza alta! Nel mix ci dobbiamo aspettare anche qualche elemento di Dick e di Tsiolkovsky?

    • Beh, fantascienza ce n’era già anche in altri nostri romanzi, sia solisti sia collettivi (anche L’Armata dei Sonnambuli aveva elementi di science-fiction), è una vena che abbiamo sempre tenuto presente in vari modi e un genere di cui abbiamo scritto (es. le riflessioni su Spitz e Gibson), stavolta l’approccio sarà ulteriormente diverso.

  7. Eddai… Mi sembra di ricordare una vostra intervista (in inglese), quando eravate andati in uk, in cui anticipavate di lavorare a un romanzo con elementi di sf (spaziale?). Ricordo male? È questo?

  8. Non proprio, quello era un progetto di romanzo perturbante sull’ambiente ufologico degli anni ’70, doveva svolgersi a Roma durante il sequestro Moro, due personaggi erano ispirati rispettivamente a Peter Kolosimo e Juan Posadas. Dalle ricerche e dal brainstorming per quel libro è nato quello che stiamo scrivendo, e l’idea originaria è stata accantonata. Per ora.

    • Sul <> ci conto: gli spunti buttati lì (sequestro Moro, Kolosimo, Posadas) sono a -dir poco- perturbanti.
      Trovo anche interessante la serendipità che vi ha portato a questo cambiamento di rotta, per atterrare in un altro territorio altrettanto stimolante.

      Tornando al libro di ambiente ufologico, vi suggerisco di dare un occhio a una vicenda curiosa, definita di “contattismo di massa” che in nell’ambiente ufologico è chiamata “caso Amicizia”. Secondo me c’è del materiale con sfaccettatura e complessità (anche di tipo sociologico) che potrebbe dare parecchi spunti.

  9. I manifesti dell’impresa spaziale sovietica

    L’immagine scelta per questa anticipazione è straordinaria. Per un po’ ho pensato potesse essere l’immagine della copertina del libro e il titolo “Attraverso i mondi e i secoli”. Fatta qualche ricerca ho scoperto si tratta di uno dei poster/manifesti dell’impresa spaziale sovietica. In rete ve ne sono molti altri. La scelta non può essere casuale: partite a scacchi, comunismo, viaggi interplanetari e …viaggi nel tempo?

  10. Quando WM4 dice “Il protagonista, realmente esistito, è stato uno dei padri della fantascienza sovietica… ” intende lui https://it.wikipedia.org/wiki/Evgenij_Ivanovi%C4%8D_Zamjatin?

  11. […] del prossimo anno, e fino alla fine dell’estate, saremo impegnati a completare e rivedere il nostro romanzo russo, che dovrebbe arrivare in libreria con le foglie cadenti. Nel mentre, animeremo cinque laboratori […]

  12. […] soprattutto, prima ancora, ci sarà il romanzo russo collettivo, che arriverà in libreria nell’autunno di […]

  13. […] per finire il nostro «romanzo russo». Consegna all’editore: giugno 2018. Uscita: ottobre 2018. Mentre corre verso di noi, […]

  14. Fantascienza, partite a scacchi con Lenin e il suo unico libro di filosofia, trasfusioni di sangue: non è Zamjatin.
    Spero vi stiate preparando a spedirci verso la “Stella Rossa”, dove “l’uomo è persona, ma l’opera sua è impersonale”, perché “la nostra scienza e la nostra arte conservano impersonalmente ciò che è stato fatto dal lavoro comune”.

    • Sì, sì, corretto… Adesso però siamo in un’intensa fase di editing. Il romanzo è finito, ma ancora non è stato dato in lettura esterna. Fino a luglio saremo in “post-produzione” con la lima in mano :-) Avremo modo di parlarne, anche perché pure la Stella Rossa tornerà a brillare in una nuova veste…

  15. […] adesso — poeticamente parlando — Wu Ming e farsi una (vaga) idea di cosa attendersi dal «romanzo russo», è utile ripartire da L’Invisibile Ovunque, libro che marca una cesura nella nostra […]

  16. Scusate, ma visto che è un pensiero che mi ronza in testa dalla lettura della prima puntata di “Lotta di classe, mormorò lo spettro” rompo gli indugi e ve lo chiedo qua onde evitare off topic di là. Si può considerare la miniserie una sorta di prolegòmeno al romanzo russo previsto in autunno o è troppo ardito? Piglio filosofico e fantascientifico non mancano, anche se qui si tratta di viaggi nello spazio-tempo e non interplanetari come (annunciato) nel romanzo. Mi pare pure in linea con la maggiore interazione fra narrazione e saggistica che contraddistingue il nuovo corso, se devo dirla. Certo il fatto che sia stato scritto da un esterno al collettivo, dovrebbe un po’ ridimensionare la portata della mia supposizione, epperò… Vabbè, dai, in attesa di leggere le fan theory si aggrappano a quel che trovano ;)

    • Beh, tieni conto che Mauro del nuovo romanzo non ha ancora letto nemmeno una riga. Su «piglio filosofico e fantascientifico» ci sei. Un personaggio in comune c’è. Per il resto, acqua :-)

    • Bazzo,
      mi duole dirti che non ho nessuna anticipazione importante su quel romanzo e che le parti narrative le ho scritte senza previo confronto coi Wu Ming, quindi ahinoi niente da fare: a noialtri fan toccherà aspettare e basarci su quello che sappiamo per fare congetture…

      Però ho scritto della fan fiction russa *dopo* «L’Armata dei Sonnambuli», la trovi in «Tifiamo Scaramouche» (nel lustro del 1905).

      • Sì, sì, l’avevo letta a suo tempo. E se mi fosse risovvenuta prima della tua smentita, l’avrei perfino potuta considerare un elemento a supporto della mia congettura…