#ZittiMai! Solidarietà a Mauro Vanetti (e un po’ di link su quel che accade a #Pavia)

Mauro Vanetti

Mauro Vanetti

[Chi bazzica queste lande si è imbattuto tante volte in Mauro Vanetti. Oltre a essere uno dei commentatori di Giap –  e guest blogger – più acuti e apprezzati, è stato anche il curatore dell’antologia Tifiamo Asteroide. Mauro è un informatico e un attivista politico.  Nella sua città, Pavia, è tra i protagonisti di una multiforme battaglia contro le mafie e il business legale del gioco d’azzardo, nonché tra i promotori di Senza Slot e co-autore del recentissimo libro Vivere senza slot. Storie sul gioco d’azzardo tra ossessione e resistenza (nuovadimensione, 2013).
A monte di tutto questo, Mauro è un militante comunista, membro del PRC e della Tendenza Marxista Internazionale, che in Italia si raggruppa intorno al giornale Falcemartello.
E’ proprio dal sito di Falcemartello che riprendiamo la seguente chiamata alla solidarietà, perché Mauro sta subendo un attacco e bisogna aiutarlo a difendersi e contrattaccare, al di sopra delle differenze, delle diverse appartenenze e dei tribalismi delle tante sinistre.
A noialtri, poi, usare Giap per difendere un giapster sembra il minimo.
N.B. In generale, a Pavia c’è un clima pesante. Emblematico quel che è accaduto a Giovanni Giovannetti, autore del libro Sprofondo Nord (2011). Non solo Giovannetti ha subito un fuoco di fila di querele: ha avuto anche la casa incendiata, e nel rogo è andato distrutto il magazzino della sua piccola casa editrice, Effigie.]

Volantinaggio lunedì 7 gennaio 2014 alle ore 9 davanti al Tribunale di Pavia, in occasione della prossima udienza

Fare politica a Pavia dalla parte dei lavoratori

Mauro Vanetti, un nostro compagno di Pavia, ha subito un attacco giudiziario da parte di Pietro Trivi (NCD), un esponente del centrodestra al governo della città. Pavia è una città lombarda a forte penetrazione mafiosa, dove la deindustrializzazione continua (ultimo caso, la annunciata chiusura dello stabilimento Merck, che dà lavoro complessivamente a circa 400 persone) ha lasciato spazio a un capitalismo parassitario e speculativo (palazzinari, gioco d’azzardo, corruzione). L’università e gli ospedali sono i centri di potere più importanti e non è casuale se proprio il direttore sanitario dell’ASL, Carlo Chiriaco, è stato al centro di un grande scandalo ‘ndrangheta nel 2010 che ha coinvolto (con intercettazioni, imputazioni e arresti) anche esponenti del PdL, della Lega Nord e di una locale lista di centro. Tra le persone intercettate mentre si trovava in automobile con Carlo Chiriaco durante la campagna elettorale figura per l’appunto Pietro Trivi.

Sulla questione della mafia e della corruzione i nostri compagni pavesi sono sempre stati molto vigili intervenendo con azioni di denuncia politica e anche contribuendo in modo decisivo ad organizzare manifestazioni pubbliche di protesta. Sono intervenuti anche nelle maggiori vertenze sociali legate al lavoro (Elnagh, Merck) e alla casa (sfratti, Green Campus, Punta Est), oltre che nel contrasto alle violenze dei neofascisti locali, legati in vari modi alla destra ufficiale.

Con queste attività militanti i compagni si sono fatti molti nemici tra i potenti di Pavia. L’attacco a Mauro è essenzialmente un attacco contro tutti noi e contro quello che abbiamo fatto in questa città a partire dagli anni Novanta.

Ritorsioni politiche del centrodestra contro gli attivisti antimafia?

Carlo Chiriaco e Pietro Trivi in tribunale

Il 12 ottobre 2011 due esponenti molto in vista del PdL di Pavia, l’avvocato penalista Pietro Trivi [a destra nella foto], assessore al Commercio del Comune di Pavia, e Carlo Chiriaco [a sinistra nella foto], ex direttore dell’ASL, vengono assolti in primo grado dall’accusa di corruzione elettorale aggravata. Secondo il giudice, la consegna di denaro da parte di Chiriaco e Trivi al sindacalista della UIL Galeppi durante la campagna elettorale non configurano un reato. Immediatamente parte una campagna politica da parte del centrodestra pavese volta ad affermare che chi aveva sostenuto che ci fossero infiltrazioni mafiose nella politica di Pavia doveva “chiedere scusa”. «Ora qualcuno dovrà chiedere scusa» dice il sindaco Alessandro Cattaneo a “la Provincia Pavese” del 13  ottobre 2011. Due settimane dopo, Pietro Trivi querela esponenti di diversi partiti avversari che vanno dal PD a Rifondazione Comunista passando per il Movimento 5 Stelle.

(Eppure le infiltrazioni mafiose nella politica di Pavia ci dovevano ben essere se nel dicembre 2012 Carlo Chiriaco viene condannato in primo grado a 13 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Tra le accuse: «costituisce elemento di raccordo tra alti esponenti della ‘ndrangheta lombarda e alcuni esponenti politici; favorisce gli interessi economici della ‘ndrangheta garantendo appalti pubblici […]; procura voti della ‘ndrangheta a favore di candidati in occasione di competizioni elettorali comunali e regionali»!)

Mauro Vanetti, classe 1979, militante comunista da quasi vent’anni molto conosciuto in città, attivista antimafia e antislot, riceve una querela per diffamazione. Questa querela ha lo scopo di mettere il bavaglio a un oppositore politico: se Vanetti venisse condannato saremmo di fronte a un precedente inquietante sia per le libertà digitali nel nostro Paese sia per la libertà di critica politica.

Un attacco ai diritti democratici digitali

Le frasi incriminate sono due commenti che secondo Trivi sono apparsi su Facebook. Trivi non ha prodotto nessuna prova dell’esistenza di questi commenti, si è limitato a stampare degli screenshot, cioè a riprodurre con una stampante le immagini che sostiene essere apparse sul suo computer. Non c’è stata nessuna indagine per verificare che quei commenti siano effettivamente comparsi su Facebook (provate a cercarli: sono introvabili) né che a scriverli sia stato Mauro Vanetti. Non sono stati forniti URL, log, sorgenti HTML della pagina web, indirizzi IP, niente di tutto ciò che normalmente gli inquirenti allegano a un processo di questo tipo e che è richiesto dalla giurisprudenza per condannare qualcuno per ciò che scrive sul Web.

Nel corso delle udienze Pietro Trivi ha cominciato a produrre un grande numero di screenshot: vi compaiono altri commenti su Facebook attribuiti a Mauro Vanetti, pagine del suo sito con articoli e lettere sulla questione della ‘ndrangheta a Pavia, foto del profilo ecc. Che cosa significa questo “pedinamento virtuale”, questa schedatura delle opinioni politiche di Vanetti, che peraltro non sono mai state nascoste, visto che ha scritto molti articoli su riviste e siti di sinistra e ha addirittura pubblicato un libro contro il gioco d’azzardo a Pavia?

Un attacco al diritto di critica contro il sistema mafioso

D’altronde, anche il contenuto dei presunti commenti non diffama Pietro Trivi!

Il primo commento recita: «Uno dopo l’altro, tutti i politici pavesi che se la intendono con la mafia la stanno facendo franca. Non saranno i giudici a levarceli dai piedi, dovremo pensarci noi». Nello screenshot non compare il nome di Pietro Trivi né di nessun altro politico. L’autore del commento (che secondo Trivi è Mauro Vanetti) si limita ad affermare che esistono a Pavia dei politici che se la intendono con la mafia, e che la stanno facendo franca. Più sotto l’autore del commento chiarisce: «non penso che la mafia sarà mai sconfitta in tribunale se non viene prima sconfitta nella società, semplicemente perché gran parte di ciò che fa la mafia non è tecnicamente illegale». È forse questa opinione politica che è stata portata in tribunale?

Il secondo commento è una battuta in un lungo scambio di commenti: «Mi diverte sempre quando qua sopra interviene un picciotto». Che il “picciotto” in questione sia Pietro Trivi lo ha dedotto… Pietro Trivi stesso, nella querela. Subito sopra al commento (ammesso che si pensi di poter ricostruire in modo univoco un thread di Facebook, ma non è così visto che i commenti possono essere modificati e rimossi) ci sono altri commenti che non sono di Pietro Trivi. In ogni caso la parola “picciotto” ha un significato vago, letteralmente vuol dire “ragazzo”, talvolta indica le persone che non fanno parte dell’alta gerarchia mafiosa ma di cui si servono le organizzazioni criminali per perseguire i propri interessi.

A Pavia esistono dei politici che se la intendono con la mafia? e a Pavia esistono dei “picciotti”, degli individui compiacenti che sono utilizzati dalla mafia per i propri scopi? Chi osa dirlo, anche senza fare nomi precisi, deve essere portato in tribunale e messo a tacere? Non sarebbe meglio punire semmai chi osa negarlo, dopo che su questo argomento si sono scritti fior di libri e sentenze giudiziarie?

Con le querele i potenti mettono un prezzo alle nostre parole

Trivi ha querelato negli stessi giorni anche altre persone con accuse analoghe. Da una di queste persone querelate ha ottenuto 15mila euro. Chi vuole criticare la mafia a Pavia rischia di dover pagare 15mila euro? Le querele dei potenti contro i cittadini che non stanno zitti sono uno strumento per zittirci, sono un sopruso, sono il tentativo di chi ha il potere di sfruttare le proprie conoscenze e la propria influenza per far condannare ingiustamente delle persone comuni.

Con questa campagna vogliamo far crescere la consapevolezza di questo scandalo giudiziario che rischia di svolgersi a Pavia nei prossimi mesi e al tempo stesso chiediamo un aiuto ad amici e compagni: difendiamo Mauro Vanetti da questa persecuzione, difendiamo tutti i pavesi dall’omertà. Raccogliamo fondi per contribuire alle ingenti spese legali, per annullare l’effetto di questo micidiale meccanismo intimidatorio.

Costruiamo una campagna di lotta e solidarietà contro la prepotenza della destra!

Sinistra Classe Rivoluzione – FalceMartello – Pavia

Donazioni di solidarietà:

  • con PostePay dedicato 4023 6006 5041 3893 intestato a Mauro Stefano Vanetti
  • con PayPal inviando denaro a mauro.vanetti@email.it con causale “Zitti mai”

Per informazioni dettagliate è possibile contattare direttamente Mauro Vanetti all’indirizzo mauro @ marxist.com o al numero 328-3657696 o su Twitter (@maurovanetti). Questa campagna sarà improntata alla massima trasparenza: vi terremo informati di cosa avviene nel tribunale, vi faremo avere le carte processuali, vi daremo spiegazioni sui retroscena, vi daremo un rendiconto delle donazioni ricevute e del loro utilizzo. Dateci una mano e impariamo insieme come ci si difende da prepotenze come questa.

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28 commenti su “#ZittiMai! Solidarietà a Mauro Vanetti (e un po’ di link su quel che accade a #Pavia)

  1. Vorrei sottolineare, anche se è già stato fatto nel post, che non si tratta solo di solidarietà a Mauro Vanetti, per quanto amico, per quanto impegnato, stimabile e tutto quanto. È una una battaglia importantissima che riguarda tutte e tutti, contro chi pensa di potersi comprare quel cazzo che vuole,... → [Continua a leggere]
    • Francesca ha colto benissimo il punto.Questo processo prima o poi lo andiamo a vincere, perché in Cassazione è praticamente impossibile che passi una cosa così assurda come condannare qualcuno per uno screenshot che mostra dei commenti dove in ogni caso non è neppure menzionato il presunto diffamato.Ma intanto ci siamo... → [Continua a leggere]
  2. Oltre alla naturale vicinanza a Mauro, una brevissima riflessione. L’affare Slot muove interessi molto grandi. Quelli che si stanno esponendo a viso aperto in questa battaglia molto più cruenta di ciò che appare, devono avere un livello di attenzione alto. Dietro le slot c’è una massa di liquidità enorme a... → [Continua a leggere]
    • Grazie Luca.Quel che è successo nelle ultime ore dopo l’approvazione dello scandaloso emendamento Chiavaroli (“salvaslot”) secondo noi dimostra che è finalmente esploso ciò che covava sotto la cenere da mesi: un odio popolare generalizzato contro il business privato-statale del gioco d’azzardo. I senatori che hanno fatto questa porcata si sono... → [Continua a leggere]
  3. Forse non c’entra, ma c’entra: sull'”Huffington Post” di oggi (con tutte le molle del caso), un articolo sulla lobby delle slot che ha infilato nella legge di stabilità il famigerato emendamento pro-slot. Qui.
    Com’è ovvio, solidarietà a Mauro da Girolamo (a.k.a. Vittorio A. :-P)

  4. Il caso di Mauro dimostra nuovamente che “niente da nascondere = niente da temere” non è un’equazione esatta. Non c’è bisogno di immaginarsi scenari distopici di psicopolizia e complotti segreti. Mauro, che non è certo uno sprovveduto, è incappato nella denuncia grazie ad una manciata di screenshot (privi di riscontro)... → [Continua a leggere]
  5. Sono abbastanza allucinato, questo tentativo persecutorio – se non intendo male di tentativo si tratta finora – cerca di spostare l’asticella molto in basso, per una serie di motivi chiari nell’articolo. La prassi della repressione economica del dissenso è consolidata, ma chiaramente se non basta neppure evitare di fare i... → [Continua a leggere]
  6. Scusate una domanda: nell’articolo c’è scritto che non c’è nessuna prova che i commenti siano esistiti o che siano attribuibili a Mauro. E va bene, siamo d’accordo, lo screenshot stampato mi sembra parecchio debole come prova. Però non ho capito una cosa: Mauro nega di averli mai scritti?

    • faccio io una domanda a te: è importante sapere questo?il post è molto circostanziato e spiega bene le attività del gruppo di attivisti a Pavia di cui Mauro fa parte. Ed è abbastanza chiaro, come scrive Francesca qui sopra, che una querela è un atto intimidatorio contro questo attivismo. In... → [Continua a leggere]
    • @unitEcco, questa domanda mette in luce quanto è paradossale la situazione.Se ti rispondessi che quei commenti sono stati falsificati, Trivi potrebbe querelarmi perché lo calunnio. Altro giro altro regalo.Se ti rispondessi che quei commenti li ho scritti io, alimenterei il meccanismo da Inquisizione spagnola (nessuno se l’aspetta eppure eccola qua)... → [Continua a leggere]
      • Immaginavo una cosa del genere, però se i commenti non fossero tuoi, o ancora meglio non fossero mai esistiti, credo che tu possa dimostrarlo chiedendo i log della tua attività su facebook. Non sono un esperto di cose legali legate a facebook, ma credo che se il proprietario di un... → [Continua a leggere]
        • Allora, la faccenda è complicata. Facebook sostiene che quando cancelli un “elemento” (status, foto, video ecc.), lo cancella definitivamente e in modo irreversibile (al netto delle poche ore necessarie per far fuori cache, repliche del DB ecc.).Sarà vero? Secondo molti, non è del tutto vero. Ma Facebook insiste che è... → [Continua a leggere]
          • Molto interessante, credevo che proprio a fini legali tenessero tutto almeno per un periodo esteso di tempo, indipendentemente dalla cancellazione. Comunque solidarietà anche da parte mia.

          • Ciao Mauro, sapevo della situazione pavese da un compagno che lavora come ingegnere nel campo delle costruzioni…hai tutta la mia solidarietà. Anche se non c’entra nulla te lo chiedo, che magari ne sai qualcosa. E’ possibile sapere quali profili sono stati monitorati su richiesta delle autorità italiane? Voglio dire, non... → [Continua a leggere]
            • @uitkoGrazie di tutto.No, Facebook non mi sembra che fornisca dati più dettagliati di quelli che ti ho mostrato. Il fatto che in quasi metà dei casi dica di no è interessante ma se tanto mi dà tanto da quel che ho visto in questo processo credo che la metà delle... → [Continua a leggere]
        • PS: Ad ogni buon conto, alla prima udienza preliminare noi abbiamo chiesto il rito abbreviato condizionato alla produzione di una perizia, da parte di un perito informatico scelto dal giudice (per noi andava bene chiunque), sulla validità delle prove portate. Il giudice ci ha detto di no, dicendo che la... → [Continua a leggere]
    • Unit, stai facendo collassare uno sull’altro due piani diversi, ovvero le due linee difensive: quella che contesta il metodo inquirente, e quella che contesta nel merito l’accusa.La faccenda degli screenshot focalizza sul metodo, cioè sulla pericolosità del precedente che si vuole stabilire. Se un semplice screenshot può sostituire gli accertamenti... → [Continua a leggere]
      • Sì sì, mi è chiara la suddivisione, infatti sul merito dei contenuti dei commenti non entro. Semplicemente chiedevo a Mauro se quei commenti fossero esistiti veramente o no perchè se la risposta fosse negativa (e sottolineo il se diverse volte :) ) suppongo si potrebbe provarlo. A quel punto si... → [Continua a leggere]
  7. “niente da nascondere = niente da temere” non è un’equazione esatta

    perfettamente d’accordo. “niente da nascondere = niente da temere” e’ uno dei ricatti morali che vanno per la maggiore. un frame da smontare.

    l’equazione giusta e’ “non rompere i coglioni a chi comanda=niente da temere”

    daghe, mauro!

  8. Penso che l’impianto accusatorio contro Mauro sia davvero *molto* fragile; sarei sorpreso se il processo si concludesse con una condanna. Comunque mi unisco agli altri giapster nella solidarietà.

  9. Diciamo anche una cosa: Mauro è uno tosto, non lo si intimidisce facilmente. Ma questo è un dato soggettivo, in parte legato al fatto di aver costituito una comunità di amici e compagni complici e solidali. E di essere impegnato politicamente, il che vuol dire un’altra rete collettiva. Al netto... → [Continua a leggere]
  10. Questo e’ un caso esemplare che mostra da un lato come la legislazione che riguarda la rete sia davvero ai minimi di decenza (uno screenshot sarebbe una prova? E di cosa?), e dall’altro come stiano aumentando a dismisura gli utilizzi di procedure legali (di dubbia utilita’, aggiungerei) a scopo intimidatorio... → [Continua a leggere]
  11. Piena solidarietà a Mauro; non ci conosciamo ma è possibile che ci siamo visti in una delle iniziative degli ultimi vent’anni di Rifondazione da Ventimiglia verso la mai raggiunta Parigi, ad Amsterdam, fino a Caracas, dalla Campania dei campeggi alla Genova del massacro, dai teatri alle piazze, comprese quelle che... → [Continua a leggere]
    • Ciao Pasquale, sicuramente potremmo essere stati insieme a Genova nel 2001. Io ero allo stadio Carlini da mercoledì fino alla fuga precipitosa del sabato sera. Non ho partecipato però al corteo di via Tolemaide, con cui non ero d’accordo.Il tuo consiglio finale non è del tutto assurdo, in certi casi... → [Continua a leggere]
  12. Ciao e grazie infinite a tutti voi.Siccome mi sembra che Giap e i giapster abbiano dato finora il contributo più vasto alla campagna e siccome questo è senz’altro il luogo più frequentato dove poter lasciare un commento, vorrei fare un primo bilancio dell’avvio della raccolta fondi.Ho ricevuto 740 euro, di... → [Continua a leggere]
  13. Ciao a tutti nuovamente, spero di non annoiarvi con un altro aggiornamento da questo posticino insignificante che è Pavia, ma siccome qualcuno di voi mi chiede informazioni e i social network costringono a dividere la realtà in scampoli, sfrutto spudoratamente questo spazio.Martedì abbiamo dato i volantini davanti al tribunale, per... → [Continua a leggere]
  14. Cari compagni, penultimo rapporto dalla campagna #ZittiMai che si avvia a una piacevole chiusura: abbiamo vinto!Oggi sono stato assolto pienamente secondo l’art. 530 comma 2 del codice di procedura penale, che riguarda i casi in cui «manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova». Il giudice ha dato subito lettura... → [Continua a leggere]
  15. Ciao, riesumo questo post per lasciare l’ultimo commento che avevo promesso, cioè quello con i numeri della grana raccolta e spesa.Le donazioni ricevute sono state quaranta, di cui una parte molto ampia proveniente dal mondo dei giapster, che ringrazio ancora di cuore. A queste si aggiunge la mia quota individuale:... → [Continua a leggere]