La parola che sempre afferma. Declamazioni e verità di Paolo Vinti

Paolo Vinti / Paul Beathens (foto Troccoli, tratta da Umbria24.it)

Ecco l’audio della conferenza tenuta il 27 novembre 2011 da Wu Ming 1 alla Sala dei Notari di Perugia per ricordare e onorare Paolo Vinti (1960-2010). L’intento era dimostrare che, con la morte di Paolo, abbiamo perso un grande poeta e un filosofo. La città voleva bene a Paolo, ma per molti era solo un personaggio (a dir poco) eccentrico, un “santo folle” che passava le giornate per le strade e nei caffè, predicando una stramba utopia comunista. Tuttavia, Paolo era molto più di questo: era un intellettuale vero che da anni portava avanti un lavoro titanico su di sé, sul proprio modo di vivere e – soprattutto – sul linguaggio. Paolo era un filosofo di strada, un Socrate nell’agorà umbra, un Diogene gentile nella terra di Francesco. Era un poeta veggente, figura descritta da Arthur Rimbaud in un celebre testo del 1871. Era un militante. Aveva dedicato la vita all’invenzione di un linguaggio che consentisse di immaginare un mondo oltre il capitalismo. Prosegui la lettura ›

Che volete farci, a noi la Compagnia delle Opere… :-P

Ieri in tutta Italia era il giorno della Colletta Alimentare gestita dalla Fondazione Banco Alimentare. Quest’ultima è stata fondata da don Luigi Giussani (1922-2005), capo e massimo ideologo di Comunione e Liberazione, ed è affiliata alla Compagna delle Opere (braccio imprenditoriale di Comunione e Liberazione). La Colletta Alimentare era sponsorizzata da varie banche, dalla Coca Cola etc. Prosegui la lettura ›

«Bartleby deve morire!»

«Potere salumiere / e sporca disciplina.» (Nabat, 1983)

Capitano cose strane di questi tempi. Anche stranissime.
A Bologna c’è un collettivo
di studenti, ricercatori, giovani lavoratori precari, che si chiama “Bartleby” (da un celebre racconto di Herman Melville) e da due anni organizza iniziative culturali nei locali assegnatigli dall’Università di Bologna, in via San Petronio Vecchio. Da qualche tempo l’assegnazione è scaduta e l’ateneo ha deciso di non rinnovarla, poiché pare che in quegli stessi locali dovranno essere eseguiti lavori strutturali per ampliare gli spazi della Facoltà di Scienze Politiche. L’ateneo non intende offrire alternative al collettivo Bartleby: probabilmente non ritiene interessante né utile l’attività che svolge.
Ecco la prima stranezza. Prosegui la lettura ›

Edmond Dantès e Guy Fawkes nella galleria dell’ombra

Note su polvere da sparo, vendetta, letteratura.
di Wu Ming 4

« Le informazioni le ha già, tutti i nomi, le date, quello che vuole… Quello che le serve veramente è una storia.»
« Una storia può essere vera o falsa.»
« Questo lo lascio giudicare a lei.»
V per Vendetta di J. McTeigue e Wachowski brothers, 2005

«Lettere smarrite, lettere morte! Non suona come uomini morti?»
H. Melville, Bartleby lo scrivano, 1853

1. Polvere da sparo

Il 5 novembre in Inghilterra si celebra una ricorrenza strana. E’ quella che si chiama una festa apotropaica. Si festeggia la sventata Congiura delle Polveri del 1605, che avrebbe fatto saltare in aria la Camera dei Lord, con il re e tutti i deputati dentro. Grazie a una soffiata dell’ultimo minuto, il congiurato Guy Fawkes venne sorpreso mentre stava per dare fuoco a 2.500 chili di polvere da sparo, piazzati nei sotterranei del Parlamento. Con britannico sense of humour, il 5 novembre si fanno scoppiare petardi, fuochi artificiali, e si fanno spettacoli pirotecnici (in certe località si brucia anche il fantoccio di Fawkes). Prosegui la lettura ›

$angu€ e m€rda. Audio del reading al Museo civico medievale

Scontri tra polizia e studenti, Milano, 17 novembre 2011. Il ritorno del Book Bloc. Blissett e Alighieri cattivi maestri. Rimasti fuori dall'inquadratura George Orwell, Toni Negri, Goblin e il Pinguino.

Come molti di voi sapranno, il 6 novembre scorso abbiamo rispolverato la vecchia formazione a cinque (con Luca, già Wu Ming 3) e letto brani di Q e Altai al Museo civico medievale di Bologna.
Ci abbiamo messo un po’ a rendere ascoltabile la registrazione dell’evento. Lo abbiamo già spiegato in un commento qualche giorno fa: bisogna tenere conto della ressa (250 persone stipate nella sala delle armi del museo). Il registratore era al centro di un ammasso di corpi che cercavano di sgranchirsi, si grattavano, portavano ciclicamente il peso da una chiappa all’altra, spostavano giacche dalle cosce alle spalle o viceversa, tossicchiavano per la carenza d’ossigeno, scureggiavano. Il microfono, che è un ragazzo sensibile, non ha operato discriminazioni tra tutti quei suoni e rumori. Se ascoltate in cuffia, l’esperienza sarà immersiva.
Potrebbe sembrare un post “inattuale”, distaccato da quanto succede in queste ore nel Paese.
L’intro di Luca fugherà subito tali sospetti. Prosegui la lettura ›

«Volodja», di Wu Ming 1. Testo, audio, intervista e link assortiti

També en Català

Quest'autunno cambia il mondo

Wu Ming 1 legge Volodja alla “Casa nel parco” di Mirafiori Sud, Torino, 12 novembre 2011 (18’04”)
Wu Ming legge Volodja alla “Casa nel parco” di Mirafiori Sud, Torino, 12 novembre 2011 (18’04”)

Per ascoltare seguendo il testo, clicca su Play. Per scaricare il file audio, clicca sulla freccia rivolta verso il basso.

Per [gli operai] la poesia perde fatalmente ogni significato. Non resta loro che il linguaggio. I padroni non gliel’hanno tolto, hanno troppo bisogno che lo conservino, ma l’hanno castrato per privarlo di ogni velleità d’evocazione poetica, riducendolo al linguaggio degenerato del «dare» e dell’«avere».
Benjamin Péret, «La parola a Péret», 1943

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Majakovskij a Mirafiori

Vladimir Majakovskij
«Le giornate furono diverse, dopo che il poeta si accampò in fabbrica.»

Sabato 12 novembre Wu Ming 1 sarà a Torino, nel quartiere Mirafiori Sud, per l’avvio del progetto “I muri di Mirafiori”, che trovate spiegato qui.
L’iniziativa è costruita intorno a un racconto che WM1 ha scritto ad hoc, intitolato “Volodja”.
“Volodja” verrà discusso e distribuito in volumetto, l’autore lo leggerà (con accento emiliano, straniante ma inevitabile), dopodiché… verrà messo al muro. Non l’autore: il racconto. O meglio, una frase del racconto. Prosegui la lettura ›