Perché il futuro non sia solo “presente invecchiato”

L'occhio del purgatorio

[Per tutto il mese di ottobre e – a quanto abbiamo visto – ancora negli ultimi giorni, nelle edicole d’Italia si aggirava Jacques Spitz (1896-1963), uno degli scrittori più inquietanti e misconosciuti del Novecento francese. Spitz è riapparso col più radicale dei suoi libri, L’occhio del purgatorio, da troppo tempo irreperibile in italiano. A dare una nuova spinta a questo capolavoro è stato il n. 105 di Urania collezione.
Tra le altre cose, L’occhio del purgatorio ha ispirato (e dato il titolo a) una conferenza di WM1 di qualche mese fa.
Il merito di questa ricomparsa va tutto a Giuseppe Lippi, nome “storico” dell’editoria fantascientifica in Italia, da anni curatore di Urania. E proprio dal blog di Urania preleviamo il testo di Lippi che chiude il volume, per proporlo anche qui. Si intitola “Viaggio al termine del purgatorio”. Ovviamente, ci fa piacere che la riflessione inizi proprio dalla conferenza di WM1 ricordata sopra.
N.B. Per acquistare una copia di Urania Collezione n.105, info alla mail collez@mondadori.it – Oltre ai dati desumibili qui sopra, fornire il numero ISSN 17216427]

«L’occhio del purgatorio: “Viaggiare nella causalità” – Il tempo della mosca, quello della mucca e quello dei batteri – L’espediente di Dagerlöff – Cibo già digerito, vino che è già piscio – Critica dell’ideologia quotidiana – “Non vedo più il nuovo” – La fotografia – Vedersi morire allo specchio – Il sole pallido…» E’ il sommario del lungo intervento con cui Wu Ming 1 ha parlato del romanzo di Jacques Spitz alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Siena, il 1° giugno 2011.  Il lettore curioso ne trova la registrazione audio al sito http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=4353,  dove potrà rendersi conto di come L’occhio del purgatorio – un piccolo capolavoro del ‘900 – venga accostato non casualmente a un altro grande testo sulla visione del futuro, “Il continuum di Gernsback” di William Gibson. Anzi, in entrambi i casi è possibile tracciare una «differenza tra futuro e “presente invecchiato” simile a quella già introdotta da Fredric Jameson nel suo Archaeologies of the Future (2005)», e quindi «tra “programma utopico” e “impulso utopico”.» Il critico può così «prendere di petto il problema del tempo e del controllo capitalistico sui tempi.» Passando a un piano più esplicitamente politico, Wu Ming 1 parla poi «del rischio che i movimenti subiscano tempi e ritmi del potere e non decidano in autonomia le proprie “scadenze”.» Prosegui la lettura ›

Cosa fa un filosofo nella casa dei pazzi? Audio della «Serata Foucault»

Clicca per ascoltare Séquence, composizione di Jean Barraqué del 1955, su versi di Friedrich Nietzsche scelti da Michel Foucault.

Il 28 ottobre 2011, al Bartleby di Bologna, abbiamo presentato la nuova edizione italiana del libro di Michel Foucault Storia della follia nell’età classica (Rizzoli, 2011). Si tratta di un evento importante, perché per la prima volta il testo è pubblicato in Italia in versione integrale, coi due capitoli misteriosamente “saltati” nelle edizioni precedenti. Il merito è del curatore Mario Galzigna (filosofo, epistemologo clinico e storico della psichiatria), che ha anche reinserito la prefazione di Foucault del 1961. Al Bartleby, Galzigna ha catturato e tenuto per quasi tre ore l’attenzione di una sala gremita. E’ stata una grande serata, e siamo felici di proporne qui la registrazione divisa in quattro parti, ciascuna delle quali arricchita da un sommario. Cogliamo l’occasione per ringraziare chi ha reso possibile l’iniziativa, con particolare riferimento ad Alessio e Loris.
Per ascoltare senza lasciare questa pagina, cliccare sull’icona Play. Per scaricare il file, cliccare sulla freccia verticale a destra. Buon ascolto! Prosegui la lettura ›

Wu Ming al Museo civico medievale di Bologna. Dal vivo e… in cinque

La vecchia formazione a cinque (2000-2008)
Domenica 6 novembre, h. 16:30, leggeremo brani di Q e Altai al Museo Civico Medievale di Bologna (via Manzoni 4, in pieno centro).
Tra mille manufatti di arte cristiana e islamica, circondati da armi ottomane ed europee (bianche e da fuoco), leggeremo pagine di guerra: la battaglia di Frankenhausen, la caduta di Famagosta e lo scontro navale di Lepanto (o meglio, delle Echinadi).
L’ingresso al Museo costerà, come ogni giorno, €4.
Dettaglio importante: il collettivo rispolvera la formazione “classica”, il quintetto del periodo 2000-2008. Per l’occasione, Luca occuperà la casella “Wu Ming 3”, rimasta vacante tre anni fa. Prosegui la lettura ›

Cosplayers e cose tolkieniane, ovvero: Paura e delirio a Lucca Comics

Sabato 29 ottobre, al Lucca Comics & Games, in una città presa d’assalto dai cosplayers, Wu Ming 4 e Roberto Arduini (presidente dell’Associazione Romana Studi Tolkieniani) hanno tenuto una breve conferenza dal titolo: “Percorsi narrativi e itinerari tematici nel fandom e nella fanfiction tolkieniana”.
All’ultimo momento ci si è accorti che il tempo a disposizione era stato ridotto dagli organizzatori del festival a 40 minuti (question time incluso). Di conseguenza gli interventi hanno dovuto essere accorciati e il dibattito pressoché abolito, sotto la pressione di un turnover incalzante. Nel frattempo la fiera si stipava di gente travestita (perfino da se stessa) e per la città impazzavano parrucche, abiti sgargianti o succinti, spadoni, mitraglie, pugnali, tette elfiche, muscoli veri e finti, e chi più ne ha più ne metta. Il Paese delle Meraviglie.
A conti fatti abbiamo deciso di pubblicare gli appunti di Wu Ming 4 in versione scritta, con l’aggiunta di un paragrafo (il quarto). Prosegui la lettura ›