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Un’emergenza «normale». Le persone trans e della comunità LGBTQIA+ nell’emergenza coronavirus

«Lockdown 1», collage di Matilde, 14 aprile 2020.

di Filomena “Filo” Sottile *

1. Fascia protetta

È un copione già visto. Una persona trans appare in tivù e immediata si scatena la bufera.

«È una assoluta vergogna la irresponsabilità, la insensibilità, la condotta del servizio pubblico radiotelevisivo. Mentre tutta l’Italia sta chiusa in casa per le note vicende [emergenza coronavirus NdR.], su Rai Uno, la rete di maggiore ascolto, in piena fascia protetta va in onda una lunga trasmissione che spiega il cambiamento di sesso e questioni connesse.»

Sono parole di Maurizio Gasparri, la sua voce fa parte del coro che ha stigmatizzato la presenza di Giovanna Cristina Vivinetto sui teleschermi. La storia che Vivinetto prova a tratteggiare nei 24 minuti a sua disposizione è tutt’altro che sovversiva e anzi la giovane pare assumere acriticamente la diagnosi di disforia di genere (in Italia è necessaria per avere accesso a interventi chirurgici e cambio anagrafico), non mette in critica il dispositivo del genere né il binarismo, non parla esplicitamente di discriminazione nei confronti delle persone trans, non addossa alcuna responsabilità alla società per le sofferenze cui riesce fugacemente a fare cenno. Il conflitto pare essere tutto interno alla persona: nelle sue parole è solo una questione privata. A guardare l’intervista in controluce si intravede una sceneggiatura familistica che all’interno del nucleo famigliare si risolve con un lieto fine. Prosegui la lettura ›

SI TRAV. Come la militanza #NoTav mi ha dato il coraggio di diventare me stessa / 1

No Tav, Sì Trav. Cartello apparso Nessun* Norma, pride contro decoro e frontiere, Torino, 28 giugno 2018.

Cartello apparso alla manifestazione Nessun* Norma, pride contro decoro e frontiere, Torino, 28 giugno 2018.

di Filo Sottile

[Filo vive in provincia di Torino, ha 40 anni e una figlia. Ha scritto romanzi, saggi, canzoni e monologhi. Collabora con noi dal 2011 e il suo aiuto è stato fondamentale nella stesura di almeno due libri: Point Lenana e Un viaggio che non promettiamo breve. È una delle voci di Alpinismo Molotov – ha scritto un articolo sull’ailanto divenuto un piccolo “classico” – ed è stata sua la prima spinta a organizzare Diverso il suo rilievo, la festa di AM divenuta appuntamento annuale. Senza Filo la Wu Ming Foundation sarebbe diversa. E viceversa. Ci ha affidato questo racconto di formazione e siamo fieri di presentarvelo. Lo pubblicheremo in due puntate. Lo riteniamo uno dei testi più importanti mai apparsi su Giap. Buona lettura.
Wu Ming, 20 novembre, TDOR – Transgender Day of Remembrance]

INDICE DELLA PRIMA PUNTATA
1. Commento a un commento
2. Alta Felicità (29 luglio 2018)
3. Oggi tocca a me (7 giugno 2016)
4. Dalla prima volta alla militanza (2003-2010)
5. Fra paura e coraggio (ancora 7 giugno 2016)
6. La psicopolizia sogna «pecorella»? (febbraio-marzo 2012)

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