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Nicoletta Bourbaki

Wikipedia e la storia deturpata: il caso Presbite

Wikipedia-logo-ITA

di Nicoletta Bourbaki (*)

INDICE

14. Introduzione: chi inquina Wikipedia?

13. Rasista mi? Ma se l’è lü che l’è negher!

12. I «Campi dei Merli» delle nazioni

11. Lo schema Rankovic: wikinazionalismo

10. Fascisti? Pfui… Dei ve’i igno’antoni, pa’ola mia. L’irredentismo-chic

9. Un Montenegro al Bar o una Crna Gora ad Antivari? Del perché su wikipedia non si trovano i nomi di certe località

8. Sapevate che Tito era il comandante in capo della RAF? Sapevatelo su it.wikipedia

7. Come la nonna di Tuco divenne irredentista a sua insaputa. Storia di un campo profughi

6. Filibustering

5. Sull’uso disinvolto, altrimenti detto “ad minchiam”, delle fonti. Il caso Djilas

4. E allora le foibe??!!

3. Qui (non) lo dico e qui lo (rin)nego

2. Non solo confine orientale. Come l’antifascista Franco Basaglia divenne repubblichino su it.wikipedia

1. Porzûs

0. Ha un caratteraccio, però… Prosegui la lettura ›

Vik Arrigoni e #Wikipedia, una storia di «buon senso» e conflitto

Vittorio Arrigoni

di Nicoletta Bourbaki (guest blogger)

Senza prenderla troppo alla larga, possiamo affermare che il ruolo di Wikipedia nella società contemporanea sia paragonabile a quello di una bussola, o di una stella a cui fare riferimento prima di mettersi in cammino.
Dalle sue pagine partiamo alla ricerca di qualcosa, deriviamo le prime impressioni, ci orientiamo e conosciamo nuovi percorsi. Si tratta di una constatazione forse banale, ma di certo non lo sarebbe stata dieci anni fa, o forse meno.
Seppur con eccessiva lentezza, si sta cominciando a studiare l’impatto dell’enciclopedia libera anche sul modus operandi di giornalisti e ricercatori.
La cosa interessante del progetto è senza dubbio la sua capacità olistica, il suo svilupparsi radicalmente al di là della somma delle parti grazie a discussioni e ragionamenti frutto di uno sforzo collettivo. Eppure non lo si può isolare dal resto della società, rappresentarlo come un congegno estraneo alle dinamiche e alle relazioni “off-line”, o in “real life”. Allo stesso modo, sarebbe superficiale e limitante osservarne gli aspetti puramente formali: il rischio sarebbe quello di idealizzare Wikipedia come un meccanismo autoimmune e perfetto in quanto eternamente perfettibile.
Non si può prescindere da queste considerazioni prima di muovere i primi passi dentro una vicenda emblematica come quella relativa alla voce su Vittorio Arrigoni – attivista, blogger e giornalista impegnato per anni a raccontare cosa succedeva a Gaza e dintorni, fino al tragico epilogo della sua vita –, una vicenda risalente a qualche anno fa ma che offre spunti di riflessione importanti e che non abbiamo dimenticato, così come il ricordo di Vik e della sua determinazione è ancora forte e vivido. Prosegui la lettura ›

Fascinazione Wikipedia. Il mito della «cricca» e il conflitto reale

Porco rosso. L'incubo dei fascisti su Wikipedia

«This machine…»

di Salvatore Talia (guest blogger)

In tutte le lingue del mondo, dare a qualcuno del fascista significa insultarlo pesantemente. In questo modo la coscienza civile di tutti i popoli esprime, anche mediante il linguaggio, un giudizio storico e morale di condanna nei confronti di un’ideologia che ha sanguinosamente segnato il ventesimo secolo.
Nessuno, pertanto, dovrebbe trovare strano che il protagonista di un lungometraggio a cartoni animati del maestro giapponese Hayao Miyazaki pronunci la memorabile battuta:

«Piuttosto che diventare un fascista, meglio essere un maiale.»

Né si troverà strano che la battuta, proprio perché efficace e molto caratteristica, sia citata in esergo nella voce della versione italiana di Wikipedia dedicata a questo film.
Eppure qualcuno, nella pagina di discussione della stessa voce, ha avuto da ridire:

«Mi pare una citazione alquanto inopportuna. Propongo di cassarla e sostituirla. Si può tranquillamente inserire una citazione neutra e rispettosa comunque del personaggio e che non crei parallelismi offensivi per parte degli utenti di Wiki.Jose Antonio 16:10, 4 ago 2012. [Sottolineatura mia, N.d.R.]»

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