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Milano

Gita aziendale nel Disastro padano | Un reportage di Wu Ming 2 per Internazionale

Il centro commerciale Orceana Park di Orzinuovi (BS)

Lo scorso 1° aprile, Wu Ming 2 ha partecipato alla Gita Aziendale di Padania Classics, un viaggio d’istruzione in alcuni luoghi sacri al culto padano del cemento: dal Centro Commerciale “Mega” di Vimercate alla città ideale di Zingonia, dalla zona PIP di Orzinuovi alla Stonehenge della Corda Molle.
Da quell’esperienza è nata una riflessione sul paesaggio della Piana e le sue metamorfosi, nel tentativo di comprendere e raccontare il disastro psicourbanistico che affligge il territorio tra le Alpi e il Po, spingendosi deciso fino all’Appennino.

«Rotonde, centri commerciali, tralicci, capannoni, piscine fuori terra, palme fuori luogo, statue neoclassiche da giardino, totem pubblicitari, cave/discariche, reti arancioni da cantiere, svincoli a quadrifoglio, centri massaggi, sushi wok, villette-su-terrapieno, ampi parcheggi. Dopo quarant’anni di cura del cemento, non si può più dire che quegli scarabocchi non hanno senso. A prima vista, una distesa di asfalto può sembrare incomprensibile, ma se un gruppo di ragazzini comincia a usarla per andare in skateboard, ecco che acquista un significato, malgrado quello originario rimanga un mistero. Allo stesso modo, poiché gli orrori del paesaggio padano sono vissuti ogni giorno da milioni di esseri senzienti, bisogna assumersi il compito di comprenderli, a partire dagli effetti che producono su chi li attraversa.»

Il reportage è on line sul sito di Internazionale.

Un assaggio di #Meccanoscritto. Anzi, quattro. E sabato 25.03 dal vivo a #Milano, #BookPride.

Presidio alla General Electric (ex-Alstom Power) di Sesto S. Giovanni
Foto Ivan Brentari – dicembre 2016

[Dopo che abbiamo annunciato l’uscita di Meccanoscritto, ci è stato chiesto di pubblicarne un estratto, per capire meglio di che si tratta. Vista la struttura del libro, che intreccia epoche e modalità narrative diverse, non è facile sceglierne un boccone che restituisca il sapore complessivo. Ieri Il Fatto Quotidiano ha pubblicato, con qualche taglio, uno dei racconti “operai” che parteciparono al concorso della FIOM di Milano del ’63. Il risultato è che la pagina del quotidiano – titolo e immagini comprese – si concentrava sui metalmeccanici del tempo che fu, cancellando quelli di oggi. Un effetto che è il contrario di quello che il libro racconta e si sforza di trasmettere. Per questo, abbiamo deciso di prelevare dal testo un campione più variegato, rinunciando a raccontare una vicenda dall’inizio alla fine, ma prediligendo una visione d’insieme. Ci auguriamo sia di vostro gusto.]

1963
La via del Gottardo
di Giuliano Picciati (operaio emigrato in Svizzera)

Le vie del lavoro, come quelle del Signore, sono infinite. In grazia di questo, Catone aveva puntato su Milano sperando di far centro. Trovò lavoro lì per lì. Volevano che cominciasse subito, ma Catone chiese alcuni giorni per fare la bocca all’aria nuova e trovare l’orizzonte.
Con la tuta sottobraccio si presentò il lunedì, all’orario degli impiegati. Prima cosa gli misero un foglio davanti, dove righe dattiloscritte si rincorrevano sei o sette volte.
«Firmi qua!», gli fece la ragazza bionda. Prosegui la lettura ›

Meccanoscritto. Un romanzo metallurgico e collettivo. In libreria dal 23 marzo.

Clicca per aprire la copertina completa.

Giovedì 23 marzo, grazie alla casa editrice Alegre, arriva in libreria Meccanoscritto, un “romanzo di storie” dalla forma nuova, prodotto dal Collettivo MetalMente in collaborazione con Wu Ming 2 e Ivan Brentari.

Il libro è frutto di un progetto nato nel 2014, con l’obiettivo di mescolare, in un alveo comune, tre diversi torrenti narrativi.

Il primo è quello dei racconti operai che nel 1963 parteciparono al concorso indetto dalla FIOM di Milano, con 100.000 lire di premio e una giuria formata da Umberto Eco, Giovanni Arpino, Franco Fortini, Mario Spinella e Luciano Bianciardi.
Ivan Brentari si è ritrovato tra le mani il faldone di quei meccanoscritti, mentre spulciava documenti per tutt’altra ricerca, nell’Archivio del Lavoro di Sesto San Giovanni. A parte quello del vincitore, tutti gli altri racconti erano rimasti inediti, stesi uno sull’altro in un letto di polvere. Prosegui la lettura ›

Il #SentieroLuminoso arriva in Sicilia, senza bisogno del Ponte sullo Stretto.

Il torrente Lavino striscia sotto l'A14

Il torrente Lavino striscia sotto l’A14

In questi mesi d’autunno, mentre tra Bologna e Milano calava un sipario umido e grigio, ci sono arrivate molte richieste per portare Il Sentiero Luminoso fuori dal territorio della Grande Pianura: Valdastico, Prato, Pescara, Roma, Palermo, Catania, Siracusa. E’ un buon segno che l’idea centrale del libro – quella di percorrere a piedi sentieri non segnati per ripensare la nostra relazione con il paesaggio – interessa e stimola lettori e lettrici al di là dell’esempio pratico di una viandanza da Bologna a Milano.
In occasione del minitour siciliano – con la prima volta di Wu Ming a Siracusa – vi segnaliamo tre interviste a Wu Ming 2 intorno alle tematiche del sentierismo libero e del pianurismo molotov. A seguire, il calendario degli incontri luminosi da qui alla fine dell’anno.

A Radio Francigena (dura 17’36”):
«Per quale motivo esseri bipedi costruiscono luoghi irraggiungibili su due zampe?»

Su Libreriamo, a cura di Dario Boemia:
«La proprietà privata di un fondo si traduce nel diritto di escludere chiunque da un terreno.» Prosegui la lettura ›

Asor Rosa non ascoltava i Sex Pistols. Punk e antagonismo a #Milano in due libri, dall’epopea del #Virus allo sgombero del #Leoncavallo (1989)

Costretti a sanguinare

La copertina di Costretti a sanguinare. In memoria del Professor Bad Trip (1963-2013). Clicca sull’immagine per aprire la copertina intera (pdf).

Abbiamo preso in esame molte volte il lavoro di Marco Philopat, nostro vecchio compagno di strade. Oggi torniamo a scriverne, se non proprio cogliendo la palla al balzo (siamo in ritardo di qualche mese!), quantomeno raccogliendola da terra e facendo qualche palleggio, senza pretese.

Sì, perché è tornato in libreria, ripubblicato da Agenzia X, il libro d’esordio di Philopat Costretti a sanguinare, in una versione riveduta e corretta dall’autore. Nella prefazione, Philopat ripercorre la storia del libro, uscito per la prima volta nel 1997, e scrive: Prosegui la lettura ›

Walkin’ Padania. Ancora in cammino sul #SentieroLuminoso – con Giuliano Santoro, Wolf Bukowski e Pantagruel.

Bologna, Piazza Maggiore, poco prima di diventare zona pedonale (circa 1968). Foto di Unione Fotografi Organizzati

Bologna, Piazza Maggiore, poco prima di diventare zona pedonale (circa 1968).
Foto tratta dalla mostra Bologna e gli Anni Sessanta a cura di U.F.O.

Su The Towner – Rivista on line di città e cultura è uscita una lunga e ricca conversazione tra Giuliano Santoro e Wu Ming 2 intorno al Sentiero Luminoso da Bologna a Milano.

Ne anticipiamo qui sotto qualche battuta. A seguire, Lenta cartografia della viandanza, la recensione del libro scritta da Giuliano per il manifesto, una segnalazione luminosa da La Domenica del Sole 24 Ore e l’audio dalla presentazione del Sentiero in combutta con Wolf Bukowski, registrato alla Ca’ Vecchia di Sasso Marconi lo scorso 8 luglio.

Per concludere, segnaliamo che domenica 31, intorno alle 15.15, Wu Ming 2 interverrà nella trasmissione Pantagruel su Rai Radio 3, per parlare di sentierismo militante, alta velocità e Pianura Padana. Prosegui la lettura ›

Calatrava e la bontà. Il #SentieroLuminoso passa dalla stazione Mediopadana AV.

Il bruco di Calatrava

[A settembre dell’anno scorso segnalammo su Giap un reportage di Wu Ming 1 intitolato Fitzcalatrava a Reggio Emilia, pubblicato su Nuova Rivista Letteraria (n.1, maggio 2015). L’articolo nasceva da una visita (arrivando in auto) alla stazione Mediopadana AV, datata 1 aprile 2015. Due settimane prima, percorrendo il Sentiero Luminoso da Bologna a Milano, Wu Ming 2 aveva visitato (a piedi) il medesimo luogo. Oggi, mentre esce il n.3 di Letteraria, pubblichiamo un estratto da Il sentiero luminoso, dedicato alla viandanza (apotropaica) verso la Grande Opera dell’archistar di Valencia]

A Pratofontana, la storia ha depositato una chiesa e un cimitero, isolati rispetto al resto del borgo. Il cimitero è il classico recinto edilizio, erbetta senza pretese e manco un albero a dare ombra ai morti. Sulla faccia esterna del muro, una lapide con la croce ricorda il partigiano Ferrari Anselmo detto Eimo, qui caduto in combattimento il 24 aprile 1945.
Oltre il camposanto, spunta l’altana del mausoleo di Coopservice.
Come recita il sito del gruppo, si tratta di «uno dei principali player nazionali nella progettazione, erogazione e gestione di servizi integrati alle imprese e alle comunità». Prosegui la lettura ›