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Alberto Perino

Se ne va Alberto Perino. Ma davvero se ne va? Non è mica detto…

Alberto Perino, 2016, foto di Michele Lapini.

di Wu Ming 1

Mentre scrivo non è trascorsa nemmeno un’ora dal momento in cui ho saputo, leggendolo nel gruppo Telegram di Alpinismo Molotov, che Alberto Perino è morto.

Vedo che perfino la Busiarda, giornale nemico che più nemico era difficile, in qualche modo gli rende l’onore delle armi, scrivendo che è morto a 78 anni «dopo una lunga malattia, contro cui ha lottato con la stessa tenacia con cui si è battuto contro la Torino-Lione».

Non solo il movimento No Tav valsusino, ma le lotte ambientali in Italia si ritrovano senza un pilastro, un punto di riferimento tra i più importanti, un terminale di memoria storica dell’attivismo dagli anni Sessanta a oggi.

Sì, perché con Alberto Perino viene a mancare anche un testimone-chiave di un’altra grande stagione: quella dell’antimilitarismo, della lotta contro le guerre e per l’obiezione di coscienza.

Di antimilitarismo ne avremmo un gran bisogno oggi. Un bisogno vitale.

L’ultima volta che l’ho incontrato, il 30 giugno 2023, si è parlato proprio di questo. Prosegui la lettura ›

Wu Ming 1, «Un viaggio che non promettiamo breve». L’anteprima al festival Alta Felicità #NoTav

Détournement di una foto di Michele Lapini. Barca No Tav nel Canale della Giudecca, Venezia. All'orizzonte, le montagne della Val di Susa.

Détournement di una foto di Michele Lapini. Barca No Tav nel Canale della Giudecca, Venezia. All’orizzonte, le montagne della Val di Susa.

[WM1] Dunque… Da dove cominciare? È un pezzo che sono in semiclausura. Trascuro le relazioni, lascio le email senza risposta (scusatemi tutt*!), non propongo post per Giap (a parte questo che state leggendo), delego a Tommaso e Giulio la cura di Quinto Tipo, lascio ai miei compagni di collettivo diverse patate bollenti, sono in defaillance su molti fronti. Come mai?

È presto detto: ho dedicato gran parte della primavera e sto dedicando gran parte dell’estate all’Ultimo Sforzo, alla Tirata Finale, a una maratona di scrittura e revisione del libro che vado scrivendo dal 2013.
Chi segue Giap sa di che si tratta. Per tutti gli altri lo esplicito: è una biografia narrativa del movimento No Tav; è un’inchiesta in forma di poema in prosa; è un romanzo vero.
Si intitola: Un viaggio che non promettiamo breve. 25 anni di lotte No Tav in Val di Susa.
Se tutto fila liscio, dovrei riuscire a consegnare l’ultima parte dopo Ferragosto. In quel caso, uscirà per Einaudi il 31 ottobre, data in cui, ogni anno, il movimento No Tav ricorda la «Battaglia del Seghino» (31/10/2005). Prosegui la lettura ›