Coraggio, fantasia e… pentolame! A Bologna si accendono le contestazioni contro il malterritorio

[Ieri, durante la «Giornata mondiale dell’ambiente», la classe dirigente bolognese ha subito due contestazioni da parte dei movimenti contro il malterritorio, la cementificazione e le grandi opere che stanno per abbattersi sulla città, in primis il cosiddetto «Passante di Bologna».

Da tempo esponenti della giunta e lo stesso sindaco Lepore devono fare i conti con simili proteste, ma quelle di ieri venivano dopo le recenti alluvioni, e soprattutto dopo i penosi, sguaiati tentativi – da noi documentati – di negare l’evidenza. L’evidenza di politiche che hanno devastato il territorio. Il fatto che le azioni siano avvenute nel giro di poche ore, mandando all’aria i rituali della farlocca «partecipazione» à la bolognaise, segnala che i responsabili del malterritorio non possono più metterci la faccia impunemente.

La prima contestazione, a cui eravamo presenti, ha interrotto e infine fatto saltare un momento di smaccato greenwashing, organizzato all’auditorium Enzo Biagi della centralissima Sala Borsa. Titolo della cerimonia: «Bologna missione clima. Salute, diritti ed economia alla prova della crisi climatica». Le officianti erano la vicesindaca Emily Clancy e Anna Lisa Boni, che sarebbe l’assessora a… Mica facile dirlo, gli assessorati non hanno più un nome, solo interminabili, barocchi elenchi di improbabili deleghe. Ecco quelle di Boni: «Fondi europei, cabina di regia PNRR, coordinamento transizione ecologica, patto per il clima e candidatura “Città carbon neutral”, relazioni internazionali» C’era anche, collegata da Baltimora, la virologa Ilaria Capua (mah!).

La seconda contestazione è avvenuta subito dopo, pochi chilometri più a sud, a un incontro pubblico sul cosiddetto «Nodo di Rastignano», una bretella d’asfalto il cui cantiere si è insediato al parco del Paleotto dopo un violentissimo disboscamento… per poi essere spazzato via dalla piena del Savena. L’incontro, però, non aveva il fine di ridiscutere l’opera con cittadine e cittadini, ma di spiegare che l’indiscutibie ripresa dei lavori non avrebbe interrotto la viabiità. C’erano la sindaca di Pianoro Franca Filippini e – collegata via telefono – Valentina Orioli, assessora a Bologna con deleghe a «Nuova mobilità, infrastrutture, vivibilità e cura dello spazio pubblico, valorizzazione dei beni culturali e Portici Unesco, cura del patrimonio arboreo e Progetto impronta verde». C’erano anche altri amministratori della cintura bolognese e della Città metropolitana, ma il ruolo principale era stato ritagliato per «i tecnici dell’impresa esecutrice dei lavori». Impresa curiosamente mai nominata, nemmeno nella locandina dell’evento. L’anodino ordine del giorno non ha retto al fuoco di fila di interventi e domande puntuali, a cui tecnici e politici hanno risposto da un lato chiamando i carabinieri, dall’altro farfugliando e non andando oltre il «si deve fare».

Alcune persone presenti a entrambe le azioni hanno scritto un dettagliato resoconto della giornata, che ci sembra importante proporvi. Buona lettura. WM] Prosegui la lettura ›

«In apparenza la battaglia è persa». Valerio Evangelisti e l’immaginario secondo noi

Il 25 maggio 2023, nella sala Stabat Mater della Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna, abbiamo tenuto una conferenza in ricordo del collega e compagno Valerio Evangelisti (1952-2022). Con noi c’era l’attore Marco Manfredi, che ha letto alcuni brani scelti ad hoc.

Il focus era sugli scritti di critica letteraria e culturale di Valerio, raccolti una ventina d’anni fa nella Trilogia di Alphaville. La casa editrice Odoya ne ha da poco riproposto un’ampia selezione curata da Alberto Sebastiani e intitolata Le strade di Alphaville. Conflitto, immaginario e stili nella paraletteratura.

Ci siamo concentrati su quel che pensava Valerio della cosiddetta «letteratura di genere» o – termine coniato per sminuire ma che negli scritti “alphavilliani” è rovesciato e riconnotato –  «paraletteratura».

Naturalmente, non potevano non esserci riferimenti a quel che stava accadendo negli immediati dintorni: le alluvioni, le devastazioni, le manifestazioni più eclatanti della crisi climatica in corso. Prosegui la lettura ›

Fanghi velenosi e narrazioni tossiche: sulle alluvioni in Emilia-Romagna

Provincia di Ravenna, 2 maggio 2023. In un punto tra Conselice e Massa Lombarda, il Sillaro rompe l’argine. In tutte le immagini, quest’ultimo appare pulitissimo, disboscato e sfalciato (cfr. il paragrafo 4 di questo articolo).

di Wu Ming

INDICE

1. Cementificazione: negare l’evidenza
2. Dare la colpa ad «ambientalisti» e «animalisti»
3. Vivere su una terra di cui non si sa niente
4. Denudare gli argini: l’eccidio della flora ripariale in Emilia-Romagna
5. Paradosso di una «ciclovia»: eliminare il verde per essere green
6. Le trappole dell’eccezionalismo
7. Bona lé tirare in ballo il terremoto del 2012
8. Il suprematismo emiliano-romagnolo ha rotto i maroni
9. Der Kommissar

«Le acque stan via anni e mesi, poi tornano ai loro paesi.»
«L’acqua rosica anche il ferro.»
(Proverbi delle terre del Delta padano)

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Non è «maltempo», è malterritorio. Le colpe del disastro in Emilia-Romagna

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malterritorio romagnolo

La narrazione che imperversa sulle alluvioni in Emilia-Romagna è  tossica e nasconde le responsabilità reali. Responsabilità che non sono del «meteo». E nemmeno, genericamente, del «clima», termine usato da amministratori e giornalisti più o meno come sinonimo di «sfiga».

Le piogge di questi giorni stupiscono, sembrano più eccezionali di quanto non siano, perché arrivano dopo un inverno e un inizio di primavera segnati da una protratta, inquietante siccità. E di per sé non sarebbero affatto «maltempo», concetto fuorviante, deresponsabilizzante e dannoso. Come diceva John Ruskin, «non esiste maltempo, solo diversi tipi di buontempo». A essere mala è la situazione che il tempo trova.

Veniamo da lunghi mesi a becco asciutto: montagne senza neve, torrenti e fiumi tragicamente in secca, vegetazione e fauna in grave sofferenza, contadini disperati, prospettive cupe per l’estate prossima ventura (già quella scorsa è stata durissima)… In teoria, le piogge dovremmo accoglierle con giubilo. Prosegui la lettura ›

«Se vi va bene bene se no seghe», l’autobiografia di Valerio Minnella in libreria dal 12 maggio 2023

Se vi va bene bene se no seghe: il trailer

Se vi va bene bene se no seghe: il trailer


Radio Alice – per chi le vuol bene, solo «Alice» – è sgomberata dai Biechi Blu la sera del 12 marzo 1977. C’è chi fugge sopra i tetti, passando accanto a un’antenna da carro armato, ma qualcuno rimane, perché non si abbandona la nave, pardon, la tecnologia, all’orda nemica. Il resto è storia: «Sono entrati… Abbiamo le mani alzate… Stanno strappando il microfono…» Prosegui la lettura ›

Ufo 78, Speciale n. 13 | L’ospedale di Como, Tolkien e noi, fantastico e diserzione, concerti non-identificati

La mostra «Squarci di copertina» al Nassau, in via de’ Griffoni 5/2, Bologna. Qui negli ultimi momenti dell’allestimento. Sulla parete ovest, tutte le opzioni alternative per la veste di Ufo 78. La mostra è visitabile nelle serate di apertura, date e orari fino al 21/05 qui.

A sette mesi dall’uscita in libreria, Ufo 78 prosegue il suo viaggio, lo presentiamo ancora in giro per l’Italia, lettori e lettrici continuano a discuterlo, escono nuove recensioni, e nei prossimi mesi sarà pubblicato in tedesco da Assoziation A, in greco da Οι Εκδόσεις των Συναδέλφων, in catalano da Radical Books Coop e in castigliano da Anagrama.

Il materiale seguita ad accumularsi, ecco dunque un nuovo speciale dedicato al libro, alla sua ricezione e alle sue “ricadute” transmediali.

Riguardo a queste ultime, lo speciale n.13 include due melologhi costruiti sull’improvvisazione, eseguiti dal vivo senza aver mai provato, confidando nella risposta immediata della musica agli stimoli provenienti dalla voce che legge e viceversa.

Cogliamo l’occasione anche per affrontare – speriamo semel pro semper – una piccola questione. Si tratta di un intruso presente nel romanzo. Prosegui la lettura ›