La giunta Merola e la pelle di #XM24 (e i suoi muri) – di Wolf Bukowski

di Wolf Bukowski

Come un comico a corto di idee, il sindaco di Bologna Virginio Merola porta avanti la sua scadente imitazione di Salvini, ma le battute gli escono sempre peggio di quelle dell’originale. Se il ministro degli interni, dopo ogni spietato sgombero, ripete la formuletta di successo «La pacchia è finita!», Merola conia invece il pallido «La telenovela è finita». Anche qui la posta in gioco è uno sgombero – quello di XM24 – con cui Merola spera di far dimenticare la serie infinita di fallimenti sociali e urbanistici dei suoi due mandati da sindaco.

La telenovela per Merola sarebbe la trattativa con XM24, trattativa che in realtà non è mai decollata per l’ostinato rifiuto al dialogo da parte dell’amministrazione. Ma la vera telenovela, quella di cui lui e i suoi assessori sono sceneggiatori, registi e protagonisti unici e autoreferenziali, continua a sfornare puntate, e ciascuna si rivela alla bassezza delle aspettative. Prosegui la lettura ›

Per Andrea #Camilleri: le nostre recensioni degli anni Zero

[Negli anni dal 2001 al 2008, in aggiunta a Giap, curavamo una newsletter semestrale, che spedivamo a giugno e a dicembre, cripticamente battezzata Nandropausa. Era un bollettino interamente composto da recensioni; parlavamo, insomma, dei libri che ci erano piaciuti nei mesi precedenti.
Andrea Camilleri fu uno dei nomi più ricorrenti. Tra il 2003 e il 2007 recensimmo La presa di Macallè, Privo di titolo, Le pecore e il pastore, Maruzza Musumeci, Voi non sapete e la lunga monografia curata da Gianni Bonina Il carico da undici, poi ripubblicata col titolo Tutto Camilleri.
Programmaticamente, non recensivamo – anzi, nemmeno leggevamo – i romanzi della serie di Montalbano, perché, allora come oggi, pensavamo che il Camilleri interessante fosse quello dell’altra produzione.
Come tributo all’esimio collega appena scomparso, abbiamo raccolto quelle recensioni, e le riproponiamo qui sotto. Buone letture. WM]
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La narrazione della storia in Wikipedia: pratiche, ideologie, conflitti – di Nicoletta Bourbaki

Così appariva, sul Venerdì del 28/06 scorso, la rubrica nella quale Gad Lerner poneva di nuovo il problema delle pagine di storia sulla Wikipedia italiana.

di Wu Ming

Nicoletta Bourbaki, come ben sa chi segue Giap, è un gruppo di lavoro sul revisionismo storiografico in rete, sulle false notizie a tema storico, sulla riabilitazione dei fascismi in tutte le sue varianti e manifestazioni. Il gruppo si è formato nel 2012 in seguito a una discussione su questo stesso blog e ha al suo attivo molte inchieste e diverse pubblicazioni. Ha anche scritto Questo chi lo dice? E perché?, una guida alle bufale storiche pensata per usi didattici.

Lo pseudonimo collettivo «Nicoletta Bourbaki» è un détournement transfemminista di «Nicolas Bourbaki», maschilissimo gruppo di matematici francesi attivo dagli anni Trenta agli anni Ottanta del XX secolo.

Nicoletta si è a lungo occupata di come, sulla Wikipedia in lingua italiana, le voci dedicate alla storia del Novecento siano oggetto di continue e pesanti manipolazioni da parte di utenti di destra ed estrema destra. Ciò riguarda principalmente – ma non esclusivamente – le voci dedicate al fascismo e alla Resistenza.

Stiamo parlando di centinaia di voci. L’inquinamento è in corso da anni e, per quanto possa suonare controintuitivo, non procede con vandalismi bensì tramite un esibito formalismo, un rispetto alla lettera – ma sarebbe meglio dire: di facciata – delle regole che la comunità wikipediana si è data per evitare l’aborrito POV [Point of View, la non «neutralità» delle voci]. Prosegui la lettura ›

RIC chiama. La guerriglia femminista, antifascista, anticapitalista e postcoloniale ha bisogno di voi

Clicca per leggere la call for papers. «Vorremmo puntare i riflettori sulle oscure operaie di quel grande mestiere che fu la guerra partigiana, per dirla con le parole di Ilio Barontini, fare luce sul madamato, sui mutamenti nella condizione e nel ruolo delle donne al dì qua e al di là del Mediterraneo dopo la promulgazione delle leggi razziali, sull’immagine e l’immaginario che il patriarcato fascista costruì sul corpo e la pelle del così – svilentemente – detto sesso debole.»

Resistenze in Cirenaica, come ben sa chi segue Giap, è il «collettivo di collettivi» attivo dal 2014-2015 nel rione Cirenaica di Bologna. Wu Ming ne fa parte dall’inizio. È grazie a questo cantiere culturale permanente che, nel corso degli anni, abbiamo sviluppato le ricerche e le riflessioni sui partigiani migranti nella Resistenza «italiana» e sul carattere “creolo” e anticoloniale della nostra guerra di Liberazione.

RIC pubblica una collana di libri autoprodotta chiamata «i Quaderni di Cirene». Finora ne sono usciti tre numeri, tutti ordinabili su Distribuzioni dal Basso.

Ora le compagne di RIC lanciano una «call for papers» per il quarto quaderno, da far uscire per l’8 marzo 2020. Il tema potremmo riassumerlo così: donne contro l’oppressione fascista, razzista e patriarcale in Italia e nelle sue colonie; donne nella Resistenza meticcia, anticoloniale e senza-frontiere al fascismo italiano. L’appello a inviare contributi comincia così:

«Armatevi di penna, tastiera, china o pastelli. Cirene ha bisogno di voi curiose, studiose, scrittrici, illustratrici per il prossimo quaderno.
Resistenze in Cirenaica si tinge di fucsia per raccontare storie poco note di staffette, partigiane, “madame”, “veneri nere”, “sentinelle della patria lontana” o rivoltose prima, durante o dopo il fascismo in Italia e nelle colonie sull’altra sponda del Mediterraneo.»

→ Continua a leggere sul blog di RIC.

Vent’anni fa, la non-apparizione di Luther Blissett al #PremioStrega | #20annidiQ

Il primo lancio ti brucia, il secondo ti strega.

[Fa parte del ventennale di Q anche ricordare che il 9 luglio 1999 non ci presentammo alla finale del Premio Strega.
Anni fa qualcuno teorizzava il «processo-guerriglia», ovvero, sfruttare il ritrovarsi imputati in un’aula di tribunale per fare agitazione e propaganda contro il sistema di cui il processo stesso era espressione; nel nostro caso, mutatis mutandis, si potrebbe parlare di «premio-guerriglia»: sfruttammo il ritrovarci nella cinquina della più strombazzata tombola letteraria italiana per fare agitazione e propaganda contro l’idea stessa di Autore.
La guerriglia culminò proprio in una serata estiva di vent’anni fa, con il nostro definitivo sottrarci: mentre si celebrava la finale della kermesse, noi eravamo sì a Roma, ma in casa di Sergio Bianchi e Ilaria Bussoni, fondatori e animatori della casa editrice Derive Approdi, che da poco aveva pubblicato il nostro saggio Nemici dello Stato. Criminali, “mostri” e leggi speciali nella società di controllo. Insieme a Sergio, Ilaria e altre compagne e compagni del Luther Blissett Project, ci godemmo l’evento alla TV. Eravamo e rimaniamo estranei a quel contesto, e anche oggi lo ribadiamo.
Nel marzo scorso ci ha contattati Eleonora Bitti, studentessa di un master di editoria all’Università di Pavia. Voleva scrivere un breve saggio sulla nostra non-partecipazione allo Strega, e ci ha chiesto se esistessero scritti specificamente dedicati all’argomento. Ci siamo spremuti le meningi, ma non ce n’è venuto in mente nemmeno uno. Che ci risulti, nessuno aveva mai scritto un compendio di quei giorni. Ebbene, lo ha fatto Eleonora. Col suo permesso, ne pubblichiamo alcuni estratti, buona lettura.
Ricordiamo che le prossime visite guidate alla mostra Come un incendio d’estate secca e ventosa, allestita alla Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna fino a novembre, si terranno lunedì 5 agosto e lunedì 9 settembre, dettagli qui. WM]

di Eleonora Bitti

Incantesimi, pozioni e sortilegi: tutto questo è il premio Strega. Gli ingredienti principali restano i libri, ma nel calderone non mancano mai un pizzico di mondanità e una goccia di corruzione per poter sorseggiare la pozione del successo. E non sono pochi gli editori che dai loro antri scintillanti mandano malocchi agli altri titoli o infilzano con aghi appuntiti il fantoccio del loro avversario; se poi l’incantesimo funziona, ha inizio la magia delle vendite e l’oro si moltiplica.

1999. «Il premio Strega è più truccato di Sanremo.» [1] Esordiscono così i Luther Blissett in una delle prime interviste poco dopo la candidatura del romanzo Q, edito da Einaudi […] Prosegui la lettura ›

Bologna, 29 giugno, contro il nulla che avanza. Cosa ci insegna la lotta di #XM24

Zerocalcare per XM24.

di Wu Ming

Sabato 29 giugno, a Bologna, ci sarà un’importante manifestazione a difesa di XM24. Ci troveremo alle 16 in piazza XX settembre. Sfideremo la canicola, perché l’appuntamento è cruciale. La minaccia di sgombero dello spazio non è mai stata così concreta.

Negli anni ci siamo espressi più volte, con parole e azioni, a difesa di XM24.
■ Siamo stati complici di Blu nell’azione Occupy Mordor.
■ Abbiamo pubblicamente vituperato l’ipotesi di insediare, al posto del centro sociale, una caserma dei CCuna «casa della letteratura» [cliccando il primo dei due link, potete leggere una cronologia di XM24 dal 2002 al 2017].
■ Abbiamo contribuito a scrivere e lanciare la petizione che, due anni fa, ha raccolto oltre 2700 firme.
■ Abbiamo organizzato «I piedi sulla città», camminata/performance nei luoghi della Bologna distopica, tra sgomberi, cementificazione, bolla del «food» e grandi opere inutili.
■ Di recente, abbiamo dedicato a XM24 la lettura che ha chiuso il convegno Vent’anni di Q: sul rapporto tra ricerca storica e narrativa all’Archiginnasio di Bologna.

Quella di XM24 è un’esperienza preziosa e una vicenda emblematica. Un vero caso da manuale: incapsula tutto ciò di cui scrive Wolf Bukowski nel suo recentissimo La buona educazione degli oppressi. Prosegui la lettura ›

Speciale congiunto #Proletkult / #Lamacchinadelvento: isole, pianeti, utopie

Due isole.
Una delle più grandi e una delle più piccole del Mediterraneo.
La Sardegna, 24.090 kmq. Ventotene, 1,54 kmq.

Nei giorni scorsi, mentre a Cagliari Wu Ming 2 e Wu Ming 4 chiudevano il Proletour in una piazza Garibaldi gremita all’inverosimile (ringraziamo il Marina Café Noir!), Wu Ming 1 era uno degli “scrittori residenti” al festival Gita al Faro di Ventotene.

Oltre a presentare La macchina del vento nei luoghi in cui si svolge, sull’isola WM1 ha scritto e letto, accompagnato al pianoforte da Valerio Vigliar, un racconto collegato al romanzo. Uno spin-off – o un nocciolo di sequel? – intitolato Polykenos: Erminio partigiano a Ferrara, una mancata evasione dal carcere di Piangipane, la strage nazifascista di Caffè del Doro.

Mentre siamo in pieno brainstorming per il prossimo romanzo collettivo, del quale per ora non anticipiamo nulla, continuano a uscire recensioni ed “esercizi di lettura” di Proletkult e de La macchina del vento. In questo secondo speciale dedicato a entrambi i libri, ve ne proponiamo alcune, e ne approfittiamo per ricordare le prossime date del Macchina del vento Tour. Prosegui la lettura ›