Questi anni a Bologna: le balle «green» della giunta Lepore-Clancy. Seconda puntata (di due tre)

Scarezzo, pagliacci e balle green

Sergio Chakotino, «Scarezzo bolognese», 2023.

[La prima puntata dell’inchiesta è qui.]

1. Scherzi della sorte: l’assemblea cittadina per il clima

A Bologna, come abbiamo più volte raccontato, c’è una lunga consuetudine di «percorsi partecipativi» posticci, incanalati in procedure tecnocratiche, il cui esito è determinato in partenza. Il fatto che nello statuto del Comune figurino le «assemblee cittadine per il clima» – inserite nel luglio 2021 – va letto in questa luce. Le assemblee erano anche nell’accordo tra PD e Coalizione Civica, fra i contentini, le foglie di fico e le compensazioni simboliche per aver ceduto sul Passante.

Ma l’assemblea cittadina per il clima era anche una richiesta di Extinction Rebellion.

L’amministrazione, in crisi di idee su come lavare-in-verde le proprie politiche, ha pensato di poterne fare l’ennesimo momento di smorzamento e cooptazione. Del resto, quando nel 2019 sempre Extinction Rebellion aveva chiesto al Comune di «dichiarare l’emergenza climatica», l’allora giunta Merola l’aveva subito dichiarata. Non le costava nulla, anzi, era ottimo greenwashing.

Stavolta hanno sottovalutato il contesto, l’umore diffuso in città. Prosegui la lettura ›

Questi anni a Bologna: le balle «green» della giunta Lepore-Clancy. Prima puntata (di due tre)

Due balle green... tra le tante

Asfalto e pagliacci che fan paura.

1. Memorie del decennio scorso

Facciamo mente locale. Guardandoci intorno, in cosa riconosciamo l’eredità delle due giunte guidate da Virginio Merola? Cosa ha lasciato a Bologna quel decennio, che grossomodo coincide con gli anni Dieci?

Poiché se ne è parlato di recente, qualcuno ricorderà subito la consegna «chiavi in mano» e gratis di una vasta area pubblica a Oscar Natale Farinetti. In quel periodo l’amministrazione fece uno spropositato, scriteriato investimento su FICO, confermatosi poi il progetto demenziale che a noi era sempre sembrato.

FICO è stato la parte più visibile – solo in senso figurato, perché ben poca gente è andata a vederlo – di un processo più ampio. Altre consegne chiavi in mano hanno riguardato l’intera città, proprio in quegli anni offerta in pasto al modello «RyanAirBnB», ovvero: traffico aereo forsennato con relative emissioni climalteranti, inquinamento, rumore infernale tutto il giorno (chiedere a qualunque abitante del Navile); turismo mordi-e-fuggi, con sempre più aree del centro ingurgitate dal «food» (ogni due numeri civici as magna, roba da diventare anoressici per protesta); sregolata crescita di AirBnB, con sottrazione di migliaia di appartamenti al mercato degli affitti e conseguente, devastante crisi abitativa. Prosegui la lettura ›

Tolkien, i mostri e la mostra di Sangiuliano

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mostra Tolkien

Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando uno sparuto drappello di giovani del Movimento Sociale Italiano organizzò i famosi Campi Hobbit. Era la fine degli anni Settanta e il panorama politico-culturale italiano era completamente diverso da oggi. Il paese era saldamente governato dalla Democrazia Cristiana, e all’opposizione c’era il partito comunista più grande dell’Europa occidentale, a sua volta incalzato dalla generazione della Nuova Sinistra nata dal Sessantotto.

In quello scenario qualche giovane neofascista intraprendente tentò di importare dalla Francia le posizioni della cosiddetta Nouvelle Droite, e di tradurle nel tentativo di superare il vecchio «Dio, patria, famiglia» dei nostalgici, accettando la sfida dell’odiata modernità. Prosegui la lettura ›

«Furio Rabitti», decimo racconto in musica estratto da Veglione rosso.

Da sx, i tre fratelli Rabitti – Parsifal, Ivanoe e Furio – ritratti insieme all’amico Menotti Montanari.

I volti dei dodici antifascisti correggesi uccisi prima della Seconda guerra mondiale ci sono in buona parte ignoti. Restano poche fotografie, spesso di seconda mano, fotocopie di fotocopie di libri introvabili, e i soggetti immortalati sono in tutto sei, la metà del totale. Per lo più sono ritratti individuali, scatti eseguiti in uno studio professionale, a eccezione della fotografia qui sopra, che proprio per la sua singolarità è diventata lo spunto – quasi la sceneggiatura – del racconto dedicato a Furio Rabitti. Prosegui la lettura ›

Come prima, più di prima. Quelli che se ne fregano della crisi climatica.

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Il comitato Un altro Appennino è possibile – che riunisce persone e associazioni tra Bologna, Firenze, Pistoia e Modena – ha lanciato ieri una nuova raccolta fondi per ricorrere al Consiglio di Stato contro il progetto della nuova seggiovia Polla – Scaffaiolo sul Corno alle Scale.

La regione Emilia – Romagna e il comune di Lizzano in Belvedere continuano infatti a sostenere l’investimento di almeno 8 milioni di euro in un impianto di risalita a bassa quota (neanche 1800 metri sul livello del mare), su un crinale battuto da forti raffiche di vento, in un comprensorio che l’anno scorso, per le alte temperature, non è riuscito nemmeno a sparare la neve prima di fine gennaio. Un comprensorio in perdita, che si regge solo grazie al denaro pubblico, usato per pagare un enorme spreco di energia e di acqua.

Per aggirare queste critiche, i proponenti sostengono che la seggiovia funzionerà anche d’estate, con una capacità di 1800 persone all’ora, e con biciclette al seguito. In totale, a pieno carico, sarebbero 15000 esseri umani riversati sul crinale e sulle sponde del lago Scaffaiolo. Un territorio fragile, che d’estate è già molto frequentato, visto che lo si raggiunge con una camminata di un paio d’ore, su strada forestale. Prosegui la lettura ›

Calendario di Wu Ming, ottobre-dicembre 2023. Ultime occasioni di incontrarci prima del «Sabbatico»

Sergio Chakotino, «Scrittori», 2023.

Dopo un anno a girare come trottole, o coppie filuzziane durante il frullone a chinino, attraversando l’Italia in lungo, in largo e in diagonale, il momento di fermarci è quasi giunto.

Ebbene sì, stiamo per prenderci un periodo «sabbatico»: trasferte sospese, impegni pubblici col contagocce. Ciascuno di noi ha in cantiere un romanzo, e gran parte del 2024 ci vedrà dediti soltanto a scrivere.

Resta aperta solo una fessura di calendario, quella per Radio Ufo 78, il progetto letterario-musicale di Wu Ming 1 & Bhutan Clan. Se arriveranno inviti da non troppo lontano, nei mesi a venire c’è ancora spazio per qualche data. La scheda artistica è qui. Un assaggio acustico qui.

Il nostro sabbatico non riguarderà le presentazioni di Se vi va bene bene se no seghe, la biografia di Valerio Minnella scritta da lui medesimo insieme a Wu Ming 1 e Filo Sottile. Valerio e Filo andranno avanti a presentarla. Le date già fissate sono qui.

Qui sotto, invece, date e dettagli dei nostri ultimi appuntamenti. Un mix di “postille” al tour di Ufo 78, blitz in Belgio Francia Grecia Catalogna, e spettacoli d’arte varia.

Se ci incrociate lungo la via ci fa piacere.

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«Pico Mariani», nono racconto in musica estratto da Veglione rosso

Il n. 16 di rue de la Tour d’Auvergne a Parigi. Negli anni Venti fu la sede delle cooperative di lavoro italiane e di una trattoria molto frequentata dagli antifascisti.

Quando ascoltiamo la storia di una persona uccisa dai fascisti, ci aspettiamo sempre un epilogo violento. Invece, anche le bastonate e le torture possono essere letali a distanza di tempo, come una fibra d’amianto.

Pico Mariani morì a Parigi, nel 1926, e il suo nome non starebbe in Veglione rosso, se attorno a lui non ci fosse stata una vasta comunità di esuli correggesi, gente che se lo ricordava malato ancor prima di emigrare. Anzi: che se lo ricordava emigrante proprio perché malato, rotto nel fisico dagli attacchi squadristi, e costretto a scegliere tra la fuga all’estero e la certezza di una nuova, fatale aggressione. Prosegui la lettura ›