#Timira Cut ‘n’ Paste

Il passaporto di Timira

[Quello che segue è un montaggio tematico di voci e scritti prodotti intorno a Timira nelle ultime settimane. Tra parentesi, dopo ogni frammento, trovate una sigla e in calce all’intero testo c’è la legenda dei diversi autori e i link per risalire ai testi completi o ascoltare i file audio originali. Buona lettura & Buon ascolto. Ricordiamo che, per tutto il mese di luglio, in libreria Timira costerà non 20 ma 15 euro, perché tutti i libri Stile Libero Einaudi sono scontati al 25%. E’ una promozione che Einaudi fa tutte le estati, ormai da diversi anni. Per chi volesse approfittarne…]
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Ci sono due tipi di libri magici. Quelli che ti trascinano nel loro mondo, e quelli che invadono il tuo mondo. I libri del primo tipo sono quelli che mentre li leggi, la realtà esterna svanisce e tu sei completamente risucchiato nell’universo della finzione; poi magari chiudi il libro, e finisce lì. I libri del secondo tipo sono quelli che mentre li leggi, sì bello, ma magari ti puoi pure distrarre, te ne puoi pure staccare senza tanta pena; però poi, mentre sei lì che vai al lavoro, o che carichi la lavastoviglie, ti sorprendi a pensare: chissà che starà facendo tizia, chissà come va a finire quell’incontro di caio. E ti accorgi che pensi ai personaggi del libro come a delle persone vere, peggio, come a degli amici. (DDM) Prosegui la lettura ›

La trasparenza, la rete e la strada. Come cambia il mestiere dello scrittore?

I dati di vendita suggeriscono di mettersi in istrada

Quest’anno la consueta “Operazione Glasnost”, vale a dire la pubblicazione dei dati di vendita di Wu Ming, si carica di un significato particolare. E’ giunto il momento di avviare una riflessione profonda sul nostro mestiere e sulle trasformazioni che lo riguardano. A partire proprio dall’analisi dei dati di vendita, dall’evoluzione delle abitudini dei lettori, dall’avvento dei nuovi supporti tecnologici alla lettura, dal radicarsi della crisi socio-economica, risulta evidente che l’editoria, per come l’abbiamo intesa nei decenni scorsi, è destinata a cambiare completamente. Tutte le attività professionali che fanno capo alla filiera editoriale muteranno nel giro di pochissimo tempo.
A noi non interessano tanto le risposte, più o meno raffazzonate, che diversi editori si affrettano a dare per dimostrare d’essere ancora in gran forma e poter superare il passaggio critico che li attende. Prosegui la lettura ›

Henry Jenkins, #Occupy e la partecipazione come lotta. Audio dell’incontro di Bologna

Henry Jenkins ammira gli affreschi di Palazzo Marescotti - foto di Roberto Serra

Henry Jenkins ammira gli affreschi di Palazzo Marescotti (Foto di Roberto Serra)

Ecco la registrazione della conferenza tenuta da Henry Jenkins al DAMS di Bologna il 27 giugno scorso. Per facilitare l’ascolto, proponiamo un breve compendio del suo discorso.
Jenkins inizia elencando i progetti nei quali è attualmente coinvolto: nell’arco dei prossimi sei mesi usciranno ben quattro libri che lo vedono tra gli autori. I titoli riflettono l’ampio spettro dei suoi interessi. Oltre all’attenzione per le tematiche educative e legate all’istruzione, emerge – ed emergerà ancor più nel corso della conferenza – la torsione più esplicitamente politica che il suo lavoro sta conoscendo negli ultimi tempi.
La ripresa di attivismo politico-sociale sulle due sponde dell’Atlantico e l’irruzione sulla scena USA di un movimento come Occupy Wall Street (Jenkins lo cita più volte nell’intervento iniziale e nelle risposte alla domande) hanno retroagito sulle teorie del professore, che per molti versi, studiando la cultura dei fan, ne aveva intuito l’avvento, le modalità partecipative e le pratiche di riappropriazione e remix delle immagini mediatiche. Tra gli esempi più icastici che mostrerà nel corso dell’incontro, spicca il Casually Pepper Spray Everything Cop. Prosegui la lettura ›

99 mele guaste per i terremotati: il ritorno di Steve Workers

weFight different: Steve Workers è il guru del proletariato
Nei giorni dell’invadentissimo, appiccicosissimo e acritico cordoglio planetario per Steve Jobs (letteralmente: Stefano Lavori), nella twittersfera italiana prese vita – tattica di resistenza umana alla melassa padronale e gadget-feticistica – l’alter ego operaio del milionario, Steve Workers (Stefano Lavoratori).
Partì tutto dal “dirottamento” degli imperativi che in quei giorni saturavano l’aria, come ripetuti da milioni di pappagalli caduti nel laudano: stayfoolishstayhungry stayfoolishstayhungry stayfoolishstayhungry…

«Think different: billionaires are not on your side.
Stay foolish: fight capitalism.
Stay hungry: eat the rich.»

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Henry Jenkins a Bologna. Cogliamo l’occasione per…

Henry Jenkins
Non è un’allegoria “tamariana”, tipo “Lenin in Inghilterra” (cfr. Mario Tronti, Operai e capitale, 1966) o “Picard e Daton su El-Adril” (cfr. Star Trek: The Next Generation, Darmok, 1991). No, il significato della frase è letterale: Henry Jenkins viene a Bologna. Mercoledì 27 giugno, alle h. 11 am, terrà una conferenza al Salone Marescotti del DAMS, via Barberia 4. Riportiamo il comunicato stampa: Prosegui la lettura ›

A Reggio Emilia, un reading dalla parte sbagliata della storia

Palazzo S. Francesco - sede dei Musei Civici di Reggio Emilia
Sabato sera, 23 giugno, Wu Ming 1 e Wu Ming 4 saranno a Reggio Emilia per la Notte dei musei.
A Palazzo S. Francesco, via Lazzaro Spallanzani 1, h.22:30, leggeranno brani da Altai, Pontiac e Manituana.
Il titolo dell’evento è: “Dalla parte sbagliata della storia. Il collettivo Wu Ming da Lepanto alle colonie americane”.
I presupposti della serata sono offerti dalle collezioni dei Musei Civici di Reggio Emilia, che, ad esempio, comprendono: la lapide funeraria di Alberto Canossa, (reduce della Battaglia di Lepanto), uno straordinario complesso di ceramiche medievali provenienti dall’Asia Centrale e una raccolta – unica in Emilia – di manufatti dei Nativi dell’America settentrionale.
Non è la prima volta che facciamo un reading in un museo che “risuona” con temi e ambientazioni dei nostri libri. Pochi mesi fa, con la formazione “classica” del collettivo – quella a cinque, con Luca/WM3 – abbiamo portato Q e Altai al Museo civico medievale di Bologna. Un museo è spazio dedicato al tempo, è storia organizzata nello spazio. Ascoltate in quelle sale, le parole di un romanzo storico possono espandersi,  arricchirsi di connotazioni, divenire tutt’uno con gli oggetti esposti.
Qui il programma completo della serata (pdf).

Già che ci siamo, ricordiamo che WM2 sta presentando Timira in giro per l’Italia. La prossima settimana sarà a Pavia, Pesaro e Vicenza. Il calendario è qui.