di Tuco (guest blogger)
Il 24 marzo in Friuli Venezia Giulia, come ogni anno, è stato il giorno dell’ “Operazione alvei puliti”. A Trieste, in Val Rosandra (Dolina Glinščice in sloveno), il risultato è stato questo:

Prima
di Tuco (guest blogger)
Il 24 marzo in Friuli Venezia Giulia, come ogni anno, è stato il giorno dell’ “Operazione alvei puliti”. A Trieste, in Val Rosandra (Dolina Glinščice in sloveno), il risultato è stato questo:
Prima
«Uno può vivere tutta una vita senza sentir parlare dei minatori, una maggioranza preferirebbe addirittura non sentirne parlare. La stessa cosa avviene con tutte le specie di lavori manuali, ci tengono in vita e noi ci dimentichiamo che esistono.»
Sono passati quasi ottant’anni da quando George Orwell scrisse queste parole nel suo reportage sulla classe operaia dell’Inghilterra settentrionale, La strada di Wigan Pier. Prosegui la lettura ›
Ieri si è scritta una delle pagine più nere della storia di Twitter in Italia.
Dapprima si sono visti “quelli che benpensano” ingoiare estasiati l’esca gettata dai media, stracciarsi le vesti, agitare cappî e manette perché durante il corteo No Tav dell’altro giorno alcuni dimostranti avevano scritto sui muri di Torino e gettato vernice su determinati bersagli.
Poco tempo fa, sempre a Torino, c’è stato un pogrom in stile Ku Klux Klan, ma non ricordiamo nemmeno un decimo dello sdegno suscitato nel week-end da qualche scritta e chiazza di colore. Prosegui la lettura ›
Passarono i villaggi a rastrello una notte d’inverno riempirono di corpi le patrie gattabuie poi ne presero tre a casaccio che grande idea tre a casaccio tra i meno fotogenici li strascicarono in piazza coi ferri ai polsi e alle caviglie li ostentarono su un palco appesi alla loro insonnia come trofei di pesca la più grande tinca del lago Bajkal il più grande pesce gatto della Baja California e declamarono: Questi sono i capi della protesta ecco che fine fanno i leader del terrore alla legge non si sfugge non sperate di ordire trame Prosegui la lettura ›
Sergio Chakotino, «Italiche nere grinfie sulla Terra di Mezzo», 2011
[POST SCRIPTUM POST-STRAGE. Nel lungo articolo che segue, WM4 analizza soprattutto la raccolta di saggi «Albero» di Tolkien (Bompiani, 2007, a cura di Gianfranco De Turris), che raduna il gotha della pseudo-tolkienologia di estrema destra.
Avevamo appena terminato l’impaginazione, ieri pomeriggio, quando ci è giunta la notizia: uno degli autori del suddetto libro, Gianluca Casseri, aveva compiuto un massacro razzista a Firenze, uccidendo a colpi di arma da fuoco due ambulanti senegalesi e ferendone gravemente altri tre. Inseguito dalle forze dell’ordine, l’assassino si era infine suicidato.
Ad «Albero» di Tolkien Casseri aveva contribuito con il testo «Frodo Baggins, l’eroe che non ha fallito».
Dedichiamo la nostra piccola opera di controinformazione a Samb Modou, Diop Mor, Moustapha Dieng, Sougou Mor e Mbenghe Cheike, vittime dell’odio fascista. Mentre scriviamo, gli ultimi tre lottano ancora per la vita.] Prosegui la lettura ›
DOTT. – … S’a vlen per prema ricorrer ai grech antiguamént, i s’vantaven d’aver avò persòn molt notabil, cioè 7 Donn molti savi, 7 Regein molt onesti, 7 Re d’ gran virtù, 7 Capitan molt valurus, 7 notabil Zittà, 7 Edifezi sontuus e 7 Filosof d’gran Duttreina, i num di qual en questi: Talet, Solon, Chelon, Pitach, Periander, Biad e Stisicrat.
[ … Se vogliamo cominciare dai Greci antichi, si vantavano di aver avuto personaggi molto importanti, cioè 7 donne molto sagge, 7 regine molto oneste, 7 re di gran virtù, 7 capitani molto valorosi, 7 grandi città, 7 edifici sontuosi e sette filosofi di gran dottrina. Questi ultimi sono: Talete, Solone, Chelone, Pitto, Periandro, Biade e Stisicrate.]
Nel 1980 ero in piazza a vedere i Clash. C’erano i punk che contestavano i Clash, cioè il comune, cioè il Piano Giovani, il tentativo dell’amministrazione di ricucire, di pacificare dopo i carrarmati di tre anni prima. I nostri fratelli maggiori, o si erano persi nella corrente di eroina che fluiva nelle periferie e in centro, o ballavano: era il così detto riflusso. I fratelli maggiori. Ci avevano provato, ma ora rimpiangevano la Baia degli Angeli, Bob & Tom e il Philly sound. Di lì a breve, quelli che la vita non avrebbe stroncato, li avremmo veduti credere in massa alla proiezione onirica che da qui, da questo punto nel tempo, chiamiamo Anni Ottanta. Prosegui la lettura ›
Inutile girarci intorno, e ancor più inutile fingere di non capire. Negli ultimi giorni, diverse persone hanno fatto notare che:
– su Twitter ci sono sempre più flame;
– si impiega sempre più tempo a correggere distorsioni del segnale (anzi, a provarci invano);
– non si può più lasciare niente di sottinteso perché si ingenerano equivoci a valanga ma al tempo stesso il limite dei 140 caratteri costringe a sottintendere;
– molti VIP hanno scelto questo network come grande pollaio in cui scazzarsi per la gioia voyeuristica dei media mainstream;
– nel fare questo, i suddetti VIP hanno attirato qui vaste masse di persone (ancora) poco alfabetizzate nei confronti del mezzo e (ancora) ignare delle regole non scritte che questa comunità informale si è data, gente che scambia sistematicamente un RT per un’adesione al contenuto rilanciato (mentre «RT is not endorsement»);
– i nuovi strumenti («Activities» etc.) aggiunti da Twitter all’interfaccia web stanno innescando processi ancora non chiari…
Insomma, è aumentato il frastuono, che ghermisce e avviluppa ogni segnale. Prosegui la lettura ›