Scarica il romanzo di Wu Ming 1 La macchina del vento (Pdf, ePub, Mobi, azw3)

La macchina del vento, copertina disegnata da Andrea Alberti / Chialab.

L’aggiornamento della sezione «Download» di questo blog procede spedito. Dopo Proletkult, oggi rendiamo disponibile La macchina del vento. Il romanzo è uscito per Einaudi nell’aprile 2019. Quell’anno ha avuto ben cinque edizioni… finché non è scattata l’emergenza-pandemia. La chiusura delle librerie nel periodo febbraio-maggio 2020 ha spezzato il ritmo, ma poi le emergenze passano, mentre i libri restano.

La macchina del vento, dunque, continua a camminare. Presto sarà ripubblicato nei Tascabili Einaudi. Scaricarlo da Giap non è che un ulteriore modo di procurarselo… magari per “annusarne” il testo, e decidere che è meglio avere tra le mani il magico poliedro, quel device di carta e inchiostro che tanta meraviglia infonde nelle nostre vite.

Hanno scritto de La macchina del vento:

«Da adolescente ho visto a scuola La notte di San Lorenzo dei fratelli Taviani. Il film mi piacque tantissimo e la scena che mi colpì di più, da liceale appassionato di mitologia classica, fu quella della battaglia del grano, quando ai fascisti, intenti a rastrellare le campagne toscane alla ricerca di partigiani e sfollati, si contrappongono all’improvviso, nello sguardo di una bambina, degli eroi greci. Era geniale: univa la forza dello sguardo lucido di Atena, come lo trovavo nei classici, con i racconti sui giorni da sfollata che mia nonna mi faceva da piccolo. E soprattutto restituiva epicità a una narrazione, quella resistenziale, che ormai in quegli anni stava diventando liturgia, e quindi lettera morta. Da allora ogni tanto dico tra me e me che qualcuno dovrebbe raccontare la lotta contro il fascismo attingendo dall’immaginario di dei ed eroi greco-romani. Per ridare alla lotta antifascista tutto il suo epos. Ecco, quella storia è arrivata…

…ed è una storia bellissima partorita da Wu Ming 1, che riscalda il cuore e ci dà la forza di intrecciare la storia minuta di un gruppo di confinati con la grande storia, quella che trasforma il mondo, con l’aiuto della nottola di Minerva. In una notte come quella che stiamo vivendo, in cui tutte le vacche, né di destra né di sinistra, sono nere, solo Atena può aiutarci a dividere il campo per rilanciare la lotta. Rifiutiamo i regali di Poseidone, preferendo piuttosto l’ulivo di Atena. Che i suoi nodosi rami cadano a bastonare i neri servi del dio degli abissi.» (Alberto Prunetti, Il Lavoro Culturale)

Atena e Poseidone al largo di Ventotene, da La Macchina del vento

«Ognuno prende il suo coraggio dove lo trova. Nella memoria, nella mitologia, nell’immaginazione fantascientifica. Nella solidarietà, nella fedeltà, nell’ostinazione, nella fantasia che non aspetta la sua verifica nell’angusto recinto di ciò che c’è, ma in ciò che potrà essere, in quello che si potrà fare; o che si sarebbe potuto fare, il che in fondo è sempre stato la cifra profonda del lavoro di tutto il collettivo Wu Ming, a cominciare da Q, pubblicato quando ancora si chiamavano Luther Blissett, di cui ricorre in questi giorni il ventennale. Ogni passato, anche quello finito male, è una piazzaforte sotto cui scavare cunicoli, una guerra di mina, un tentativo di far evadere e riportare alla luce possibilità tenute prigioniere dalla storia dei vincitori.» (Daniele Giglioli, La lettura, supplemento del Corriere della Sera)

«[La macchina del vento] indaga le forme di resistenza possibili all’interno del confino stesso. Questa esperienza non spinge l’immaginazione a generare solo fughe dalle costrizioni del reale, fughe che, se accolte acriticamente, potrebbero rinchiudere il fuggiasco in una dimensione totalmente sconnessa dal reale stesso. L’esperienza di Erminio trasforma l’immaginazione in un potere performativo di intervento nella realtà […] È l’incontro con l’altro nel kairòs a far scaturire idee, “universi e futuri” alternativi, come si legge nel libro. Un incontro non imposto, ma spontaneo, non controllato e diretto da un potere forte, ma aperto al diverso in quanto tale e non aderente ad una norma necessaria. È questa la tesi con cui, a margine delle vicende, Erminio critica il manifesto di Spinelli e Rossi. La critica, che in forma di lettera occupa un intero capitolo del romanzo, attacca quei punti del federalismo degli albori […] che oggi ritroviamo nell’Europa degli ultimi anni, troikizzata e BCEntralizzata.» (Paolo Saporito, La Balena Bianca)

Hermes e Atena a Ventotene, da La macchina del vento

«Aristotele, nella sua Retorica, affermò che il tempo verbale del discorso politico fosse il futuro: l’oratore, infatti, cerca di convincere gli altri a lavorare per raggiungere lo stesso obiettivo. L’operazione di Wu Ming 1, quindi, è al “futuro anteriore”: osserva una certa idea di futuro così come è sorta nel passato. Il collegamento che si innesca è piuttosto ovvio: quella che allora era una semplice Idea si rispecchia nell’Unione Europea, realtà ben concreta del nostro presente. E le parole che Erminio usa per criticare l’idea di allora, diventano un monito per riflettere sull’istituzione di adesso. Ma a tutto ciò bisogna aggiungere un discorso ben più complesso: ritornando al punto in cui una nuova realtà prende forma, nel nostro caso l’Unione Europea, i Wu Ming ci ricordano che quella realtà, un tempo, non esisteva […] Ritornare all’origine significa ritornare a un momento in cui il reale di adesso era ancora sotto forma di possibile: qualcosa che avrebbe potuto realizzarsi oppure no. Al di là delle varie posizioni sul tema rappresentato e analizzato, tale processo ci mostra una cosa ben più profonda: è esistito un tempo in cui si è pensato un altrimenti rispetto all’esistente, tempo che può realizzarsi ancora.» (Gerardo Iandoli, Argo)

«La macchina del vento è un trattato romanzato sul valore dell’utopia, sull’importanza di rêveries che abbandonino temporaneamente le strettoie del terreno logico per abbracciare mondi ancora mai visti ma che nessuno sa se mai si presenteranno. L’utopia come motore della sopravvivenza individuale in condizioni estreme, come strumento di preservazione di una stabilità mentale altrimenti traballante, ma anche come eterno carburante delle società, ininterrotta spinta verso un altrove inconoscibile ma, comunque, attraente. Utopia come οὐ-τόπος (ou-topos) ovvero non-luogo, necessariamente interpretabile non più come “stato di cose impossibile”, come fantasticheria, bensì come presente che ancora non è, come sogno che, ancora per poco, avrà consistenza onirica prima di mutare finalmente in realtà. Giacomo vede l’isola di Ventotene come una gigantesca macchina del tempo perché è scientificamente provato che il fascismo, in nome della transitorietà di ogni epoca storica, cadrà, si tratta solo di capire quando.» (Voci Sinistre)

Scarica La macchina del vento:

ePubKindle (Mobi) – Kindle (azw3)Pdf

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Post Scriptum

Finché dura, noi sbarchiamo ancora il lunario grazie alle vendite delle edizioni cartacee. Non è una nostra prerogativa: quasi ogni autore/autrice che vive dei propri libri lo fa grazie alla carta. Per noi ogni anno è più difficile, ma abbiamo uno zoccolo duro di lettrici e lettori, e finora siamo riusciti a fare il nostro mestiere. Soprattutto di questi tempi è già molto.

Questo per dire che comprare un buon vecchio libro di fattura classica, oggetto rodato da secoli d’utilizzo e tradizione, rimane un modo virtuoso e solido di sostenere il progetto Wu Ming. Magari compralo in una libreria della tua città. Magari in una libreria indipendente.

Chiaramente, la donazione puoi farcela comunque. Le due cose mica si escludono.

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7 commenti su “Scarica il romanzo di Wu Ming 1 La macchina del vento (Pdf, ePub, Mobi, azw3)

  1. Vorrei segnalarvi semplicemente che i link per scaricare “La Macchina del Vento” non funzionano, eppure sono costretto a scrivervi una sbrodolata per niente a “causa” del plugin delle 500 battute…
    E ora come faccio per raggiungere ste benedette 500 battute?
    Beh ad esempio potrei dirvi che nemmeno i link per scaricare “Proletkult” funzionano, né dai post del blog né dalla sezione download.
    Ah ecco potrei pure aggiungere che per “Proletkult” il solo link del formato AZW3 funziona ma corrisponde a “Un viaggio che non promettiamo breve” (che già avevo letto e poi acquistato in carta per regalarlo a mia madre che si è poi convertita alla cause NO TAV, e al proposito grazie!)
    Si potrebbe risolvere? Oppure dipende dal browser che viene usato? (io uso Chrome)
    Non avrei molto altro da dire a parte che mi piacerebbe leggere questi due libri.

    • È un commento che ci causa un po’ di imbarazzo, perché… Come facciamo a risponderti, senza sembrare stronzi, che non ci risulta niente di quel che scrivi? :-) Gli URL sono tutti corretti. In questi giorni i file di entrambi i romanzi sono stati scaricati da migliaia di persone. Controlla le impostazioni del tuo Chrome riguardo a URL che linkano direttamente a formati ebook, quasi sicuramente la gabola sta lì. Purtroppo non possiamo aiutarti più di così, questo è un blog degooglizzato e con Chrome abbiamo poco a che fare.

      • epperchè sembrare stronzi… my bad (and my laziness…) che non avevo letto della degooglizzazione…
        Provato con firefox e mo’ funziona.
        A proposito della degooglizzazione mi riprometto di leggere il post, ma per me che mi occupo di educazione in situazioni di emergenza è una battaglia lunga e dura a fare. Magari rispondo là con alcune considerazioni. Intanto se non l’avete mai linkato vi suggerisco questo report di OXFAM (che non è la organizzazione per cui lavoro – tra parentesi – e mi scuso in anticipo se avete già linkato il report) https://oxfamilibrary.openrepository.com/handle/10546/621044

        • A scanso di equivoci, vorrei chiarire che il tuo problema di download non ha niente a che fare col degoogling di Giap. Nella risposta precedente si citava il degoogling semplicemente per dire che noi non abbiamo dimestichezza con Chrome. E non volendo linkare Google, non possiamo nemmeno linkare extension per ebook con cui Chrome può aprirli in automatico (ce ne sono svariate comunque).

          Riguardo al download, si tratta di un (sopraggiunto) problema legato a Chrome, non a Giap. Noi abbiamo sempre messo gli URL diretti ai file in ePub, Mobi ecc. e negli anni scorsi non abbiamo mai avuto segnalazioni di ostacoli al download per chi usava quel browser.

  2. Mi permetto di intervenire per spiegare il probabile motivo dell’eventuale problema di download: i link sono riportati con “http” invece che di “https” e chrome blocca automaticamente il contenuto di risorse quando passano da siti verificati a siti non verificati.

    Facendo il copia e incolla del link, i libri sono tutti scaricabili eccetto quello in versione awz3 che sembra essere sbagliato il link (ottengo un 404).

    Per raggiungere le 500 battute, riporto per amore di completezza e nerditudine l’errore sulla console di chrome quando si prova il download da dentro la pagina:

    “Mixed Content: The site at ‘https://www.wumingfoundation.com/’ was loaded over a secure connection, but the file at ‘https://www.wumingfoundation.com/Wu_Ming_1_La_macchina_del_vento.pdf’ was redirected through an insecure connection. This file should be served over HTTPS. This download has been blocked. See https://blog.chromium.org/2020/02/protecting-users-from-insecure.html for more details.”

    • Grazie, Andy, in effetti quando si inserisce un link in un post usando l’interfaccia “visual” di WordPress, nella finestrella l’URL comincia dopo i due puntini, dunque non si vede se prima c’è http o https, ci era già capitato un inghippo del genere, avrei dovuto immaginarlo. Cambiato, adesso vediamo se funziona anche con Chrome.

  3. Grazie infinite per la condivisione – ottima lettura per l’estate.
    L’utopia è un tema senza tempo (oltre che senza spazio). Ce ne vorrebbe molta di più, in quest’epoca così fortemente (e follemente) caratterizzata da mondi virtuali che invadono la quotidianità e la realtà. Dai videogiochi ai complotti che diventano postverità difficili da identificare. I social hanno amplificato all’inverosimile, e massificato, il livello dialettico e intellettuale del mitico Bar Sport, rendendolo l’agorà principale della cultura contemporanea, coi risultati (non solo elettorali) sotto gli occhi di tutti. I linguaggi si sono impoveriti di profondità e di significato, divenendo una sequela di spot fini a se stessi, frasi fatte, vanità.
    Resta qualche lampo di ingegno e di impegno, come il vostro, a rappresentare qualcos a di autentico e meritevole, in un oceano di nullità mai visto prima in tali dimensioni.
    Per ricollegarmi all’utente di prima, il download funziona perfettamente, nessun problema.