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No Dal Molin

Non torneranno i prati. La Guerra dei Cent’anni da #100anniaNordest a «Resistenze in Cirenaica»

Consegna delle ceneri

Lo abbiamo detto in molte salse fin da quando è iniziato il centenario. Lo ha detto Wu Ming 1 scrivendo e presentando Cent’anni a Nordest, lo abbiamo sviscerato in discussioni – Daesh, le nostre città, la guerra dei cent’anni – e interviste – I nodi irrisolti del Nordest – e lo abbiamo detto presentando L’Invisibile ovunque. La Grande guerra è adesso. Quel conflitto è ancora in corso, e non solo “sottotraccia”. È conflitto aperto, perché le vecchie contraddizioni, quelle del 1919, sono riesplose.

Per capire le guerre che si stanno combattendo ai bordi dell’Europa e dentro l’Europa – Siria, Iraq, Nord Kurdistan, Ucraina – serve la longue durée, la lunga gittata dello sguardo. Serve la storia. E servono, come abbiamo detto migliaia di volte, sguardi obliqui, approcci laterali e “cubisti”, che scompongano la visione frontale imposta dal mainstream. Prosegui la lettura ›

UGO, l’Unica Grande Opera. Costruiamo insieme l’#8D2015

Terrorista è chi devasta i territori

Tra un anno esatto, una grande giornata di mobilitazione.

Capita che qualcuno usi le parole giuste per esprimere quello che avevi in testa e ti accingevi a scrivere tu stesso. In questo caso, a farlo sono stati Salvatore Settis e Tomaso Montanari, addirittura su un quotidiano mainstream come La Repubblica. La sintesi dei loro articoli coincide con quanto dicono da tempo comitati di cittadini e movimenti di base: esiste Una Grande Opera, una sola di cui l’Italia abbia concreto bisogno, ed è salvare il territorio, metterlo in sicurezza, risanarlo. Salvarlo dal dissesto idrogeologico che fa allagare le città e franare le montagne ogni volta che piove un po’ più forte; ma anche liberarlo dalla cementificazione e dal peso che insiste sulla sua superficie; dall’inquinamento e dall’immondizia. E non ultimo, aggiungeremmo noi, dalla militarizzazione, vero e proprio scippo di suolo pubblico a fini bellici.
Insomma, tutto il contrario di quello che si accinge a fare lo «Sblocca Italia», decreto che ha per nome un’antifrasi, dato che il fine reale è congestionare il Paese. Prosegui la lettura ›