«Morte di un giallista bolzanino» su RaiPlaySound e altre audioproduzioni

Morte di un giallista bolzanino

Nell’agosto 2022, annunciando l’uscita di Morte di un giallista bolzanino, scrivevamo:

«La storia raccontata è quella dello scrittore Marco Felder, ed è al tempo stesso un dietro-le-quinte e un ponte gettato tra i romanzi della coppia Andreetto & Pispisa Tutta quella brava gente e La parola amore uccide, entrambi editi da Rizzoli, oltre a contenere riferimenti che saranno compresi appieno leggendo il nostro UFO 78, che uscirà a ottobre per i tipi di Einaudi […] Tra le voci che sentirete in Morte di un giallista bolzanino c’è anche quella di Wu Ming 1.»

All’epoca Morte di un giallista bolzanino era disponibile solo sul sito della Rai Alto Adige. Da oggi è anche su RaiPlaySound. Prosegui la lettura ›

«Il piccolo regno»: il secondo romanzo solista di Wu Ming 4 torna in libreria

Il piccolo regnoA sette anni dalla prima pubblicazione, Il piccolo regno di Wu Ming 4 torna in libreria in edizione tascabile, al prezzo popolare di €10.

Per la verità, zitto zitto, questo titolo – solo apparentemente minore nella serie dei solisti usciti dall’officina Wu Ming – è sempre rimasto in circolazione. Ciò è dovuto soprattutto all’impegno di librai e libraie che in questi anni hanno continuato a consigliarlo, e delle insegnanti che lo hanno adottato come libro di lettura in classe e continuano a farlo. Il lavoro di queste persone non sarà mai abbastanza ringraziato.

Sette anni fa, a scrivere del libro furono quasi esclusivamente donne, appartenenti a mondi diversi.

Tra tutte ricordiamo:

■ la recensione e l’intervista che Paola Carmagnani, docente di letteratura comparata dell’Università di Torino, realizzò per L’Indice dei Libri;

■ la recensione della collega scrittrice e giornalista radiofonica Loredana Lipperini sul suo blog Lipperatura;

■ la recensione di Chiara Matteini, della Società Psicanalitica Italiana.

Il romanzo è anche uscito dai confini nazionali: nel 2016 è stato pubblicato in spagnolo dalla casa editrice colombiana Norma.

Lunga vita al Piccolo regno, quindi, nella sua nuova veste e in quelle che verranno.

2020–2023: dagli avvistamenti durante i lockdown alla «guerra degli UFO» (Ufo 78, speciale n.11)

Cold War meets Ufo 78

Quando abbiamo cominciato a scrivere Ufo 78, di Ufo si parlava molto poco, perlomeno nel mainstream. Fuori da certe nicchie, l’argomento era démodé da molti anni.

Ogni tanto qualcuno ci chiedeva: – Di cosa parlerà il prossimo romanzo?
E noi: – Dell’ossessione per gli UFO che si impadronì dell’Italia nel ’78.
A quel punto l’interloquente, con espressione perplessa, diceva: – Che strano… Ma come mai gli Ufo?!
E noi a cercare di spiegarlo, senza dare troppe anticipazioni.
Regolarmente, un grande «Mah!» si stampava in fronte a chi ascoltava.

Poi la storia ha voluto che, durante la stesura del libro, gli avvistamenti di UFO tornassero con prepotenza nell’immaginario collettivo.

È accaduto in tutto l’Occidente, a partire dai grandi confinamenti pandemici del 2020. Le testimonianze si sono moltiplicate rapidamente, ci sono stati numerosi flap e si può dire che da allora siamo in piena ondata. Prosegui la lettura ›

«Agostino Zaccarelli». Secondo racconto in musica estratto da Veglione rosso.

Correggio, 31 dicembre 2022. Gabriele Tesauri legge il racconto dedicato ad Agostino Zaccarelli, davanti all’edificio dove venne ucciso, insieme a Mario Gasparini.

Chitarra, fisarmonica e voce sono le tre protagoniste sonore del secondo melologo che abbiamo ricavato da Veglione rosso. Manca il violencello – e soltanto alla fine, col dodicesimo racconto, spiegheremo il motivo di quest’alternanza tra i tre strumenti. Per ora ci limitiamo a dire che c’è una logica, parallela – o meglio: isomorfa – rispetto a quella che si nasconde nei testi. A voi scoprirle! Prosegui la lettura ›

Se vi va bene, bene, se no… seghe. In arrivo l’autobiografia di Valerio Minnella. Non solo Radio Alice!

Valerio Minnella intervistato su Momento Sera nel 1971

Momento Sera, 1971.

È tempo di annunciare che a primavera, nella collana Quinto Tipo diretta da Wu Ming 1 per Alegre, uscirà Se vi va bene se no seghe. Dall’antimilitarismo a Radio Alice e ancora più in là: una vita fuori dai ranghi.

Si tratta dell’autobiografia di Valerio Minnella, basata su tre anni di conversazioni-fiume con WM1 e Filo Sottile. Conversazioni registrate, trascritte, discusse, integrate con lavoro d’archivio, infine rielaborate a sei mani in una lunga jam-session, durante la quale gli assoli di Valerio non smettevano di stupire.

Il lavoro, cominciato subito dopo la cosiddetta «prima ondata» pandemica, prosegue anche in questi giorni, perché il libro non è ancora chiuso.

Giusto per dare una minima idea di chi e cosa stiamo parlando: quella di Valerio Minnella è la voce di Radio Alice durante la celebre irruzione della polizia, la sera del 12 marzo 1977; ergo, una delle voci più famose dell’Italia degli anni Settanta. Ma Valerio è molto più di questo. Prosegui la lettura ›

Il linguaggio belligerante e il diritto di dissentire. Un estratto dal nuovo libro di Matteo Pucciarelli «Guerra alla guerra»

Il nuovo libro di Matteo Pucciarelli (Livorno, 1984). «Un libro reportage per raccontare le storie e i protagonisti di un pensiero critico, alto e silenziato di cui ci sarebbe bisogno oggi più che mai.»

[Esce in questi giorni per i tipi di Laterza il nuovo libro di Matteo Pucciarelli, Guerra alle guerra. Guida alle idee del pacifismo italiano.

Il capitolo 8, di cui riportiamo ampi estratti e che s’intitola «Guerra nelle parole. Il linguaggio belligerante e il diritto di dissentire», è in larga parte imperniato su un’intervista a WM1 realizzata nel settembre 2022 e sul lavoro critico fatto da Wu Ming nel pieno dell’emergenza pandemica, durante un coprifuoco dell’anima durato un biennio. Pucciarelli getta uno sguardo retrospettivo su quel lavoro, lo riconsidera e ne prolunga diverse linee.

Non capita ogni giorno – anzi, non ci era ancora capitato – di veder riconoscere legittimità e valore a quelle nostre riflessioni e prese di posizione in un testo pubblicato da una delle principali case editrici del Paese.

Il fatto che a riconoscerlo sia un giornalista che lavora a Repubblica, il quotidiano che più si mostrò forsennato nella caccia all’untore – ossia, nelle varie fasi: al «furbetto», al «negazionista», al «nomask», al «novax», al «nogreenpass» ecc. – e che oggi ha il primato della retorica guerrafondaia rende l’evento ancor più importante.

Grazie dunque a Matteo, e buona lettura. WM]

di Matteo Pucciarelli

«Narrazioni tossiche»*: è questa la definizione che il collettivo di scrittori Wu Ming ha dato a tutta una serie di distorsioni e mistificazioni di parole, in questa guerra che solo dopo si combatte con i fucili o con i droni telecomandati, con la violenza e la prevaricazione, ma prima è fatta di un sapiente e costante lavoro di decostruzione culturale. Il 1° marzo 2022 sul loro sito, Giap, pubblicarono un lungo articolo. Titolo: Una dichiarazione – politica e di poetica – sul virus del militarismo nel corpo sociale. Scrivevano:

«Oggi militarismo e bellicismo sono totalmente sdoganati, non li mette in questione quasi nessuno. Abbiamo visto due marò accusati di omicidio trasformati in eroi della patria. Abbiamo visto l’esercito schierato nelle strade con compiti di ordine pubblico. Lo abbiamo visto fare propaganda nelle scuole elementari. Soprattutto negli ultimi due anni abbiamo subito la militarizzazione spinta della gestione pandemica, con il ricorso a una retorica bellicista, il tricolore ovunque e un generale in mimetica a rappresentare la campagna vaccinale. L’emergenza pandemica come ‘guerra al virus’»

Il parallelismo tra le guerre vere e quella sanitaria poteva pure sembrare ardito, ma era un fatto: [la pandemia] l’avevamo noi stessi letta, raccontata e vissuta come un’esperienza di tipo militare. Prosegui la lettura ›

Yekatit 12 | Febbraio 19. Sette giorni di iniziative a Roma, per ricordare i crimini del colonialismo italiano

Imru Zelleke, diplomatico etiope, morto il 21 ottobre scorso a 99 anni, uno degli ultimi testimoni della strage di Addis Abeba, dopo la quale fu internato nel campo fascista di Danane.

A gennaio di due anni fa, nel pieno dell’inverno pandemico, invitammo tutte le persone antifasciste a ricordare le nefandezze del colonialismo italiano con azioni di guerriglia odonomastica, in occasione dell’84° anniversario della strage di Addis Abeba, avvenuta il dodicesimo giorno del mese di Yekatit, secondo il calendario etiope, corrispondente al 19 febbraio.

In risposta a quell’appello il collettivo di collettivi «Resistenze in Cirenaica» lanciò l’idea di una rete tra le diverse realtà che lottano per decolonizzare il paesaggio italiano a partire dalle strade, dai monumenti, dai nomi delle vie. Nacque così la «Federazione delle Resistenze», con snodi a Palermo, Roma, Padova, Milano, Carpi, Reggio Emilia e Bologna.

In quei giorni, realizzammo anche la mappa Viva Zerai!: uno sterminato archivio georeferenziato di odonimi, statue, lapidi, bassorilievi, edifici e altri luoghi legati alla storia del colonialismo italiano. Un archivio che dopo due anni è ancora ben lungi dall’essere completo e che viene aggiornato, tempo permettendo, con nuove segnalazioni ogni settimana. Prosegui la lettura ›