Terza scarpinata letteraria: il 20 settembre sul Monte Giovi.

Come già annunciato all’inizio dell’estate, chiudiamo la stagione con la terza scarpinata letteraria, ormai in vista dell’equinozio d’autunno, domenica 20 settembre.

La formula dell’iniziativa è sempre la stessa – si cammina, si racconta, si suona e si sta insieme – ma questa volta ci spostiamo in Toscana, sul massiccio di Monte Giovi, al confine tra i comuni di Vicchio, Borgo San Lorenzo e Pontassieve.

Per chi non lo conosce, si tratta di uno dei luoghi fondativi della Resistenza fiorentina. Inoltre, sul suo versante settentrionale, sorge la minuscola frazione di Barbiana, dove visse e insegnò don Lorenzo Milani.

Il ritrovo è per le 10, puntuali, al parcheggio di Piazza Sandro Pertini a Montebonello. Lo trovate indicato in questa mappa. Montebonello è una frazione di Pontassieve, ma fa corpo unico con (la) Rùfina, dove si arriva con la strada statale 67. Si gira in via Roma, si supera la ferrovia e la Sieve, e proseguendo dritto si finisce al parcheggio. Prosegui la lettura ›

Un attacco ad Alegre è anche un attacco alla Wu Ming Foundation. Diamo solidarietà e nuovo ossigeno alla libreria e alla casa editrice!

Partecipiamo al crowdfunding per la libreria e casa editrice Alegre, dopo il grave furto subito la notte tra il 10 e l'11 settembre scorsi.

Partecipiamo al crowdfunding per la libreria e casa editrice Alegre, dopo il grave furto subito la notte tra il 10 e l’11 settembre scorsi.

Due notti fa la libreria Alegre di Roma, sede dell’omonima casa editrice e “luogo del cuore” della Wu Ming Foundation, ha subito un grave furto che ha l’aria di un’azione mirata. Un’intrusione pianificata, eseguita da ignoti che conoscevano la libreria, avevano le chiavi dello stabile e hanno spaccato la “cipolla” della serranda agendo dalla cantina.

I ladri hanno svuotato la cassa e rubato tutti i computer e un hard disk esterno. Un hard disk esterno non lo rubi per rivenderlo, perché non ci tiri su niente. Lo rubi per creare problemi a chi lo usava per lavoro e, già che ci sei, per vedere cosa c’è dentro. Gli stessi computer hanno scarso valore di scambio, ma avevano un enorme valore d’uso per le compagne e i compagni di Alegre, perché contenevano i software di catalogazione dei titoli e quelli per l’impaginazione dei libri e della rivista Jacobin. Per fortuna gli impaginati dei libri erano anche su un server on line. Prosegui la lettura ›

Il mondo di QAnon: come entrarci, perché uscirne. Su Internazionale, la prima puntata di una nuova inchiesta

Questi, ad esempio, dicono che Trump deve invadere la Germania e instaurare il Reich. Non è una battuta né un’iperbole: è quello che dicono. I tuoi amici e le tue amiche, o genitori o parenti, che stanno scivolando nella “buca del coniglio” di QAnon si ritrovano costoro come compagni di strada, anzi, fratelli di culto. La Germania è solo qualche metro avanti a noi. Nel febbraio scorso, a Hanau, un tizio ha ucciso dieci persone, compresa la propria madre, poi si è suicidato. Nel suo ultimo video su YouTube denunciava l’esistenza di basi sotterranee dove si adora il diavolo e si tengono schiavi bambini per succhiarne il sangue. Queste basi sono ovunque! Negli USA formano un continuum che va dalla California a New York! Anche in Italia abbiamo gente che ci crede. A questo e a molto altro. Due anni fa vi avevamo avvisati. 🙄

Da oggi sull’edizione online della rivista Internazionale trovate la prima puntata di una nuova messa a punto di Wu Ming 1 su QAnon, cospirazionismi, pandemia e social media. Citiamo dall’introduzione:

«Con ogni probabilità partito come una burla, QAnon sta giocando un ruolo importante nella campagna elettorale americana, sta mettendo in difficoltà gli amministratori delle grandi piattaforme social ed è a tutti gli effetti una rete – o una setta, a cult, come sempre più spesso è definito – globale.

Del tema mi sono occupato più volte. In particolare, nell’ottobre 2018 ho scritto un’inchiesta in due puntate dove segnalavo le strane risonanze tra QAnon, le controinchieste sugli “abusi rituali satanici” condotte dal Luther Blissett Project negli anni Novanta e il romanzo Q, uscito in Italia nel 1999 e pubblicato negli Stati Uniti cinque anni dopo.

Nel 2019 il fenomeno è sembrato calare di intensità. In realtà ha continuato a estendersi e a ramificarsi. Poi sono arrivati il nuovo coronavirus e i lockdown. La situazione si è evoluta e aggravata, ed è necessario rifare il punto. Prosegui la lettura ›

A scuola di rabbia. Sulla riapertura scolastica, la colpevolizzazione dei giovani e molto altro

La Dead Poets Society a distanza di sicurezza e con mascherina.

[Ospitiamo una riflessione del nostro compagno Plv – insegnante in quel di Bologna e membro della Rete Bessa – sulla débacle organizzativa e comunicativa a cui stiamo assistendo alla vigilia della riapertura/richiusura della scuola pubblica. Questo articolo è la prosecuzione ideale di quello che la Rete Bessa ha scritto per Giap il 20 aprile scorso. Tra l’altro quell’articolo aveva un postilla scritta da noi Wu Ming che oggi, alla luce dell’immobilismo del governo nei mesi appena trascorsi, suona terribilmente premonitrice. WM]

di Plv

17 agosto 2020. Estratto da una conversazione realmente avvenuta.

– Oh, poi mi spieghi la faccenda di come si torna a scuola?
– Oggi i giornali titolavano che si ritornerà a scuola in sicurezza.
– Ah, quindi?
– Nessuno aveva mai messo in dubbio che si ritornava a scuola in sicurezza, non c’era motivo per ribadirlo. Se lo fanno è perché stanno insinuando il dubbio.

Il lunedì dopo Ferragosto il Governo ha gradualmente esplicitato il suo piano per la scuola. Repubblica ha dedicato la prima pagina alla riapertura della scuola per 6 giorni di fila. Un’attenzione inesistente quando, poco più di un mese prima, le proteste per chiedere una riapertura della scuola in sicurezza erano nelle piazze e non sui social. Ma da Ferragosto in poi, ciò che fino a quel momento non era mai stato messo in dubbio è diventato prima discutibile, poi problematico, infine quasi impossibile. Prosegui la lettura ›

La riapertura di Giap, le prossime uscite, i progetti in corso, la strada chiama

«Butta la tua statua giù e resta giù, / resta giù!» (Area, Ici on dance!, 1978).

Rieccoci. Dopo la pausa d’agosto – pausa solo per Giap, non per noi –, annunciamo la ripresa delle pubblicazioni, aggiorniamo sui progetti in corso e le prossime uscite,  segnaliamo alcuni appuntamenti di settembre e ottobre.

Durante l’estate abbiamo continuato a lavorare insieme al romanzo La grande ondata del ’78 – che consegneremo all’Einaudi nella primavera 2021 – e ciascuno per conto proprio ai vari progetti solisti. Non dovendo più seguire alcun profilo sui social– a settembre sarà un anno tondo che abbiamo abbandonato Twitter – e con il blog rallentato e poi sospeso, abbiamo raggiunto un livello di coordinazione e ottimizzazione degno del Toyotismo. Una Toyota senza dipendenti, dove il management lo fanno tutte e tutti.

La scelta di “allentare” Giap non era dovuta solo alle esigenze di scrittura, ma anche alla necessità di una decongestione dopo il flusso impressionante e ingestibile della primavera. Ora riapriamo e vedremo come andrà. Prosegui la lettura ›

Per Simone Ramilli, un anno (e molte vite) dopo

Simone Ramilli

Simone, maggio 2015.

di Wu Ming 1

0. La mazzata
1. L’ultima sera in balotta
2. Il funerale, il puzzle, l’archivio
3. Gli «autonomazzi» e la Pantera
4. 2 agosto 1990, uno «scambio di persona»
5. Il blitz di Capo Rizzuto, la fuga, la cattura
6. I processi di Catanzaro e la mobilitazione
7. La malattia, la nuova vita
8. Gli ultimi anni di lotta
9. E dunque…

L’ultima serata trascorsa con Simone fu a Cesena, il 10 luglio 2019.
Il 3 agosto mi giunse la notizia che era morto. Prosegui la lettura ›