Una sera di giugno a Ventotene parlando di alberi, di fiumi e di Gaza

Ventotene, doppia presentazione de Il gelso di Gerusalemme e Gli uomini pesce

Ventotene, 20 giugno 2025, foto di Paola Libralato. Ascolta l’audio della serata.

«Che tempi sono questi, quando
parlare d’alberi è quasi un delitto,
perché su troppe stragi implica il silenzio!»
Bertolt Brecht, A coloro che verranno

«[…] ho scritto del cielo e della mela,
ora scrivo di Stalingrado.»
Pablo Neruda, Nuovo canto d’amore a Stalingrado

Sono i versi parafrasati da Wu Ming 1 durante una conversazione con Loredana Lipperini e con Paola Caridi, autrice del magnifico Il gelso di Gerusalemme. L’altra storia raccontata dagli alberi (Feltrinelli, 2024), giornalista esperta di Asia occidentale – non «Medio Oriente», espressione eurocentrica e tossica –, instancabile nel denunciare il genocidio in corso a Gaza.

Gaza che oggi è una distesa di macerie dentro una «striscia» ma, come racconta Paola, è una città antichissima, che da migliaia di anni ha lo stesso nome. Città che fu aperta al mondo, incrocio di vie transcontinentali, cerniera economica e culturale tra mondi marittimi e contadini.

Derubata dell’entroterra verde con cui era in simbiosi, chiusa ermeticamente e assediata, bombardata e scientemente affamata, oggi Gaza è ridotta al proprio fantasma. Ma questo fantasma tormenterà a lungo la società israeliana, le nazioni intorno e l’occidente uccidente tutto.

Il gelso di GerusalemmeL’incontro è stato a Ventotene, in piazza Castello, la sera del 20 giugno scorso, durante il festival «Gita al faro» diretto da Loredana. Che ha reso disponibile la registrazione, come “strenna” agostana del podcast Cose (molto) preziose.

Felicissima l’intuizione di abbinare Il gelso di Gerusalemme e Gli uomini pesce. I comuni denominatori tra i due libri – il debito nei confronti delle riflessioni di Amitav Ghosh, la storia raccontata attraverso il non-umano, la centralità della geografia, la continuità tra violenza fascista/coloniale ed ecocidio… – sono diventati comune multiplo.

Discussione densa: i sicomori di Gaza, la confusione tra colonie e kibbutz, la prima guerra mondiale che non è mai finita, la Resistenza nel Delta del Po, la poesia di Giorgio Bassani Gli ex fascistoni di Ferrara… E tanti i libri e film citati. Dura 56 minuti. Buon ascolto.

Dopo l’ascolto, se vi va, tornate qui, perché sotto ↓ c’è il nuovo speciale, il nono, dedicato a Gli uomini pesce.

Gli uomini pesce

Vai al florilegio di recensioni.

Che nel frattempo è giunto alla quarta ristampa, ovvero alla quinta edizione.

A dieci mesi dall’uscita, le recensioni continuano ad affluire numerose. Al solito, rimandiamo al nostro florilegio.

Le novità rispetto all’ultimo speciale sono gli articoli firmati da Fabrizio Marcucci su Cronache Umbre, da Silvana Baroni su SoloLibri, da Valentina Gentile su SapereAmbiente e da una vecchia conoscenza di lettrici e lettori di CarmillaDziga Cacace, sul suo Substack.

Marcucci individua nelle spire del romanzo un persistente elogio dell’indeterminato, di ciò che continua a esprimere potenzialità in più direzioni, e tesse l’elogio della «propaganda col fatto» nell’accezione neviana. Baroni, Gentile e Cacace focalizzano sull’approccio massimalista all’intersezionalità, approccio che tra le altre cose consente di tener conto del non-umano.

La recensione di Cacace è particolarmente interessante, perché riporta un’esperienza di lettura partita male poi terminata in modo molto diverso.

Altri ascolti

Qui c’è l’audio della presentazione de Gli uomini pesce tenutasi il 6 luglio scorso nell’antico borgo di Caggiano (SA) durante la prima edizione del festival Rarrəca, in dialogo con Marco Raio e Francesco Castellucci, entrambi librai e scrittori.

Rarrəca [radice] è un festival nato dal basso, dalle idee e dagli sforzi di un collettivo eponimo che vuole rianimare il borgo, riattivare la conoscenza del territorio, congiungere le esperienze di chi rimane e chi, stando altrove, torna. Un festival di affetti, prima che di concetti. Informalità, convivialità e un inebriante pizzico di hippietudine, insieme alla determinazione, alla volontà di vivere quei luoghi.

N.B. Da Giap non linkiamo direttamente YouTube. Passiamo attraverso Invidious, interfaccia utente che impedisce tracciamenti, blocca i biscottini aromatizzati Big Bro, rimuove la pubblicità.

Le valli di Campotto, dove si svolgono capitoli cruciali de Gli uomini pesce

Campotto. Ascolta la puntata di Aria dedicata alle sue valli.

Una puntata del podcast Aria. Fuori dai luoghi comuni è dedicata alle valli di Campotto, a sud-est di Ferrara, protagoniste di due capitoli de Gli uomini pesce. L’ha curata Giacomo Locci, membro del collettivo Cumbre, tra gli autori dell’audiodocumentario a puntate I fantasmi della Bassa.

Cinque minuti, ma Giacomo è riuscito a metterci tante cose, compresi stralci della presentazione del romanzo svoltasi ad Argenta il 2 aprile scorso, tra cui la lettura di Marco Manfredi che fa da incipit.

Anteprima dal calendario di settembre

Il nuovo calendario generale di Wu Ming sarà disponibile dal 29 agosto, qui anticipiamo gli appuntamenti più prossimi.

Ecco in quali luoghi e serate, da qui all’11 settembre, verrà apposto l’anfibio Ex libris.

Venerdì 29 agosto
RIMINI
Wu Ming 1
presenta Gli uomini pesce
h. 21, Biblioteca civica Gambalunga
via Gambalunga 27

Giovedì 4 settembre
CREVALCORE (BO)
Wu Ming 1 presenta Gli uomini pesce
h.21, Piccolo teatro
Viale Caduti di via Fani 302.

Venerdì 5 settembre
CRESCENTINO (VC)
Wu Ming 1
presenta Gli uomini pesce
h. 21, Teatro Mimmo Candito
piazza Caretto 5.

Sabato 6 settembre
IVREA (TO)
Wu Ming 1
presenta Gli uomini pesce
in dialogo con Davide Gamba
h.21, ZAC
via Dora Baltea 40/b
In collaborazione con Libreria Mondadori.

Domenica 7 settembre
BIELLA
Wu Ming 1
presenta Gli uomini pesce
in dialogo con Davide Gamba
h.12:15, Spazio Hydro
via Cernaia 46
In collaborazione con Libreria Robin
nell’ambito di #Fuoriluogo festival.

Giovedì 11 settembre
BOLOGNA
Mezzo appuntamento con Luciano Berio / Chemins II / Aus der Ferne
Wu Ming 1 – testi, voce narrante
Fabrizio Puglisi – pianoforte e improvvisazione
Domenico Caliri – chitarra elettrica e improvvisazione
FontanaMIXensemble
diretto da Francesco La Licata
h. 22, Serre dei Giardini Margherita

Su quest’ultimo evento va detta qualche parola in più.

Luciano Berio

Luciano Berio (1925 – 2003) in un fotogramma della serie Rai C’è musica e musica (1972).

Mezzo appuntamento con Luciano Berio

Quest’anno si celebra il centenario della nascita di Luciano Berio, tra i più importanti e influenti compositori del secondo Novecento.

Ne Gli uomini pesce si dice che Ilario lo conosceva di persona. Quest’accenno è all’origine di una proposta giunta a WM1 dal pianista Fabrizio Puglisi e dal chitarrista Domenico Caliri. Ne è nato un melologo che innesta un racconto spin-off del romanzo su una partitura ad hoc, che il duo eseguirà dal vivo con il FontanaMIXEnsemble diretto da Francesco La Licata.

Venezia, 15 aprile 1971. In occasione del funerale di Igor Stravinskij, Luciano Berio ha un «mezzo appuntamento» col documentarista Ilario Nevi, personaggio che esercita su di lui una strana attrazione, ma che gli appare sfuggente. La telefonata di qualche giorno prima è stata un’esperienza straniante, carica di frasi allusive e ambigue. Nevi ha una proposta di collaborazione da fargli, ma la giornata è troppo particolare perché tutto vada come previsto.

Ecco l’incipit del racconto.

«La gondola attende, carica di organi sessuali recisi. I fiori altro non sono. L’uomo omaggia gli amori e le morti con organi riproduttivi strappati ai loro corpi, destinati ad avvizzirsi in pochi giorni o poche ore. Ci sarà forse un’altra dimensione, un altro mondo in cui la specie dominante è un vegetale evoluto, che corteggia l’amata o saluta i defunti con mazzi o corone di peni, o vulve, di vari animali, da odorare tagliati di fresco, senti che profumo, e gettar via quando sono marciti.
Guarda un po’ che vado a pensare, si dice Ilario. Forse mi sto occupando troppo di piante?»

Il contesto strumentale è quello di un ensemble da camera impegnato in una sequenza di episodi sotterraneamente collegati e aperti agli interventi, scritti ed improvvisati, di Puglisi e Caliri.

Nella stessa serata verranno eseguiti Chemins II di Berio e una nuova composizione di Fabio Cifariello Ciardi, basata sulla trascrizione strumentale della voce di Hind Rajab, bambina palestinese uccisa dall’esercito israeliano, e su altre voci e suoni di Gaza.

«Il muro di Hind», opera di Emmalene Blake aka ESTR, Dalymount Park, Dublino.

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