Cosa succede in Portogallo (e cosa ci siamo persi in Italia)

mareahumana

[Abbiamo chiesto a Paolo La Valle, un compagno di Bartleby che ultimamente ha frequentato in modo intenso la penisola iberica, di contestualizzare e raccontare la manifestazione che ha avuto luogo due giorni fa in tutte le città del Portogallo. Leggendo il suo racconto emergono svariate similitudini e differenze con quanto sta accadendo in Italia. Le differenze ci sembrano più evidenti: sia sul piano elettorale, sia su quello dei movimenti. Ad esempio è alquanto significativo che nelle piazze portoghesi si gridi uno slogan internazionalista, inneggiante all’estensione della lotta a tutti i PIGS… e che dall’elenco sia esclusa proprio l’Italia. Buona lettura]

1. Grandola, terra della fratellanza

José Afonso

José Afonso

«Grândola, vila morena / Terra da fraternidade / O povo é quem mais ordena / Dentro de ti, ó cidade.»
José Afonso, Grândola, vila morena

E’ appena scoccata la mezzanotte del 25 aprile 1974, quando dalle onde di Radio Renascença , viene trasmessa Grândola, vila morena , una canzone scritta e interpretata da José Afonso. Viste le parole di libertà e uguaglianza che ricorrono nella canzone, visto anche il fatto che la canzone è dedicata ad un’associazione operaia che è stata repressa dalle forze dalla polizia di Salazar, trasmettere la canzone è proibito dal regime che da oltre cinquant’anni domina sul Portogallo e sulle sue colonie. Il 25 aprile 1974 è il giorno in cui si pone fine a questo dominio.

La note di Grândola sono in realtà un segnale concordato che in tutto il paese dà inizio alle operazioni militari: nel giro di poche ore il Movimento de Forças Armadas prende il controllo del paese presentando un programma che prevede l’annullamento della censura, la libertà di associazione e l’elezione di una nuova assemblea costituente.

A Lisbona la popolazione si unisce ai militari, marciando nelle strade e arrivando a circondare il palazzo in cui ha sede la polizia politica. Il colpo di stato diventa una festa popolare di liberazione, una fioraia regala fiori alle truppe per salutare il loro arrivo. Questi fiori daranno il nome all’evento di quella giornata. L’espressione «Rivoluzione dei garofani» non rende l’idea degli anni di guerra contro i movimenti di indipendenza delle colonie (specialmente in Angola e Mozambico) che sfiancarono l’esercito portoghese portandolo a ribellarsi contro il regime. Né rende fede al complicato (e, in alcuni casi, sanguinoso) processo che seguì quel 25 aprile. Ma quell’evento segna un cambiamento epocale per il Portogallo che di lì a poco avrà una nuova Costituzione e abbandonerà l’impero coloniale che dura da centinaia di anni. L’identità del paese è destinata a cambiare radicalmente.

Quarant’anni dopo sono ancora tante le persone che hanno vissuto in prima persona quel 25 aprile, tante quelle che ricordano la repressione della polizia politica, tante quelle che hanno vissuto la guerra nelle colonie. Sebbene in Portogallo esista un problema di trasmissione della memoria storica fra le varie generazioni (si consiglia la lettura di Pais de Abril, Filhos de Novembro – Memória do 25 de Abril, di Tiago Matos Silva), gli elementi simbolici di quella giornata sono ancora molto presenti nell’immaginario dei portoghesi: sui muri dell’Universidade Nova di Lisbona ci sono dei disegni che richiamano le lotte universitarie e invocano una «escola de Abril», mentre i garofani appaiono ovunque come simboli della libertà.

Sabato 2 marzo 2013, una manifestazione contro la Troika e l’austerità raduna nelle strade di tutto il paese un milione e mezzo di persone, su un totale di dieci milioni di abitanti. Alle 18:30 in tutte le piazze risuona la stessa canzone, Grândola, vila morena. Era già successo, nelle manifestazioni precedenti, che la canzone venisse intonata a più riprese. Tuttavia l’evento che caratterizza la manifestazione di sabato è proprio il canto della canzone, che ha unito l’intero paese, fino ad arrivare addirittura all’estero: diversi portoghesi sono andati sotto le ambasciate portoghesi di tutta Europa.

I video che provengono dal Portogallo sono a dir poco toccanti : adolescenti, ventenni, genitori, compresi uomini e donne che hanno vissuto quel lontano 25 aprile, intonano l’inno ad alta voce ricordando al mondo e soprattutto alla classe politica che specula sulle loro (e nostre) vite che «o povo é quem mais ordena». È il popolo che più comanda.

2. Prolegomeno

«Eles comem tudo e não deixam nada.»
José Afonso, Os Vampiros

Queste manifestazioni moltitudinarie non sono nuove in Portogallo, già nel marzo 2011 centinaia di migliaia di persone protestavano contro la crisi economica che stava maturando.

All’epoca il governo era presieduto dalla coalizione del centro-sinistra guidata da José Socrates, eletto per la prima volta nel 2005 e successivamente rieletto nel 2009. Il suo partito (il Partido Socialista) era a capo della maggioranza con il 36% dei consensi, che andava ad unirsi ad un 10% del Bloco de Esquerda e all’8% portato dal Partido Comunista. Una coalizione solida che perse il controllo del parlamento proprio a causa delle misure di austerità.

Nelle elezioni successive, la destra di Passos Coelho conquistò una maggioranza netta, mentre il centro-sinistra crollò, con l’eccezione del partito comunista, che mantenne all’incirca la stessa percentuale di due anni prima.

A non cambiare fu il quadro economico: le misure di austerità, dettate dall’FMI e dalla BCE, rimasero e si inasprirono. Le manifestazioni continuarono. Le proteste erano caratterizzate inizialmente dalla presenza della cosiddetta Geração a Rasca, a generazione dei venti-trentenni senza garanzie, disoccupati, precari, stagisti, intermittenti che viene ormai data per persa. Di manifestazione in manifestazione la forbice generazionale si allargò.

Dopo il marzo 2011 fu il tempo della grande manifestazione internazionale 15 ottobre 2011, (il giorno della global revolution), e poi ancora nel marzo 2012. A partire da queste iniziative iniziò a organizzarsi un comitato che ha come nome lo slogan “Que se lixe a troika”, Al diavolo la Troika.

Il comitato non ha leader, né rappresentanti. Il movimento si organizza principalmente via web e mediante iniziative autoconvocate (come quella nella foto) che condividono lo stesso slogan e le stesse parole d’ordine. A partire da questi elementi vengono prodotti tutti i materiali comunicativi (murales, volantini, eventi facebook, ecc.). Non c’è alcun controllo da parte del comitato sulle iniziative di chi aderisce. E ciò vale anche per le manifestazioni di massa, in cui il percorso e le modalità vengono sì stabilite a priori, ma possono mutare nel corso della giornata, come avvenuto in alcune delle ultime manifestazioni a Lisbona, dove, alla fine del percorso previsto dalla manifestazione, alcuni cortei spontanei (anche molto numerosi) sono andati a circondare le sedi Parlamento.

Si arriva alla storia recente: il 15 settembre 2012, sotto lo slogan “Que se lixe a troika” un milione di persone marcia nelle piazze di tutto il Portogallo.

Sull’onda di questa manifestazione, la CGTP, il più importante sindacato portoghese, organizza, due settimane dopo, un’altra convocatoria, a Lisbona. La piazza di Terreiro do Paço si riempie e dal palco si lancia un grande sciopero generale. La data non viene ufficializzata immediatamente, ma, così come per il15 ottobre 2011, l’occasione arriva ancora una volta dalla Spagna dove i sindacati hanno già convocato uno sciopero per il 14 novembre a cui il movimento #15M ha prontamente aderito con lo slogan «Toma la Huelga!».

Il 14 novembre l’intera penisola iberica si blocca: i movimenti di Spagna e Portogallo parlano, per una volta, la stessa lingua.

Anche in Italia viene indetto uno sciopero a cui i movimenti aderiscono. Ma dalla giornata non emergono né quella continuità, né quell’unitarietà che invece caratterizzano le piazze portoghesi e spagnole.

3. Falsa democrazia

«Mau tempo para votar.»
José Saramago, Ensayo sobre a Lucidez

Passos Coelho è ancora primo ministro del Portogallo, nonostante le numerose manifestazioni. Ad ogni manifestazione ci si ostina a chiedere a gran voce le sue dimissioni, eppure non si arriva mai al punto in cui il Primo Ministro è costretto a cedere. È lecito supporre che ciò avvenga anche (e non solo) perché se pure il governo di centro-destra dovesse cadere, il centro-sinistra ha già dimostrato che le misure contro la crisi che si vogliono adottare sono quelle ispirate al neoliberismo che ha generato la crisi.

Passos Coelho

Dagli slogan che utilizza, il movimento portoghese sembra aver percepito (come anche quello spagnolo) che oltre l’inadeguatezza di Passos Coelho (spesso raffigurato come un ladro, o con le manette e la maglia a strisce dei detenuti) ci sono questioni che vanno ben al di là delle decisioni del proprio primo ministro: «Fora de aquí o Banco Central e o FMI», fuori di qui la Banca Centrale e l’FMI; «Grecia, Irlanda, Espanha e Portugal, a nossa luta é internacional». Grecia, Irlanda, Spagna e Portogallo, la nostra lotta è internazionale. Così si canta nelle piazze portoghesi.

Il movimento sembra aver ben presente che la democrazia è «sequestrata, condizionata, amputata». Pochi giorni prima della manifestazione il comitato «Que se lixe a troika» ha pubblicato un testo (letto in tutte le città durante la manifestazione) in cui si pone una cesura che non si riferisce solo al governo in carica, ma ai «diversi governi della troika». Ciò avviene in un contesto in cui i partiti di centro-sinistra sembrano fare orecchio da mercante, reclamando a gran voce una nuova chiamata alle elezioni, proponendosi come l’alternativa al governo dell’austerità.

Nelle diverse manifestazioni c’è anche un altro elemento ambiguo: come il collettivo Passapalavra aveva già rivelato dopo la manifestazione del 15 settembre, accanto agli slogan sopra citati, in piazza viene intonato con frequenza l’inno nazionale portoghese (i cui versi glorificano l’impero coloniale portoghese). Accanto a questo è d’obbligo registrare la forte presenza di bandiere del Portogallo che, in un paese dove la presenza della popolazione proveniente dalle ex colonie è molto forte, può essere molto escludente. Si tratta di un germe di chiusura che fa da contrappunto alla grande apertura alle lotte europee che il movimento sta dimostrando. Tuttavia il problema del ritorno al proprio recinto, l’illusione di salvarsi chiudendosi a riccio, è presente, in Portogallo come altrove.

Una questione che con tutta probabilità arriveremo a porci anche in Italia, forse prima di quanto pensiamo.

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88 commenti su “Cosa succede in Portogallo (e cosa ci siamo persi in Italia)

  1. C’è una domanda che mi piacerebbe porre all’autore dell’articolo così come a tutti quelli che normalmente intervengono in questo blog. La descrizione dell’esperienza portoghese ci dice che c’è una sempre più diffusa, benché non necessariamente limpida, presa di coscienza che del fatto che esiste un deficit di democrazia a cui... → [Continua a leggere]
    • Rispondo a te e mi riservo un minimo di tempo prima di rispondere a Giola, anche se le questioni che sollevate mi sembrano simili.Prima cosa: la sconfitta. E’ un piano su cui mi sento scomodo, prima di tutto perché è molto italiano (qualche lotta, qua e là, in giro per... → [Continua a leggere]
    • Oltretutto non ci sono solo da considerare gli esempi italiani, che hanno dimostrato tutta la loro mancanza di prospettiva negli ultimi anni. In Spagna le mobilitazioni che si sono succedute hanno sedimentato, specialmente durante il periodo di esplosione del movimento degli Indignados, pratiche di autorganizzazione e orizzontalità a livello di... → [Continua a leggere]
  2. http://www.passapalavra.org/

    Consiglio il sito del collettivo Passapalavra e soprattutto le analisi di Joao Bernardo. Potrebbe essere interessante mandare a Passapalavra gli ultimi threads pubblicati su giap?Dovremmo tradurli in portoghese. Se serve, posso dare una mano.

    • Ciao Janis Se si considerasse una buona idea, darei un contributo anche io con le traduzioni, molto volentieri. Già sto lavorando ad alcune traduzioni in portoghese nello spazio di Struggles In Italy. Che potrebbe essere il luogo adatto, attraverso cui creare contatti con le/i compagn* di Passapalavra…a proposito, purtroppo in... → [Continua a leggere]
  3. Grazie mille a Paolo La Valle, perché una riflessione sull’assenza di una qualunque prospettiva internazionalista del movimento 5 stelle, o meglio del dirottamento verso questioni strettamente legate ad un’etica tutta “interna” all’Italia mi mancava, mi era sfuggita o non ci avevo pensato abbastanza prima di leggere questo articolo.

  4. mi riallaccio al primo commento, quello di Porco Rosso: anche secondo me questi movimenti sono di pura rappresentanza, risultati concreti = 0. Dispiace dirlo, se qualcuno mi fa un esempio contrario ben venga, lieto di cambiare idea. Il problema del porogallo, ma anche di spagna, grecia e irlanda, è puramente... → [Continua a leggere]
    • A rischio di sembrare adepto di una delle tante religioni del web, segnalo un link utile per leggere una visione diversa da quella comunemente diffusa dai media su questi argomenti: http://goofynomics.blogspot.it/, il sito di divulgazione di Alberto Bagnai.Spero di essere perdonato da Saint Just perché credo proprio di essere in... → [Continua a leggere]
      • Quoto. Il commento sotto voleva essere in risposta a questo, scusate. Comunque sì, è quello che intendevo quando dicevo che alla sinistra servono strumenti specifici di analisi della crisi e più in generale del mondo, senza per questo rinunciare all’identità ed a soluzioni radicali. Altrimenti si rischia di fare, in... → [Continua a leggere]
  5. Poni un problema interessante: siamo nel bel mezzo di una crisi economica e giustamente occorre usare una prospettiva scientifica per analizzare i problemi, altrimenti anche le proposte politiche risultano imprecise e poco efficaci: ad esempio, non è vero che si possano risolvere i problemi ‘trovando i soldi tagliando gli stipendi... → [Continua a leggere]
  6. Nonostante segua il blog ormai da molti anni mi trovo per la prima volta ad intervenire vivendo in Portogallo da alcuni mesi e avendo assistito alle mobilitazioni dell’estate e dell’autunno 2012 e alle prime di questo 2013. L’analisi e la descrizione della situazione prodotte da Paolo sono pienamente condivisibili, ma... → [Continua a leggere]
    • Il tuo post mi rinfranca molto, perché si vede che i dubbi che mi ero posto io stando in Portogallo hanno un senso. Purtroppo ho visto solo parte del movimento che si stava formando (io continuo a pensare che lo sia, nonostante tutte i distinguo che fai) Fino a quando... → [Continua a leggere]
      • La moblitazione portoghese puó essere anche definita movimento, non era questo il mio punto. Sicuramente il ritorno di massa nelle piazze é un segnale forte che indubbiamente mi rallegra. La mia delusione rispetto al corteo di sabato é che si siano fatti alcuni passi indietro in termini di discussione e... → [Continua a leggere]
  7. Anch’io rischio l’inquisizione di Saint-Just, ma mi dichiaro concorde con l’analisi del prof. Bagnai, linkata da Daniele Innocenti. Mi ricollego subito però con il discorso delle macerie dei movimenti in Italia e, dunque, l’assenza della citazione dell’Italia da parte del movimento portoghese, per tentare di dare una spiegazione del motivo... → [Continua a leggere]
    • La mia impressione è molto diversa: a me sembra che la maggior parte degli elettori del M5S lo abbia votato perché attaccava “la casta”, i politici, i “costi della politica”, i parlamentari che prendono stipendi troppo alti, le auto blu etc. Problemi veri ma del tutto secondari, e in ogni... → [Continua a leggere]
      • Perdonami, ma una cosa non esclude necessariamente l’altra: il messaggio è arrivato forte e chiaro contro la casta, che oltre a concedersi i noti privilegi, è menzognera, perché che non ha mai messo in discussione l’euro. Dopo di che non ho dati statistici per smentire o meno la tua posizione... → [Continua a leggere]
        • Non sapevo cosa avesse scritto Bifo su Micromega. Ma ora che l’ho letto, posso dire di essere d’accordo con lui nell’analisi. Sugli scenari futuri prospettati non mi esprimo, poiché non ritengo di avere, in questo momento, sufficienti strumenti per effettuare ipotesi fondate. E poi poteva essere almeno un po’ gentile... → [Continua a leggere]
        • Non mi convince. Il frame della “Casta” è montato come la panna a partire dal 2007, prima che si parlasse di crisi, che chiunque avesse la minima idea di cosa sia lo “spread” o cosa siano gli eurobond (e la stragrandissima maggioranza della popolazione lo ignora anche oggi), prima che... → [Continua a leggere]
          • Trovo che questo poster sia molto utile per chiarire visualmente quali siano gli ordini di grandezza in ambito economico:http://xkcd.com/980/Guardando un po’ sul sito M5S, la stima piu’ gettonata sui costi della politica italiana e’ di circa 2 miliardi di euro. Ammettendo che questa stima sia corretta, e ammettendo di... → [Continua a leggere]
          • Non credo che le cose siano separate. L’attacco alla “casta” funziona proprio perchè le elites non hanno più legittimazione politica e sociale. Se ne sono accorti persino dalle parti del Pd… Direi che il tema antiausterity occupi gran parte del programma di Grillo, se non ce ne accorgiamo neanche stavolta... → [Continua a leggere]
            • Jim O’ Neill, presidente uscente del Goldman Sachs Asset Investment ha scritto sulla sua newsletter:“I find the [Italian Election] outcome quite exciting because it seems to me for a country who’s GDP has basically not changed since EMU started in 1999, something big needs to change. Maybe this election outcome... → [Continua a leggere]
              • ..Nessuno pensa che Grillo sia genuinamente anticapitalista. Come ogni fenomeno populista unisce elementi di destra e sinistra. Tra l’altro oggi l’astio verso i sindacati ha ragioni anche di sinistra, perchè se pensiamo ai disastri della Camusso e della Cgil, non si capisce perchè non debba spirare un vento antisindacale nel... → [Continua a leggere]
              • A dire che il grillismo è un fenomeno di destra, per lungo tempo, siamo stati solo noi, tant’è che le prime volte molti si stupivano. La sinistra ufficiale usava categorie demenziali come “antipolitica”.Ebbene, noi ci siamo ben guardati dal “liquidare” il grillismo, al contrario lo abbiamo analizzato e tuttora lo... → [Continua a leggere]
              • Ok. Ascolta, io ho portato solo la mia esperienza di elettore “di sinistra” e ipotizzavo che potesse essere così anche per altri (qualcuno lo conosco che ha fatto questa scelta “da sinistra”). Mi scuso se ho dato l’impressione di voler dare a questa ipotesi per fondata scientificamente (non era mia... → [Continua a leggere]
      • Hai scritto bene: «nella retorica di Grillo, quella amplificata da tutte le trasmissioni televisive che ne mostravano i comizi». Quello è il solo messaggio «che è arrivato» perché solo quello hanno voluto far arrivare forte e chiaro, per ingigantire lo spazio di critica. Messaggio che, comunque veicolato, ha fatto ulteriori... → [Continua a leggere]
        • Noi il programma non solo lo abbiamo letto, ma lo abbiamo sviscerato in parecchi punti, in tutte le discussioni fatte su questo blog. E’ un programma non solo ambiguo, ma anche pericoloso. E’ un classico programma confusionista alla maniera di tutti i populismi che si vogliono “né di destra, né... → [Continua a leggere]
    • Un problema strutturale è dovuto al medium scelto dal M5S come piattaforma rivoluzionaria, ovvero il web. il modo in cui internet propone una connessione non mediata col mondo pone già di per sé l’implicita assunzione dell’esistenza di una società neoliberale fatta di individui razionali, dove l’asimmetria di informazione è ridotta... → [Continua a leggere]
  8. giusto per chiarire le fonti: http://en.wikipedia.org/wiki/Economy_of_Greece4,9 milioni di occupoati, 750.000 dipendenti pubblici a tempo indeterminato e altrettanti (stima) a tempo determinato. 1,5 milioni / 4,9 = 25% (circa)comunque il succo del mio commento è che in genere i movimenti di protesta hanno sempre richiesto, in vari modi, una certa redistibuzione... → [Continua a leggere]
    • Scusami, ma il “non sentire affatto la mancanza” di movimenti che hanno l’uguaglianza come idea di fondo, che combattono contro i tagli alla spesa sociale e per mantenere l’idea e la sostanza di un legame sociale e di un vincolo di solidarietà, che contestano sul terreno dell’ideologia e del sentire... → [Continua a leggere]
      • ho scritto in modo sbrigativo, probabilmente male, non è il mio forte. Vorrei precisare una cosa: non ho niente in contrario ai movimenti di massa confusi, che hanno l’uguaglianza come idea di fondo, che combattono contro i tagli alla spesa sociale, tutt’altro. Ho partecipato attiavmente al movimento dal 2000 fino... → [Continua a leggere]
    • Giola, molte delle cose che dici sono approssimazioni o inesattezze. Ad esempio, il default della Grecia (che avrebbe, a parte il turismo e i porti, anche pesca e agricoltura, ma vabbé…) è stato causato, oltre a un’evasione fiscale di fatto dei grandi capitali tutelata dalle leggi pro-armatori, non tanto dal... → [Continua a leggere]
      • Ah, Giola, dimenticavo: se dietro casa tua (o anche a 150 km da casa tua, che in fondo è lo stesso) non stanno cominciando a costruire una centrale nucleare, il merito è di quei movimenti che per te “risultati concreti = 0”. Così, giusto per ricordare…

    • Intanto noto che hai deciso di non dare neanche uno sguardo al sito che ti era stato proposto. Scelta legittima, figuriamoci, ma allora mi debbo dilungare un attimo su alcune questioni fondamentali.Innanzitutto dovremmo intenderci sui dati.Ad esempio il totale della forza lavoro in Grecia nel 2000, a detta dell’OECD, era... → [Continua a leggere]
  9. Posso permettermi l’arroganza di fare un piccolo sunto e derivarne una semplice proposta? A quanto pare ci sono molte opinioni diverse da parte di tutti, ma la posizione dei Wu Ming è chiara: le proposte di sinistra si riveleranno fregnacce e ne deriverà un conglomerato anarco-legaiol-capitalista di tendenze destroidi... → [Continua a leggere]
    • personalmente mi sembra una sintesi ragionevole..

      ricollegandomi @gilgalad più sopra, segnalo questa intervista sulla piattaforma per la “democrazia liquida” (che non c’è)
      http://www.linkiesta.it/federico-pistono

      il M5S andrebbe incalzato innanzitutto su questo tema, così come su quello dell’informazione della rete, “fonte di verità” (???) ma solo quando viene “certificata” dall’istituzione al potere (il Blog).

    • Tifiamo rivolta nel M5S, appunto. Incalzarli nelle battaglie concrete sui temi di sinistra, per far emergere le contraddizioni con quelli di destra.

    • Compagno Bipolare, penso che tu abbia ragione e non sarebbe nemmeno la prima volta che questo emerge qua sopra.Andrebbero incalzati su argomenti di *sinistra* per stanarli, ed anche come dicevano i Wu Ming, per costringerli a prendere una posizione lungo le giuste linee di frattura ( non casta vs. società... → [Continua a leggere]
  10. Visto che l’altra discussione è stata chiusa, lascio qui il mio commento anche se probabilmente non è proprio attinente a “cosa succede in Portogallo”. Piuttosto è sul M5S: lasciando da parte le pratiche concrete di gestione del movimento (Grillo e Casaleggio e la struttura verticistica), lasciando da parte anche la... → [Continua a leggere]
    • Basta essere normali utenti per utilizzare certe piattaforme; come questa per esempio.Stai confendendo le potenzialità “democratiche” di una tecnologia con la sua diffusione.Questa discussione è antidemocratica perché compare in rete e per di più su un blog di cui non tutti sanno l’esistenza?La televisione è un mezzo di diffusione... → [Continua a leggere]
      • Peccato che l’utilizzo della rete da parte del M5S sia verticale e molto “tradizionale”, perché la concezione di fondo è plebiscitaria. A che serve la rete per il rozzo schema stimolo -> risposta su cui si basa l’idea di “democrazia diretta” del M5S? Come mi diceva stamattina WM5, potrebbero tranquillamente... → [Continua a leggere]
        • È possibile costruire un terreno comune con chi, in buona fede e per mancanza di alternative, appoggia Grillo? Io penso di si. Per farlo bisogna creare le condizioni affinché le giuste domande vengano poste nei “blog opportuni”, e soprattutto nelle coscienze di chi affida il proprio futuro in esclusiva alla... → [Continua a leggere]
  11. Ecco, arrivata alle ultime (!!!) righe della mia traduzione e navigando alla ricerca di termini appropriati ho trovato questo link…traduzione francese con tanto di note. Eravate già arrivati Oltralpe, magari anche a vostra insaputa!!! :-)

    http://www.entonnoir.org/wu-ming-grillo-pousse-sur-les-ruines-du-mouvement/

  12. Berlusconi: «Grillo non si farà mai ingabbiare. La radice del suo successo poggia sul fallimento della politica economica europea. Eppoi, come potrebbero i Democratici accordarsi con uno che teorizza la rinegoziazione del debito? Queste parole sono un crimine contro lo Stato: come reagirebbero gli investitori stranieri?»
    (http://www.corriere.it/politica/13_marzo_06/berlusconi-napolitano-governo-maggioranza_dbce405e-861f-11e2-8496-c29011622c49.shtml)

  13. Stasera su RaiNews24 è stato intervistato Ugo Mattei per commentare l’esito del voto in Italia. Ne ha dato delle motivazioni del tutto simili a quelle fornite da Bifo. A sembra una buona notizia, se considero che Mattei lo vorrei vedere costantemente in tv a catechizzare un po’ le masse circa... → [Continua a leggere]
    • Mi tocca insistere sull’importanza del conoscere i precedenti storici: il fascismo crebbe *anche* per reazione alla politica europea di quei tempi, ovvero al Trattato di Versailles del 1919. Studierei (è uno sprone anche a me stesso) il rapporto tra “anticapitalismo” fascista e assetto europeo degli anni Venti e Trenta. Perché... → [Continua a leggere]
      • Giusto, concordo. Qui infatti nessuno vuole sopravvalutare alcunché. Allo stesso tempo, vorrei anche evitare l’errore di sottovalutare alcunché. Vedi alcuni fenomeni che hanno a che fare con la definizione “funzionamento della rete. Perché ho l’impressione che molte delle analisi critiche che ho letto in merito a Casaleggio ed alla sua... → [Continua a leggere]
        • Qual è il grado di libertà informativa di cui godono i grillini in questo momento?Chiaramente non ho una risposta generale, ma posso raccontare un aneddoto.Se hai ascoltato la trasmissione di Radio 3, avrai visto che l’esponente siciliano del M5S non sapeva praticamente nulla delle epurazioni avvenute nel M5S in Emilia-Romagna.... → [Continua a leggere]
          • Sì, ho ascoltato la trasmissione e ti devo dire sinceramente che concordo con Sofri; attenzione a non commettere lo stesso identico errore: che qualunque persona ci veda un’opportunità in quanto sta avvenendo, vada demolita. Tanto più se non si hanno risposte generali. Mi chiedo: perché non tentare di analizzare il... → [Continua a leggere]
            • Sono giorni e giorni che incitiamo a incalzare i grillini nelle battaglie concrete sui punti di sinistra del loro programma. Ci abbiamo fatto sopra un intero post. Mi domando, quindi, se tu abbia capito cosa intendiamo quando diciamo che furia.o rivolta. Altro sembrano averlo capito. Il manifesto ci ha fatto... → [Continua a leggere]
              • No, parlo delle parole utilizzate per rispondere a chi (da attivista, per come scriveva), su questo blog ha provato ad avere un approccio “dialogante”. L’idea che la cosa sia scoppiata in faccia a Grillo e Casaleggio non vi ha sfiorato? Che si aspettassero sì una valanga di voti, ma forse... → [Continua a leggere]
              • Non solo l’idea ci ha “sfiorato” eccome, ma quel che dici lo abbiamo proprio scritto in vari commenti. In particolare WM3 ha dedicato alla cosa un commento molto lungo nel thread di “Tifiamo rivolta”. Cosa ti risulta poco chiaro nel nostro discorso sulle contraddizioni che ineluttabilmente si acuiranno? Quanto alle... → [Continua a leggere]
              • Che le contraddizioni si acuiranno, è inevitabile. Che sia questo il momento migliore per augurasi una spaccatura, ho le mie riserve. Ma sono considerazioni tattiche legate al processo istituzionale che porteranno alla presentazione di un governo. Dunque lasciano il tempo che trovano.Di seguito il botta e risposta tra te ed... → [Continua a leggere]
              • Ah, quello era un dialogante? “Autoritari”, “qualunquisti”… E questi epiteti per difendere la marmaglia che ci insultava su Internazionale. Bel dialogo. Faccio notare che noi non abbiamo MAI attaccato chi, di sinistra, ha votato M5S. Al contrario, abbiamo sempre detto di capire le ragioni del gesto, è tutto nero su... → [Continua a leggere]
              • Ma io infatti non mi sento attaccato. Non sono mica un attivista.
                Provo solo a mettermi nei panni di quello.
                Tutto lì.
                Ne ho ricevuto un’impressione sbagliata?
                Può essere.
                E mi spiace di essere risultato un disco rotto.

            • Antonio, lo dico da utente: qui mi piace leggere e intervenire potendo ragionevolmente sperare nell’intelligenza degli interlocutori. Personalmente non credo che sia in questione chi ha votato M5S. Credo che la questione vera sia quella che riguarda chi decide cosa fare di quel consenso raccolto alle urne e perché. Io... → [Continua a leggere]
  14. Che periodo confuso. (Ex/Finti)Rivoluzionari che giocano a fare i reazionari, reazionari che si innestano nella lotta anti-europeista e inseguono i qualunquisti, qualunquisti disperatamente in cerca d’autore (e se le parole hanno un peso, non perdetevi l’ultima performance di Fo: https://www.youtube.com/watch?&v=Fldu6enDzdo tanto bella e teatrale quanto decontestualizzata e irreale, ma che... → [Continua a leggere]
  15. Concordo con l’analisi di “sixthming”: che dietro al M5S ci sia la borghesia, lo darei per scontato (e mi auguro che chi ha votato M5S “da sinistra” ne sia conscio). Che sia in atto una guerra tra borghesie mi sembra evidente. Che l’opzione “uscita dall’euro dall’alto” sia l’opzione attualmente più... → [Continua a leggere]
    • Aggiungo che la domanda esposta nel post precedente, me la faccio perché la lettura dell’articolo di Maurizio Viroli sul Fatto del 1o Marzo (Le tre lezioni di Machiavelli che il PD ignora), mi ha erudito circa la lezione di Machiavelli sull’occasione: “Dimmi: chi è colei che teco viene?” “E’ Penitenzia;... → [Continua a leggere]
    • Bon raga, chiudete tutto:“D’altro canto concordo con Vattimo quando afferma che non esiste un’alternativa rivoluzionaria al riformismo, visto che la storia di URSS e Cina finora dimostra come non esista un’alternativa al potere della borghesia.”In 4 righe loser ci spiega che tutto quello in cui crediamo vada accantonato. Nonché che... → [Continua a leggere]
      • Scusa non voglio essere offensivo. Io credo però di non essere d’accordo con te e vattimo. Tipo… per niente. Cordialità.

        • Immagino tu sia convinto si possa realizzare, con successo ed alle condizioni date, un’organizzazione sociale egualitaria da domani. Bene. Io penso invece che l’essere umano abbia ancora un bel po’ di strada evolutiva di fronte prima di poter anche solo aspirare ad immaginarsi di poter realizzare concretamente un’organizzazione sociale egualitaria.... → [Continua a leggere]
        • E poi, una precisazione: che “Rivoluzione” significa “capitalismo di stato”, lo hai scritto tu.
          Mai pensato niente di tutto ciò.
          Semplicemente penso che il valore prodotto da lavoro non debba essere rubato.

          • Sei tu che hai tirato fuori Russia e Cina, da sempre esempio puzzolente dei liberisti. Russia e Cina, esattamente modelli di capitalismo di stato. Già un trotskista o un conciliarista potrebbe tirarti un coppino qui e ora.Poi per me, un’organizzazione egualitaria da domani? Macché! Da oggi.E comunque per come la... → [Continua a leggere]
            • Beh, nel vostro caso “combattere” è figurativo, son certo che potrai stare al caldo a sognare l’ipotesi la socialdemocrazia del 21esimo secolo.

              • Ho tirato fuori l’URSS e la Cina, perché, da quello che è la mia piccola conoscenza storica, mi sembrano due esempi in cui la preoccupazione maggiore dei partiti sia stata quella di creare una classe borghese. Non so se questo si possa configurare come un “attacco liberista”. Dopo di... → [Continua a leggere]
              • Dimenticavo: questa è la dimostrazione che anche questo blog pullula di gente che non ha ancora capito come possa funzionare la rete.
                Definisciti come vuoi, ma di avanguardia ne vedo poca.

              • A prescindere dal merito della questione, a me sta parecchio sul cazzo chi approfitta di un diverbio con un singolo interlocutore per usare a sproposito verbi come “pullulare”, in modo da esprimere una condanna all’intero blog, per poi andarsene sbattendo la porta. Qui nessuno ti ha censurato, hai espresso la... → [Continua a leggere]
              • Senti, ritiro il “pullulare”.
                Detto questo, ho espresso un’opinione e, per contro, mi si è accusato usare argomenti “liberisti” (!!!), condito di “son certo che potrai stare al caldo”.
                Va bene così.

              • Hey loser*, take it easy, seriously. Mi pare di non aver sferrato un attacco gratuito alla tua persona. Mi scuso se non sono stato chiaro o se t’ho dato modo di interpretarlo così. Il fatto che tu abbia usato argomenti tipici dei liberisti contro l’ipotesi (la necessità) rivoluzionaria (nella sua... → [Continua a leggere]
  16. Segnalo che anche questo post presenta gli stessi problemi dell’Intervista. Non si riescono a visualizzare i post. Sono riuscita a leggere gli ultimi 3 commenti solo attivando la versione per la stampa.
    Tania

    • Hai provato ad aggiornare la pagina dopo aver cliccato sul link del commento? A me così funziona

      (e totalmente privo di senso sarai tu blocco automatico di sta minchia che all’inizio mi stavi pure simpatico. con amicizia :-D)

    • Curatori, è semplice: se aggiungete #div-comment-18936 in fondo all’URL (ho scelto l’id di un commento-risposta “imploso”) e la ramificazione è chiusa (css .class{display:none}), il browser non trova quell’id e non riesce a posizionare la visuale su quel div. Se rilanci lo stesso URL dopo aver esploso la ramificazione vedi che... → [Continua a leggere]
      • E’ un problema di cache, abbiamo un nuovo plugin che la gestisce e c’è qualche inconveniente, sistemeremo quanto prima, chi di piacere (perché non è un suo dovere, lo fa per amicizia :-))) è già stato avvisato.

  17. Qualcuno ha già postato questo? Non so manco se è a tema oramai. http://www.uninomade.org/noterelle-sulle-elezioni-politiche/

    Una delle migliori analisi partorite da UniNomade.

  18. Ringrazio “Classe” per la segnalazione dell’articolo di cui sopra.“Interpretare la discontinuità segnata da queste elezioni, in particolare dal successo del “Movimento 5 Stelle”, con espressioni quali “populismo”, anti-europeismo, oppure “disaffezione”, “ingovernabilità”, “antipolitica” può servire a vendere qualche articolo, può tacitare inquietudini col ricorso a facili slogan, può servire a ricondurre... → [Continua a leggere]
    • Loser, io sarei più curioso di sapere cosa ne pensi tu, dato che:– il “voto di protesta” (nello specifico, contro l’euro e l’austerity) è un tuo cavallo di battaglia;– nel resto dell’articolo Arienzo ci dà in buona sostanza ragione su diversi punti e in un’occasione ci cita positivamente; inoltre, cita... → [Continua a leggere]
      • Dunque, parto da una considerazione: capisco che l’interpretazione del voto come ribellione all’austerity e all’euro sia stato percepito come “un mio cavallo di battaglia”. In realtà, però, la mia intenzione era unicamente portare la mia esperienza; per questo la definizione “mio cavallo di battaglia” mi appare ingigantita.In merito alla questione... → [Continua a leggere]
        • Cioè dovrei di nuovo ripetere cos’è un frame, e annoiare tutti/e quanti/e? Rimando alla conversazione su Furio Jesi con Enrico Manera e Giuliano Santoro, là avevo dato una spiegazione (l’ennesima) che mi sembrava abbastanza chiara.Per il resto, trovo giochetti (absit iniuria!) come questo abbastanza ridicoli, perché la contraddizione tra i... → [Continua a leggere]
          • Grazie della spiegazione.
            La trovo interessante, e sono sincero.
            Però ora mi sono un rotto le palle di essere accusato di “fare giochetti”, come se ci fosse un’intenzione precisa, quando invece ti ho solo sottoposto cosa mi generasse confusione.
            Ciao.

  19. Una settimana fa in Inghilterra è andato in onda l’ultimo episodio della seconda serie di “Black Mirror”.In “The Waldo Moment”, questo il titolo dell’episodio, viene narrata l’ascesa politica di un cartone animato anti-kasta, con una spiccata propensione al vaffanculo e il cui marchio appartiene a un rapace magnate della comunicazione.Penso... → [Continua a leggere]
  20. C’è ora una statistica sulla composizione del voto, dalla quale sembrerebbe che il m5S abbia pescato voti un po’ da tutte le categorie lavorative; in questa elaborazione, l’unica cosa che avrebbe impedito a Grillo di stravincere le elezioni sarebbe stato il voto dei pensionati:

    http://www.demos.it/a00831.php?ref=HREC1-3

  21. … cosa ci siamo persi in Italia? O più semplicemente cosa è successo negli anni ’60 e ’70 in Portogallo, Grecia e Spagna? Mentre da noi ci eravamo lasciati alle spalle gli “Anni ruggenti”, in questi Paesi c’erano ancora regimi autoritari. Oggi le proteste sono più forti e mi convincono... → [Continua a leggere]
    • mah, in realta’ la grecia alla fine degli anni sessanta/inizio anni settanta era esattamente quel che sarebbe potuta diventare l’italia negli stessi anni.http://www.youtube.com/watch?v=s5scR_xgwzsforse, se non lo e’diventata, e’ perche’ in italia all’epoca c’erano ancora anticorpi piu’ forti che in grecia. e’ il passaggio tra i settanta e gli ottanta quello... → [Continua a leggere]
  22. […] è mosso ben altro, dai grandi scioperi francesi contro la riforma delle pensioni di Sarkozy alla marea umana anti-Trojka che una settimana fa ha riempito le città portoghesi, passando per il movimento di massa nato […]

  23. Scusate la richiesta un po’ OT, ma traendo spunto anche da una risposta di WM1 più sopra, sono sempre più convinto che gran parte del successo elettorale del M5S sia dovuto all’appropriazione di Grillo del frame “La Casta”.Mi chiedevo se qualcuno fosse a conoscenza di una analisi approfondita, che magari... → [Continua a leggere]