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Scrittura collettiva

Meccanoscritto. Un romanzo metallurgico e collettivo. In libreria dal 23 marzo.

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Giovedì 23 marzo, grazie alla casa editrice Alegre, arriva in libreria Meccanoscritto, un “romanzo di storie” dalla forma nuova, prodotto dal Collettivo MetalMente in collaborazione con Wu Ming 2 e Ivan Brentari.

Il libro è frutto di un progetto nato nel 2014, con l’obiettivo di mescolare, in un alveo comune, tre diversi torrenti narrativi.

Il primo è quello dei racconti operai che nel 1963 parteciparono al concorso indetto dalla FIOM di Milano, con 100.000 lire di premio e una giuria formata da Umberto Eco, Giovanni Arpino, Franco Fortini, Mario Spinella e Luciano Bianciardi.
Ivan Brentari si è ritrovato tra le mani il faldone di quei meccanoscritti, mentre spulciava documenti per tutt’altra ricerca, nell’Archivio del Lavoro di Sesto San Giovanni. A parte quello del vincitore, tutti gli altri racconti erano rimasti inediti, stesi uno sull’altro in un letto di polvere. Prosegui la lettura ›

Ancora scrittura collettiva! WM2 intervista Lou Palanca

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Il 18 aprile scorso, in un articolo storico e sistematico sulla scrittura collettiva in Italia, Vanni Santoni non li ha manco nominati. Eppure so bene – per via di telefonate intercorse – con quanta attenzione l’autore abbia scritto quel pezzo, destinato a diventare una piccola summa del fenomeno. Più che una prova di inaccuratezza, la mancanza di Lou Palanca in quelle righe, è la dimostrazione che la letteratura a più mani, in Italia, sta diventando un’esperienza talmente vasta e ramificata da sfuggire alle mappature dei cartografi più appassionati e coinvolti. Prosegui la lettura ›

In territorio nemico. Wu Ming 2 intervista i SICsters

Cover ITN

Il 19 maggio di tre anni fa, nella storica sede di Bartleby, a Bologna, partecipammo insieme a Vanni Santoni & Gregorio Magini a una serata di presentazione del GRAS, il Grande Romanzo Aperto SIC (dove SIC sta per Scrittura Industriale Collettiva). A metterci insieme fu Stefano Miniato, uno dei 115 autori di quello che sarebbe diventato In territorio nemico. Ma allora quel titolo non esisteva ancora, e il romanzo era solo un piccolo embrione, del quale si parlava come si parla di un figlio in arrivo. Forse avrà gli occhi verdi del babbo, o magari sarà capriccioso come la zia. Wu Ming 2 provò a leggerne il destino, cavando le budella ai suoi interlocutori con domande affilate sulla scrittura a più mani. Prosegui la lettura ›