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Glasnost

Operazione Glasnost | I dati di vendita dei nostri libri nel 2013 e 2014

 

Tank Shaped Mobile Library

Due anni fa, la nostra solita Operazione Glasnost, con i dati di vendita al 31 maggio 2012, suscitò un lungo e articolato dibattito sul mestiere di scrivere e le sue metamorfosi. Le riflessioni scaturite da quel confronto non sono rimaste lettera morta, ma hanno segnato e continuano a segnare la vita del collettivo, l’allargamento della Wu Ming Foundation – con la nascita del Contingent e dei Lab, l’attività del friendchise wuminghiano, il bagaglio di materiali e produzioni che ci portiamo in tour, i progetti che abbiamo in cantiere per i prossimi mesi.
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Ecco l’ebook: «Giap. L’archivio e la strada», da oggi in tutte le librerie on line

Ecco l’esperimento che in tanti ci avete chiesto di fare. «Sì, il giorno che licenziano il papa!», abbiamo risposto una volta a un lettore, tanto per buttarla in ridere, ma intanto riflettevamo. Sempre più lettori ci hanno consigliato di esser meno rigidi sulla questione ebook. Morale della favola: per la prima volta da quando esiste Wu Ming, facciamo un passo indietro rispetto a uno dei nostri comandamenti, ovvero: «Non chiederai soldi per il download di un libro digitale». Per questo qui ve li chiediamo: costa quattro euro (vabbe’, meno un centesimo). Prosegui la lettura ›

Repubblica intervista Wu Ming 1 sull’Operazione Glasnost 2012

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[Repubblica intervista Wu Ming 1 sulla discussione in corso. Ecco lo scambio di battute con Mauro Favale.]

DAL LIBRO ALL’OPERA LIVE, LA NUOVA ERA DELL’AUTORE
Wu Ming 1 e i dati del mercato in crisi: “Anche noi dobbiamo pensare a strade diverse”

MAURO FAVALE

Sul mercato editoriale sono presenti da quasi 15 anni, nel 1999 hanno pubblicato un long-seller, Q, con Einaudi Stile Libero, da oltre 300.000 copie firmato Luther Blissett poi, subito dopo, hanno cambiato nome. Hanno sempre spinto per la libera circolazione dei loro libri, con copyleft (gioco di parole che smonta il concetto di copyright) e download gratuito delle proprie produzioni. Oggi, tra crisi economica, fuga di 700.000 “lettori forti” (dati dell’Aie), perdita del potere d’acquisto e diffusione di tablet e e-reader si interrogano sul futuro del mestiere dello scrittore. I Wu Ming, collettivo di autori bolognesi, lo fanno in pubblico, su Giap, il loro blog, interloquendo con i lettori. Prosegui la lettura ›

La trasparenza, la rete e la strada. Come cambia il mestiere dello scrittore?

I dati di vendita suggeriscono di mettersi in istrada

Quest’anno la consueta “Operazione Glasnost”, vale a dire la pubblicazione dei dati di vendita di Wu Ming, si carica di un significato particolare. E’ giunto il momento di avviare una riflessione profonda sul nostro mestiere e sulle trasformazioni che lo riguardano. A partire proprio dall’analisi dei dati di vendita, dall’evoluzione delle abitudini dei lettori, dall’avvento dei nuovi supporti tecnologici alla lettura, dal radicarsi della crisi socio-economica, risulta evidente che l’editoria, per come l’abbiamo intesa nei decenni scorsi, è destinata a cambiare completamente. Tutte le attività professionali che fanno capo alla filiera editoriale muteranno nel giro di pochissimo tempo.
A noi non interessano tanto le risposte, più o meno raffazzonate, che diversi editori si affrettano a dare per dimostrare d’essere ancora in gran forma e poter superare il passaggio critico che li attende. Prosegui la lettura ›

Di chi sono i beni comuni? + Da oggi scaricabile «Il sentiero degli dei» #notav

Il 27 giugno scorso, mentre dalle parti di Chiomonte, in Val di Susa, l’odore dei lacrimogeni era ancora pungente, centinaia di chilometri più a sud, in un’aula di tribunale, la corte d’appello di Firenze mandava assolti i dirigenti del consorzio Cavet, condannati in primo grado per l’inquinamento e lo smaltimento illecito di rifiuti, durante lo scavo delle gallerie per l’Alta Velocità nella zona del Mugello. Di fronte a un tempismo così perfetto, bisogna ammettere che sarebbe stato quantomeno schizofrenico imporre un’opera con il manganello e nello stesso tempo condannarla con il codice penale. Prosegui la lettura ›

Iniziamo dando i numeri. Operazione Glasnost 2010

Sono passati cinque anni da quando abbiamo inaugurato l’Operazione Glasnost, che consiste nel rendere pubblici i dati di vendita dei nostri libri. Il motivo che ci spinge a farlo è sempre lo stesso: la trasparenza nei confronti dei lettori e il rispetto verso chi sceglie di spendere i suoi soldi per acquistare i frutti del nostro lavoro. Nelle copie vendute di un singolo libro, ci sforziamo di vedere una relazione tra persone, e non soltanto un dato di magazzino e una prospettiva di guadagno al 10% del prezzo di copertina. I numeri da soli non dicono nulla, i fatti bruti non parlano, eppure non si può fare a meno di partire da lì, se si vuole raccontare una storia sensata. Viviamo in un Paese dove i partecipanti a una manifestazione di piazza possono essere un milione o centocinquantamila, a seconda che a valutarli siano gli organizzatori dal palco o la questura, e per capirci davvero qualcosa servono le riprese dall’elicottero, i giornalisti appostati sui tetti, la dinamica dei fluidi e gli assiomi di Euclide. In un paese così, dare i numeri significa davvero essere matti.
Da quest’anno, poi, abbiamo deciso di introdurre due novità. La prima e più importante sono i dati dei download: molti ce li hanno chiesti, nel corso del tempo, per studiare in maniera scientifica il nostro esperimento di pubblicazione in copyleft. Purtroppo, ci eravamo sempre limitati a trarre dal sito indicazioni di massima e soltanto nel 2009 abbiamo deciso di fare i conti con precisione. La seconda novità è che non ricaviamo più i dati di vendita dai rendiconti annuali che ci arrivano a primavera. In quei documenti, a volte, vengono fatte compensazioni e arrotondamenti. Per essere ancora più precisi, allora, abbiamo deciso di rivolgerci direttamente al magazzino di Einaudi Stile Libero: a fine gennaio 2010, una volta “atterrate” le eventuali rese del periodo natalizio, abbiamo chiesto e ricevuto tutte le cifre relative al 2009. Le abbiamo sommate ai numeri degli anni precedenti, ed ecco qua il risultato. Manca il venduto di Altai, perché è uscito solo da pochi mesi, i dati non sarebbero stati affidabili. Secondo nostri calcoli empirici, siamo tra le 40.000 e le 50.000 copie, ma è presto per dare cifre precise. Quanto al download, nel 2009 Altai non era ancora scaricabile. Prosegui la lettura ›