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foibe

Il #Giornodelricordo: dieci anni di medaglificio fascista. Un bilancio agghiacciante.

Collage tratto da eQual.

Collage tratto da eQual.

di Nicoletta Bourbaki (*)

1. Un presidente piccolo piccolo

Quest’anno il Giorno del Ricordo non è passato proprio liscio liscio.
Prima, la campagna sui falsi fotografici che abbiamo lanciato su Giap è arrivata sui media mainstream sia in Italia (L’Espresso) sia in Slovenia (Mladina).
In seguito, la notizia del conferimento dell’onorificenza ai congiunti del volontario del Battaglione «Mussolini» Paride Mori  ha scoperchiato un vaso di Pandora. Poche settimane dopo il 10 febbraio, il Corriere ha pubblicato un articolo a firma di Alessandro Fulloni («Foibe, 300 fascisti di Salò ricevono la medaglia per il Giorno del Ricordo»), in cui si parla di ben trecento onorificenze – sulle mille assegnate a partire dal 2005 – attribuite a militari inquadrati nelle formazioni collaborazioniste della RSI.
A livello nazionale la notizia ha destato un certo scalpore, ma chi ha la memoria lunga e l’abitudine a guardare oltre il cortile di casa propria, ricorda bene che già nel 2007 era successo un discreto casino.
All’epoca Napolitano pronunciò un discorso passato alla storia, o perlomeno alla cronaca. Discorso che, tra le altre cose, conteneva la plateale manipolazione di un passo dello storico Raoul Pupo: Prosegui la lettura ›

#AlpinismoMolotov in Istria: defascistizzato l’Učka / Monte Maggiore

uckathumb

Spedizione antitetanica di Alpinismo Molotov in Istria, contro i nazionalismi. Clicca per ingrandire.

«L’unione di terra e sangue può solo far venire il tetano».

Questa frase di Karl Kraus ci è tornata in mente una ventina di giorni fa, vedendo le cupe foto di un manipolo di neofascisti italiani salito sul Monte Učka – la vetta più alta dell’Istria – per lasciarvi un messaggio revanscista, vittimista e blut und boden.

Pensando a quella tetra pagliacciata, alcun* compagn* di Alpinismo Molotov hanno deciso di fare un’incursione in quelle lande ed eseguire un rituale che “disinfettasse” la vetta. Sono partiti ieri mattina dal Carso triestino, in nove. Hanno raggiunto la vetta e l’hanno “defascistizzata”. Qui sotto, un breve dispaccio e alcune immagini. Un racconto più dettagliato sarà pubblicato nei prossimi giorni sul blog Alpinismo Molotov. Prosegui la lettura ›

La famigerata foto. Chi manipola le fonti falsifica il presente e allontana la verità sulle #Foibe

Foibe

Questo è solo un piccolo addendo al bellissimo post di Lorenzo Filipaz «Foibe o esodo? Frequently Asked Questions sul Giorno del Ricordo», che negli ultimi due giorni ha avuto un vero boom di visite.

Ripubblichiamo qui sopra la famigerata foto, stavolta con didascalia incorporata.
Infatti, un modo per contrastarne la falsificazione è farne apparire il senso già in Google Immagini, a colpo d’occhio.
Perché se ci limitiamo a pubblicarla con la spiegazione a parte, come abbiamo fatto nel post di Lorenzo, rafforziamo comunque la sua associazione con la parola chiave «foibe», e continuerà a essere “pescata” ignorando il contesto.
Diverso se la si fa girare per il web, pubblicata su un gran numero di blog, con avviso incorporato. Se la ricerca «foibe» su Google Immagini restituisce questa versione al posto dell’altra o almeno accanto all’altra, la sua decontestualizzazione diventa più difficile.

Il consiglio è: ripubblicatela ovunque potete, in questa versione, con un breve testo che, come questo che state leggendo, spieghi il senso della cosa. Aggiungete i nomi dei cinque fucilati la cui memoria viene costantemente negata:

Franc Žnidaršič

Janez Kranjc

Franc Škerbec

Feliks Žnidaršič

Edvard Škerbec

Aggiungete poi un link diretto all’intera sequenza fotografica di cui quest’immagine è parte. Prosegui la lettura ›

#Foibe o #Esodo? «Frequently Asked Questions» per il #GiornodelRicordo


[Oggi pubblichiamo un importante testo di Lorenzo Filipaz.
Lorenzo è triestino e figlio di un esule istriano. Dal ramo materno è di ascendenza slovena. Fa parte del gruppo di inchiesta su Wikipedia «Nicoletta Bourbaki». Appassionato delle storie della sua terra di confine, da anni ha intrapreso un percorso di ricerca e autoanalisi sul cosiddetto «Esodo giuliano-dalmata». L’intento è quello di capire cosa sia andato storto, per quali ragioni l’esodo da Istria e Dalmazia sia diventato una narrazione così platealmente assurda e antistorica, e come mai i figli di una terra meticcia siano diventati i pasdaran del nazionalismo.

L’approccio è quello di una seduta psicoanalitica, una sorta di terapia post-traumatica. Terapia in ritardo di sessant’anni, ma più che mai utile agli odierni discendenti di esuli, per disinnescare certi meccanismi difensivi che favoriscono reticenze e strumentalizzazioni.

Qui sotto trovate ventiquattro risposte ad altrettante domande sull’esodo istriano. Domande basate su quell’insieme di stereotipi e omissioni che ci piace chiamare «l’ideologia del Giorno del ricordo». Ventiquattro chiarimenti, uno per ogni ora del 10 febbraio. Diverse fotografie sono “finestre” aperte su interessanti approfondimenti, ma consigliamo di aprirle solo dopo aver letto le FAQ preparate da Lorenzo. Buona lettura. WM] Prosegui la lettura ›

Terrorismo, migranti, foibe, marò, fascismo… Appunti sul vittimismo italiano

Colpevole di essere italiano

di Wu Ming 1

Ho cominciato a prendere questi appunti ormai molti mesi fa, dopo aver letto in sequenza il libro di Federico Tenca Montini Fenomenologia di un martirologio mediatico. Le foibe nella rappresentazione pubblica dagli anni Novanta a oggi (KappaVu, 2014) e il pamphlet Critica della vittima di Daniele Giglioli (Nottetempo). I due libri sono complementari. Tenca Montini e Giglioli affrontano gli stessi nodi di fondo. Il primo lo fa analizzando un case study molto significativo, ricostruendo genesi, sviluppo e affermazione, nel corso degli anni Novanta e degli anni Zero, del discorso sulle «foibe». Discorso quintessenzialmente vittimistico, perfettamente coerente con l’autonarrazione deresponsabilizzante spesso riassunta nell’espressione «Italiani brava gente»; Il secondo, invece, fotografa la tendenza egemone dei nostri tempi, la centralità della «vittima» nell’immaginario italiano e occidentale contemporaneo.

Quella che era partita come riflessione ispirata dalla lettura quasi contemporanea dei due saggi, si è gonfiata come un torrente a fine inverno e ha trascinato a valle detriti di polemiche di cronaca, storiografiche e di costume. Prosegui la lettura ›

Wikipedia e la storia deturpata: il caso Presbite

Wikipedia-logo-ITA

di Nicoletta Bourbaki (*)

INDICE

14. Introduzione: chi inquina Wikipedia?

13. Rasista mi? Ma se l’è lü che l’è negher!

12. I «Campi dei Merli» delle nazioni

11. Lo schema Rankovic: wikinazionalismo

10. Fascisti? Pfui… Dei ve’i igno’antoni, pa’ola mia. L’irredentismo-chic

9. Un Montenegro al Bar o una Crna Gora ad Antivari? Del perché su wikipedia non si trovano i nomi di certe località

8. Sapevate che Tito era il comandante in capo della RAF? Sapevatelo su it.wikipedia

7. Come la nonna di Tuco divenne irredentista a sua insaputa. Storia di un campo profughi

6. Filibustering

5. Sull’uso disinvolto, altrimenti detto “ad minchiam”, delle fonti. Il caso Djilas

4. E allora le foibe??!!

3. Qui (non) lo dico e qui lo (rin)nego

2. Non solo confine orientale. Come l’antifascista Franco Basaglia divenne repubblichino su it.wikipedia

1. Porzûs

0. Ha un caratteraccio, però… Prosegui la lettura ›