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Barcellona

La Spagna, un paese incantato che esiste solo in Italia. Da Viva Zapatero! al «bel gesto» sull’#Aquarius

L’abbagliante Pedro Sánchez, nuovo premier socialista spagnolo.

di Victor Serri *

Ancora una volta la Spagna riempie le prime pagine italiane. La mozione di sfiducia al conservatore Rajoy ha fatto diventare premier il socialista Pedro Sánchez e così per Left «la Spagna vede rosso», mentre per Il manifesto è semplicemente «Cambio».

Scompare la questione catalana, già passata di moda, e si torna alla visione idilliaca della Spagna pre-crisi del 2008. Dai mille feriti del referendum dell’1 ottobre ci separa meno di un anno, e sembra che tutto si sia già risolto con un nuovo governo. È chiaramente una narrazione distorta, che nega la complessità dei processi politici, istituzionali e di movimento.

Quest’idea della «Spagna felice» ha cominciato a formarsi una quindicina di anni fa. Prosegui la lettura ›

#Barcellona, #Minniti, aviatori neri, Bus de la Lum. La Wu Ming Foundation prosegue il lavoro antifascista

Barcellona oggi e cinquant'anni fa

di Wu Ming 1

Barcellona resiste di nuovo, in massa, a una violenza poliziesca, militare, di derivazione chiaramente franchista e con espliciti elementi di fascismo. In questo modo torna a essere, come ottant’anni fa, centrale per le sorti d’Europa. Barcellona ci chiama a gran voce e ci chiede di prendere posizione.

Faccio notare questo prima di e a prescindere da qualunque valutazione sul referendum dell’1 ottobre, su tattiche e strategie dell’indipendentismo catalano ecc. Prima ci si schiera contro la violenza di stato che soltanto ieri ha lasciato per le strade quasi un migliaio di feriti, poi si discuterà del resto. Mi limito a far notare che l’indipendentismo catalano ha precise ragioni storiche e ha al proprio interno rilevanti forze internazionaliste, antifasciste, antirazziste, che hanno già rigettato più volte la finta solidarietà dei nostri Salvini, e dunque – al netto delle legittime perplessità – non meritano improvvidi paragoni con le miserie di casa nostra.

Ironia della sorte: più o meno nello stesso momento in cui la Guardia Civil cominciava a irrompere nei seggi elettorali, nelle edicole d’Italia arrivava il Corriere della Sera, con dentro un’intervista al ministro degli interni Marco Minniti.

Minniti era fresco reduce dalla festa di Fratelli d’Italia, dove aveva fatto il piacione ricordando di aver lavorato dietro le scrivanie di Mussolini e Italo Balbo, nonché lodando un celebre motto machista di quest’ultimo.

Nell’intervista, si poteva e si può leggere questo scambio (le sottolineature sono mie): Prosegui la lettura ›

Ada Alcaldesa. Occhi puntati su #Barcelona

La nuova sindaca di Barcellona Ada Colau. È quella al centro, trascinata per le braccia dalla polizia.

La nuova sindaca di Barcellona Ada Colau. È quella al centro, trascinata per le braccia dalla polizia.

[Mentre nella città in cui viviamo, Bologna, le autorità sgomberano occupazioni – anche abitative – in modo forsennato (ben 3 sgomberi negli ultimi 4 giorni) e buttano in mezzo alla strada famiglie con bambini; mentre il nuovo questore fa clintìstvud davanti allo specchio e il declinante sindaco spara dichiarazioni retrive; mentre in Italia l’Armata dei Sonnambuli, mesmerizzata da un piazzista di Rignano sull’Arno, invoca Legge, Ordine & Decoro, a Barcellona il movimento di lotta per la casa vince le elezioni comunali e una nota “facinorosa” – una che a Bologna il sindaco Merola coprirerebbe di insulti – diventa sindaca. Riceviamo e pubblichiamo questo resoconto, fatto a botta calda e dal vivo degli eventi, da due compagni italiani che vivono là. Buona lettura.]

di Gabriele D’Adda e plv

Scriviamo ancora con l’entusiasmo addosso e il ricordo fresco di una notte indimenticabile. Dopo anni in cui il sistema politico è stato dominato da partiti corrotti, dal capitalismo sfrenato e dalle ingiustizie sociali che hanno portato la città ad avere i record di sfratti in tutta Spagna, Barcellona ha scelto di cambiare volto, eleggendo come alcaldesa Ada Colau, ex portavoce della PAH (Plataforma de los Afectados por las Hipotécas) e ora leader della lista civica di Barcelona en Comù. Fino all’ultimo nei sondaggi si è trattato di un testa a testa con Xavier Trias, sindaco degli ultimi 4 anni e esponente di CiU, storico partito di centro-destra e baluardo della politica indipendentista catalana. Prosegui la lettura ›