«Umberto Bizzoccoli». Quarto racconto in musica estratto da Veglione rosso

Umberto Bizzoccoli fu il più giovane dei morti correggesi uccisi dai fascisti tra il 1920 e lo scoppio della Seconda guerra mondiale. Aveva diciott’anni quando fu stroncato dalla tubercolosi, contratta in seguito a una terribile bastonatura. Vi offriamo la sua storia in una versione per voce e fisarmonica, pubblicandola il giorno dopo la festa della Liberazione, perché l’antifascismo riprende le gesta di ieri, combatte oggi e mira al domani.

La musica del brano è composta da Antonio Macaretti, di Ensemble Concordanze, che la esegue da solo, accompagnato dalla voce di Wu Ming 2. Il mixaggio è di Mattia Cipolli. Il testo, sempre di Wu Ming 2, è preso da Veglione rosso. L’illustrazione qui sopra, in apertura, è di Carlotta Artioli. Prosegui la lettura ›

Domenica 23 aprile una serata particolare a Nassau

Ritorno a dove tutto cominciò. Rivisitazione del volto di “Luther Blissett” creato nel 1994. Andrea Alberti, 2023.

Domenica 23 aprile 2023, dalle h.17, doppio evento a Nassau, in via de’ Griffoni 5/2, a Bologna, con Wu Ming, Melologos, Chialab, Jet Set Roger e Marco Manfredi.

Nassau è uno spazio polivalente e indipendente, un piccolo porto pirata in pieno centro storico.

I luoghi hanno la loro metempsicosi. Il seminterrato che oggi è Nassau negli anni Settanta era il circolo anarchico “La Talpa” e alla fine di quel decennio divenne il Punkreas.

Dentro Nassau ha la propria sede Melologos, il «laboratorio di fonologia narrativa» co-fondato da Wu Ming. Che ha già prodotto due neo-radiodrammi: Radio Piemonte International e Volodja. E prima ancora di essere fondato aveva contribuito al podcast Morte di un giallista bolzanino.

Quella del 23 aprile sarà la prima di una serie di soirées particulières a cura di Melologos, dedicate ai rapporti tra lingua poetica e musica, sperimentazione vocale e testo letterario, riscoperta e forzatura dei codici della radiofonia ecc. Lezioni-concerto, reading, seminari, ascolti pubblici di dischi, e chi più ne ha più ne metta.

Ma andiamo con ordine, perchè la soirée non comincerà stimolando l’udito bensì la vista. Prosegui la lettura ›

Un’alta marea di asfalto. Con il Passante, Bologna avanguardia dell’ingiustizia climatica.

También en castellano (euskarazko premisarekin)

Marzo 2023. Alberi abbattuti al Giardino Eugenio Montale di Bologna. Foto tratta dal blog di Gianni Tugnoli Tgcoop.

INDICE
0. Introduzione
1. Due aggressioni emblematiche
2. Reti arancione, comincia l’invasione
3. Arboricidio (la somma non fa il totale)
4. Offensiva d’asfalto
5. La «guerra alle emissioni» non avrà luogo
6. Medaglia di platino al valore
7. No Passante Trek – Parte seconda

«Ogni albero ha il suo nemico, pochi hanno un avvocato.»
J.R.R. Tolkien

Nei primi mesi di quest’anno, Bologna e l’Emilia-Romagna sono state spesso sulle prime pagine dei quotidiani nazionali, per via del duello tra il presidente della Regione Stefano Bonaccini e la vicepresidente Elly Schlein. In gioco, la carica di segretario del Partito Democratico. Molto inchiostro s’è versato per rimarcare le differenze tra i due, e la vittoria della candidata più giovane ha rinfocolato le speranze in una svolta ambientalista del PD.

Come abbiamo già scritto altre volte, si tratta di una fiducia mal riposta.

L’Emilia-Romagna e il suo capoluogo sono terra di industrie e di interessi economici che marciano compatti in direzione opposta rispetto alla tutela degli ecosistemi, alla riduzione del riscaldamento globale, al tentativo di fermare lo stravolgimento del clima.
Si va dalla Motor valley di Lamborghini, Ferrari, Maserati e Ducati alla Packaging valley degli imballaggi di plastica (centinaia di aziende tra Bologna e Reggio Emilia), fino alle innumerevoli death valley degli allevamenti concentrazionari di polli, vacche e maiali.

Il PIL della Regione dipende dagli hub della logistica che divorano suolo da Piacenza a Rimini, dalle cooperative di muratori trasformate in enormi finanziarie del cemento, dalla grande distribuzione di Coop Adriatica, dall’agritortura intensiva del piano padano, dal turismo insostenibile della Riviera e da quello energivoro dello sci d’Appennino.

La classe dirigente emiliano-romagnola viene selezionata per difendere quest’economia. Possono cambiare le retoriche, possono colorarsi di verde le parole, ma non si vedono eccezioni alla regola, comprese le nuove leve, i pesci piccoli, i «civici» coalizzati con la maggioranza, gli antagonisti convertiti al leporismo. Prosegui la lettura ›

«Il cuore e l’abisso», la biografia di Felice Benuzzi scritta da Rory Steele, con postfazione di Wu Ming 1


Grazie a MonteRosa Edizioni torna in libreria, in una nuova edizione riveduta, Il cuore e l’abisso. La vita di Felice Benuzzi.

Si tratta della biografia che Rory Steele – scrittore, saggista, ex-ambasciatore australiano in Italia – ha dedicato a Felice Benuzzi.

Benuzzi (1910–1988) fu alpinista, scrittore e diplomatico. È noto soprattutto per l’avventura raccontata nel long-seller internazionale No Picnic on Mount Kenya, nella versione italiana Fuga sul Kenya.

Il cuore e l’abisso ha avuto una prima edizione italiana nel 2017, per un’altra casa editrice, ma in quel frangente non ha avuto fortuna. Da qui l’idea di recuperarlo, rivederlo insieme all’autore e riproporlo.

Grazie alla disponibilità di nuove fonti, Rory Steele ha colmato diversi “buchi” nella ricostruzione della vita e della carriera di Benuzzi.

Per chi ha letto e apprezzato Point Lenana di Wu Ming 1 e Roberto Santachiara, Il cuore e l’abisso è un’opera di sicuro interesse, benché molto diversa sul piano formale e strutturale. È una biografia “classica”, old style, ma con l’oggetto narrativo non-identificato Point Lenana dialoga in più punti.

Prosegui la lettura ›

Majakovskij a Mirafiori… e alla GKN. «Volodja», storia di fantasmi e lotte operaie

Volodja appare al pubblico del primo Festival di letteratura working class, in un magazzino dell'ex-GKN in assemblea permanente

di Wu Ming 1

Campi Bisenzio (Firenze), presidio degli operai GKN in lotta, sera del 31 marzo 2023, ore 22:20. Attacchiamo così: «Per gli operai la poesia…»

Sul palco del primo Festival di letteratura working class, davanti a più di cinquecento persone, il sottoscritto e Stefano D’Arcangelo eseguono per la prima volta dal vivo Volodja. E sarà la cornice suggestiva della fabbrica, sarà che nel capannone gli applausi rimbombano, sarà che il festival s’annuncia già un evento memorabile, ma fin da subito ci sembra che il melologo colpisca, emozioni, faccia pensare.

Volodja volevamo già pubblicarlo, nella versione “radiodramma” realizzata in studio, accompagnato da una breve descrizione. Giù dal palco, sentiti un po’ di commenti, decido che non basta, che ha senso dire qualche parola in più sull’esperimento e il contesto di cui è parte.

Volodja nasce nel 2011 come racconto scritto per il progetto «I muri di Mirafiori», nell’ambito del laboratorio urbano Situa.to. Prosegui la lettura ›

Gianni Minà, il Messico, Cuba, Sergio Leone, i Mohawk e noi. Reminiscenze internazionaliste

Gianni MinàLa prima volta che incontrammo Gianni Minà fu a Cuba nella primavera del 2000. Eravamo alla Fiera internazionale del libro dell’Avana. Quell’anno l’Italia era il paese ospite d’onore e diversi scrittori avevano accettato di partecipare. Tra questi, una piccola delegazione di scrittori e scrittrici bolognesi, capitanata da Stefano Tassinari.

Noialtri – forti dell’avere contatti in loco, in primis il padre di Wu Ming 4, che a Cuba viveva (e ci vive tuttora) – ci calammo nell’Avana più popolare, frequentammo più Cojímar che il Vedado o Miramar, in una specie di participant observation tra serate alcoliche e combattimenti clandestini di galli, capitando anche a una specie di Zecchino d’Oro Rosso con i Pionieri del Socialismo che cantavano per Abuelo Fidel. Ogni tanto ricomparivamo agli incontri pubblici, capitammo anche a un rinfresco all’ambasciata italiana. Prosegui la lettura ›

Networkers never die. L’archivio di Piermario Ciani approda al Mart

Piermario Ciani, Venezia, 1979

Piermario Ciani, Venezia, 1979

di Duccio Dogheria *

Giap si è occupato più volte della poliedrica figura di Piermario Ciani (1951-2006), formidabile sperimentatore e networker ante litteram. Ma anche ben prima della creazione del blog, Wu Ming 1 – che collaborò con il multiforme creatore di situazioni fin dagli esordi del Luther Blissett Project – ha dedicato preziose parole alla sua memoria, ad esempio il 9 agosto 2006, poco dopo la prematura scomparsa di Ciani, su L’Unità.

Riportiamo un passo di quest’ultimo intervento che, di passaggio, tocca una questione cruciale: l’importanza delle carte d’archivio e la loro capacità di restituire mondi, persone, relazioni, progetti, passioni, pratiche di vita.

«Avrei trascorso la nottata senza chiudere occhio, rovistando nell’aleatorio archivio, scoprendo chissà cosa. Creature magnifiche o mostruose, selvatiche o übertecnologiche, rimangono là, acquattate tra le scartoffie, i floppy vetusti, i cd-rom, le diapo, i negativi, pronte a saltar fuori non appena qualcuno ci affonderà le mani. Lo stesso Pier è in mezzo a quelle creature, primus inter pares, demiurgo democratico e affettuoso. Dal fondo di trent’anni di lavoro creativo e guerriglia culturale, attende senza fretta la “rivalutazione” e la qualifica di artista “di culto”.»

Prosegui la lettura ›