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Un pezzo di FREE KARMA FOOD che in FREE KARMA FOOD non c'è. Appaiono personaggi che sono personaggi del romanzo, appare una folla di figure che nel romanzo non entrano affatto. Questo è un ramo impazzito che fiorisce dal tronco centrale, una variabile impazzita che conduce elementi del libro fuori del libro stesso. E' una bonus track, che Wu Ming 5 ha scritto appositamente per fare assaggiare il sapore "U" della sua narrazione.
PAST, PARSENT, FUTURE.

Rishikesh, India, 30 settembre 2017
1
Il tizio non aveva capito un cazzo. Lo swami parlava da una buona mezz'ora di Spirito, nel senso di energia divina onnicomprensiva, e faceva un sacco di esempi. Alla fine tutti parevano aver capito di essere un pezzo di dio, capivano di non essere fango e acqua impastata, di non essere solo merda materiale e debiti karmici. Qualcuno pareva addirittura sentirsi meglio. Ma il tizio, un belga sui trent'anni, capelli a spazzola e occhi glauchi, spiritati, aveva qualcosa che premeva contro i denti, stile Mare del Nord contro le dighe dei Paesi Bassi.
Forse la domanda lo ossessionava da una vita.
- Quindi esistono gli spiriti? E se sì, cosa sono?
Un'ondata di gelido imbarazzo aveva colpito tutti i presenti. Tutti, tranne il vecchio indiano seduto sul trono. Lo swami sorrise. - Gli spiriti, nel senso di fantasmi, esistono come esistono le fissazioni della mente. Hanno lo stesso grado di realtà. Il belga incalzò: - E bisogna averne paura?
Il vecchio asceta annuì. - Alle volte sarebbe sensato. Esistono spiriti di svariate categorie. Classi di spiriti, fantasmi di morti, larve psichiche, come preferisci chiamarle. Ma ti diòr quali di questi esseri - quali delle fissazioni della tua mente - possono essere davvero pericolosi.
Il vecchio yogin bevve un sorso d'acqua e proseguì. - Esseri nati da preghiere distorte. Adulati come esseri santi, in realtà spiriti terreni, facilissimi da compiacere, ancora più facile farli adirare. Morti violente, e prima lunghe pratiche meditative, facoltà psichiche acquistate con anni di dura pratica, ma motivazioni errate. Vagano qui, nel dominio della materia, a pochi metri dal suolo, e vedono tutto dall'alto, ma non così dall'alto. Esseri più potenti di un uomo, instabili, imprevedibili, infelici come bambini viziati lasciati soli in casa per troppo tempo.
Il vecchio sorrise di nuovo. - La vita dei fantasmi non è così eccitante.

2
Inderjit ebbe il primo degli attacchi sul ponte di cemento appena fuori le ultime case di Lakshmanjula, verso la montagna, sul sentiero che porta al tempio di Kunjapuri. Cadde a terra, sotto gli occhi della sorella, il corpo scosso da convulsioni. Il ragazzino aveva iniziato a parlare una strana lingua. Una voce sofferta, profonda. La ragazzina era scappata a gambe levate. Un amico di famiglia aveva capito che la lingua era inglese, che l'accento di chi parlava era da inglese, che la voce rispondeva alle domande dando indicazioni e consigli, anche se alle volte esasperava i postulanti canticchiando per decine di minuti insulsi motivetti. La famiglia aveva deciso che Inderjit non era malato. Anche il nonno cadeva in trance e prediceva il futuro, poteva dirsi una tradizione di famiglia. Il ragazzino veniva protetto e coccolato: due braccia in meno a lavorare il campo, ma in compenso la gente portava riso e dolci, e anche qualche soldo.

3
Era un posto commerciale, un posto di indiani commerciali. Commercio di yoga, commercio di oggetti sacri, rosari, statuette e altre stronzate, commercio di qualsiasi cosa tranne carne da mangiare, ufficialmente, e alcool, ufficialmente. In tutta Swarg Ashram e in tutta Lakshmanjula c'era un solo "ristorante" che serviva uova. Per mangiare pollo o agnello dovevi andare fino a Dhera Dun, quattro ore di strada indiana. Il posto assurdo dove si trovavano era buono per neoconvertiti a diete latto-vegetariane, non per gente cresciuta a pollo fritto, patatine e altro cibo da negri.
Ananda aveva deciso di mettere alla prova i suoi. Ananda guardava la pancia che andava sgonfiandosi, e credeva possibile un cambiamento. Ananda, espressione indecifrabile, scendeva da Lakshmanjula Road, scortato dai Figli della Fede. Gang in vacanza, bench spirituale, uomini trasportati su un altro pianeta per non finire sulla lista nera del capo.
Little Bear ridacchiava. - Quei cartelli stradali mi fanno impazzire. Com'era l'ultimo? Whisky is Brisky but Risky. Cristo! Little Bear si guardò intorno cercando uno sguardo d'intesa. Incontrò gli occhi di Ananda. Il capo sentenziò: - Speed Thrills But Kills. E' quello il migliore: serve per tutte e due le cose, automobilisti e tossici.
Le parole del maschio alfa non ammettevano repliche. Little Bear continuò a guardarsi attorno, sorriso dimezzato, fuori sincrono di almeno un fotogramma. Sonny X sudava come un porco. Era dimagrito, stanco dell'India. Stava strippando. I neri aggirarono un toro sdraiato in mezzo allo slargo della scalinata. Sulla strada tortuosa che saliva dal ghat due tizi in scooter si facevano largo a colpi di clacson. Approfittando di un varco tra i corpi il tizio alla guida si concesse l'ebbrezza di cinque metri a manetta.
Sonny imprecò. L'indiano si voltò verso la comitiva di negri e sorrise.
Strano. I neri, africani e africani americani, non sono ben visti in una società dove c'è qualcosa di sbagliato a essere troppo scuro.
L'India non era che una versione psichedelica del posto che chiamavano casa.
Il tizio sorrideva. Sonny rimase con l'immagine stampata in testa. Tratti regolari, pelle appena più chiara della sua, labbra ben disegnate, denti bianchissimi. Se la bocca sorrideva, gli occhi ridevano. Colpi di clacson: lo scooter era ormai perduto nella fiumana di corpi.
Dall'altra parte, un complesso di templi. Torrette di cemento, bandiere al vento. Vecchi altoparlanti gracchiavano musica sacra. Nella calca membra si spingevano, petti e schiene si pigiavano. Bambini e donne, vecchi e giovani capifamiglia che cercavano di prendere fotografie. Biciclette, rikshaw, vecchie Enfield, nuove Hero Honda. Vacche, cani, scimmie. Turisti israeliani, espressione arrogante e abiti pseudo-hippie. Un tizio vestito da Hanuman, faccia dipinta di rosso: recitava un mantra, faceva una specie di scoreggia tra le labbra semichiuse, ti segnava la fronte di rosso e in cambio voleva soldi. Venditori di biscotti al burro. Venditori di arachidi e succo di canna da zucchero. Venditori di cianfrusaglie indiane. Venditori di cianfrusaglie tibetane. Venditori di fischietti. Venditori di pericolosissimi gelati. Tizi con macchine che leggevano "Past, Parsent & Future": aggeggi simili a vecchie radio anni '40, di plastica, un'antenna circolare color alluminio, lampadine colorate a simulare valvole in bella vista. Sul lato destro, una foto del Taj Mahal. Al centro, la foto di un tramonto. Sul lato sinistro, una foto del cielo stellato. Le foto avevano qualche correlazione con i concetti di passato, presente, futuro. La divinazione costava dieci rupie. Ananda si fermò. Senza aprire bocca porse due monete al venditore di auspici. L'uomo sorrise, intascò, azionò la macchina. L'antenna circolare roteò, le lampadine si illuminarono, dall'interno della scatola di plastica venne un sibilo futuribile. Da una fessura uscì il responso. L'uomo porse il biglietto al capobranco. I neri si accalcarono attorno al leader, che fece cenno con le braccia di lasciare spazio. Ananda lesse, e prima che altri occhi potessero decifrare la predizione in angloindiano infil il pezzo di carta nella tasca della camicia militare.
- Che c'è scritto, capo?
Little Bear, il solito curioso. Importuno. E chiacchierone. Ananda recitò: - Qualcosa che riguarda tutti. La devozione è capace di edificare monumenti perenni. Se non apri gli occhi per bene, non ti accorgi di dove sei. Successo certo, se solo sceglierai bene i compagni.
Sonny scosse il capo e distolse lo sguardo. Little Bear aprì il volto in un sorriso. Gli altri lo imitarono. Ananda si guardò intorno, cercando lo sguardo di ciascuno. Sonny guardava a terra.
Alzò lo sguardo di sbieco, per un solo istante. Ananda proseguì. - Stronzate. Per predire il futuro occorre almeno un astrologo.
I neri scoppiarono a ridere.
- Un astrologo, o un medium.
La voce femminile aveva un accento mediorientale. Una ragazza israeliana, alta, i capelli lunghi, neri, le sopracciglia folte. La pelle del volto e delle braccia era imperlata di goccioline d'acqua. Doveva essersi rovesciata addosso una bottiglietta di minerale per rinfrescarsi. Aveva tagliato la folla e un muro di diffidenza per accostarsi ai neri. Little Bear fece per rispondere, ma Ananda lo zittì con un cenno. Prese la parola. - Che intendi dire?
- Niente. Dico che per sapere il futuro le macchinette non servono, e gli astrologi di strada non sono affidabili. Ci vuole un medium. Vi porto io.

4
Inderjit dormicchiava sotto un lenzuolo bianco sostenuto da quattro rami. Attorno, una piccola folla. Inderjit aprì l'occhio destro. C'era gente straniera, dalla pelle scura. Una donna con le braccia nude. Un tizio dai capelli gialli, corti, e gli occhi azzurri. Stranieri.
Ecco che arriva, pensò Inderjit.

- Checcazzo! Little Bear si era alzato in piedi, scandalizzato. Il ragazzino indiano aveva cominciato a dimenarsi, una bava giallastra usciva dagli angoli della bocca. Rantolava frasi incomprensibili. - Ehi, che diavolo ciò facciamo qui? Che così 'è questo schifo?
La ragazza israeliana gel il nero con lo sguardo. - Siedi.
Little Bear si guardò intorno incredulo. Fece per aprire bocca, ma lo sguardo del maschio alfa lo convinse a tacere. Ananda fece un cenno con il capo. Little Bear si accasciò a terra.
Zittito da una donna. Ebrea. Per fortuna erano molto lontani da Lower East.
Man mano, le frasi si fecero quasi comprensibili. Sembrava un tizio adulto, con un accento inglese. Ananda fece cenno ai suoi di tacere. Il tizio con i capelli gialli e gli occhi spiritati si accostò carponi al giovane medium.
- . uuuuhhh, ahhhhh. lo sai che ti porto rispetto, ma. ahhh. sono andato a vedere che cosa rimasto, e c'erano asini e scimmie ovunque. si, ci sono sempre state. ahh, l'ashram. non dovevi ridare la terra al governo, ora.
Il tizio coi capelli gialli sussurrò qualcosa a bassa voce. I neri tesero le orecchie, il ragazzino annuì. La ragazza israeliana si avvicinò. - .l'ultima cosa che volevo fare era comprare quella terra, rimettere a posto tutto ma. ehi, lo sai che la maggior parte dei venditori di Swarg Ashram mette su il mio disco con Ravi?... Uuuuhhh, ahhhhh.- Il ragazzino fu scosso da un violento spasmo. -.Bastardi del cazzo, credevano che fosse una moda, un'infatuazione, e invece eccomi qua.
Il tizio biondo si grattò la testa. La ragazza israeliana si alzò in piedi con un sorriso di trionfo.
- George Harrison.
La ragazza guardò Ananda negli occhi. Il maschio alfa annuì. Certo, George Harrison. Ma perché il ragazzino canticchiava Lady Jane?

5
In fondo al ristorante Topiwala, sotto al lavandino sul muro scrostato, un topolino di campagna si fermò per un istante a guardare la sala. Gli occhi di Sonny incrociarono quelli della bestiola. La bestiola scappò a razzo verso la cucina. Sonny bevve un sorso d'acqua dalla bottiglia di plastica, cercando di estraniarsi dalla conversazione. La tipa israeliana sembrava aver preso possesso del territorio maschile dei Figli della Fede. Sonny capiva una parola su tre. Sonny non era per nulla interessato. La conversazione era quasi un monologo.
Sonny pensò alle strade di Lower East. Alle corse in macchina, alla vita simile a quella di un branco di lupi neri che aveva condotto fino allora. Certo, bisognava crescere. L'adolescenza era finita.
Crescere. Ma la direzione che il dito puntato di Ananda indicava non significava nulla per lui. Cristo, stavano parlando di George Harrison, reincarnazione e presa del potere tutto nello stesso discorso, nello stesso giro di frase!
Sonny avrebbe dato un anno di vita per una birra gelata.
FREE KARMA WEBCONTENTS
Le pagine del FKF MAGAZINE
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Incipit di FREE KARMA FOOD a p.1
Pop up su W. Burroughs a p.1
Pop up su C. Bukowski a p.1
10 pop up sul cast di FKF a p.2
A p.3 tre profeti del consumo di carne U: Dahmer, Chikatilo, Bokassa.
A p.3 la viva voce morta di Tot che enuncia che "Quest'anno c'è stato una grande morìa delle vacche", con pop up sulla lettera integrale in cui lo enuncia insieme a Peppino
A p.4 la playlist di FKF, con microassaggi in mp3.
A p.4 un brano dal romanzo su un uso alternativo della Vespa, con sorprendente pop up quiz da Vacanze Romane.
A p.5 tutti i manuali di cucina per preparare la "Carne U", con apposito pop up dal più celebre venditore di libri su Internet.
A p.5 la prima pubblicitàper il lancio sul mercato della nuova droga Cao Dai One, con gnomico pop up.
A p.6 l'imperdibile cartoon orwelliano The Meatrix.
A p.6 due articoli in pop up sull'apocalisse alimentare: uno di Devinder Sharma e l'altro di Stephen Leahy.
A p.7 un mix a pop up multipli su religioni e guru: Sai Baba, Osho, il guru di Aum, Benny Hinn, Sun Tzu.
A p.7 un articolo sul delirante suicidio di massa degli adepti della setta Heaven's Gate.
A p.7 un articolo sul delirante suicidio di massa degli adepti della setta Heaven's Gate.
A p.8 il generatore random di frammenti da FREE KARMA FOOD.
A p.8 un articolo sulla censura di un film tedesco dedicato a un caso di cronaca di normale cannibalismo berlinese.
A p.10 l'elenco delle persone, dei personaggi, degli staff e delle deità presenti su FKMagazine, con un inesplicabile pop up.