Quasi-Giap - Il sogno di Hendrick e altre storie - 2 agosto 2006


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Beirut ieri e oggi, Jean Genet a Chatila: frammento.
1. "Hendrick's Dream, 1750". Terzo racconto di avvicinamento a "Manituana".
2. Operazione trasparenza 2006. Quanto vendono i nostri libri? I dati italiani 2000-2006.
3. News: New Thing e Guerra agli Umani in Francia e Brasile.
4. Valerio Marchi e i "cuori neri"
5. Dopo l'agosto: Yo Yo Mundi, 54, Alessandria.


BEIRUT IERI E OGGI *

"Come dirlo ai loro famigliari, che se ne sono andati via con Arafat, fiduciosi nelle promesse di Reagan, Mitterrand, Pertini, i quali avevano garantito loro che la popolazione civile dei campi sarebbe stata risparmiata? Come dire che si è lasciato compiere il massacro di bambini, anziani e donne, e che i loro cadaveri sono stati lasciati senza preghiere? Come informarli che non si sa dove siano stati sepolti?
I massacri non sono avvenuti nel silenzio e al buio. Al bagliore dei razzi rischiaranti israeliani, ogni orecchio israeliano, da giovedì sera, ascoltava Chatila. Che festa, che baldoria c'è stata là dove la morte sembrava prendere parte all'allegria dei soldati pieni di vino, di odio, e indubbiamente ubriachi della gioia di piacere all'esercito israeliano che ascoltava, guardava, incoraggiava, sgridava. Non ho visto questo esercito ascoltare e vedere. Ho visto ciò che ha fatto. [...]
- Che vantaggio aveva Israele a massacrare Chatila?
Risposta: - Che vantaggio aveva a entrare in Libano? Lo stesso che aveva a bombardare per due mesi la popolazione civile: cacciare e sterminare i palestinesi. Che cosa voleva raggiungere a Chatila? La distruzione dei palestinesi.
Uccide degli uomini, uccide dei morti. Rade al suolo Chatila. Non manca di prendere parte alle speculazioni immobiliari sul terreno lottizzato: sono cinque milioni di vecchi franchi al metro quadro ancora devastato. Ma sarà mai 'pulito'?
Lo scrivo a Beirut dove, forse per la vicinanza della morte, ancora a fior di terra, tutto è più vero che in Francia: tutto sembra accadere come se Israele - prostrato, stanco di essere un esempio, di essere intoccabile, di gestire quanto crede di essere diventato (la santa, inquisitoriale vendicatrice) - avesse deciso di lasciarsi giudicare freddamente.
Grazie a una metamorfosi sapiente ma prevedibile, eccolo come da tempo si stava preparando: un potere temporale ributtante, coloniale come da tempo nessuno osa più, divenuto l'Istanza Suprema che gli viene dal suo essere maledetto tanto quanto dal suo essere eletto."
(Jean Genet, Quattro ore a Chatila, Stampa Alternativa 2002)
* Un altro estratto si trova qui.


HENDRICK'S DREAM

Guerriero mohawkCon qualche giorno di ritardo, è on line "Hendrick's Dream, 1750", terzo racconto di avvicinamento al romanzo collettivo Manituana (I primi due erano "Breed's Hill, 17 giugno 1775" e "Indian Kings").
Come sempre, precisiamo che non si tratta di semplici "anticipazioni" di Manituana, ma di racconti "laterali", germogliati sul legno del tavolo durante le riunioni. Non faranno parte del libro, e non dicono alcunché sugli stili in cui è scritto. Incompiuti e inconclusivi, sono capitoli ribelli, riottosi, ammutinati. Materia narrativa sfuggita dalle mani. Condividono con l'opera principale intersezioni di immaginario.
A proposito di Manituana e dei suoi addentellati, qualcuno ha parlato di "romanzo-rizoma" che si costruisce "mediante ciò che conduce al romanzo stesso (ricerche, vicende parallele, episodi preparatori), restituendo al lettore l'atmosfera e le idee che porteranno all'opera come ci verrà consegnata, nella tarda primavera del 2007".
E' disponibile qui, in pdf ottimizzato per la stampa.
Tu adesso portatelo in vacanza. Noi passeremo l'agosto scrivendo. Nessuno abbandona la trincea, anche se il sole arroventa l'elmetto. Lo riempiremo di ghiaccio, e ci godremo la notte che porta rinfresco.


OPERAZIONE TRASPARENZA 2006

Simon Bolivar su una moneta venezuelanaCome ogni anno, ti informiamo sui dati di vendita (italiani) dei nostri libri.
Nulla di nuovo: ai nostri lettori rendiamo conto più o meno di tutto: scelte strategiche, firme di contratti, esiti commerciali e no, riuscita o non riuscita di ciascun progetto, in Italia e all'estero. In passato, prima di compiere scelte strategiche, abbiamo chiesto lumi alla comunità dei lettori. Spesso abbiamo trasformato le presentazioni in momenti assembleari, per avere pareri su progetti appena avviati o addirittura da avviare. Rendiamo conto anche degli scazzi con gli editori.
Da tre anni pubblichiamo i dati di vendita, alti o bassi che siano (alcuni sono medio-alti, altri medio-bassi), ogni volta spiegando il motivo: laicità, trasparenza, informazione.
Non ci sembra una cosa granché sovversiva, e in fin dei conti... son cazzi nostri. Eppure ogni anno scoppia, soprattutto sui blog letterari, il putiferio a orologeria. Se uno scrittore rivela quanto vende, pare quasi stia "dissacrando".
In realtà il problema è un altro: si è tacitamente concordata, tra chi scrive e pubblica, un'omertà sui dati di vendita che lascia i lettori in balìa del commerciale. E' "la società delle bocche cucite", come Gian Carlo Fusco chiamava la Sicilia degli anni Cinquanta-Sessanta.
Se non si dà al lettore un'idea precisa di quanti libri si comprano in Italia, titolo per titolo, autore per autore, gli unici dati che circoleranno saranno quelli "dopati" (roba che nemmeno al Tour de France), riportati negli articoli-marchetta o sulle fascette di copertina ("Trecentomila copie in due giorni!"). I colleghi auteurs potranno continuare a fingere di pensare che il danaro puzza ed è estraneo all'arte, tanto il "lavoro sporco" (= sparare balle su quanto si vende) continueranno a farlo altri, e il lettore non avrà la percezione di cosa succede.
Chi vende mille-duemila copie di un suo libro (risultato non disprezzabile, oggi, e addirittura sbalorditivo se si parla di piccola editoria) verrà considerato - e purtroppo si considererà - un "fallito", perché lo vediamo tutti: la Fallaci vende un milione di copie, Faletti ne vende due milioni ecc. [Vai poi a capire se è vero. Queste "bolle" di dissuasione si formano indisturbate anche perché parlare dei dati reali è ritenuto contrario al bon ton.]
Questa ci pare una consuetudine ipocrita, e continueremo a violare l'etichetta anno dopo anno. E ci faremo odiare dai finti puri. Amen. Ci basta avere la stima dei non-ipocriti.
Chissà, forse un giorno scriveremo le "Confessioni di un gruppo di scrittori a cui non fa schifo l'idea che qualcuno compri i libri, e non soltanto i loro"...
I dati (+ la release 2.0 della nota introduttiva dell'anno scorso) sono qui.


NEWS: DUE ROMANZI SOLISTI IN TRADUZIONE

Dunque: il collega Serge Quadruppani ha ultimato la traduzione in francese di New Thing di Wu Ming 1. Uscirà quest'inverno per le edizioni Metailier.
Nel frattempo, sempre la Metailier ha comprato i diritti di Guerra agli Umani di Wu Ming 2. Anche questo lo tradurrà Quadruppani.
Siamo in ottima compagnia: Quadruppani, oltre a essere di suo uno dei migliori narratori francesi (Marsilio ha in programma la sistematica pubblicazione dei suoi libri), ha tradotto in francese Camilleri, Evangelisti, De Cataldo, Carlotto, Giuseppe Montesano e tanti altri.
Dopo il floppazzo di Q e anni di assenza, con discrezione torniamo all'attacco della Francia, unico nostro "trou noir" sulla mappa dell'Europa occidentale.
Intanto, la Conrad Editora di San Paolo del Brasile ha comprato i diritti di New Thing.


VALERIO MARCHI E I "CUORI NERI"

Qualche giorno fa, nell'ambito dell'omaggio a Valerio Marchi (su Carmilla), abbiamo riproposto una sua recensione del libro Cuori neri di Luca Telese (giornalista del Giornale di Belpietro), dedicato - sulla scia di operazioni come Il sangue dei vinti di Pansa - alle vittime neofasciste della violenza politica di trent'anni fa. Non solo la recensione di Valerio (in origine apparsa su Carta) è la più lucida apparsa (ahinoi, anche a sinistra) dall'uscita del libro di Telese, ma ci è sembrata rappresentativa di tutto il lavoro storiografico e "stradaiolo" del sociologo-libraio-ultrà de San Lorenzo. Lo abbiamo anche scritto in una piccola premessa.
La risegnaliamo, dunque. Si trova qui.


DOPO L'AGOSTO

Chi vive nei paraggi si segni questa data:
03/09/2006 ALESSANDRIA – Festa dell’Unità (ore 21.30), Yo Yo Mundi in "54" di Wu Ming, concerto e lettura scenica con l’attore Fabrizio Pagella. Da un'idea di Stefano Tassinari. Info sullo spettacolo (e quattro mp3 scaricabili) qui.