cicogna e cicognini Quasi Giap - Ismaele! - 22 novembre 2005


1. Ismaele
2. News varie: podcast, Evangelisti, Q di nuovo in scena a Napoli
3. Un interessante scambio sulla Calabria, ma la Calabria non è solo la Calabria
4. Stephanie, Ariele, Ruben e Dario


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ISMAELE


L'11 dicembre 2003 scrivevamo:

"Vi abbiamo mai rotto le scatole con la nostra vita privata? No, mai.
Bene, stavolta facciamo un'eccezione perché la notizia è importante.
Mercoledì 10 dicembre 2003, alle 18.50, Wu Ming 2 è diventato padre.
Chiara ha dato alla luce Sofia, tre chili e settecentocinquanta grammi, cinquantadue centimetri d'altezza.
Wu Ming al completo dà il benvenuto alla piccola."

Il 3 maggio 2005 scrivevamo:

"Vi abbiamo mai rotto le scatole con la nostra vita privata? Una sola volta, ci pare.
Bene, vi tocca di nuovo.
Venerdì 15 aprile 2005, alle 05.36, Wu Ming 1 è diventato padre.
Claudia ha dato alla luce Matilde, tre chili e settecentoquaranta grammi, cinquantuno centimetri d'altezza.
Wu Ming al completo dà il benvenuto alla piccola.

Oggi scriviamo:

Vi abbiamo mai rotto le scatole con la nostra vita privata? Due sole volte, ci pare.
Bene, non c'è due senza tre (e non c'è tre etc.)
Lunedì 21 novembre 2005, intorno alle 10, Wu Ming 4 è diventato padre.
Giulia ha dato alla luce Ismaele, tre chili e novecento grammi, cinquantadue centimetri d'altezza.
Wu Ming al completo dà il benvenuto al piccolo.


2---

Valerio EvangelistiGià che ci siamo, qualche news, ché i tempi son convulsi e poco adatti a curare un Giap:

Per chi ha connessioni lente (modem 56k, isdn etc.) e ha difficoltà a servirsi del nostro podcast, c'è ora la versione "light", tutti mp3 ad alta compressione (e minor resa sonora, of course), 64k.
Come? Cos'è un podcast? Rimandiamo ai numeri scorsi di Giap, li trovate tutti sul sito.

***

Nuovo file audio: Antracite. Valerio Evangelisti live at Modo Infoshop, Bologna.
La sera del 18 dicembre 2003 Wu Ming e Modo Infoshop organizzarono una presentazione di Antracite di Valerio Evangelisti (a tutt'oggi il suo terzultimo romanzo, prima di Noi saremo tutto e Il collare di fuoco). In quell'occasione, nell'ambiente raccolto della libreria di via Mascarella, affondato in una poltronazza (cuoio farcito di sabbie mobili) Valerio rispose a nostre sollecitazioni e si produsse in un discorso di quasi 45 minuti non soltanto sul romanzo, ma sull'America, il movimento operaio americano, la riscrittura selettiva della storia del West, il principio femminino nel ciclo di Eymerich e in quello del "Metallo urlante" etc. In attesa del prossimo numero di Nandropausa, dove recensiremo Il collare di fuoco, proponiamo agli ascoltatori quell'intervento.
Versione a 96k ---- Versione a 64k.
(meglio se salvate e ascoltate off line)


...e presto nuovi frammenti dalla collaborazione logo-elettronica WM2 + ElSo.

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A Napoli torna in scena Q

Locandina QQ di Ermanno C., spettacolo ispirato e dedicato al romanzo di Luther Blissett, scritto e diretto da Annamaria Russo e Ciro Sabatino.
Da sabato 26 novembre al teatro Il pozzo e il pendolo, dal giovedì alla domenica, per tre settimane ore 21 (domenica ore 19)
Sconti per studenti. Prenotazioni 081.5422088

...Qualcuno, del resto, ci ha già messo in guardia: non penserete che si possa fare Q con tre attori e un atto unico! L'operazione è tutta metatestuale, ovvio: c'è una compagnia che vuole provare a fare uno spettacolo da Q, ma non ci riesce, e lo spettacolo è tutto sull'impossibilità di fare Q con tre attori e un atto unico. Capito?
Sì, d'accordo. Peccato che nemmeno questo gingko abbia le foglie a ventaglio.
Certo, c'è l'aspetto metateatrale. E d'accordo, c'è la compagnia che prova a mettere in scena Q. Ma quel che davvero colpisce, alla fine della serata, è che Q, il romanzo, c'è davvero e non per finta, come pura citazione.
Fatto con tre attori e un atto unico, proprio così, niente trucchetti. Fatto con la stessa tecnica usata da noialtri per costruire il protagonista: cucire tra loro identità distinte. Un montaggio impressionante, per dar vita a Demetra, a Elias, al capitano Gert. Tre personaggi che ne inglobano altri, usando frasi di altri, gesti di altri, destini di altri. Chiaro che la trama risulti stravolta: chi non ha letto il libro, se gli spieghi come vanno "davvero" le cose, quasi non ci crede.
Il miracolo, comunque, non sta nell'architettura del testo. Quel che è incredibile è quanto dicevo prima: tu monti, smonti, modifichi, ricomponi, tagli e incolli, fino a raccontare una storia diversa, eppure il romanzo è lì, intatto, come la donnina del prestigiatore chiusa dentro la cassa e attraversata dai coltelli. Come se quella storia così differente esistesse già, da qualche parte, nelle pagine del libro, in attesa che qualcuno, con passione ostinata, arrivasse a tirarla fuori. (Wu Ming 2, Appunti napoletani, luglio 2004)


3---


Un interessante botta e risposta sulla Calabria (ma la Calabria non è solo la Calabria):

Il 10 novembre ci scrive A., con oggetto: "Locri... e una bacchettata":

"Cari anonimi
avrei voluto tanto leggere su Giap! qualche riferimento a Locri, un vostro art sull'unità o su qualunque altro pezzo di carta. Non certo per un'ennesima espressione compassionevole sulla nostra situazione, ma perchè c'è gente che lotta. Quella gente che nn è lontana dai vostri partigiani, le vostre tute bianche, il vostro gert dal pozzo eppure neanche una riga di entusiasmo è stata scritta, anche quando cani e porci ne parlano. Ovvio che nn sono deluso da voi, però ogni tanto una bacchettata ci vuole. Sicuramente saresti più utili voi per noi, che Lucignolo di italia uno (porco il mondo), ma so anche che siete molto impegnati nel giro delle Americhe. Quando potete lasciateci un vostro pensiero...
Per finire mai più utile può risultare la mitopoiesi, oggi, in calabria, a locri.....che nelle restanti parti del mondo
Distinti saluti, A."


Gli risponde WM1:

Copertina album dei Calabrese, gruppo horror-punk-rock"Caro A.,
non abbiamo scritto una riga nemmeno sulle rivolte nelle banlieues di Parigi, sugli scontri anti-TAV in Valsusa, sullo scandalo del fosforo bianco a Fallujah, sugli scontri anti-Bush in Argentina e in Brasile, sulle manifestazioni anti-guerra negli USA etc. etc. Nei mesi e anni scorsi non abbiamo scritto una sola riga su Chavez, su Zapatero e, sul piano nazionale, non abbiamo scritto niente sugli scioperi di Melfi, sulla rivolta anti-scorie di Scanzano, sui comitati anti-elettrosmog etc. La lista degli argomenti che NON abbiamo trattato riempirebbe milioni di pagine.
[...] Non abbiamo scritto niente di tutte queste cose non perché non ci interessino e non ci stimoli e non ci incoraggino o ci preoccupino etc., ma semplicemente perché *noi non siamo un'agenzia di stampa* (ancorché militante), non abbiamo l'obbligo di 'stare sul pezzo' né l'ansia di non 'bucare' una notizia. Siamo scrittori di narrativa, non cronisti. La nostra scelta di argomenti non subisce imposizioni dalla cronaca, non va in debito d'ossigeno per via dei tempi stretti e dell'urgenza di dire qualcosa su tutto. Ci siamo presi la straordinaria libertà di non preoccuparci se sul tale o il talaltro argomento non ci viene in mente niente di utile/sensato/originale da dire, e di poter scrivere solo quando sentiamo davvero di poter dare un contributo. Abbiamo atteso cinquecento anni prima di scrivere della guerra dei contadini e di Muenster. La mitopoiesi non è controinformazione, è un lavoro a lunghissima gittata, che elabora il materiale di millenni di civiltà umana.
E poi, cosa avremmo potuto scrivere di Locri? 'Forza ragazzi, siamo con voi?' Ma lo sapete già, o perlomeno lo intuite, che stiamo con voi e non con la 'ndrangheta. Ok, volete da noi un contributo immaginativo, ma che colpa ne abbiamo se non ci viene in mente niente? Meglio il silenzio che una presa di posizione mediocre o scadente pur di dire qualcosa. Se dio vuole (e anche se non vuole), in casi come questo 'silenzio' significa riflessione, non omertà.
Eh, L'Unità... Su quel giornale non abbiamo mai scritto nelle pagine di cronaca o degli interni, sempre e solo per 'Orizzonti', e sempre su temi culturali in senso stretto (articoli sul copyright, sull'immaginario, sulla letteratura). Le tute bianche, poi... Sono morte e sepolte da più di quattro anni, pugnalate alla schiena, tradite da se stesse."

Al che replica A., con oggetto "Zero bacchettate stavolta, solo appunti":

poster dei Calabrese, gruppo horror-punk-rock"Caro Roberto
è ovvio che il mio nn voleva essere un atto d'arroganza e nemmeno suggerirti 'la notizia'. So che avete un altro lavoro e sopratutto in questo periodo molti impegni.
Ma anche se hai scritto una giustificazione lunga e condivisile, non riesco a capire perchè voi classe intellettuale (ovviamente non solo voi scrittori), siete così lontani dalla Calabria e le sue problematiche. Da sempre.
E' un luogo in cui si potrebbero sperimentare nuovi movimenti e nuova comunicazione-guerriglia.
Di tutto questo il bersaglio sarebbe la 'ndrangheta, che uccide, impaurisce, impoversice . Interloquisce in prima persona con lo Stato, malato e non, banche e industrie.
Fatta di machismo, silenzio, violenza e ignoranza che si incunuea e stride sempre più con la sana cultura posseduta dalla maggior parte delle persone. Politicamente alleata con la destra, vedi la rivolta di Reggio Calabria, le varie maestranza prestate a Borghese durante il  suo tentato golpe, la lotta dura contro le lotte contadine. E ancora.....le varie maestranze prestate alla mafia negli anni del tritolo, gli omicidi mai risolti(i 23 di quest'anno che avrai sentito dire, possono essere tranquillamente il triplo, facendo la sommatoria con gli anni scorsi), i consigli comunali sciolti per infiltrazione mafiosa, completa padronanza del territorio.
E' ovvio che per tutto questo, non mi avrebbe fatto piacere sentirvi dire 'ragazzi siamo con voi', perchè vi avrei sputato con piacere in un occhio, ma magari tenerlo presente in Giap sì, giustificando il fatto che le varie manifestazioni di protesta contro la 'ndrangheta, sono in assoluto 'una prima volta'. Per questo nuovo movimento che nasce a non più di mille chilometri da casa vostra, Bologna, avrei preferito maggior visibilità, anche perchè (in modo molto crudo) nell'immediatezza si paga tutto, lasciandosi alle spalle una vita tranquilla o magari la vita stessa (e ci sono molti esempi). Per farti capire meglio, so che durante la manifestazione di Locri sono stati bruciati degli striscioni e su i muri sono comparse scritte come 'W la 'ndrangheta', strane e schifose similitudini con le scritte palermitane anni '90. Tutto questo avviene nel tuo Paese nell'anno del Signore 2005, cazz.
Non  scambiare quello che ho detto per una 'bacchettata', prendili se vuoi (magari) come appunti per un futuro viaggio.
Sono daccordo con te quando dici che la mitopoiesi nn è controinformazione. Ma ti chiedo: può diventarlo?? E se lo diventasse, potrebbe svilire il suo significato??
Inoltre ti devono tener presente che sfrutterò ed utilizzerò alcune vostre idee. Parto dal fare un piccolo libro seguendo l'esempio di "La prima volta che ho visto i fascisti" sperando che si possa evolvere in una sorta di Beneficio di Cristo. Sembra un pò da invasato questa cosa, ma se tutto va come deve, nel suo piccolo potrebbe dare molto fastidio.
Se vuoi darmi dei consigli o stroncature, se vuoi tenermi presenti libi da leggere, se sei daccordo o meno sull'utilizzo di vostre idee, fallo pure.
Mi ha fatto enorme piacere, ricevere la tua risposta alla mia prima mail, 5 minuti dopo avertela mandata."

E conclude WM1:

"Caro A.,
ovviamente puoi prendere spunto da qualunque cosa abbiamo scritto, detto, fatto, nulla in contrario, anzi, è nella natura stessa del nostro rapporto coi lettori e con la comunità. Sulla lontananza degli intellettuali dalla Calabria, non ho certezze al riguardo ma mi sembra che la Sicilia abbia avuto grandi narratori civili (su tutti Sciascia) e cineasti che sono riusciti ad 'attirare i riflettori' e scuotere le coscienze sul fenomeno della mafia, contagiando anche i loro colleghi del resto d'Italia, mentre se penso alla Calabria non mi vengono in mente figure analoghe che abbiano scritto/cantato/filmato in modo suggestivo la vita quotidiana sotto la 'Ndrangheta. Esiste un cinema civile sulla 'Ndrangheta? Esiste un romanzo come 'Il giorno della civetta'? Esiste un film paragonabile a 'I cento passi'? Mi pare di no. Non si è creato un immaginario, insomma. Sarebbe ora di crearlo, ma la spinta dev'essere endogena, vale a dire che devono essere i calabresi a muoversi, non possiamo certo produrre noi qualcosa a tavolino.

Ciao,

R."


Rileggendo l'ultima missiva, ci sembra impossibile che la cultura calabrese non allineata e non acquiescente abbia prodotto zero arte e zero narrazioni significative sulla 'ndrangheta. Se non ci viene in mente niente, è anche un limite nostro. Invitiamo i giapsters a segnalarci romanzi, film, pièces teatrali etc. che raccontino quelle terre e quel dominio.


4---

Il sasso di Stephanie

La serata di sabato è stata bellissima. Occhi lucidi, sorrisi caldi, le pareti della Sala Estense s'incurvavano ad abbracciare tutti noi. Dario aveva tanti amici. Stephanie ci ha regalato un sasso, un sasso pieno di dignità, di quelli larghi e piatti levigati dal tempo. Sopra, ha dipinto la copertina del cd di "54". Un fermacarte. Sotto, la dedica e le firme, "tre sorrisi... anzi, quattro: Ruben, Ariele, Stéphanie e... Dario". Grazie. Lo fotograferemo e lo mostreremo alla nostra comunità, che è virtuale ma è anche fisica.


QUESTO QUASI-GIAP VIENE SPEDITO A 8314 ISCRITT*

NOTA BENE
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http://www.wumingfoundation.com/mailman/listinfo/giapmail
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"Ho sempre rivolto a Dio una preghiera, che è molto breve: 'Signore, rendete ridicoli i miei nemici'. E Dio l'ha esaudita."
(Voltaire, lettera a Damilaville)

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