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Mariano Tomatis

«Tombolà» : continua la contaminazione tra circo, musica e letteratura

Il pubblico partecipa a «Come i pesci» di e con Giacomo Costantini, Clio Gaudenzi e Wu Ming 2

Tra Natale e San Silvestro, – il 27, 28 e 29 dicembre, – all’Auditorium Parco della musica di Roma va in pista «Tombolà», l’ottava produzione di Giacomo Costantini, del circo El Grito, e di Wu Ming 2.

Qui su Giap abbiamo raccontato più volte le avventure dell’Uomo calamita, che di questa collaborazione è lo spettacolo più longevo, nato ormai otto anni fa e arrivato a 138 repliche, con la partecipazione di quasi 25mila persone.

L’idea di mettere assieme musica, narrazione, circo e magia ha preso forma nel 2014, con la presentazione performativa dell’Armata dei sonnambuli. Intitolata Piccolo Circo Magnetico Libertario, comprendeva anche tre esercizi di «mesmerismo rivoluzionario» architettati da Mariano Tomatis. Da quel momento, leggere un romanzo sotto un tendone da funamboli non ci è più sembrata un’acrobazia impossibile. Prosegui la lettura ›

Oltre il brand reazionario della «Torino magica». Ripensare il mistero, reinventare la città (1 di 2)

[In questi giorni, per diverse ragioni, Torino e il suo storico quotidiano La Stampa sono sotto i riflettori.
La testata è stata ritenuta la più “sacrificabile” di un gruppo editoriale in svendita, e per questo difesa da varie anime della città e della cultura anche nazionale, che ne han fatto l’encomio. Nel mentre, nei suoi uffici si consumava lo scandalo di un’accesa contestazione, per come in vari articoli aveva coperto – verbo qui polisemico – il genocidio del popolo palestinese. Tale episodio è stato poi descritto come l’innesco della reazione che ha portato allo sgombero del centro sociale Askatasuna. Sgombero che in realtà è l’esito di ben più lunghi processi di criminalizzazione e repressione, come sa chi ha seguito le cronache cittadine, e valsusine, almeno dal 2011 a oggi.
Curiosamente, il greco σκάνδαλον vuol dire proprio innesco: skandalon è infatti il bastoncino in cui una preda inciampa, facendo scattare una trappola. Deriva dal verbo σκανδαλίζω, «inciampare».
Qualcosa collega intimamente la pietra dello scandalo, che oggi è solo una metafora, e la pietra d’inciampo, che invece è concreta e incastonata nella via. In mancanza di pietre d’inciampo, a ricordare che è in corso un genocidio abbiamo solo pietre dello scandalo. Che si corra il rischio di incespicarvi noi stessi è un problema non tanto etico quanto strategico, legato agli attuali rapporti di forza.
Ma dicevamo: in questi giorni, per diverse ragioni, Torino e La Stampa sono sotto i riflettori. È dunque un buon momento per pubblicare, in due puntate, questa sontuosa e ipnotica inchiesta di Mariano Tomatis. Mariano è partito da una domanda: quando ha cominciato ad affermarsi la narrazione, che oggi è un vero e proprio brand pro loco, della «Torino magica», esoterica, paranormale e quant’altro, immagine che non poche sub-narrazioni tossiche alimenta?
Ebbene, la «Torino magica» nasce sulle pagine della Stampa, e nasce negli anni Settanta, decennio in cui – almeno per gli operai Fiat – quel giornale era ancora, sempre e solo, diretta voce del padrone e perciò «La Busiarda». Nomignolo che in queste settimane è rimasto fuori dalle ricostruzioni.
Più precisamente, la «Torino magica» nasce nel fatidico 1978, a cavallo del sequestro Moro, per mezzo di un’operazione giornalistico-ideologica articolata e precisa. Buona lettura. WM]

di Mariano Tomatis*

Il 1978 a Torino si apre in un clima di tensione estrema: le Brigate Rosse hanno appena assassinato il vicedirettore de La Stampa Carlo Casalegno e negli stabilimenti Fiat la situazione è esplosiva. Alla fine del 1977 Mirafiori è bloccata da uno sciopero clamoroso contro i sabati obbligatori, con migliaia di operai ai cancelli a presidiare gli ingressi. È l’apice di un confronto durissimo che, giorno dopo giorno, oppone manodopera e dirigenza e lascia la città immersa in un conflitto permanente.

In questo scenario si inserisce Stampa Sera – edizione pomeridiana de La Stampa, quotidiano all’epoca parte dell’impero editoriale della famiglia Agnelli – che sceglie di deviare lo sguardo dal fronte sociale e costruire per Torino un “altrove narrativo” popolato di presenze e suggestioni magiche, utile a disperdere le tensioni del presente. Quella scelta si concretizzerà in una serie di ventitré articoli – pubblicati dal 13 febbraio al 17 maggio 1978 – destinata a fissare nell’immaginario pubblico l’espressione «Torino città magica», un marchio ancora riconoscibilissimo a quasi mezzo secolo di distanza. Prosegui la lettura ›

Vittorie ad alta felicità, attacchi psichici, UFO, magia No Tav e il «vero» monte Quarzerone

Bologna, 18 luglio 2025, giardino San Leonardo. Attacco psichico contro il progetto di «riqualificazione» dell’area da parte della dirimpettaia Johns Hopkins University, e contro le collusioni di quest’ultima con l’industria bellica e il genocidio palestinese. Saperi mesmerici di lungo corso passano a una nuova generazione.

Quando si vince bisogna cantarlo ai quattro venti, e negli ultimi giorni è giunta notizia di ben due importanti vittorie.

Hanno vinto una cruciale causa contro ENI alcune associazioni – ReCommon e Greenpeace Italia – e private cittadine. La sentenza della Cassazione inchioda – o quantomeno graffetta – alle sue responsabilità il gigante del gas e del petrolio, per i danni presenti e futuri causati dalla crisi climatica, al cui aggravarsi contribuisce da decenni.

In simultanea, hanno vinto le attiviste e attivisti di Vicenza che dal maggio 2024 occupano il bosco Lanerossi, minacciato dal cantiere del secondo lotto TAV Verona-Padova. Il cantiere sarà spostato, il bosco è salvo e diventerà un’area pubblica. La resistenza continua nell’altro bosco, quello di Ca’ Alte.

Nelle città e nei territori è in corso una forsennata, dissennata guerra al verde e al vivente.

Una guerra che estende il suo fronte a furia di vaste cementificazioni, sovente avviate con la sola SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività). Non c’è solo Milano: funziona così in molte città, a cominciare da quella in cui viviamo.

Una guerra fatta di «grandi opere», infrastrutture sempre date per «strategiche» anche quando platealmente insensate, e soprattutto progettate alla cieca, tirando righe su mappe, con totale noncuranza e spregio di ciò che ruspe e bulldozer troveranno sul loro cammino.

Una guerra portata avanti anche con retoriche «green», e si sa che il green dei rendering è il peggior nemico del verde realmente esistente.

Ogni buona novella all’insegna dell’ogni-tanto-si-vince rinfocola le energie degli innumerevoli comitati, coordinamenti, collettivi e gruppi di affinità che in tutta Italia si oppongono allo scempio.

La nona edizione del Festival Alta Felicità, che si terrà a Venaus dal 25 al 27 luglio, prende il volo con le ali di due buone novelle.

Altre ne giungeranno, e presto. Sono in corso attacchi psichici la cui potenza è inarginabile. Il più recente è stato sferrato al giardino San Leonardo di Bologna, dove si resiste a questo progetto qui, ma non solo. Prosegui la lettura ›

Joséphine Albario, la «veggente indecorosa» di Lourdes, protagonista del nuovo libro di Mariano Tomatis

Harley MS 4425, f. 108r.

[A pochi mesi di distanza dallo splendido Incantagioni è in uscita, stavolta per Eris Edizioni, un nuovo testo – agile ma denso – del nostro amico e compagno di strada Mariano Tomatis, scrittore, storico dell’illusionismo, «iniettore di meraviglia».
A noi Wu Ming par di riconoscere un pattern. È stato certamente durante la stesura di Incantagioni che a Joséphine Albario è accaduto quanto già accadde a Vitaliano Ravagli durante il lavoro per 54 e ad Aleksandr Bogdanov durante il lavoro per Ufo 78: la sua storia si è resa indipendente e ha dato vita a un altro libro.
Anche stavolta ospitiamo un contributo di Mariano, e anche stavolta si tratta di un tiro a effetto, perché “lancia” il libro seguendo una traiettoria imprevedibile, partendo da una storia che nel libro… non c’è. Buona lettura. WM]

di Mariano Tomatis

Una delle apparizioni della Madonna più curiose di sempre risale al Medioevo. Nel suo Dialogo sui miracoli (1222) Cesario di Heisterbach racconta la storia di una religiosa la cui avvenenza non passa inosservata. Suor Beatrice ha attirato le attenzioni di un giovane sacerdote, ma poiché l’interesse è reciproco, si trova divisa tra la vita monastica e una prospettiva di coppia.

Presa la decisione di abbandonare la tonaca, lascia le chiavi della sacrestia sull’altare e rivolge alla Vergine una confessione piena di lucida consapevolezza:

«Signora, ti ho servito quanto più devotamente mi è stato possibile, ecco ti restituisco le tue chiavi; non sono capace di resistere oltre alle tentazioni della carne».

Per un po’ la vita a due funziona, poi l’uomo si allontana e per Beatrice le cose si complicano. Per sbarcare il lunario decide di prostituirsi. Il lavoro sessuale le procura da vivere per quindici anni, al termine dei quali la donna decide di tornare in convento. Al suo rientro in monastero, si accorge di una cosa strana: le consorelle non si sono neanche accorte che è stata via per tanto tempo. Quello che apprende di lì a breve è sconcertante: la Madonna ne ha coperto l’allontanamento, apparendo nelle sue vesti in attesa del suo ritorno. Prosegui la lettura ›

Strategie del reincanto. Come uscire dal sortilegio del capitalismo? Dialogo tra Loredana Lipperini, Mariano Tomatis e Wu Ming 1

Elba Book Festival, 20 luglio 2022. Il direttore artistico Marco Belli, Loredana Lipperini e Mariano Tomatis in un momento clou della serata. Foto di Eleonora Carta.

La sera del 20 luglio 2022, a Rio nell’Elba, per la precisione in piazza Matteotti, Loredana Lipperini, Mariano Tomatis e Wu Ming 1, pungolati dal direttore artistico di Elba Book Festival Marco Belli, hanno discusso di incanto, “disincanto” neoliberale, reincanto (e scorciatoie verso reincanti tossici), meraviglia, magia, fantasmi e molte altre cose, a partire dai loro libri più recenti, rispettivamente: Nome non ha (Hacca Edizioni), Incantagioni (Nero) e La Q di Qomplotto (Alegre).

Durante la serata sono stati eseguiti un numero di mentalismo e un rituale per evocare il fantasma residente in quella piazza.

Un resoconto dell’evento, a botta ancora calda, l’ha fatto Mariano sul suo blog.

Grazie a Elba Book, e a tutte le persone che hanno reso possibile l’incontro.

Ecco l’audio completo. Si può ascoltare/scaricare direttamente qui e su Radio Giap Rebelde, la nostra audioteca disponibile su Archive.org, Apple Podcasts e ovunque si decida di inserire il feed.

Strategie del reincanto – Durata: 1h 35′

Strategie del Reincanto – Durata: 1h 35′

Incantagioni: il nuovo libro di Mariano Tomatis, all’incrocio di più vie della Wu Ming Foundation

Incantagioni di Mariano Tomatis

Incantagioni. Storie di veggenti, sibille, sonnambule e altre fantasmagoriche liberazioni. Clicca per ordinarlo dal sito della casa editrice.

[È in uscita per Nero Editions il nuovo libro del nostro amico, collaboratore e compagno di strada Mariano Tomatis, scrittore, illusionista e storico del mentalismo. Chi segue le mosse di noialtri, il flusso di questo blog e il lavoro della Wu Ming Foundation tutta troverà in Incantagioni un tesoro di riferimenti, approfondimenti e tributi all’opera comune, a cominciare da – anzi, a terminare con – un lungo spin-off de La Q di Qomplotto di Wu Ming 1. Abbiamo chiesto a Mariano di scrivere una presentazione ad hoc per lettrici e lettori di Giap. Eccola qui, buona lettura. WM]

di Mariano Tomatis

Il 13 dicembre 1844 Jane Baillie Welsh racconta allo zio un tipico pomeriggio mesmerico: durante il tè offerto dalla signora Buller, la scrittrice assiste a una seduta di magnetismo animale.

Proposta come forma di intrattenimento, la dimostrazione vede all’opera un uomo che fissa in modo severo una donna. Il magnetizzatore è un tipo brutale e grossolano con «occhi scuri da animale». La destinataria dello sguardo ipnotico è la signorina Bölte; incapace di opporre resistenza, cade in stato di sonnambulismo, assumendo il pallore e la rigidità del cadavere.

Davanti ai segni di sofferenza di quell’esile creatura, Jane Welsh prova pietà e prende parola. Quello squilibrio di potere può – anzi, deve essere messo in discussione: non c’è nulla di “naturale” in quella dinamica di predominio, frutto com’è del patto consensuale tra due individui.

«– […] Lei voleva essere magnetizzata; io dubito che chiunque possa essere ridotta a quello stato senza che lo acconsenta in prima persona. Mi piacerebbe che qualcuno provasse a magnetizzare me!
– Crede che non ne sarei in grado? – chiede l’uomo con uno sguardo pieno di disprezzo.
– Proprio così. La sfido!
– Vorreste darmi la vostra mano, “signorina”?
– Oh, ma certamente – e gli allungo la mano, piena di fiducia nella mia forza di volontà e un sorriso sdegnato.

La scrittrice non sa di correre un certo rischio. Prosegui la lettura ›