Archives for 

Jacopo Bindi

Un viaggio per gli amici: #Hevalen su e giù per lo Stivale. Di cosa parliamo quando parliamo di #Siria?

Presentazione di Hevalen all’Università L’Orientale di Napoli, 21 marzo 2018.

di Davide Grasso *

A fine novembre 2017 atterravo per la seconda volta in un aeroporto europeo dopo essere stato in Siria. Questa volta avevo lasciato due amici alle spalle: Eddi e Jacopo erano restati a difendere e portare avanti la rivoluzione del nord. Sarei giunto a Torino di notte e, la sera dopo, avrei raggiunto piazza Santa Giulia, dove avrei osservato – ancora una volta – la movida di una grande città con negli occhi una zona di guerra. Non che la Siria del nord – o Rojava – sia semplicemente una zona di guerra. È il luogo dove oggi, nel primo quarto inoltrato del ventunesimo secolo, si sviluppa il più grande movimento rivoluzionario della terra, in un mondo senza rivoluzioni. Ancora una volta, dopo due mesi di viaggi mesopotamici, assemblee, riunioni e seminari sostenuti a ritmo marziale – come se fossimo vivi, come se stessimo provando a cambiare il mondo – non potevo che guardare con perplessità il me stesso riflesso in tutti i cocktail e i sorrisi di quel venerdì sera. Perché non stavamo organizzando qualcosa di grande anche qui, anziché strillare senza scopo con delle birre in mano? Prosegui la lettura ›

Facebook censura l’informazione sulla guerra sporca di Erdogan in Rojava – di Davide Grasso

Davide Grasso

[Due giorni fa Facebook ha rimosso, senza preavviso e senza fornire informazioni, il profilo di Davide Grasso, autore di Hevalen. Perché sono andato a combattere l’ISIS in Siria, uscito di recente nella collana Quinto Tipo diretta da Wu Ming 1 per le Edizioni Alegre.
La mannaia griffata Zuckerberg è calata anche su altri profili e pagine – su tutte, quella di Uiki, l’Ufficio di Informazione sul Kurdistan in Italia – che informavano sulla situazione in Rojava e nel resto della Siria, sulla rivoluzione del confederalismo democratico, sulla città libera di Afrin attaccata dall’esercito del dittatore turco Erdogan, e sull’arresto a Praga del compagno Saleh Muslim, presidente del PYD.
Quest’ultimo episodio, recentissimo, non può non ricordarci le responsabilità italiane nell’arresto del compagno Abdullah Öcalan. Correva l’anno 1998 e il capo del governo era Massimo D’Alema, oggi riciclatosi come campione di una presunta «sinistra-sinistra».
Riportiamo qui di seguito le parole di Davide Grasso a commento della grave censura subita. WM]

Mi chiamo Davide Grasso. Il mio profilo Facebook è diventato più popolare da quando ho scelto di andare a combattere l’Isis in Siria nel 2016 nelle fila delle Ypg. In quei mesi ho utilizzato il mio profilo per informare la community di fb su quanto fosse drammatica la situazione in Siria, ed anche per sensibilizzare su quanto migliaia di ragazze e ragazzi arabi, curdi, cristiani, internazionali stessero facendo per combattere il califfato, che nel frattempo continuava a seminare morte sia nel mondo musulmano che nelle nostre città, da Parigi a Nizza, da Manchester a Londra e Barcellona. Prosegui la lettura ›