Archives for 

Fabio Tuiach

Come nasce una teoria del complotto e come affrontarla – di Wu Ming 1, su Internazionale, 1a puntata

Il role model di chi crede a QAnon?

True detective nella finzione: Rust Cohle.

Da oggi sul sito di Internazionale si può leggere la prima puntata di un racconto-inchiesta di Wu Ming 1 intitolato → Come nasce una teoria del complotto e come affrontarla. Sottotitolo: «Dal caso Pizzagate a QAnon, alla “fasciosfera” italiana. Da dove viene l’idea che i leader del Partito democratico americano siano satanisti e pedofili? Capirlo è importante anche per noi.»

«QAnon» è una teoria del complotto nata nel 2017, forse partita come burla, che in poco tempo si è estesa fino a inglobare diverse teorie precedenti. Quando, nell’estate 2018, i mezzi di informazione mainstream si sono accorti che stava accadendo qualcosa, QAnon era ormai una superteoria del supercomplotto e una storia di successo. Successo non solo ideologico, ma anche commerciale. Nel frattempo, aveva già ispirato azioni armate e forse contribuito ad appiccare uno dei più gravi incendi della storia americana.

Ci sono tutte le condizioni perché una narrazione simile a QAnon – o una sua diramazione – faccia presa anche in Italia.

Pochi giorni fa, a Trieste, il consigliere comunale Fabio Tuiach – ex-Lega, ora Forza Nuova – ha proposto una mozione contro l’artista Marina Abramovic, definendola «nota satanista». È un riferimento a Pizzagate, teoria del complotto nata nel 2016, poi inglobata in QAnon. Da noi ha contribuito a diffonderla nei social Marcello Foa, oggi presidente della Rai. Giusto per far capire a che punto siamo. Prosegui la lettura ›

Spugnette a Nordest. Una storia di topolini, «lotta al degrado» e fantasmi balcanici

CIwk5K1WEAAvaSG.jpg-large-2[Per capire quali mostri si nascondano in certi discorsi contro il “degrado” delle nostre città e in difesa del “decoro”,  nulla di meglio che osservare il fenomeno dall’ultimo lembo nordorientale d’Italia, Trieste, dove tutte le tendenze si manifestano più estreme, con contenuti più espliciti e contorni più netti. Lo abbiamo detto in molte salse: il Nordest – e soprattutto l’estremo Nordest – è un osservatorio privilegiato. Più volte abbiamo esaminato retoriche e tendenze nazionali a partire da come si manifestano ed esprimono nelle zone ex-“irredente”. Di recente, abbiamo analizzato lo “sdoganamento” nazionale di Salvini e la nascita del fascioleghismo partendo da quel che è avvenuto a Gorizia il 23 maggio. Anche stavolta vi proponiamo un bel “caso di studio”. Buona lettura.]

di Andrea Olivieri e Tuco (Martino Prizzi)

L’episodio in sé è ridicolo: una rissa tra ragazzi e quattro scritte sui muri di uno stabilimento balneare. Sufficienti però a far eclissare la totalità dell’intellighenzia che da anni si crogiola nella auto-rappresentazione da intellettualità mitteleuropea, e far salire alla ribalta saltimbanchi e ballerine, impegnati dapprima nel mobbing mediatico dei cittadini kosovari che vivono in città, e poi nell’esaltazione di una inesistente “comunità omogenea triestina”, tesa a mantenere la propria armonia attraverso l’ideologia del decoro, dispositivo di discriminazione ormai rodato e cartina di tornasole del coincidere tra ciò che viene chiamato “integrazione” e l’integralismo culturale, linguistico e religioso. Prosegui la lettura ›