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Emergenza Covid

Contro un futuro arancione scuro – Per uscire dal circolo vizioso dell’Emergenza Covid

Arancione scuro, tonalità Abu Ghraibdi Wu Ming e Plv

Ci risiamo. Aumentano i contagi e si richiudono le scuole. Di ogni ordine e grado stavolta. È il provvedimento preso dalla Città Metropolitana di Bologna, che ha fissato le chiusure per due settimane a partire da lunedì 1 marzo, oltre alle restrizioni per le visite ai parenti, la chiusura dei confini comunali e la chiusura dei centri sportivi. E se tra due settimane i contagi non saranno calati, potranno protrarre il provvedimento.

Un giochino già visto. Oggi riproposto con ancora più ipocrisia, grazie alla trovata della tonalità “arancione scuro”, per non dire che si tratta, in buona sostanza, del lockdown di marzo 2020: pugno di ferro contro comuni cittadini e lavoratori, guanto di velluto coi padroni. E il velluto del guanto è ancora più morbido, dato che non si annuncia la chiusura di alcuna produzione “non essenziale”, nemmeno chiusure-farsa come quelle dell’anno scorso.

Ormai la strategia, l’unica condivisa dai governi e dalle amministrazioni locali, è conclamata: i settori che devono pagare per tutti sono cultura, sport e istruzione, individuati come quelli il cui sacrificio sull’altare della pandemia intacca meno la produzione e i profitti. A fare le spese di questa scelta tutta politica saranno non solo i lavoratori di questi settori, ma soprattutto le generazioni più giovani, adolescenti e bambini. Sulle loro spalle stiamo caricando il peso dell’inanità e incapacità politica della classe dirigente di questo paese. Gli togliamo la scuola, lo sport, la possibilità di frequentarsi. Per loro non ci sono autocertificazioni – soltanto i maggiorenni hanno “buoni motivi” per uscire di casa – né “ristori”.

La miseria e la miopia di questi provvedimenti dimostrano il totale disinteresse per le sorti delle generazioni a cui lasceremo le macerie di questo paese.

Un paese governato da gente che, dopo tutta la retorica sui vaccini e le fanfare squillanti sul loro arrivo in Italia, non è stata nemmeno capace di procurarseli in quantità sufficiente a mettere in salvo la popolazione anziana, tantomeno di organizzare uno straccio di campagna vaccinale.

Un paese commissariato dalla BCE, ma con meno dignità della Grecia, che almeno provò a ribellarsi. E ancora meno dignità degli Stati Uniti, dove Black Lives Matter ha portato masse di persone in strada per tutto il 2020 (dando una bella spallata a Trump).

E allora è precisamente questo che bisogna augurarsi e per cui bisogna lavorare: organizzarsi e scendere in strada. Come scrive Plv – insegnante a Bologna e membro di Rete BESSA e Priorità alla Scuola – nel pezzo che segue e che lancia la manifestazione di oggi 26 febbraio, in Piazza Maggiore a Bologna, alle 18:00.

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Intanto una vittoria: il TAR dell’Emilia-Romagna ha sospeso l’ordinanza di Bunazzén sulle scuole

Il TAR dell’Emilia-Romagna ha sospeso l’ordinanza del governatore Bonaccini, con la quale si disponeva che le scuole superiori della Regione restassero in DAD al 100% fino al 25 gennaio, diversamente da quanto previsto nell’ultimo DPCM, dove invece erano previste lezioni in presenza al 50% a partire da lunedì scorso.

Tra i 21 firmatari del ricorso, tutti genitori di studenti e studentesse, ci siamo anche noi tre Wu Ming, e siamo ovviamenti molto contenti di questo risultato.

Il tribunale ha chiarito che la Regione ha compiuto un abuso di potere, scavalcando il decreto nazionale, in quanto: Prosegui la lettura ›