Tu che straparli di Carlo Giuliani, conosci l’orrore di Piazza Alimonda?

Eligio Paoni massacrato per aver fotografato troppo presto il corpo di Carlo Giuliani

Piazza Alimonda, Genova, h. 17:30 circa del 20 luglio 2001. I tutori dell’ordine hanno appena massacrato di botte il fotografo Eligio Paoni, colpevole di aver fotografato da vicino – e troppo presto – il corpo di Carlo Giuliani, e hanno metodicamente distrutto la sua Leica. Nel cerchio rosso, un agente lo trascina sul corpo e gli preme la faccia su quella insanguinata di Carlo (ancora vivo). Non è difficile immaginare cosa gli stia dicendo. Cosa non si doveva sapere delle condizioni del ragazzo in quel momento? Forse la risposta riguarda un sasso, un sasso bianco come il latte che si muove da un punto all’altro del selciato, scompare e ricompare, e a un certo punto è imbrattato di sangue.

«Partiamo da una verità di base: tutto quello che la maggioranza degli italiani sa della morte di Carlo Giuliani è falso.» Prosegui la lettura ›

Fino a quando la marea. Materiali dalla discussione su #Genova2001 e la sentenza #10×100

Manifesto per Alberto e gli altri ostaggi di Genova 2001, San Lorenzo, Roma, luglio 2012

Le ultime righe del commento di Wu Ming 4 sulla sentenza 10x100 sono apparse ieri sui muri di Roma, stampate su un enorme manifesto.

La discussione sulla sentenza di qualche giorno fa prosegue ed è talmente densa e affollata che le varie segnalazioni apparse nei commenti (link, video, episodi, analisi, immagini) rischiano, se non di affogare nel marasma, di avere meno attenzione di quella che meritano. Abbiamo deciso di selezionarne alcune e farne un nuovo post. Prosegui la lettura ›

Genova 2001 e la sentenza 10×100 | Orizzonti di gloria

I colpevoli di Genova 2001

di Wu Ming 4

E’ chiaro che stanotte non c’è nessuna gloria. E domattina nessun orizzonte. Era antifrastico anche il titolo del film di Stanley Kubrick, uno dei più belli contro l’ottusità antiumana del militarismo. La trama è nota: durante la Prima Guerra mondiale, sul fronte occidentale, un inetto generale francese lancia un impossibile attacco contro una fortificazione tedesca. Le truppe francesi non riescono nemmeno a uscire dalle trincee, vengono falciate dalle mitragliatrici, ricacciate indietro. L’attacco è una catastrofe colossale. Per non passare da incapace, il generale addossa la colpa alla codardia dei suoi soldati e chiede che ne vengano fucilati cento, estratti a sorte. L’Alto Comando gliene concede tre. Tre capri espiatori, che pagheranno per tutti, anche se la colpa non è di nessuno, o meglio, è di chi stava in alto. Di chi ha voluto quella guerra. Prosegui la lettura ›

Cantastorie (con ogni mezzo necessario)

A proposito di narrazioni che si espandono, si spalmano su media diversi e modificano di conseguenza il mestiere di cantastorie, segnaliamo due esempi insoliti, dove la transmedialità assume caratteristiche inattese, e le storie si presentano in una veste spiazzante.

1. Si intitola 51 – con un chiaro riferimento a 54 – l’episodio curato da Wu Ming 2 in Formato ridotto, un film di Home Movies, prodotto da Kiné in collaborazione con la Regione Emilia Romagna. Prosegui la lettura ›

Torna in libreria «Fuga sul Kenya» di Felice Benuzzi

Fuga sul Kenya

Qui la scheda del libro.

Felice Benuzzi è l’uomo del quale Wu Ming 1 e Roberto Santachiara seguono le tracce da tre anni.

Con gli scarponi sulle tracce di alpinisti, Kenya e colonizzazione
Audio dell’incontro del 26 aprile scorso all’Università di Reggio Emilia. Con WM1 e lo storico Andrea Rapini. Durata: 1h 36′
[Grazie a Rumore, la web radio universitaria di Modena e Reggio Emilia.]

Qui la scheda del libro che WM1 e il comandante Cienfuegos stanno scrivendo
[N.B. La data di pubblicazione è sbagliata, mancano ancora svariati mesi.]

In Point Lenana – è il titolo di lavoro, ma dobbiamo dire che suona bene – racconteremo, tra le altre cose, le storie di Felice Benuzzi (1910-1988) e Giovanni “Giuàn” Balletto (1904-1972) prima e dopo l’avventura del febbraio 1943. Parleremo di montagne, e nel farlo viaggeremo dalla Trieste austroungarica a quella fascista, dall’Africa Orientale Italiana al Kenya dei Mau Mau, fino alla Tanzania di Julius Nyerere.

Settimana di fuoco: omaggi a Stefano Tassinari, presentazioni, reading

Stefano Tassinari, Ferrara, primi anni '80

Stefano Tassinari, all'epoca segretario della federazione ferrarese di Democrazia Proletaria, tiene un comizio in Piazza Trento Trieste. Primi anni Ottanta. Clicca per scaricare in alta definizione.

Scorribande di Wu Ming (sempre ben accompagnati) in lungo e in largo per l’Emilia, più un’incursione a Roma. Tutto questo nei prossimi sette giorni.

Stasera, sabato 7 luglio, Wu Ming 1 leggerà un racconto di Stefano Tassinari in Piazza Trento Trieste, Ferrara. Il contesto è la maratona di lettura “Io vado a Ferrara” (ben 40 gli autori partecipanti). In teoria, WM1 leggerà alle 22:20.
Il racconto scelto è l’ultimo pubblicato in vita da Stefano, incluso nell’antologia Lavoro vivo (Alegre, 2012). Si intitola “Il ricordo amaro di un’assenza” e parla di morti sul lavoro. WM1 lo dedicherà ai terremotati e, nello specifico, agli operai morti nei capannoni durante il sisma. E non solo ai morti, ma anche “ai feriti dell’orrenda strage” (cfr. Carmelo Bene, Lectura Dantis dalla Torre degli Asinelli, 2 agosto 1981).
L’incipit del racconto fu letto da un emozionatissimo Carlo Lucarelli dal palco di Piazza S. Giovanni, Roma, lo scorso Primo Maggio. Carlo concluse la lettura con il saluto: “Ciao Stefano, vinceremo!” Prosegui la lettura ›