Ancora sui guasti causati dal mito di Norma Cossetto: la «livella» della memoria

Norma Cossetto e Milojka Štrukelj

Collaborazionismo e Resistenza… Occupazione nazifascista e guerra di Liberazione… Ma sì, dài, commemoriamole assieme. È tutta «memoria», no?

di Nicoletta Bourbaki*

A Gorizia in questi giorni sta andando in scena l’ennesimo episodio della saga «la memoria condivisa».

Il 5 ottobre, nell’anniversario della morte di Norma Cossetto, davanti al Liceo Classico Dante Alighieri verrà inaugurato, per iniziativa dell’ANVGD [Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia], un pannello in cui  saranno illustrate le “vite parallele” di due ex allieve della scuola, definite «vittime di opposte ideologie».

La prima è appunto Norma Cossetto, «martire delle foibe»; la seconda è Milojka Štrukelj, antifascista e partigiana goriziana uccisa dai tedeschi durante un attacco a Cerkno nel 1944.

Lo scopo dichiarato è quello di superare le contrapposizioni etniche e ideologiche eccetera eccetera.

Questo modo di utilizzare il passato come fosse una pappa informe da plasmare a seconda delle convenienze è per noi inaccettabile. Ne parliamo qui.

* Nicoletta Bourbaki è un gruppo di lavoro sul revisionismo storiografico in rete, sulle false notizie a tema storico e sulla riabilitazione dei fascismi in tutte le sue varianti e manifestazioni. Il gruppo si è formato nel 2012 in seguito a una discussione su questo stesso blog e ha al suo attivo molte inchieste e diverse pubblicazioni.
Nel 2017 ha ideato e curato lo speciale «La storia intorno alle foibe» per la rivista Internazionale.
Nel 2018 ha pubblicato on line la guida didattica Questo chi lo dice? E perché?
Nel 2022 ha pubblicato per le edizioni Alegre il saggio d’inchiesta storiografica La morte, la fanciulla e l’orco rosso. Il caso Ghersi: come si inventa una leggenda antipartigiana.
Nel 2024 ha portato a termine la più completa ricerca mai realizzata sulla figura di Norma Cossetto, le circostanze della sua morte, le false notizie di stampo neofascista che la avviluppano.
Lo pseudonimo collettivo «Nicoletta Bourbaki» è un détournement transfemminista di «Nicolas Bourbaki», maschilissimo gruppo di matematici francesi attivo dagli anni Trenta agli anni Ottanta del XX secolo.
Nicoletta Bourbaki è su Medium e su Telegram.

Affinità e divergenze tra Brennero e noi. A proposito di una serie TV ambientata a Bolzano/Bozen

Il pallido riflesso di Bolzano nella fiction Rai Brennero

di Jadel Andreetto *

Tutto inizia con un messaggio del mio socio Guglielmo con un link a un articolo dell’ANSA dedicato a una nuova fiction Rai:

«”Brennero, Radonicich e Martari a caccia del serial killer a Bolzano. Su Rai 1 dal 16 settembre la serie TV tra mistero e thriller”… Ti ricorda qualcosa?»

Nel giro di qualche ora cominciano ad arrivare altri messaggi. Il giorno seguente, le notifiche aumentano: ricevo un paio di telefonate e alcune e-mail da persone che non sentivo da tempo. C’è chi mi fa la stessa domanda di Guglielmo, chi si complimenta, chi, un po’ seccato, mi dice che avrei potuto avvertirlo e chi, semplicemente, mi rimanda lo stesso link seguito da una parola e tre punti esclamativi: plagio!!!

Nessuno ha ancora visto la serie, ma tutti hanno già fatto due più due, ottenendo cinque: o l’abbiamo scritta noi, o ci hanno copiato. Prosegui la lettura ›

Gli uomini pesce. Anticipazioni sul nuovo romanzo, in libreria a ottobre 2024

Il territorio in cui si svolge Gli uomini pesce

Ferrara e le sue valli negli anni Quaranta del XIX secolo, prima delle grandi bonifiche meccaniche.

Come annunciato già prima dell’estate, dalla nostra fucina sta per uscire un nuovo romanzo. Si intitola Gli uomini pesce. Ecco le prime anticipazioni per chi segue Giap, per il nocciolo duro delle nostre lettrici e lettori.

L’antefatto: nell’estate del 2022, durante la peggiore siccità che la val Padana abbia patito a memoria di vivente, muore a novantotto anni il ferrarese Ilario Nevi, partigiano, pittore, cineasta, pioniere dell’impegno ecologista in Italia.

L’evento porta con sé inattese rivelazioni. Affiorano segreti rimasti sommersi per buona parte del Novecento e poi nel secolo seguente.

La geografa Antonia Nevi, nipote di Ilario, intraprende una personalissima ricerca, per ricomporre l’immagine dello zio, frantasi come un’onda in un sogno cubista. Lungo la strada scoprirà un altro uomo misterioso, Erminio Squarzanti*, e un’amicizia lunga un quarantennio, temprata nella clandestinità antifascista e nella guerra partigiana. Prosegui la lettura ›

Della vittoria al parco don Bosco + Anticipazioni sulla rentrée di settembre: Gli uomini pesce, Wu Ming a Berlino, FantastikA e altro

Un disegno di Andrea Alberti ispirato al romanzo di Wu Ming 1 Gli uomini pesce, in uscita a ottobre 2024.

INDICE
1. Necessaria e lieta premessa
2. Rottura delle righe e rentrée
3. Gli uomini pesce
4. Wu Ming a Berlino con Ufo 78
5. La vera storia della banda Hood
6. FantastikA 2024

Necessaria e lieta premessa

Stavamo impostando quest’articolo quando abbiamo ricevuto la buona novella: la giunta comunale di Bologna ha fatto dietrofront, non abbatterà più decine di alberi del parco don Bosco per portare avanti un progetto di edilizia scolastica da più parti ritenuto insensato.

Le tante persone che da mesi presidiano il parco hanno vinto. È la dimostrazione che i cantieri si possono fermare, che il suolo si può difendere, che il motto operaio «resistere un minuto più del padrone» è ancora valido e ben si adatta alle vertenze di oggi. La partecipazione reale dal basso può sconfiggere quella simulata e pilotata dall’alto. Il futuro non è scritto e la lotta paga. Prosegui la lettura ›

Lo Hobbit. A novembre la nuova traduzione… firmata Wu Ming 4

Lo Hobbit

La prima fiaba

Forse perché Lo Hobbit è all’apparenza un romanzo per ragazzi, cioè scritto come una fiaba, in un linguaggio molto semplice e con una trama poco intricata, in Italia non aveva mai avuto un trattamento adeguato. Non che all’altro romanzo di Tolkien fosse andata meglio, anzi, ma per motivi diversi. Non era infatti lo stile letterario dello Hobbit ad avere bisogno di un occhio di riguardo, come è stato per il suo celeberrimo sequel finalmente ritradotto nel 2020, quanto piuttosto la coerenza d’insieme. Sembra incredibile, ma a mezzo secolo dalla prima pubblicazione in Italia, quella che verrà pubblicata a novembre è la prima traduzione integrale e coerente. È integrale, perché non ha sottotitoli posticci o fantasiosi, e presenta la nota introduttiva per intero, senza tagli, come invece era stato nelle edizioni precedenti; ed è coerente perché le scelte traduttive provano a rispecchiare l’originale senza modifiche per i palati italiani. Sul sito dell’Associazione Italiana Studi Tolkieniani si può leggere un articolo che spiega bene tutto questo.

Ma questa edizione è integrale anche in un altro senso. Infatti per la prima volta insieme al romanzo compaiono anche tutti i disegni preparatori e d’accompagnamento realizzati da Tolkien – che era un illustratore dilettante niente male e con un tratto particolarissimo, vagamente naif: dai bozzetti, agli sketch delle mappe, fino alle illustrazioni rifinite per la stampa e in certi casi anche colorate in post-produzione. Si potrà leggere il romanzo seguendone passo passo anche l’ideazione visiva da parte dell’autore. Ne esce un volume veramente pregiato, all’immodica cifra di €30, che però li vale tutti.  Prosegui la lettura ›