Ecco una breve rassegna delle recensioni e interviste uscite nell’ultimo mese sul memoir di Wu Ming 4 Il calcio del figlio (Alegre, €16). Le recensioni precedenti – Il Venerdì, Il Fatto Quotidiano, Minima & Moralia e il Corriere dello Sport – sono qui.
La recensione apparsa il 16 aprile scorso sul blog Calcio e Rivoluzione è forse la più politica uscita finora.
«Un racconto personale che riesce a fondere l’epica del pallone con le tensioni intime della paternità, scandagliando gli angoli più reconditi del tempo e della memoria attraverso la lente d’ingrandimento dello sport. Un libro che attraverso il calcio ci parla del tempo che passa, di relazioni, educazione, conflitto e fallimento. Ma anche di politica, sì – perché il calcio non è mai neutro. E non troverete frasi fatte o slogan ideologici. Troverete piuttosto il vissuto dell’autore e le domande che egli stesso si pone e ci pone: che idea di sport stiamo costruendo per le nuove generazioni? Che modello di successo stiamo trasmettendo? Qual è il ruolo dell’adulto in un sistema che misura tutto in termini di prestazione e visibilità? Wu Ming 4 non dà risposte facili, ma pone domande urgenti. Mai con cinismo quanto piuttosto con la voglia di capire, di restituire complessità a un gesto tanto semplice quanto potente: calciare un pallone»
Su RadioRai3, nella puntata di Fahrenheit del 29 aprile scorso, è andata in diretta l’intervista a Wu Ming 4, ascoltabile qui dal minuto 1:04:20
In previsione della presentazione che si terrà a Palermo, allo spazio Booq, il prossimo 17 maggio (con l’autore, Roberto Salerno e Girolamo Di Giovanni), Totò Cavaleri firma una recensione che rileva gli aspetti fortemente psicologici e relazionali del racconto:
«Il libro di Wu Ming 4 ha il merito di proporre una storia di ragazzi, senza fornire l’ennesima lezioncina paternalistica sui giovani, anzi il percorso di crescita viene raccontato con pudore, curiosità e ammirazione.
Semmai, lo sguardo è rilevatore del mondo degli adulti, dell’investimento (emotivo, ma certamente anche economico) che i genitori fanno sui propri figli, soprattutto se si parla di padri, soprattutto se si parla di figli maschi e soprattutto se si parla di calcio.
Viene restituito molto chiaramente quello che gli psicoterapeuti descrivono come inversione del triangolo familiare. Se fino alla generazione precedente al vertice della famiglia ci stava il padre e tutta l’organizzazione familiare (consumi, aspettative, tempo libero, frequentazioni) erano organizzati intorno alle esigenze dei genitori. Oggi, già dall’infanzia, al vertice del triangolo ci sono i figli: si organizzano le giornate intorno agli accompagnamenti alle attività extrascolastiche, si frequentano gli altri genitori della scuola e si dà priorità alle spese dedicate alla prole.
Ma tutti questi investimenti pretendono di essere ripagati. I bambini vengono investiti dalla richiesta costante di essere speciali (ma non problematici), di emergere a scuola, nello sport e nella musica. I figli vengono costantemente avvolti da aspettative, che in realtà riguardano gli adulti. Vengono sommersi dalle frustrazioni, dai fallimenti, dalle competizioni o, semplicemente, dalle paure degli adulti.»
Le presentazioni di maggio del Calcio del figlio
Giovedì 15 maggio, IMOLA (BO)
[Il calcio del figlio + Transagonistica di Gabriele Galligani, ed. Battaglia]
h 20:30, Galleria della fondazione
Piazza Matteotti 1.
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Venerdì 16 maggio, OZZANO DELL’EMILIA (BO)
h 20:30, sede Arci
Piazza Allende 2.
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Sabato 17 maggio, PALERMO
h. 18:00, Booq, bibliofficina di quartiere
via Santa Teresa /Piazza Kalsa.
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Mercoledì 28 maggio
VENEZIA
h. 18:00 Palestra Popolare Zenobia
Campo Junghans, 487b, Isola della Giudecca.
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Sabato 31 maggio
FIRENZE
h. 18:30, GSD Albereta San Salvi
via Villamagna, 150.