Il sogno di John Ball… prima della battaglia

Segnaliamo le due recensioni uscite finora del romanzo di William Morris tradotto da Wu Ming 4, Il Sogno di John Ball (Edizioni Alegre, 2025), delle quali riportiamo altrettanti stralci.

La più recente in ordine di tempo è quella di Antonio Montefusco su «Il manifesto» del 01/11/2025, intitolata William Morris, alter ego per una militanza bruciante:

A sognare, stavolta, è un uomo dell’Essex: non è più ospite (guest) del futuro, ma curioso esploratore del passato, con «una lingua che sa usare i versi». Un poeta, insomma, proprio come l’autore di cui costituisce la maschera e di cui si fa curioso portavoce. Siamo nel Kent, provincia meridionale dell’Inghilterra, nel 1381, e contadini e artigiani inglesi si preparano allo scontro con le truppe al servizio dell’odiatissimo duca John di Lancaster, che regge la corona in nome del nipote Riccardo II. […] La lotta del 1381 fu, in sé, vittoriosa: la servitù, molto diffusa, venne di fatto superata; ma l’uomo dell’Essex/Morris afferma stentoreo, e con un rivolo di fremito pessimista nella schiena: «lottate contro la servitù della gleba, che è in declino, mentre loro (i lavoratori del futuro) lotteranno contro lo sfruttamento, che sarà in ascesa». È difficile trovare in letteratura una migliore rappresentazione di quel misterioso appuntamento tra generazioni in lotta che Benjamin chiese, in un momento storico buio come il nostro, di verificare agli storici marxisti.

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Valerio Minnella e Wu Ming per Ambrogio, che ci ha lasciati. Un compagno che sapeva vivere

Ieri, tardo pomeriggio, arriva il bollettino di Bifo e leggiamo la notizia: è morto Ambrogio. Giancarlo Vitali, ma per tutte e tutti Ambrogio, da sempre.

Tra le tante cose, uno dei fondatori di Radio Alice. Nel 2002-2003 i suoi racconti furono preziosi per scrivere Lavorare con lentezza. Più volte presentò il film insieme a noi. Sparpagliato tra vari personaggi c’era un po’ – anche più di un po’ – di lui.

In quel periodo, insieme a un’eterogenea tribù, portava avanti l’esperimento delle tv di strada, Telestreet.

Qualche anno dopo, con il comitato Articolo 33 fu in prima linea nella lotta perché l’amministrazione bolognese smettesse di elargire soldi di tutte e tutti alle scuole private paritarie. Lotta che sfociò in un referendum consultivo cittadino che venne vinto, ma il cui risultato fu ignorato dal Comune. In quella battaglia ci impegnammo anche noi, ritrovando Ambrogio e passando con lui momenti importanti. Prosegui la lettura ›

«Ddl antisemitismo», ovvero: disciplinare scuola e cultura dopo la rivolta per Gaza

di Girolamo De Michele*

L’intenzione della maggioranza di governo di proporre un Ddl unificato – cioè accorpando diversi disegni di legge – sul tema «antisemitismo a scuola», sotto l’egida di Maurizio Gasparri, può essere considerato l’ennesimo episodio di un attacco sistematico alla scuola in quanto tale. Senza dettagliare un lungo elenco, basta citare il provvedimento disciplinare contro Christian Raimo e la recente revoca dell’iscrizione alla piattaforma S.O.F.I.A. dei corsi di formazione docenti del progetto «La scuola non si arruola».

In apparenza la scuola è concepita come un punching ball sul quale chiunque, passando, può scaricare un paio di sganassoni senza tema di vederseli restituiti. In realtà, l’insieme – il combinato disposto, come si dice – di provvedimenti, circolari, dichiarazioni, episodi e provocazioni delineano una strategia intelligente: dopo aver dettagliato e spacchettato la scuola nelle sue specifiche sfaccettature, si colpiscono – o si tenta di colpire, magari per saggiare la reazione – le singole componenti.

Come minimo, mettere la scuola sulla difensiva e lasciarla arroccata a proteggere questo o quel punto è già un risultato, che denota strategia e una certa intelligenza: Valditara, insomma, non è Sangiuliano, e prima si smette di pensare all’attuale ministro come una macchietta o un anello debole, meglio è.

Anche perché l’attacco alla scuola è parte di una più generale strategia di attacco – meglio: di presa di possesso – nei confronti della cultura e delle sue istituzioni, grandi e piccole: in questo il ministro Giuli si sta dimostrando capace e attrezzato, al di là dei suoi vezzi linguistici che vengono buoni per solleticare l’inanità di certi suoi critici mai capaci di andare oltre lo sberleffo per vedere i segni di un progetto culturale. Prosegui la lettura ›

Calendario generale di Wu Ming, novembre – dicembre 2025

Leonid Ivanovich Solomatkin, «Musicisti erranti» [Странствующие музыканты], olio su tela, 1872.

Oggi, venerdì 31 ottobre
TRIESTE
Dischi volanti sul Musinè.
Dalla «grande ondata» del 1978 a Ufo 78 di Wu Ming,
guida alla montagna dei misteri a cui è ispirato il Quarzerone
Mariano Tomatis in dialogo con Roberto Maestri
h. 19, Sala Xenia
via Mazzini 7, angolo Riva III Novembre.
Nell’ambito del Trieste Science + Fiction Festival.

Lunedì 3 novembre
TRIESTE
Difendere la Terra di Mezzo
Incontro con Wu Ming 4 sull’opera di J.R.R. Tolkien
h.18, Cinema Ariston
viale Romolo Gessi 14.
A cura de La Cappella Underground.

Martedì 4 novembre
BOLOGNA
Rodrigo Nunes presenta il suo libro
Né verticale né orizzontale. Una teoria dell’organizzazione politica
in dialogo con Wu Ming 1 e la rivista Teiko
h.19, Ex Centrale
via di Corticella 129.

Mercoledì 5 novembre
PADOVA
Wu Ming 2 presenta Mensaleri
in dialogo con Chiara Gallani
h. 18.30, Libreria Laformadelibro
via del Carmine 6.
Prenotazione qui.
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Mensaleri in viaggio. Voci, temi e parole dalle prime date del tour.

La fabbrica SNIA a Torviscosa, il villaggio operaio dove Mensaleri arriverà il 24 novembre.

Da due settimane Mensaleri è in viaggio insieme a Wu Ming 2: già cinque date e più di duemila chilometri percorsi. Il tour è partito da Roma, al centro sociale Brancaleone, dialogando con Christian Raimo, per poi toccare Macerata, Verona, Rovereto e Crespi d’Adda, uno dei luoghi che hanno ispirato il romanzo.

Tra questioni letterarie e richiami al presente, alcuni temi ricorrono a ogni appuntamento, mentre altri si affacciano tra le domande consuete e distinguono una serata dall’altra.

Di seguito vi proponiamo cinque estratti registrati, uno per ciascun incontro, che ruotano intorno ad altrettanti aspetti del libro.

1. La struttura.

Il romanzo non è costruito in maniera lineare: alterna tre piani temporali, ciascuno raccontato in ordine cronologico, benché con diversa durata. Ci sono poi tre voci narranti, plurali e singolari, con differenti gradi di affidabilità. Rispondendo a Luigi Licci della libreria Gulliver, – il 16 ottobre scorso alla biblioteca civica di Verona, – Wu Ming 2 si addentra nei dettagli e descrive la genesi di queste scelte.

Verona, 16 ottobre 2025 Verona, 16 ottobre 2025 Prosegui la lettura ›

Wu Ming a Trieste, in missione al completo: Tolkien, Gli uomini pesce, Mensaleri

Nel nostro piccolo, anche Wu Ming a Trieste

Scrittori a Trieste: James Joyce. «Dunque, caro signor Schmitz, se ghe xe qualchedun di sua famiglia che viaggia per ste parti la me faria un regalo portando quel fagotto…» (lettera di Joyce a Italo Svevo, 1921).

Il 3 novembre – h. 18, Cinema Ariston, viale Romolo Gessi 14 – Wu Ming 4 sarà a Trieste per parlare dell’opera di J.R.R. Tolkien.

Segnaliamo una concomitanza: in città è da poco arrivata la mostra «Tolkien: uomo, professore, autore», di cui scrivemmo quando fu inaugurata a Roma, criticandone il taglio, la cornice discorsiva e il cappello politico, e ospitando pareri negativi sulla povertà dei suoi contenuti.

Wu Ming 4 non parlerà della mostra, ma di una rivoluzione in corso nelle interpretazioni dell’opera del professore di Oxford. Prosegui la lettura ›

Il «treno della vergogna» a Bologna: una storia senza fondamento

Fotogramma dal video Il treno della vergogna

Un convoglio di esuli istriani dileggiato dai ferrovieri «rossi». Un episodio ambientato nel 1947, ma che non ha riscontro in nessuna fonte dell’epoca e ha preso la sua attuale forma soltanto nel XXI secolo.

di Nicoletta Bourbaki *

INDICE
1. Filmati falsi fatti con l’IA e vecchie fantasie di martirio
2. Giornali, questura, prefettura: negli archivi nessuna traccia
3. Pola 1947
4. 1957, «il PCI contro il treno degli esuli!!1!»
5. 1991, Magris traghetta la storia nel mainstream
6. 2004, arrivano i sassi e il latte versato
7. Sempre più dettagli, sempre più incongrui, persino Vivoda smentisce
8. Wikipedia: Different Trains
9. Discorsi istituzionali e para-istituzionali: Meloni, Cristicchi & Co.
10. Un articolo mai esistito e la reale posizione del PCI
Flash forward: 2 agosto 1991

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