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Giap n.2, VIa serie - Ralph Lauren e Cofferati - 21 ottobre 2004

0. Il cazzo di Rasputin
1. New Thing di Wu Ming 1
2. Ralph Lauren e Cofferati [WM5]
3. Sono stato un tossico di notizie [WM5]
4. news su lavorareconlentezza.com
5. Mail su precarietà etc.
6. Appello per la scarcerazione del dott. Hamer
7. Ai colleghi scrittori: firmate per il prestito bibliotecario gratuito
8. E'nata Kaizenology
9. Cesare Battisti, il diritto di potersi spiegare. Grazie, Iene!

 

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Riprende la nostra rubrica irregolare "Il cazzo di Rasputin", dedicata a notizie o analisi bislacche trovate nelle pieghe e negli anfratti del giornalismo italico, che ci riguardino per vie dirette o traverse.
Un lancio d'agenzia di circa un mese fa. Contiene un errore. I primi 5 giapsters che ce lo segnalano non vincono niente, tanto è facile :-)

EDITORIA: PUBBLICATO IL PRIMO LIBRO IN CARTA RICICLATA
"GIRO DI VENTO", ULTIMA FATICA DI ANDREA DE CARLO
Roma, 23 set. (Adnkronos/Adnkronos Cultura) - è il primo autore italiano che pubblica una sua opera su carta riciclata. Andrea De Carlo, con il suo ultimo romanzo dal titolo "Giro di vento", edito da Bompiani, ha raccolto l'invito di Greenpeace, e ha fatto stampare le 130.000 copie del libro su carta ecologica sbiancata senza cloro, con il 50% di fibre "post-consumo", la cosiddetta "carta amica delle foreste". [...] "Giro di vento è venuto bene quanto un libro stampato su carta di cellulosa vergine e, cosa sorprendente, non è costato di più - scrive Andrea De Carlo su "Famiglia Cristiana", nel numero in edicola oggi - Farò di tutto per convincere i miei colleghi ancora indifferenti o semplicemente poco informati a fare pressione sui loro editori".(segue)
(Per/Opr/Adnkronos)

Scherzi a parte, da parte nostra tutti gli auguri e i ringraziamenti al collega De Carlo, la cui scelta inciderà in positivo sulle scelte future di autori ed editori.


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NEW THING

Chiudo gli occhi, giungo le mani in preghiera.
Ti avverto là fuori, amica mia, a braccare o farti braccare dalla morte, la morte che non è questa morte.
Ben poco tempo fa, l'elettricità di queste notti l'inseguivo sul tapis roulant, trasformando in accordo ogni sinapsi della città.
Ben poco tempo fa, mi orientavo a New York contando i fuochi fatui, la città era passato e futuro, il suono evocava gli spettri e li faceva muovere, serpenti incantati usciti da una cesta.
Ora il futuro s'inarca sul passato, la notte è attesa dell'alba, la vita è attesa di morte.
Ma la morte, la morte che è questa morte, questa morte è attesa di vita, perciò giungo le mani.
La mente trafora la montagna del dolore per trovare l'orizzonte.
Ti avverto là fuori, armata solo di voci, forse sola, o con un compagno di ventura, ti fai strada nel tumulto dei corpi di stasera, nomadi dell'entertainment.
Chiudo gli occhi, giungo le mani in preghiera.
La mente è con te, amica mia, pensiero trafora il dolore e, diretto all'orizzonte, t'avvolge.
Il corpo, sacco che è pasto di tarme...
Tempo di affidarlo a qualcuno.

***

New Thing, il romanzo di Wu Ming 1, esce il 26 ottobre. Qualcuno lo ha già recensito in anteprima:
http://www.blackmailmag.com/wu_ming_1_new_thing.htm
Stiamo allestendo una sezione speciale del nostro sito, un mini-portale con software e107 (lo stesso usato da iQuindici), sarà pronto il giorno dell'uscita in libreria.
Per il momento, la scheda del libro è leggibile qui:
http://www.wumingfoundation.com/italiano/anticipazioni.htm


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RALPH LAUREN E COFFERATI - di Wu Ming 5

Ai tempi ormai lontani della mia adolescenza anagrafica i marchi connessi all'abbigliamento avevano significati identitari assai costrittivi. Tra quelli prediletti dai fighetti locali (gli "zanari" -per chi non è familiare col gergo bolognese anni '80 ricordo che il nome deriva dal loro luogo di raccolta, il Bar Zanarini in fondo al portico del Pavaglione), un brand che in America aveva una diversa portata significativa, Ralph Lauren. Connotazione outdoor, amata anche dai B-Boys purché stilosi e over 25.
Ora, chiunque abbia avuto a che fare con il mondo delle sottoculture spettacolari sa che l'abito "fa" il monaco, ma tale assunto vale anche e soprattutto al di fuori di quel mondo. In questo momento storico, la forza identitaria/costrittiva del brand è meno accentuata. Fred Perry addosso a chiunque, costose felpe Ecko addosso a punkabbestia e così via.
Ralph Lauren, per la prima volta nella vita, anche addosso a me. Una vecchia camicia che mi regalarono e che non ho mai messa viene sfoggiata durante una passeggiata in centro, il sabato pomeriggio. La persona che mi accompagna commenta: "Ralph Lauren? Ma è da fighetto." E io: no, non più, in realtà in America eccetera eccetera. Mi guardo allo specchio nel riflesso di una vetrina: effettivamente, però, la camicia mi dà un aspetto preppy, misurato.
E infatti: un militante di Alleanza Nazionale mi insegue sorridendo in mezzo alla folla e mi consegna compiaciuto un volantino che richiede il ripristino immediato dell'assessorato alla sicurezza. Mi lancia un certo sguardo d'intesa/complicità e poi ritorna sui suoi passi in una affollatissima Via d'Azeglio. Rimango basito. Quel tizio ha fatto lo slalom in mezzo alla folla per consegnare a me questa merda. Guardo il giocatore di polo, marchietto della camicia che indosso. Devo avere la bocca aperta. La persona che è con me sghignazza. "Per forza. Vai in giro con quella camicia".
Sì, ma in questa era storica la forza identitaria dei brand è meno accentuata, comunque è una bella camicia, in America la portano anche i B-Boys... La dissertazione stilistico-sociale suona faticosa alle mie stesse orecchie.
Il giro in centro prosegue. Le vie sono affollatissime. Davanti all'ingresso del mercato delle erbe, un gruppo di breakers nostrani improvvisa "tricks" spettacolari. Si forma una piccola folla. Mi fermo anch'io e penso tra me e me che i giovani rappettari noteranno quanto è stilosa la camicia che indosso, la quale non connotata necessariamente in modo fighetto, in America è molto amata anche dai B-Boys eccetera.
Niente di tutto questo. Devo avere un aspetto rassicurante, perché una vecchia signora mi elegge a interlocutore. "Ecco, e i vigili dove sono? Da quando c'è lui lì (arguisco: Cofferati) Bologna è uno schifo! Ma li guardi! Vengono da tutte le parti per rovinare questa città! E noi poveri vecchi?" Guardo la collana di perle e noto il tailleur viola come la mia camicia. Poveri vecchi? La signora sta passando un brutto quarto d'ora. è davvero arrabbiata, ha gli occhi fuori dalla testa e attende una parola di conforto. "A me danno più fastidio certi bolognesi" replico velenosamente.
E' un colpo basso. La vecchia signora rimane a bocca aperta. "Bravo. Bravo! Ma diventerà vecchio anche lei, sa, se non muore prima". E si allontana.
La persona che è con me ride, e indica la camicia. Io scuoto il capo e penso ad alta voce. "Me a deg c'la zent l'e' mata! Cosa c'entra Cofferati?" La simpatica vecchietta, esagitata dal Tum-Tum di quella musica moderna e dall'incomprensibilità antropologica degli alieni che ha appena incontrato, mi ha augurato la morte prematura. Guardo il logo sulla mia camicia. Mi muovo e continuo a ripetere tra me: la gente è matta.
Trovo conforto in un'altra vecchia signora. Deve essere comunista perché mi dice: "Eh sì, ha ragione. Il mondo va a rovescio. Gli danno le colpe che è "su" da due giorni (Cofferati, arguisco)."

Se vi vestite in maniera inconsueta per le vostre abitudini, il mondo attorno a voi può reagire alla vostra presenza in maniera altrettanto inconsueta. Girare con una camicia fighetta il Sabato pomeriggio può portare alla luce questioni socioculturali, sottolineare tensioni politiche, o almeno, garantirvi una storia interessante da raccontare agli amici.


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SONO STATO UN TOSSICO DI NOTIZIE - di Wu Ming 5

"Il mondo è un sistema. Ogni cosa è interrelata con ogni altra cosa. Ogni evento è frutto di una catena causale che coinvolge dinamiche planetarie.
La società del tempo reale vive nella consapevolezza dei limiti del mondo: ciò che accade, ciò che entra nel dominio dell'essere rimbalza entro pareti invisibili ma non per questo meno efficaci, viene rimesso in gioco in un incessante continuum, le traiettorie molteplici intersecano vertiginosamente tutte le altre. Per definizione: non esiste evento che non ci tocchi. Per questo sono stato un tossico di notizie. O meglio, questo era il motivo in qualche modo nobile.
Craving da telegiornali, vere e proprie crisi d'astinenza. Li seguivo tutti, e tutti i programmi di approfondimento possibili, compreso Porta a Porta. Passavo ore a leggere quotidiani. Credevo di poter discernere, di poter cogliere un riflesso di Verità, anche se una parte della mia mente era edotta da sempre sulla non-originarietà ontologica di ogni forma di rappresentazione del reale.
Mi dicevo: queste sono immagini della realtà. Possono fungere da guida per la riflessione e per l'azione, ma vanno filtrate. Tale primitiva griglia intellettuale giustificava ai miei occhi che io spendessi tanta parte del mio tempo di vita e tante delle mie energie per inseguire una rappresentazione sempre cangiante, in qualche modo allucinatoria, di mondi inesistenti. Benché sapessi che la realtà è un effetto psicologico collettivo, e che l'oggettività è un contenuto idealistico illusorio quanto la soggettività, continuavo a introiettare notizie su notizie.
Difendevo ai miei occhi il vizio pensando che favorisse la comprensione dell'interdipendenza di ogni processo in corso, di ogni evento che ha luogo sullo scenario (sulla fabbrica) del sistema-mondo. La sproporzione tra Immagine-Mondo e capacità di intervento efficace è sconcertante. Frustrante. Nondimeno, dovevo sapere, nel senso generale di assistere, essere testimone di."
http://www.wumingfoundation.com/italiano/outtakes/newsaddiction.html

BACKGROUND
Appunti per un discorso ragionevole:
http://www.wumingfoundation.com/italiano/lifestyle/superstizioni.html
Non c'è un modo "giusto" di produrre oggetti inutili:
http://www.wumingfoundation.com/italiano/lifestyle/limite.html


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Alla sezione "News" di lavorareconlentezza.com, potete leggere un racconto/resoconto della meta-beffa al critico Tullio Kezich (sorta di contromossa del cazzo di Rasputin):
http://www.lavorareconlentezza.com/news.phpsc?art=%2FLCL%2Fweblog%2F48A-F81-586%2Fm10977599510.03036400

Alla sezione "Film" del medesimo sito, potete scaricare la sceneggiatura del film.
http://www.lavorareconlentezza.com/film.phpsc

Alla sezione "Marzo-Settembre 1977", potete scaricare la ricostruzione dei fatti dell'11 marzo (e della morte di Francesco Lorusso) a cura di Franca Menneas, con l'imprimatur dell'avv. Leone, legale della famiglia Lorusso.
http://www.lavorareconlentezza.com/1977.phpsc

Alla sezione "Background", un testo di Guido Chiesa intitolato "Ho fatto un sogno 2", ovvero: affinità e divergenze tra il compagno Scozzari e noi.
http://www.lavorareconlentezza.com/background.phpsc


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[Giulio, 9 ottobre 2004:]

Ciao,
con questa mail mi rivolgo soprattutto a Wu Ming 4, in relazione al suo intervento "Fantasmi in Sala Borsa" dove presenta la situazione dei lavoratori ausiliari.
Prima di tutto condivido i giudizi negativi e il pieno disgusto per tutte quelle inique e degradanti forme contrattuali che, nate come una scossa per rivitalizzare un mercato del lavoro e un'economia tremebonda, sono in realtà solo cause di destabilizzazione che a noi non portano nulla di buono. Il precariato che contribuiscono a creare fa sì che il lavoratore non acquisisca mai una professionalità elevata e una posizione di rilievo nell'organico aziendale che potrebbe poi spendere nel richiedere aumenti di paga e potere decisionale.
L'aggravante è che ora il "mondo del lavoro" (bestia antropofaga) non è più ammalata solo di Parkinson, ma anche di Alzheimer: sparisce la memoria di più di cent'anni di lotte, delle forche di Haymarket, delle baionette di Lawrence, Massachussets, delle pallottole di Buggerru.
Scusate, bando al romanticismo.
Non mi lamento dell'attività lavorativa (ho 23 anni, ho appena iniziato!:-) in sé, ma di doverla svolgere in quel suddetto "mondo del lavoro" così come noi lo conosciamo, qui ed ora.
WM 4 ha parlato della sua esperienza ma devo dire che la situazione è altrettanto grave in realtà apparentemente più stabili come le piccole e medie imprese e multinazionali.
Io lavoro in una piccola impresa di dieci persone. Quando sono stato assunto, con un diploma di perito meccanico e di un corso post diploma in tasca, mi sono sentito proporre un ridicolo, merdoso, contratto d'apprendistato.
Un pugno di euro mensili totalmente fuori della logica del moderno costo della vita, oltre ovviamente allo stralcio di bazzecole come giorni di malattia e straordinari pagati. Per non parlare di quel surreale "corso" obbligatorio tenuto da psicologhe fallite che ti trattano come un minorato mentale, mentre spesso sui quei banchi trovi ragazzi molto in gamba anche se sprovvisti della coscienza critica necessaria.
Il brutto di questi contratti farlocchi (come anche il "formazione lavoro") è che sono applicabili più e più volte sino ai 24 o 32 anni. Ma l'imprenditore paga uno sputo di contributi su di te, quindi perché formalizzarsi?
Quando poi si passa al fatidico contratto a tempo indeterminato la situazione migliora solo sensibilmente: ti accorgi che il superminimo che avevi ottenuto in aggiunta alla scarna paga di apprendista era in realtà assorbibile e infatti sparisce alla svelta (mi era stato detto?).
Il tuo livello di impiegato od operaio è il più basso anche se ormai sei entrato bene nei meccanismi aziendali e svolgi autonomamente le tue mansioni con maggiore professionalità. Gli straordinari sono pagati con una stretta di mano o al massimo qualche giorno pagato di ferie che poi, quando decidi di prendere, ti senti rispondere: "Ma come? Proprio giovedì? Vedi che siamo in un periodo nero…". Buoni pasto o benzina se ogni giorno ti fai due volte Carpi-Modena rimangono un'utopia.
Tutto insomma è ai minimi sindacali e appunto questa è l'unica occasione in cui ci azzecca la parola "sindacato".
La cosa poi si tinge di tragicomico quando entra in scena la famigerata Grande Crisi. Io qui non metto in dubbio che ci sia davvero ma è anche un grande spauracchio e una comoda scusa usata spesso e volentieri dai padroni per coprire le azioni più ignobili. In nome di questa crisi in senso lato ho visto cadere nel cesto le teste di alcuni dipendenti, fedeli e ligi al dovere fino a quel giorno e improvvisamente diventati superflui.
Se di fronte alla pretesa di licenziamento o di auto licenziamento immediato il/la malcapitato/a pretende qualche mese di stipendio pagato allora, urlate per gli uffici, puoi sentire queste deliziose frasi molto americane: "Io sono il Presidente e ho deciso così!" oppure "Allora ci vediamo in tribunale!". Per non parlare delle vessazioni verbali a cui sono sottoposti alcuni miei amici in altre aziende del modenese.
Alla faccia dell'immagine che queste aziende come la mia vogliono dare di sé: libere, moderne, all'avanguardia, un laboratorio vulcanico di idee, una piccola famiglia.
Col cazzo!
Nel frattempo Sua Eminenza Montezemolo elogia la Ferrari (l'unica cosa che funziona a suon di miliardi investiti) per la gioia degli esaltati, difende il Made in Italy (detta dal capo degli industriali è una contraddizione in termini: si compra in Cina perché costa meno, poche madonne!) e dice di non usare più la parola declino. Per dare il buon esempio, infatti, congela il discorso degli aumenti dei salari e incentiva quello degli ammortizzatori sociali, noti simboli di benessere lavorativo.
Una situazione incoraggiante, non c'è che dire.
Finisco questa mail forse troppo lunga e sconclusionata ricordando gli Industrial Workers of the World, citati graficamente da WM 4, le gesta di quegli uomini e quelle donne, le loro lotte, le loro vittorie e sconfitte. Non è retorica, bisogna davvero imparare dai Wobblies, proprio mentre oggi come allora le elefantesche strutture dei sindacati di stato come la CGIL assomigliano sempre più alla meschina American Federation of Labor. Spero se ne accorgano in tempo per invertire il processo.
L'impegno nell'antagonismo, anche nei piccoli gesti, e nell'azione diretta non è mai abbastanza. è anche e soprattutto una severa autocritica che mi somministro: bisogna fare di più, più organizzati!
Lo scambio di esperienze, racconti, tattiche e anche piccole vittorie ottenute è già qualcosa.
Grazie e un saluto libertario.

BACKGROUND:
Fantasmi in Sala Borsa:
http://www.carmillaonline.com/archives/2004/09/000982.html


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[Premessa: noi non sappiamo praticamente nulla delle ricerche e delle attività del dottor Hamer, né abbiamo contatti con le associazioni che fanno riferimento al suo lavoro. Su richiesta di un iscritto alla newsletter, inoltriamo questo appello perché, a prescindere da chi abbia ragione tra Hamer e l'establishment medico, crediamo nella battaglia delle idee, crediamo che il ricorso al carcere sia un modo opinabile di condurre un dibattito scientifico (e questo vale in tutti i campi del sapere), infine crediamo che non si debba reprimere la libertà di scelta terapeutica da parte di un paziente che abbia avuto la possibilità di sentire tutte le campane. "Laicità" è anche e soprattutto questo. WM]

Cari Wu Ming, vi scrivo x portare la vostra attenzione su un evento, recentemente accaduto, che ritengo della massima gravità.
Prima mi presento: mi chiamo Dario Costa, ho 25 anni, e sono fisioterapista. Da circa un paio d'anni, sto studiando la cosiddetta "Nuova Medicina", ovvero le scoperte medico-scientifiche effettuate dal Dr. Ryke Geerd Hamer.
Il fatto a cui mi riferisco è il seguente: il suddetto Dottor Hamer, il 9 settembre è stato incarcerato a Madrid, ed il tribunale francese che lo accusava da tempo sta cercando, ovviamente in maniera poco ortodossa, di estradiarlo dalla Spagna, per portarlo nel proprio Paese. L'origine dell'accusa è in una telefonata (registrata, poiché era sotto controllo), dove sembra che lui abbia detto che avrebbe guardato una Tac, se questa gli fosse stata spedita. Il problema è che era stato precedentemente radiato dall'albo dei medici, x non aver "abiurato le proprie scoperte e non volendo riconvertirsi alla medicina ufficiale"...
A causa delle parole pronunciate in questa telefonata, registrata dalle "autorità" dopo che egli era stato radiato dall'albo dei medici, il nostro Dottore fu condannato ad 1,5 anni di carcere, pena che è stata raddoppiata, nel tentativo di estradiarlo.
Nel caso non conosceste il personaggio, vi farò un brevissimo riassunto della sua storia, e delle sue scoperte:
Nel 1978 Vittorio Emanuele di Savoia spara 2 colpi di fucile, 1 dei quali colpisce un ragazzo, Dirk Hamer, che dorme in una barca. Poco tempo dopo Dirk muore, e suo padre, il Dr Hamer già citato, scopre di avere un tumore ad un testicolo. Intuisce la relazione diretta tra lo choc e la malattia, ipotizzando che sia il cervello a dirigere il tutto. Iniziando a ricercare, scopre che è proprio così, in particolare grazie al confronto tra numerose Tac cerebrali, che impara a leggere in maniera nuova, i referti organici, ed un colloquio approfondito con ogni paziente.
Al giorno d'oggi, ha classificato quasi tutte le malattie conosciute, dimostrandone scientificamente l'origine ed il decorso, in oltre 30000 casi esaminati, con una concordanza del 100% rispetto alle sue scoperte, tutte fatte, ovviamente, in maniera empirica. Le oltre 30 verifiche effettuate "ufficialmente", di cui una a livello universitario, restano ignorate...
Ha subito, x aver cercato di divulgare le proprie "capovolgenti" scoperte, vari tentativi di omicidio, e d'internamento psichiatrico forzato, è stato diffamato, radiato dall'albo (come già spiegato), incarcerato anche in precedenza, e stava vivendo, praticamente esule, in Spagna. Nonostante ciò, proseguiva a scoprire nuove cose, pur non avendo alcuna apparecchiatura a sua disposizione...
Ed ora l'hanno rimesso dentro, e se lo portano in Francia, temo che la situazione diventi irreparabile.
Ora passiamo al motivo della mia lettera. Chiedo, io personalmente, non mi manda nessuno, se potete pubblicare un appello sul vostro sito, o parlarne, o fare qualsiasi altra cosa sia in vostro potere, x aiutare Hamer.
Penso che sia necessario sensibilizzare soprattutto la gente comune, è quasi inutile chiedere la testimonianza di medici, che sono subordinati ad un ordine che è quasi un esercito, in quanto a potere...
Cosa si può fare in merito? Organizzare una manifestazione? I documenti, come già spiegato, non vengono considerati. Per cui, temo proprio che non saranno certo le firme di una ventina di medici italiani a cambiare la situazione...
c'è un appello su http://www.nuovamedicina.com (dove potete avere info + dettagliate su Hamer e sulle sue scoperte), e su http://www.albanm.com (il sito dell'associazione ALBA, che organizza i corsi di nuova medicina in Italia); lo stesso appello è stato inserito anche su http://www.laleva.org, e su http://www.disinformazione.it, dove l'amico Marcello Pamio ha scritto un articolo, e pubblicato un altro appello.
L'associazione (ALBA) si sta muovendo soprattutto sul piano legale, ed è già stata contattata Amnesty International, che dovrebbe interessarsi al caso. Io, personalmente, nutro poche speranze.... Mi sembra più importante , per cominciare, fare in modo che sempre più persone, e associazioni, con finalità simili (libertà d'informazione, di scelta terpautica, ricerca...) sappiano questa cosa. Altrimenti, come possono aderire a un qualsivoglia appello? E in un caso come questo, dove la soppressione dell'informazione è di portata colossale, dobbiamo più che mai spargere la voce.
Nell'attesa di una risposta, vi ringrazio.
Distinti saluti,
Dario Costa


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[Riceviamo e volentieri pubblichiamo:]

"Abbiamo il progetto di rendere pubblica una lettera aperta degli autori a favore del mantenimento del prestito gratuito e siamo alla ricerca di firme...
La trovate qui:
http://www.nopago.org/index.php?page=appelloautori
Questo Appello è stato sottoscritto una decina di giorni fa da Franca Rame e Dario Fo
che abbiamo contattato come Biblioteca di Cologno.
Gli autori che hanno sottoscritto la Campagna spontaneamente sono meno di 50.
http://www.nopago.org/index.php?page=appelloautorisottoscritto
Quanto abbiamo in animo di fare ora è di far crescere vistosamente (in quantità e "qualità") tale numero.
Vi chiederei: potreste darci una mano? Ossia iniziare un passaparola da scrittori tra gli scrittori, chiedendogli di sottoscrivere tale appello?
Possono contattarci alla casella di posta: nopago@comune.colognomonzese.mi.it"

BACKGROUND
Biblioteche fuorilegge:
http://www.wumingfoundation.com/italiano/outtakes/biblioteche_wm2.html "


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E' nata Kaizenology, la newsletter di casa Kai Zen (www.kaizenlab.it). Con cadenza più o meno bimestrale comprende le novità, gli eventi e gli aggiornamenti che gravitano attorno all'attività di KZ.
Per collaborare e interagire col bollettino basta iscriversi alla lista:
http://www.kaizenlab.it/lists/listinfo/kaizenology
e inviare una email a info@kaizenlab.it

 

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[Vittorio, 19 ottobre:]

Ho sentito ieri l'intervista a Cesare Battisti!
Nonostante fosse su Italia1, nonostante fosse nella trasmissione per noi gggiovani 'Le Iene',
nonostante sulla vicenda il giornalismo televisivo abbia dato dimostrazione di compattezza nella disinformazione, nonostante lo sgoop dell'intervista esclusivamente esclusiva 'che soltanto noi siamo riusciti ad avere'.......ho deciso di guardarla....
Beh, niente male.....forse di quanto più vicino alla realtà si sia visto in televisione sulla vicenda Battisti.
Mi ha colpito come siano venuti fuori alcuni punti cruciali, l'esilio è UNA PENA (mi sono emozionato mentre Battisti lo diceva);
tornare in Italia non è affrontare le proprie responsabilità ma pagare per un processo ingiusto;
la lotta armata di quegli anni è uno snodo ancora irrisolto per la politica italiana;
Tanti altri spunti, da Sofri a Toni Negri, dagli applausi della gente durante le rapine in banca alla vita del latitante che passa il tempo nei parchi a leggere libri.
Beh...niente male... Cosa ne pensate ?

[Risponde WM1:] Io mi sono commosso quando l'intervistatore ha chiesto: "Ogni persona ha diritto di...?", e Cesare ha risposto: "Di potersi spiegare".
Sette minuti di giustizia. L'unica occasione in cui un giornalista italiano abbia considerato Cesare un essere umano, e si sia rivolto a lui in modo umano.
E' venuto fuori il Battisti a tutto tondo, il suo sense of humour, la sua siderale distanza dalla lotta armata di trent'anni fa, il suo essere un uomo di sinistra, un padre, un compagno d'affetti, un uomo che protesta per la malagiustizia che ha subito, dice nome e cognome di chi lo vuole in galera, smaschera la fola sui "pentiti".
Dopo otto-nove mesi di linciaggio, ci volevano "Le Iene" per confezionare una pagina di buon giornalismo, semplicemente lasciando parlare l'intervistato. Grazie, Iene. Immagino subirete qualche ripercussione, per questa scelta coraggiosa.
L'intervista ora è visibile on line, purtroppo solo con Windows Media Player. L'indirizzo è:
mms://video.jumpy.it/iene/C_11_video_717_videoadsl.wmv
Se qualcuno vorrà convertire il video in altri formati e metterlo in condivisione, sarà senz'altro cosa buona e giusta.

BACKGROUND
Corri, Cesare, Corri
http://www.carmillaonline.com/archives/2004/08/000934.html#000934
Fuga dell'accusato e mentalità inquisitoria
http://www.carmillaonline.com/archives/2004/08/000947.html#000947
Caso Battisti: per un'analisi garantista
http://www.carmillaonline.com/archives/2004/08/000943.html#000943
Dottrina Mitterrand e "Dottrina Spataro"
http://www.carmillaonline.com/archives/2004/04/000700.html#000700
Brutti tempi per Armando Spataro
http://www.carmillaonline.com/archives/2004/09/000997.html#000997
Frequently Asked Questions sul caso Battisti
http://www.carmillaonline.com/archives/2004/05/000759.html#000759

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--NOTA BENE---
Per non ricevere più Giap o per riceverlo a un altro indirizzo:
http://www.wumingfoundation.com/mailman/listinfo/giapmail
Per favore, NON chiedete di farlo a noi, la procedura è completamente autogestita dagli iscritti.
In data 20 ottobre 2004, Giap conta 6634 iscritt*.

"Ho sempre rivolto a Dio una preghiera, che è molto breve: 'Signore, rendete ridicoli i miei nemicì. E Dio l'ha esaudita." (Voltaire, lettera a Damilaville)

"Adlatres licet usque nos et usque / et gannitibus inprobis lacessas, / certum est hanc tibi pernegare famam, / olim quam petis, in meis libellis / qualiscumque legaris ut per orbem. / nam te cur aliquis sciat fuisse? / ignotus pereas, miser, necesse est. / non derunt tamen hac in urbe forsan / unus vel duo tresve quattuorve, / pellem rodere qui velin caninam: / nos hac a scabie tenemus ungues."[*] (Marziale, Libro V, epigramma LX)

[*] Latra pure contro di me e provocami senza tregua coi tuoi guaiti. è certo che io intendo negarti la fama che cerchi da tempo: esser letto nei miei libelli, comparendovi in qualunque modo, e così girare il mondo. Perché mai qualcuno dovrebbe sapere che sei esistito? Miserabile, è necessario che tu muoia ignoto. In questa città non mancherà uno, o due, tre, quattro che abbian voglia di rodere la tua pellaccia di cane. Io tengo le unghie lontane da questa rogna.


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