Un paraponzi mortifero: spartito dell’Inno della Xª Mas.
[Dopo il viaggio d’andata al Bus de la Lum, quello di ritorno conclude la nostra miniserie di tre puntate sulle “nuove foibe” e i falsi storici, le allucinazioni e le mitomanie che si ammassano intorno a esse. In questo post chiudiamo il cerchio: mostriamo come tutto il discorso “foibologico” abbia una matrice – attenzione:in senso stretto – nazista, spieghiamo l’importante ruolo di Junio Valerio Borghese e della Xª Mas nel framing della questione foibe, infine raccontiamo come si è arrivati al progetto che abbiamo chiamato «una foiba in ogni comune», e dunque ai recenti, deliranti “avvistamenti”. Buona lettura.]
di Lorenzo Filipaz in collaborazione con Nicoletta Bourbaki *
Quartiere Baldenich, Belluno. Omaggio dello street artist Ericailcane alla Divisione partigiana «Nino Nannetti», quella calunniata dai “foibologi” alla Pirina e dai media che, senza alcun vaglio, rilanciano la loro propaganda. Il 16 giugno 1944, dodici partigiani della Nannetti entrarono nel carcere di Baldenich travestiti da tedeschi, immobilizzarono le guardie e liberarono 70 prigionieri. Falsi storici e leggende nere (in tutti i sensi) sono anche la ripicca per beffe come questa, che coprirono di ridicolo i nazifascisti.
Dalla foibe “pro loco” alla foibologia nazionale. Come un milieu di paragnosti, «angelologi» e uditori di «sussurri» dall’Aldilà ha avviato una narrazione poi divenuta legge dello Stato
di Lorenzo Filipaz in collaborazione col gruppo Nicoletta Bourbaki *
Chi è la tizia che dichiara i nostri libri “diseducativi”, pontifica sul “bisogno di buoni esempi, non di cattivi maestri” e chiede ai dirigenti delle scuole del Veneto di mettere al bando centinaia di titoli e – soprattutto – i loro autori? Chi è costei? Fuori dal Veneto, si sa solo che è l’assessore regionale all’istruzione e alla formazione, e che è del PdL. Ma a parte questo, che è l’involucro, chi è Elena Donazzan? Beh, per fare un esempio, è quella dentro il cerchio:
BUONI ESEMPI
Valdobbiadene (TV). Commemorazione dei “marò” del Battaglione N.P. della X Mas. Foto senza data né didascalia, tratta da “Littorio”, periodico della Federazione R.S.I. di Treviso, n.7, luglio-settembre 2010.
Anche nel trevigiano la X Mas fu responsabile di rastrellamenti, torture ed esecuzioni di partigiani, persino dopo la Liberazione. L’episodio più noto è l’eccidio di Crocetta del Montello, 28 aprile 1945. Prima di essere uccisi, i partigiani catturati,
«nudi fino alla cintola, uno alla volta, venivano posti con la schiena su di un piccolo sgabello e il loro corpo gettato all’indietro, finché il capo non sfiorasse il terreno e fino ad assumere la posizione a bilancia. Poi costoro, sempre a torso nudo. venivano frustati con un nerbo e poi venivano portate delle latte di benzina per sottoporli alla tortura del fuoco. Gli interrogatori cominciavano alle ore venti e continuavano ininterrottamente fino alle tre del mattino ed io sentivo le grida di coloro che venivano interrogati, unite a colpi di pistola.» (deposizione di Adriano Calabretto al processo contro Junio Valerio Borghese e altri, febbraio 1948).
Eh, già. L’assessore Donazzan viene da un certo ambientino, e se lo porta dietro. La rete è piena di interessanti immagini, bizzarri resoconti, roboanti dichiarazioni, curiosi aneddoti. Molti la conoscono per l’intenzione di regalare copie della Bibbia a tutti gli scolari del Veneto (e paga Pantalone!), ma non è che uno degli episodi. Qui possiamo comporre solo un breve florilegio (grazie a Lello Voce per gli input). Invitiamo altri a cercare / raccontare. Prosegui la lettura ›
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