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Casa Spartaco

«Edgardo Ghizzoni», undicesimo racconto in musica estratto da Veglione Rosso

Édouard Pignon, Operaio morto (1936)

Edgardo Ghizzoni morì nell’agosto del 1929, otto anni e mezzo dopo il Veglione Rosso che costò la vita ai primi due correggesi uccisi dai fascisti, Mario Gasparini e Agostino Zaccarelli. E’ l’undicesimo della serie: più di un omicidio all’anno, in media, per una cittadina di provincia che allora contava poco meno di ventimila abitanti.

Di lui sappiamo pochissimo: operaio, pittore, affascinato dalle idee di Antonio Gramsci, ce lo immaginiamo tra coloro che cercavano di proporre un’arte proletaria del tutto alternativa a quella borghese.

In attesa che Carlotta Artioli gli dedichi un ritratto, come lui l’aveva dedicato ad Agostino Zaccarelli, illustriamo questo post con un quadro di Édouard Pignon, pittore-operaio amico di Picasso. Prosegui la lettura ›

«Furio Rabitti», decimo racconto in musica estratto da Veglione rosso.

Da sx, i tre fratelli Rabitti – Parsifal, Ivanoe e Furio – ritratti insieme all’amico Menotti Montanari.

I volti dei dodici antifascisti correggesi uccisi prima della Seconda guerra mondiale ci sono in buona parte ignoti. Restano poche fotografie, spesso di seconda mano, fotocopie di fotocopie di libri introvabili, e i soggetti immortalati sono in tutto sei, la metà del totale. Per lo più sono ritratti individuali, scatti eseguiti in uno studio professionale, a eccezione della fotografia qui sopra, che proprio per la sua singolarità è diventata lo spunto – quasi la sceneggiatura – del racconto dedicato a Furio Rabitti. Prosegui la lettura ›

«Agostino Zaccarelli». Secondo racconto in musica estratto da Veglione rosso.

Correggio, 31 dicembre 2022. Gabriele Tesauri legge il racconto dedicato ad Agostino Zaccarelli, davanti all’edificio dove venne ucciso, insieme a Mario Gasparini.

Chitarra, fisarmonica e voce sono le tre protagoniste sonore del secondo melologo che abbiamo ricavato da Veglione rosso. Manca il violencello – e soltanto alla fine, col dodicesimo racconto, spiegheremo il motivo di quest’alternanza tra i tre strumenti. Per ora ci limitiamo a dire che c’è una logica, parallela – o meglio: isomorfa – rispetto a quella che si nasconde nei testi. A voi scoprirle! Prosegui la lettura ›