Wu Ming 5
                (Riccardo Pedrini)
 

Havana Glam

                                       

  romanzo




Anno 2045. Dopo la guerra totale del 2021, un semi-clandestino governo degli Stati Uniti esercita il proprio futile dominio su un pianeta quasi completamente devastato, il cui emisfero boreale è  immerso nell'inverno atomico e quello australe scosso da conflitti regionali (come quello tra India e Pakistan).
La tecnologia del 2045 - supportata dalla mobilitazione degli "empati" già comparsi in Libera Baku ora – rende tecnicamente possibili i viaggi nel tempo, anche se sono accessibili solo date relativamente recenti, c'è un margine d'errore di almeno dieci anni, e non sono prevedibili le conseguenze sul continuum temporale, quindi sul presente da cui partono i "temponauti". A dispetto di tali incertezze, il governo Usa decide di avviare una missione temponautica, per cercare di influenzare in positivo gli eventi degli ultimi cento anni, e scongiurare il declino degli Usa come superpotenza. La follia suicida del capitale è disposta persino all'autoannihilimento in questo continuum pur di realizzare un predominio perfetto in qualche altra dimensione.
Nella prima parte del romanzo (intitolata “Nightway”) un temponauta viene spedito nel 1944, col compito di far scattare il piano Totality (bombardamento atomico delle principali città sovietiche, ipotesi all'epoca scartata per motivi tecnici). Con l'URSS messa in ginocchio assieme a Germania e Giappone, niente guerra fredda, niente guerre in Corea e Vietnam, niente controculture, niente movimenti antisistemici che all'inizio del XXI secolo mettano in crisi l'egemonia yankee.
Il governo del 2045 scopre che il lancio del primo temponauta ha avuto un esito disastroso. Viene spedito un secondo agente, che per motivi oscuri ritroveremo nella Londra del 1971, in piena isteria glam-rock, nel periodo "Ziggy Stardust" di David Bowie.  

La seconda parte (intitolata “Ectopistes Migratorium”) si svolge nel 1972 (ma di quale continuum?). Gli agenti dei servizi segreti cubani Rosendo Martinez e Diego Dieguez Torres detto "DDT" (già apparso ne Il rimedio universale di Daniel Chavarria) devono sventare un complotto CIA per assassinare il premier giamaicano Michael Manley. La loro indagine li porta nel mondo dei rasta, dove incrociano celebri personaggi della storia del reggae.

Nella terza parte (che dà il titolo al romanzo) l’azione si sposta a Cuba. Tornati dalla Giamaica, Martinez e DDT indagano sulle connessioni tra la CIA e i cosiddetti “marziani”, i glam rockers cubani influenzati da David Bowie.
Questo continuum si è formato grazie alle attività di Temponauta 2 nella Londra di tre anni prima. Bowie non attraversa il famoso "periodo berlinese", bensì un "periodo caraibico" che sconvolge la vita sull’isola e semina zizzania tra i dirigenti del Partito Comunista.

In che modo Temponauta 2 incrocierà la strada di Martinez e DDT?

Cos'ha a che fare il "periodo caraibico" di Bowie con i piani dei due governi americani (quello del 1974 e quello del 2045)?

Come si difenderà la rivoluzione cubana da un'aggressione che proviene contemporaneamente dal presente, dal futuro e da un'altra dimensione?

 



Praise for  Libera Baku Ora:

  (Derive Approdi, 2000):
 

<<…l’agghiacciante Libera Baku ora, una delle rare conferme che gli italiani non hanno una tara genetica e possono, se vogliono, scrivere della fantascienza intelligente anche fuori dalla tradizione Calvino/Primo Levi.>>

Antonio Caronia, Pulp

<<Un noir fantapolitico provocatorio e fin troppo disincantato, se si considera che a pubblicarlo è un editore della sinistra radicale.>>

Carlo Formenti, Corriere della Sera

<<Un libro maledetto sul serio… Un colpo da maestro dell’autore, che ci suggerisce: occorre giocare in grande, occorre sapere che le forme oppressive del potere possono nascere ovunque e da chiunque.>>

“La Talpa libri” de Il Manifesto

<<…annichilente commistione chomskiana di assolutismo e dissenso…>>

Rumore

<<Un sottofondo di disperazione gradevole e tranquilla… Pagine dove ciascuno si avvia alla propria distruzione con calma, al ritmo di un "fandango mortuario e dolciastro, disperato come tutte le belle azioni che da milioni di anni si rincorrono sul pianeta">>.

Diario della settimana

<<…una scrittura che travalica il gergo ristretto della propria tribù per andare ad abbracciare l'ottica delle filosofie orientali… Un estro degno di Philip K. Dick…>>

Blow Up