Quasi-Giap di fine anno - I trasferelli di Toni Negri - 6 dicembre 2005

0. L'avete ricevuto?
1. Memento Nandropausa
2. "Strenne" e prossime uscite
3. Audioteca on line: Wu Ming 2 + ElSo
4. I trasferelli di Toni Negri :-P
5. Calabria



Prima di tutto, una richiesta di verifica.
Se qualcuno di voi non ha ricevuto il penultimo quasi-giap (con oggetto "Ismaele!", spedito il 22 novembre scorso), ce lo faccia sapere.
Ad ogni modo, lo trovate nell'archivio dei numeri di Giap sul nostro sito.

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MEMENTO NANDROPAUSA

Nella notte tra l'11 e il 12 dicembre metteremo on line il n.9 di Nandropausa, la nostra webzine semestrale di recensioni e consigli letterari.
In questo numero ci occupiamo di:
1. Tim Adams, Essere John McEnroe, Mondadori [WM1]
2. Girolamo De Michele, Scirocco, Einaudi [WM1]
3. Roddy Doyle, Una faccia già vista, Guanda [WM4]
4. Giuseppe Genna, L'anno luce, Tropea [WM1]
5. Stephen King, Colorado Kid, Sperling & Kupfer [WM1]
6. Valerio Evangelisti, Il collare di fuoco, Mondadori [WM1, WM5]
7. Guglielmo Pispisa, Città perfetta, Einaudi [WM2]
8. Jess Walter, Senza passato, Piemme [WM1]
9. Matteo Casali & Grazia Lobaccaro, Sotto un cielo cattivo, voll. 1 e 2, Innocent Victim/Magic Press
+ Michele Petrucci, Numeri, Innocent Victim/Magic Press [WM2]
10. Adriano Prosperi, Dare l'anima. Storia di un infanticidio, Einaudi [WM5]
11. Mary Woronov, Snake, Meridiano zero[WM2]
12. Moacyr Sclyar, Piccola guida per naufraghi con giaguaro e senza sestante, Meridiano zero [WM2]
...e forse pure qualcos'altro

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"STRENNE" E PROSSIME USCITE

Pochi giorni prima di natale metteremo sul sito un racconto in formato pdf, primo di una serie di "prologhi esterni" al nuovo romanzo collettivo. Sono testi che non entreranno nel libro, ma si svolgono prima, di lato o poco dopo le vicende che stiamo narrando. Sono episodi più o meno celebri, scovati o riscoperti durante le ricerche, che abbiamo deciso di offrire ai lettori. A volte sono scritti in uno degli stili che usiamo nel romanzo, a volte no. L'idea è: il nuovo romanzo uscirà nella tarda primavera 2007, ma prima di allora i lettori possono condividere con noi, a spizzichi, l'immaginario che andiamo rimestando e con cui facciamo i conti. Il primo racconto si intitola Breed's Hill, 17 giugno 1775.

Va poi detto che, nel corso del 2006, uscite di/da/intorno a Wu Ming ce ne saranno eccome.

A febbraio-marzo, per la Abraxas/Goodfellas, uscirà un doppio cd + libretto a cura di WM1. Un'antologia free jazz ancora priva di titolo, con titoli selezionati dal catalogo ESP.

A marzo-aprile, per Rizzoli, dopo lunga attesa, uscirà Free Karma Food, romanzo solista di WM5, anch'esso preceduto da un racconto on line, protagonista il fantasma di un Beatle.

A giugno uscirà, per Einaudi Stile Libero, un'antologia di autori italiani e statunitensi, incontro in mezzo all'Atlantico organizzato dal comandante Heriberto Cienfuegos. Non è ancora tempo di parlarne, basti dire che saremo in un'antologia con Stephen King, James Ellroy, James Crumley, James Grady, Carlo Lucarelli, Giancarlo De Cataldo e non pochi altri. Il nostro racconto si intitola In Like Flynn e si svolge nei Mari del Sud, anno 1933.

Da qualche parte lungo il corso dell'anno uscirà, per Marsilio, il volume con gli atti del convegno su Cary Grant svoltosi al Museo del Cinema di Torino il 16 novembre 2004. Il libro conterrà una lunga intervista di Giaime Alonge a WM1, su Cary Grant, il cinema, il mito, la letteratura.

Insomma: buon anno.

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AUDIOTECA ON LINE: WU MING 2 + ELSO

Nella sezione Suoni del nostro sito (o via podcast) sono disponibili due nuovi mp3 dal reading di Guerra agli Umani, di Wu Ming 2 + ElSo.
Si tratta di Perfect Day e Bar Beltrame, registrati dal vivo al Club 74 di Bologna, il 2 febbraio 2005.
ElSo: Paul Pieretto e Agostino Di Tommaso, feat. Egle Sommacal (chitarre) e Alessandro Tumscitz (tromba). Voce recitante: Wu Ming 2.

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I TRASFERELLI DI TONI NEGRI.
Rapporto da Leeds dopo la proiezione di "Lavorare con lentezza"


Cari Wu Ming,
vi piacciono le coincidenze?
Io le adoro, e dato che l'ultima serie che mi e' capitata riguarda anche voi, eccomi in procinto di inviarvi una sorta di raffazzonato "report from Leeds".
(prima però, giusto per rendere intelligibile il seguito, una brevissima presentazione del sottoscritto: lele, 24, natali parmigiani, attualmente iscritto ad una laurea specialistica in quel di Bologna (Modena?), altrettanto attualmente impegnato in una delicata trasferta erasmus a Lancaster, North-West UK)
Bene, ora posso cominciare.

01/11 – ricevo regolarmente GIAP e me lo gusto as usual; punto 4, qualcosa attira la mia attenzione più del solito: Lavorare con lentezza al Common Place di Leeds…Ok, non è lontano ma, you know, i soldi del treno e dell'ostello, e poi solo soletto, che di compagni qui non è che ce ne siano una marea, e l'unico interessato non può venire causa presentazione all'uni, e ancora poi il mio inglese che sembra quello di Formigoni…anyway, qualcosa comincia a muoversi nel cervello…
03/11 – apprendo da volantino l'esistenza di un Counter-Knowledge Lab a Lancaster, il quale sta organizzando per questo weekend una tre giorni nazionale di confronto/ricerca proprio qui, nel cuore di un campus che per trovarne uno più artificiale devi trasferirti oltreoceano! Ovviamente decido di andare (paiono diradarsi le cupe nubi presagenti una semestrale, forzata, inattività politica…).
04/11 – dopo il benvenuto e la contestualizzazione dell'iniziativa, procedo spedito in direzione della rituale "pausa-paglia" in compagnia di una ragazza tedesca. Non più tardi del terzo tiro, giunge alle mie orecchie il familiare, vellutato suono dell'italico idioma: mi fiondo verso il compatriota (don't worry, materialistica ragione: l'inglese veloce spruzzato di tedesco non mi permetteva di stare al passo con la conversazione, e non capire un cazzo quando una tipa ti parla di "coscienza di classe edulcorata" e del "concetto di presa del potere nel contesto del pensiero debole" è obiettivamente frustrante, no?), mi fiondo, dicevo, e scopro di trovarmi innanzi a Massimo De Angelis, economist London-based, il quale il venerdì successivo, al Common Place di Leeds, terrà un discorso su "Growing up in Italy during the 70s" dopo la visione di Lavorare con lentezza…(come capirete, quella materia precedentemente informe si fa maggiormente palpabile all'interno della calotta…)
Massimo si offre gentilmente di presentarmi i compagni del Common Place (David e Keir, tra gli altri) i quali potrebbero risolvere i miei problemi logistici. Loro sono squisiti, mi esortano  ad intraprendere il viaggio che tanto un pavimento su cui dormire da qualche parte si trova…
Squassato dalla velocità degli eventi, ma carico come una molla, mi dirigo al pub di fiducia a godermi il meritato "polleg-time" di fronte ad una deliziosa Real Ale…
11/11 – Ormai il mio cervello ha terminato la fase di elaborazione, ed il risultato è qui, nelle mie mani. Un bigliettino grigio e arancione che recita: "from LANCASTER to LEEDS"; a riprova del fatto che tutte le idee posseggono una fin troppo evidente base materiale, lo stesso biglietto, ben nascosta in un angolino, riporta la dicitura: "£20.80"…(dio boia!, verrebbe da dire, e qui ne approfitto per inviare saluti a Vitaliano).
Alla fine, comunque, sono in viaggio, zainetto minimale, sacco a pelo e The Guardian sottobraccio; tanto per non smentire luoghi comuni, sta piovendo.
Mattinata e primo pomeriggio comprendono una visitina alla città (meno oscena di altre qui al nord), poi, al primo buio, raggiungo il Common Place: il posto è davvero bellissimo, accogliente e quasi pulito, la cucina occupa metà della prima sala e c'è un sacco di gente indaffarata nella preparazione della cena. Dei ragazzi che ho conosciuto a Lancaster per ora neanche l'ombra ma, guardacaso, prima della proiezione del film si terrà un'assemblea nella quale un ragazzo della Val di Susa parlerà della situazione che stanno vivendo "laggiù", -quindi ci sono altri italiani -quindi socializzare non sarà un problema (non lo sarebbe stato comunque, ma tant'è).
Dopo la cena (rigorosamente vegana, ormai è un "must" nell'ambiente alternativo…) comincia ad arrivare un sacco di gente e in pochi minuti la sala proiezioni è praticamente colma; saremo stati almeno una cinquantina, secondo me, probabilmente di piu'.
Avevo già visto il film a Bologna e l'avevo trovato piacevole ma non eccezionale, forse perché noi che del '77 ci sentiamo in qualche modo figli siamo troppo gelosi del nostro tentativo di riproporlo in "salsa nuovo millennio", o forse, più plausibilmente, perché Bologna alla fine è stretta e per apprezzarne una rappresentazione dobbiamo prenderne le distanze.
Comunque sia, questa seconda visione mi ha commosso, letteralmente; un po' erano i volti stupiti che avevo attorno, un po' i sottotitoli decisamente bizzarri (socmel = what the fuckin hell), un po' le strade che fino a qualche mese fa erano casa mia ed ora sono, anche se per poco, solo immagini-ricordo…insomma, non si sa bene il perché ma è stata un'esperienza splendidamente coinvolgente.
E poi il seguito: Massimo attacca a raccontare della sua esperienza e piano piano ridisegna l'atmosfera di quegli anni, radio libere e scontri di piazza, indiani metropolitani e femminismo, assalti al cielo e clandestinità (il tutto condito con estratti da "la pappa col pomodoro", "44 gatti" e simili…), tutte cose che si conoscono, insomma, ma che in quel risultavano più calde, quasi palpabili.  
Per concludere, una serata indimenticabile, proseguita a casa di Keir fumando, bevendo e discutendo un po' di tutto, dal recente G8 in Scozia alle prospettive del movimento in UK, dal cinema alla letteratura (c'è stato anche un momento-Q, se la cosa può interessarvi…) e altro ancora. Inoltre, la casa di Keir è una sorta di campionario di oggetti strani e in un certo senso inquietanti: per citare i più assurdi (vi giuro, non sto scherzando), abbiamo scovato una collezione di "trasferelli di Toni Negri" con tanto di versioni in caratteri psichedelici di termini quali "multitude", "empire" e "social factory" e, soprattutto, una specie di gioco per bambini chiamato "Rhizomatix" composto da tasselli tipo lego collegabili gli uni agli altri tramite calamite, scopo del quale è costruire connessioni non lineari tra tasselli, rigorosamente in modo orizzontale, la verticalità essendo l'unico divieto del gioco…
Ok, direi che è tutto e che mi sono dilungato più del dovuto.
In bocca al lupo per il prossimo opus magnum e per tutto il resto.
alla prossima,
take care,

lele

p.s. ah, mi stavo dimenticando dell'ultima sorpresa: il mattino successivo scendo in cucina per bermi un caffè e becco una ragazza che si offre di prepararmelo. Pochi secondi dopo scopro che si tratta della compagna di Keir, la quale altri non è se non Alice, la cantante dei Chumbawamba fino ad un paio di anni fa…
Vabbè, è ora che esca fuori dal paese delle meraviglie e mi rimetta a scrivere ‘sta merda di essay che a giorni lo devo consegnare!

[WM4:] Conosco bene il merdoso campus di Lancaster, ci ho trascorso una decina di giorni una decina d'anni fa, perche' la mia fidanzata di allora ci faceva l'erasmus come te. Mi ricordo un freddo cane, stanze che sembravano scompartimenti di treno, un minimarket carissimo, un cielo plumbeo basso basso... della citta' invece ricordo solo un castellaccio grigio, dall'aria kafkiana. L'unica nota di colore fu la gita a York, che vale davvero la pena, facci un salto se non ti e' ancora capitato. E per il resto, fattela passare. Ottimi pero' questi contatti che hai scovato. Chissa' che il film non continui a circolare nei giri alternativi inglesi...

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CALABRIA

Il botta-e-risposta sulla Calabria (e non solo) ha suscitato interessanti reazioni. In diversi hanno raccolto l'invito a segnalare titoli di romanzi, film, pièces teatrali etc. in cui dei calabresi si caricassero sulle spalle il fardello di raccontare la loro regione sotto il tallone della 'ndrangheta. Continuate. Il prossimo numero di Giap conterrà un montaggio di questi contributi

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QUESTO QUASI-GIAP VIENE SPEDITO A 8365 ISCRITT*

NOTA BENE
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"Ho sempre rivolto a Dio una preghiera, che è molto breve: 'Signore, rendete ridicoli i miei nemici'. E Dio l'ha esaudita."
(Voltaire, lettera a Damilaville)

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