/quasi/giap/ s.n. - "All'opinione pubblica di Francia" e altre storie - 31 agosto 2002


1. Appello sulle estradizioni dalla Francia: aderire, far circolare etc.
2. Sul sito: nuova pagina dedicata alla collaborazione con gli Yo Yo Mundi per "54"
3. Ricevere e leggere le vostre opere inedite: un'appassionata discussione e... la soluzione


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Il seguente appello sta circolando in italiano e francese, in entrambi i paesi coinvolti. Per favore, tagliate dal resto di /no/Giap, incollate in un nuovo messaggio e fate circolare. Ovviamente, negli appelli fanno più effetto le adesioni di persone note o che ricoprono incarichi pubblici etc. ma può aderire chiunque. Possono aderire anche organizzazioni, gruppi e associazioni, non solo singoli individui. Se aderite, è meglio non aggiungersi alla lista e rispedire all'infinito: se possibile evitiamo l'effetto "catena di S.Antonio". Mandate le adesioni agli indirizzi riportati in calce. Grazie in anticipo. E' una lotta che ci sta molto a cuore. Chi volesse ricevere la versione in francese, ce lo chieda.


APPELLO ALL'OPINIONE PUBBLICA DI FRANCIA
PERCHE' NON VENGANO ESTRADATI GLI ESULI POLITICI ITALIANI


L'estradizione frettolosa dalla Francia di Paolo Persichetti, e quella minacciata di molti altri rifugiati italiani, ripete uno scenario che di recente si è già visto troppe volte. Trascorso un tempo sufficientemente lungo, si approfitta di un quadro storico e sociale completamente mutato per regolare vecchi conti, confidando che nel frattempo la memoria del contesto in cui gli eventi si produssero sia svanita.
Nel nostro caso, la speranza è che dopo dieci, quindici, vent'anni nessuno ricordi quali circostanze indussero i governi francesi a concedere asilo a persone, allora molto giovani, ricercate dalla giustizia italiana.
Se Mitterrand e i suoi successori lo fecero, non fu per ostilità verso l'Italia e i suoi governanti. Fu invece perché, nell'intento di spegnere un movimento di contestazione (solo qualche volta armato) che aveva coinvolto centinaia di migliaia di individui, i governi, il sistema politico e la magistratura italiani adottarono soluzioni normative e giudiziarie dette di "emergenza".
Ciò volle dire sommarietà dei giudizi, uso esteso della delazione, mezzi coercitivi per strappare le confessioni, pene eccedenti qualsiasi regola di proporzionalità. Non a caso, un simile apparato repressivo (che condusse a oltre centomila incriminati, quando le frange armate contavano un numero di militanti molto inferiore) suscitò le proteste di Amnesty International e di numerosi osservatori stranieri.
Tra questi il governo francese. Che comunque non concesse automaticamente l'asilo a tutti, ma affidò alla propria magistratura non "emergenziale" il vaglio delle richieste italiane di estradizione. La maggior parte furono cassate come frutto di una "giustizia militare".
Nei rari casi in cui il governo francese assunse una decisione in prima persona, fu per l'enormità delle circostanze. Esemplare proprio la vicenda di Paolo Persichetti: condannato in appello (dopo che in primo grado era stato assolto) a ventidue anni di carcere per un fumoso "concorso morale" in omicidio, quando l'unico pentito che lo accusava aveva ritrattato.
Ma si dimentica troppo facilmente anche la cornice politica entro la quale i reati attribuiti ai rifugiati in Francia furono commessi. L'Italia degli anni Settanta e dei primi anni Ottanta non era affatto un paese normale. Stragi attuate da neofascisti si rivelarono poi istigate o coperte dai servizi segreti. Un'associazione riconosciuta con fini eversivi, la Loggia P2, affiliava militari e uomini di potere. L'intera classe politica allora al governo doveva, un decennio dopo, confessare la propria corruzione e dissolversi nell'ignominia.
Di fronte a tanta vergogna, tutto andrebbe ridiscusso, in un ripensamento storico che l'Italia non osa ancora intraprendere.
Oggi il governo italiano raccoglie non poche schegge delle forze eversive che furono all'origine vera degli Anni di Piombo: P2, neofascisti, reduci dei partiti sopraffatti dalle indagini sulla corruzione. Si professa garantista, ma solo quando sono in gioco gli interessi materiali dei suoi esponenti o dei suoi protetti. Si compone di personaggi dalle fedine penali inguardabili.
Noi auspichiamo che il governo francese tenga presente tutto ciò, quando dall'Italia gli giungono ambigue richieste di estradizione. Che lasci perdere la stupidaggine della lotta globale a un terrorismo onnicomprensivo: lui sa, come sappiamo tutti, che le persone da estradare non hanno nulla a che vedere con Bin Laden o con i delitti delle sedicenti Brigate rosse, riapparse sulla scena italiana in un momento di forte tensione sociale. Sia capace, almeno lui, di riflessione storica.
In Italia è inutile tentare di avviarla: si continuano a confondere questioni politiche e codice penale. Specie oggi, quando sono al governo individui che rappresentano una sintesi tra le due cose.

Valerio Evangelisti (scrittore)
Serge Quadruppani (traduttore, scrittore)
Wu Ming (scrittori)
Lello Voce (poeta)
Luigi Bernardi (scrittore, editore, publicista)
Carlo Formenti (giornalista, Corriere della Sera)
Giorgio Agamben (filosofo)
Pino Cacucci (scrittore)
Davide Ferrario (regista)
Guido Chiesa (regista)
Stefano Tassinari (scrittore e giornalista)
Gianfranco Manfredi (scrittore e musicista)
Paolo Virgili (docente di statistica - Università di Camerino)
Renato Bossi (tecnico di laboratorio, GBH Genova)
Alessandra Guetta (animatrice, Milano)...


Spedire le adesioni a: <eymerich@tin.it>, <serge.quadruppani@free.fr>, <roberto.bui@libero.it>


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Come ci suggerisce di fare il giapster J.G., ricordiamo che alla sezione "Download" del sito e' scaricabile (scegliendo fra tre versioni: txt, rtf o pdf) il nostro vecchio saggio Nemici dello Stato, dove vengono spiegati gli espedienti di procedura penale che la magistratura francese si rifiuto' di accettare.


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A proposito del sito: alla sezione 54 c'e' una nuova pagina speciale, interamente dedicata al recital "54" con sonorizzazione di Yo Yo Mundi. E' scaricabile in formato MP3 il brano "KGB", registrato alla serata ferrarese del 28 giugno 2002.
<http://www.wumingfoundation.com/italiano/54/yoyomundi_54.html>



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Prima di tutto, a uso del centinaio di nuovi iscritti dal 18 agosto a oggi, riportiamo il nostro "accorato appello", che non è disponibile sul sito:

<<Ogni giorno riceviamo in allegato uno o due romanzi inediti (o gruppi di racconti) da leggere, vagliare, "ditemi che ne pensate", "a che editore posso segnalarlo?" etc.
Ci vengono spediti senza preavviso alcuno e senza una riga di accompagnamento, e sapete bene che gli allegati di tal fatta si cestinano senza aprirli.
Abbiamo già più volte chiesto cortesemente (anche su /giap/) di non mandarci più opere narrative. Siamo veramente intasati, anche volendo (e anche immaginando che fra tanto materiale ve ne sia pure di eccellente) non riusciremmo a leggerli né tantomeno a dare opinioni. Molto spesso si tratta di files voluminosi (anche un megabyte, recentemente).
Altrettanto spesso si tratta di letteratura di tipo intimistico, e si sa che non siamo molto in grado di apprezzarla né di valutarla, perché abbiamo tutt'altri gusti.
Se infine aggiungiamo che i nostri rapporti con l'industria editoriale sono tuttora molto problematici e che non siamo mai, ma proprio mai, stati in grado di far pubblicare nessuno sulla sola base di una nostra segnalazione, avrete il quadro completo.
Non è per scortesia, ma vorremmo vedere voi alle prese con un centinaio di romanzi inediti più svariati racconti da stampare, leggere, commentare, per di più aggratis e con pochissimo tempo da cui ritagliare piccole porzioni. Scusate lo sfogo.>>

La discussione è proseguita sullo scorso /Giap/, che come tutti i numeri è disponibile nell'archivio sul sito. Dopo il riassunto delle puntate precedenti, riprendiamo a mano la faccenda.
Può darsi che il nostro modo di porre la questione sia stato un po' brusco, come ci fa notare qui sotto M.M.
D'altro canto, la nostra reazione "esasperata" è ben resa dal sarcasmo di F.D.M. (secondo messaggio qui sotto).
Nello scorso /Giap/, P.M.M. indicava la direzione giusta, ma eravamo ancora nella fase degli sbuffi di impazienza, e non lo abbiamo capito. Chiediamo scusa a lui e a tutti/e.
Non vogliamo in alcun modo intaccare il senso di comunità che si è instaurato dentro e intorno a questo progetto e a questa newsletter. Cerchiamo di risolvere tutti insieme la questione.
Pare quasi che S.M. (vedi terzo messaggio qui sotto) si sia sintonizzato sulla nostra riunione della scorsa notte, quando in auto tornavamo da Marina di Ravenna, dopo l'ultima presentazione d'agosto.
Il messaggio di Monica (a cui avevano risposto in privato WM4 e WM1) aveva messo in moto le rotelle. Balbettando, cercavamo di esprimere la soluzione che propone S.M., ma lui è stato molto più chiaro di noi. Leggete, poi commentiamo.
[A proposito, va bene la tutela della privacy ma: che ve ne pare se la facciamo finita con tutte queste iniziali da rubrica di Natalia Aspesi sul Venerdì? Possiamo mettere i nomi, fatta salva la vostra indicazione contraria?]

<<...sempre a proposito dell'inviare scritti, simpatizzo con la vostra posizione e mi rendo conto che sia oneroso e palloso, e certamente dovevate mettere un qualche freno a questa cosa, però (pur non avendovi mai mandato nulla) ho trovato il tono un po' troppo duro (forse esasperato?), soprattutto perché chi vi manda qualcosa lo fa perché si riconosce nel "gruppo" e quindi non ha mire "economiche" o di fama, ma perché vuole sentirsi accolto in qualcosa (una corrente, un pensiero, uno stile) di cui si sente parte.
Non mi è sembrato carino sottolineare che il genere intimistico non vi interessa (puntualizzazione ridondante: o tutti o nessuno!), ma soprattutto mi è sembrato un po' spietato l'approccio.
Io, quando finisco un libro che mi piace, sogno di passare una serata (almeno) con l'autrice o l'autore del testo, e immagino sempre che dopo morta, nella valle delle anime dove tutti ci rincontreremo, Saffo mi reciterà le sue poesie, compresi i frammenti che si sono perduti... voi mai provato niente di simile?
Quello che voglio dire è che siete talmente "vicini" a noi lettori, con il sito e le newsletter, che mi rendo conto che la tentazione da parte di chi scrive di condividere con voi sia molto forte, e quindi vi ho trovati un po' troppo taglienti. tutto qua.>>
M.M. 28/08/2002

<<...totale accordo con voi. quando fonderete la casa editrice "nessun nome" allora potrete anche fare i talent-scout. in questo momento ci può stare che non abbiate tempo da perdere con presunti talenti inespressi della narrativa italiana. che poi vi arrivino allegati da un mega in casella per me è reato punibile con l'esclusione dalla mailing list.
bene, ora vi saluto, non senza allegarvi il mio primo romanzo in formato .zip. sono 848 pagine in times new roman corpo 8, su due colonne come gli urania di una volta. è la storia di un ragazzo spettinato che non riesce a disinstallare windows xp, sullo sfondo della campagna acquisti del real madrid del 2002.
Notare la divisione in capitoli, basata sul sistema esadecimale ma coi numeri scritti in lettere e traslitterati in greco antico. ciao>> F.D.M. 29/08/2002

<<...sono convinto della vostra completa mancanza di tempo per leggere racconti e/o romanzi inviati da iscritti alla mailing list e soprattutto della inidoneità della vostra posizione per scegliere un testo e commentarlo, non perché non ne avete le capacità, ma perché il vostro attuale ruolo è ben altro. Difatti le recensioni/segnalazioni di libri letti, tradotti o di cui avete scritto solamente l'introduzione rientra nelle caratteristiche di una rivista/mailig list letteraria di 'genere' e non generalista.
Se l'autore è multiplo, ancor più giusto è che il recensore/commentatore sia multiplo. Molti degli iscritti a /Giap/ sono sicuramente dei forti lettori e presumibilmente anche qualcuno dei suoi amici e/o familiari. Mi sembra sia giusto che tale 'ingrato' lavoro venga svolto da chi trae in genere piacere dalla lettura, che non ha eccessivi problemi di tempo, che ha letto molto e ora stenta a trovare qualcosa di interessante.
Per esempio io potrei dedicarmi a tale attività e formare con una certo numero di iscritti alla lista il "critico multiplo". Basterebbe creare un'altra zona download del vostro sito, oppure un'ulteriore mailing list e uno spazio per le recensioni dei singoli critici che col passar del tempo e con l'incremento del loro numero si facciano collettive.
Magari quel testo con numerose recensioni entusiastiche potrete anche leggerlo.
Fate girare l'dea, se si trovano più di venti volontari credo si possa fare, in fin dei conti essere un estimatore della vostra scrittura 'dovrebbe essere un certificato di sicurezza' per la digeribilità dei testi.
Sarebbe necessaria una piccola discussione preliminare per definire un minimo di regolamento.
Propongo che sia inalienabile il diritto di abbandonare il testo là dove il tedio o il disgusto assalga, il diritto di piena libertà di opinione e di ricevere il testo in formato immodificabile (ad esempio in pdf) e che un archivio venga tenuto sul sito per evitare infinite polemiche sul plagio, parola a mio avviso priva di significato, ma che molti considerano valida. Cordiali saluti>>
S.M., 30/08/2002


[WM1:] Scrive lo scrittore svizzero Peter Bichsel:

"Forse si potrebbe rivalorizzare la conversazione letteraria se si tenesse uno 'scrittore residente', uno da cui poter andare dopo che si è letto un libro e dire: 'leggilo anche tu perché domani vorrei discuterne con te'.
Si può aggiungere che, se ha qualche senso che esista la figura del critico letterario, la sua funzione potrebbe essere quella di un partner pubblico per lettori solitari, un co-lettore pubblico. Peccato che pochi siano disposti a interpretare in questo modo la loro funzione di critici. I lettori sanno quanto si può essere soli nell'entusiasmo per un libro, quanto si può essere soli, ad esempio, con 'Le affinita' elettive', con il 'Wilhelm Meister', con 'I dolori del giovane Werther'."

Un co-lettore pubblico. Bellissimo. OK, ragioniamoci sopra e cerchiamo di aggiornare l'idea a quest'epoca di peer-to-peer, condivisione, identita' multiple etc.
S.M. propone "un'altra zona download". Marco Dimitri, il nostro webmaster, è d'accordo e propone una sezione del sito, realizzata in php e interattiva, in cui i visitatori si autogestiscano letture reciproche e discussioni.
Sarebbe la soluzione più pratica dal punto di vista tecnico. D'altra parte, sarebbe forse... poco intima. Esiste anche il pudore, sentimento nobile e legittimo: mettereste on line, leggibile praticamente da tutti, un testo che avete appena finito di scrivere e di cui non siete sicuri? Io credo di no.
In alternativa, S.M. propone un'apposita mailing list. Problema: le liste di discussione, se non c'è un moderatore, "svaccano" molto in fretta (è la termodinamica, bellezza!). S.M. sarebbe disponibile a fare il moderatore?
Altrimenti, si può fare una cosa che è senz'altro "alla buona" ma mi sembra più "calda":
noi raccogliamo nomi di volontari "lettori pubblici" o - come dice Bichsel - "lettori residenti", e li mettiamo in un elenco, elenco che mettiamo a disposizione degli scrittori che ci contattano. Costoro scrivono ai lettori pubblici e chiedono: "chi di voi in questo periodo ha tempo di leggere questo mio testo che parla di etc. etc.?" Uno o più lettori pubblici si dicono disponibili, ricevono e affrontano il testo, poi mandano il commento all'interessato e, per conoscenza, a noi e agli altri lettori. Il commento può suscitare l'interesse di altri, noi compresi, e la cosa prosegue. Quanto all'embrione di regolamento proposto da S.M., in linea di massima sono d'accordo, ma per evitare polemiche sul "plagio" (bah!) è sufficiente che di ogni testo venga spedita una copia anche a noi, per custodirla, a mo' di notai :-)
Esprimetevi. Io nominerei responsabili del progetto S.M. e P.M.M.
[A proposito, lo scorso anno qualcuno ci spedì un romanzo intitolato "La spiaggia di Sylt". Abbiamo l'allegato ma non abbiamo più il messaggio, e nel testo non è indicato l'autore. Autore misterioso, palesati.]
/Giapsters/, per ora è tutto. Con quelli che verranno, ci incontreremo a Mantova. A tutti gli altri, arrisentirci dopo il 5 settembre.
 


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Iscritti a /Giap/ in data 30/08/2002: 2751
Tutti i numeri arretrati sono archiviati qui:
<http://www.wumingfoundation.com/italiano/Giap/numerigiap.html>