WU MING 1 PRENDE LE DISTANZE DALL'ARTICOLO DEL "VENERDI'"



Prendo decisamente le distanze dal titolo, dal tono e dal contesto dell'articolo che suppostamente mi riguarda, apparso sul Venerdì di Repubblica di oggi, venerdì 9 dicembre.
 
Una decina di giorni fa la giornalista Anais Ginori mi ha telefonato per commentare la lettera di Wu Ming al Foglio (mai pubblicata) su americanismo e "anti-americanismo", lettera che avevamo pubblicato su Indymedia e aveva dato avvio a una discussione anche interessante
< http://www.italy.indymedia.org/front.php3?article_id=26237&group=webcast >

Io ho cercato di calibrare i toni, cercando di farle capire che la nostra assenza dal corteo di domani (sabato 10 novembre) non è poi questa gran cosa, se uno non è convinto non va e amen e non è un gesto "di rottura".

Mezz'ora dopo, di sua spontanea volontà, la giornalista mi ha spedito il pezzo in anteprima, o meglio, "la parte che mi riguardava". C'era un omissis ("[...]"), ma siccome mi aveva detto che era un pezzo *sulla manifestazione*, ho pensato che lì ci fossero i pareri di altre persone, che so, Casarini, Bernocchi...
Invece lì c'è scritto che noi abbiamo scritto il "manifesto del contro-G8", cosa che è strillata anche nel sottotitolo del pezzo (di cui, a onor del vero, non e' direttamente responsabile la giornalista), dove si dice anche che secondo me "il corteo antiamericano è un errore". Io NON ho mai definito "corteo antiamericano" la manifestazione di domani, la lettera al Foglio serviva proprio a dire che l'antitesi tra filo- e anti-americani non ha senso.

Tornando al "manifesto del contro-G8" Noi NON abbiamo scritto niente del genere. Il riferimento è al proclama "Dalle moltitudini d'Europa", a cui abbiamo contribuito ma che NON abbiamo firmato né rivendicato. Non è nemmeno vero che Wu Ming ha "teorizzato molti dei concetti sbandierati dal movimento". A cosa ci si riferisce? "Moltitudine" è un concetto di Spinoza, che è vissuto trecento anni prima di noi.

Questa scarica di inesattezze è colta al volo per definirmi, nel titolo, "ideologo dei no-global". Nell'articolo stesso io specifico che il movimento non è "no-global", cosa detta da noi in tutte le salse e scritta anche nella lettera al Foglio, che in teoria era l'argomento dell'articolo.

Il pezzo ricevuto in anteprima conteneva espressioni non mie, e l'ho segnalato. Mi si definiva "anima-guida" di Wu Ming. Ho spiegato che non è così, che nemmeno forzando mi si potrebbe definire così, che i rapporti al nostro interno sono assolutamente paritari. Anche nel movimento l'impegno è equamente distribuito, alla Carovana Zapatista non c'ero io, c'era Federico.

Inoltre, mi si definiva "deluso". Ho contestato anche questa definizione. Ho detto che, semmai, siamo "perplessi". C'è un bel cazzo di differenza.

Ho anche detto che era ora di finirla con 'sta storia dei "ragazzi di Wu Ming", dal momento che io ho quasi 32 anni e comincio a stempiarmi, e altri due vanno per i 38.

Che me l'ha mandato a fare il pezzo in anteprima se poi lo ha lasciato tale e quale?

Inoltre, il pezzo è corredato da una foto che mi è stata "rubata". Quello è lo "sbaraccamento" del banchetto di AN da Piazza Re Enzo a Bologna, tre o quattro giorni dopo Genova.
Lo sanno cani e porci che non ci mettiamo in posa per i fotografi, non andiamo in TV etc.

Insomma, sono stato ingenuo e sono caduto in una trappola. Chiedo scusa alle compagne e ai compagni ed  entro in silenzio-stampa. Non risponderò MAI PIU' a nessun tipo di domanda che tocchi anche marginalmente il movimento.
Spero che il dibattito sui limiti del movimento prosegua a prescindere da questo infortunio.

Roberto Bui (Wu Ming 1)