/Giap/#8, IVa serie - Faremo la nostra parte - 15 luglio 2003



0. Finalmente oltre quota 4000
1. Zapatismo o barbarie - di WM4 (di prossima uscita su Carta, in anteprima per i giapsters)
2. Speciale carta ecosostenibile
2b. L'iniziativa va presa ora - di WM1
2c. Appello congiunto degli scrittori italiani
2d. Responsabilità universale - di WM5
2e. Links
3. Lawrence d'Arabia e la guerriglia contro il copyright - di WM1
4. Speciale su Elmore Leonard e Tishomingo Blues
5. Racconto Open Source: pronta la versione 1.1.0 - di WM2
5b. Nuovi collettivi letterari nati dai nostri "progetti comunitari"
6. Calendario date estive
7. Einaudi ripubblicherà *Asce di guerra*, *Q* uscirà negli USA

 

 

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Al momento di spedire quest'ultimo numero prima della pausa estiva, Giap ha 4022 iscritt*.
Il 3 novembre 2002 festeggiavamo il superamento della "Quota Tremila", oltre la quale - secondo le leggi italiane - non saremmo più stati un "piccolo comune". Bene, la nostra municipalità autonoma continua a crescere: quasi mille nuov* iscritt* in 250 giorni. E ci piace pensare che non stia crescendo solo la quantità.
Arrisentirci a settembre, e ricordatevi di Nandropausa 4bis, che conterrà i vostri commenti ai libri consigliati venti giorni fa.


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Zapatismo o barbarie

di Wu Ming 4

http://www.wumingfoundation.com/italiano/outtakes/zapatismo_o_barbarie.html


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Carta ecosostenibile: l'iniziativa va presa ora

di Wu Ming 1

Wu Ming ha aderito alla campagna internazionale di Greenpeace per la diffusione e l'utilizzo di carta non ottenuta dall'abbattimento delle ultime foreste secolari.
I dati sono impressionanti: pare che ogni due secondi (due secondi!) venga disboscata un'area grande quanto un campo di calcio. Particolarmente sconfortante è la situazione della giungla amazzonica. A detta dell'Istituto di ricerca spaziale brasiliano (Inpe), tra il luglio 2001 e il giugno 2002 sono scomparsi oltre 25.000 kmq. di foresta amazzonica. E' il tasso di deforestazione più alto dopo quello del biennio 1994-1995. Secondo l'Inpe, che ha studiato le immagini satellitari, tra il 1995 e il 2001 in media sono scomparsi 18mila chilometri quadrati di Amazzonia brasiliana all'anno. Secondo il WWF, i dati del 2003 potrebbero essere anche peggiori, e il governo Lula non ha ancora fatto nulla di concreto per fermare l'ecocidio.
Centinaia di specie animali e vegetali vanno estinguendosi ogni anno per colpa di questa politica dissennata, che porta dritti all'apocalisse ecologica. I nostri "cugini" primati (gorilla, gibboni, oranghi, scimpanzè etc.) potrebbero estinguersi nel giro di una decina d'anni.
L'iniziativa va presa ORA e, come sempre, va presa dal basso.

Esiste una cellulosa a origine controllata, tutelata dal marchio FSC (Forests Stewardship Council), che comincia a farsi strada, sconfiggendo pregiudizi e resistenze più culturali che economiche. Le sue caratteristiche sono spiegate qui: http://www.greenpeace.it/camp/foreste/salvaocancella/soluz.html
A Genova, il 28 giugno scorso, si è tenuto un convegno organizzato da Greenpeace, con la presenza di alcuni scrittori. Per buona sorte, l'evento ha avuto una vasta eco sulla stampa.
Quando abbiamo appreso dell'iniziativa, avevamo già deciso di aderire alla campagna, anche spinti dal fatto che in Gran Bretagna e nel Commonwealth i nostri libri (come tutti quelli pubblicati da Random House) recano già questa dicitura: "La carta utilizzata da Random House è un prodotto naturale e riciclabile ricavato da legno coltivato in foreste sostenibili. Il processo di produzione è conforme alle normative ambientali del paese d'origine".
Anzi, quando ci è giunta voce del convegno, stavamo già scrivendo una lettera all'Einaudi, nella quale ci spingevamo un po' oltre.
Come spiega WM5 nel suo pezzo, il problema non è soltanto la provenienza della cellulosa: il ciclo produttivo della carta ha un enorme impatto ambientale; oltre a consumare una spropositata quantità di risorse primarie quali l'acqua, genera sostanze molto tossiche che vengono rilasciate nell'ambiente.
Nello sfogliare l'ultimo libro dell'ecologista americana Julia Butterfly Hill (Ognuno può fare la differenza: consigli pratici e storie esemplari per difendere l'ambiente, Corbaccio, Milano 2002, www.corbaccio.it) ci era caduto l'occhio sul colophon, dove campeggiava un box con la seguente frase: "Questo libro è stato stampato su carta riciclata e disinchiostrata al 100 per cento. Maceri e scarti di lavorazione vengono riutilizzati per la produzione di nuova carta. L'impatto ambientale è reso nullo da un impianto di depurazione delle acque a ciclo chiuso. Le acque a loro volta vengono depurate e riciclate per ridurre il prelievo idrico." "Figata!", ci siamo detti, "Dobbiamo ottenere la stessa cosa!". Tanto più che in Italia Julia Hill ha il nostro stesso agente, il comandante Heriberto Cienfuegos, che quindi non è nuovo a questo tipo di trattativa.

Tirando le somme: la priorità è senz'altro l'utilizzo di cellulosa FSC, per fermare la distruzione di foreste che sono non solo i polmoni del pianeta e il tempio della sua biodiversità, ma anche la memoria a lungo termine dell'umanità (cfr. Jacques Brosse Mitologia degli alberi, Rizzoli, Milano 1991).
Questo è l'oggetto della campagna di Greenpeace, ed è una questione che non ha direttamente a che fare col riciclaggio (l'articolo di Repubblica del 28/06 u.s., e soprattutto l'intervista a Vittorio Avanzini di Newton Compton, faceva un po' di confusione al riguardo).
Nella nostra lettera, abbiamo esortato l'Einaudi a utilizzare tale cellulosa per tutta la produzione Einaudi, comprese le collane che richiedono carta di alta qualità. Invece, nel caso specifico dei nostri libri, che sono tascabili, vorremmo andare oltre, e chiedere l'utilizzo di carta riciclata (100% fibre di recupero).

Riguardo a quest'ultima, vorremmo prevenire un'obiezione molto frequente: è vero, è sempre necessario uno sbiancamento, o "deinking" a base di composti chimici (ma senza cloro). Tuttavia, l'impatto ambientale è abbattuto dalla depurazione a ciclo chiuso, e in ogni caso basta un piccolo confronto: per sbiancare la carta riciclata si utilizzano per ogni tonnellata di prodotto da 7 a 15 Kg di composti chimici a base di ossigeno, contro i 250 Kg necessari per la carta nuova.

Abbiamo firmato l'appello che riportiamo qui di seguito (invitiamo tutti i colleghi e le colleghe iscritt* a Giap a firmarlo, comunicando l'adesione a: letizia@greenpeace.it). Inoltre, dedichiamo al tema questo speciale (e a settembre/ottobre una sezione apposita sul sito). Ci siamo resi disponibili come testimonials della campagna, anche se come testimonials siamo un po' scarsi, visto che non ci facciamo fotografare e non andiamo in tivvù. Comunque, faremo la nostra parte.

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APPELLO CONGIUNTO DEGLI AUTORI ITALIANI


Io, insieme ad altri autori italiani, mi preoccupo per la distruzione delle foreste primarie.

Credo che l'industria editoriale italiana, con l'uso che fa della carta, contribuisca alla deforestazione. Credo che ciò potrà essere evitato se l'editoria si impegnerà ad usare carta "non proveniente dalle foreste primarie". Vorrei anche che gli editori si impegnassero attivamente con i fornitori per farli approvvigionare da foreste sostenibili come quelle certificate dal Forestry Stewardship Council (FSC).

Firmando l'appello congiunto degli autori, mi impegnerò affinché possano essere raggiunti i seguenti obiettivi:

Pubblicare il mio prossimo libro su carta "non proveniente da foreste primarie".

Incontrare il mio editore e convincerlo a non usare carta derivante da foreste primarie. Lo incoraggerò ad utilizzare carta proveniente da fonti sostenibili come il FSC.

Impegnarmi con l'industria editoriale, in quanto parte della rete degli autori, per farle cessare di usare carta derivante da foreste primarie ed incoraggiarla ad usare carta proveniente da fonti sostenibili come il FSC.


Firme (ultimo aggiornamento 10 luglio 2003):

Fulvio ABBATE, Edoardo ALBINATI, Niccolò AMMANITI, Stefano BENNI, Sandrone DAZIERI, Andrea DE CARLO, Giancarlo DE CATALDO, Luciano DE CRESCENZO, Erri DE LUCA, Maria Ida GAETA, Kuki GALLMANN, Carlo GRANDE, Rosetta LOI, Maurizio MAGGIANI, Dacia MARAINI, Aldo NOVE, Lorenzo PAVOLINI, Sandra PETRIGNANI, Fernanda PIVANO, Elisabetta RASY, Enrico REMMERT, Lidia RAVERA, Ugo RICCARELLI, Francesca SANVITALE, Gabriella SICA, Enzo SICILIANO, Sandro VERONESI, WU MING (Roberto BUI, Giovanni CATTABRIGA, Luca DI MEO, Federico GUGLIELMI, Riccardo PEDRINI), Dario VOLTOLINI, Gudrun DALLA VIA.

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Responsabilità universale

di Wu Ming 5

Penso che il discrimine politico tra una parte e l'altra passi oggi per l'accettazione di una responsabilità totale nei confronti della specie umana e del contesto ambientale in cui la specie, che comprende gli uomini che ci hanno preceduto e quelli che ci seguiranno, dovrà vivere. In altri termini, la questione ambientale è, oggi, la questione attorno alla quale devono ruotare tutte le scelte, politiche e esistenziali. Adottare uno stile di vita consapevole riguardo a consumi insensati e a dissipazioni inutili di energia è immediatamente un gesto politico, e rendere più persone possibili consapevoli della portata dei problemi e della fitta rete di connessioni che mettono in relazione scelte anche apparentemente insiginificanti con le condizioni generali di salute del pianeta è una pratica di importanza letteralmente vitale. Si parla dell'acqua, del cibo, dell'aria. Di ciò di cui materialmente sono fatti i corpi degli esseri viventi: niente di lontano, o di astratto. Quello che mangi. Quello che respiri. Quello che sei.

Pratico la letteratura e le mie parole finiscono, alla fine di un processo di produzione industriale che dissipa energia in ogni passaggio, su un supporto fatto di carta. E' il modo che ho scelto per essere presente e attivo nella vita della collettività.

La carta è il materiale su cui si basa l'edificio della presente civilizzazione mondiale. Senza la carta le informazioni che hanno reso possibile lo sviluppo scientifico e il progresso materiale non avrebbero potuto essere diffusamente trasmesse. In una prospettiva storica, la Cultura è il Libro, e il Libro è fatto di carta. Anche in tempi di informatizzazione e di moltiplicazione vertiginosa di supporti, per molti è ancora il libro di carta il vettore principale di comunicazione. E' un oggetto che rientra nella sfera dell'affettività. Il libro è un oggetto "caldo". La sua materialità è tranquillizzante, come se appartenesse ormai all'ordine del naturale e non dell'artefatto. E' un effetto prospettico "sentimentale" che coinvolge molti oggetti e tecnologie la cui origine può essere fatta risalire abbastanza indietro nel tempo. E' un effetto prospettico che distorce gravemente i fatti.

Tutte le tecnologie di cui l'uomo dispone sono, in sostanza, dei convertitori di energia. Viviamo nell'illusione che esse rappresentino un'estensione teleologica delle capacità umane, un'amplificazione delle capacità intellettive e psichiche, fisiche e manuali, e che servano al uomo per produrre il mondo. Ma "produrre" non è la stessa cosa di "trasformare". Produrre è, in sostanza, impossibile. Nemmeno la più piccola quantità di materia o di energia viene prodotta, in realtà: tutta la storia tecnologica dell'umanità avviene all'interno di un orizzonte definito in modo invalicabile dalle leggi della termodinamica.

L'industria cartaria che produce il supporto su cui leggete queste parole è un'attività altamente energivora. Comporta uno spaventoso consumo di acqua, rilascia nell'ambiente sostanze tossiche e inquinanti. Assorbe il 4% dell'energia globale e si colloca al quinto posto della graduatoria dei consumi energetici industriali. Accorgimenti tecnici e l'impiego di impianti di cogenerazione hanno consentito di migliorare il rapporto energia/prodotto. Rispetto agli anni '70 il consumo energetico dell'industria cartaria è stato abbattuto del 22% negli USA e addirittura del 50% in Giappone. Tutto questo però è servito soltanto a frenare la crescita entropica. Nel trentennio scorso l'aumento di produzione nel settore ha toccato l'89%. Di fatto, il consumo di energia dell'industria cartaria è cresciuto del 49%. In tutte le fasi del processo di produzione è necessario impiegare grandi quantità di acqua. Per favorire la saldatura delle fibre l'impasto deve essere diluito in una soluzione acquosa al 99%. Occorrono, a seconda del tipo e della qualità della carta, dai 44 agli 83.000 litri di acqua per ogni tonnellata di fibra vergine.

I miei libri consumano il pianeta.

La tecnica potrebbe essere letta come strategia specifica tesa alla concretizzazione, alla messa in opera del mondo secondo schemi e griglie concettuali prevedibili. Rappresenterebbe l'esito finale del tentativo di matematizzazione del mondo, tentativo che risale a Platone e a tempi e pensatori ancora precedenti.

Sicut era in principio... Nei tempi precedenti l'Apocatastasi la coincidenza tra principio e fine, una delle forme centrali del pensiero religioso tradizionale, assume una forma violentemente parodistica. La matematizzazione - l'idealizzazione- del mondo assume la specie della pesantezza, dell'incombenza, della bruta e pura materialità, con buona pace dei precusori e delle loro sante barbe. Il carattere qualitativo e simbolico del numero si perde, rimane la serialità, la molteplicità indefinita, il limine, la tendenza all'infraumano. La tecnica, variante della tradizionale cura messa in campo dall'occidente per alleviare l'ansia metafisica, assume allora la forma di una terapia d'urto, chemioterapia feroce e invasiva.

Nella veste di autore impegnato politicamente, come si diceva un tempo, ritengo che la società abbia bisogno di ben altre forme di terapia. Occorre un processo di rialfabetizzazione, occorre estendere il concetto di ecologia agli ambiti sociali e comunitari, occorre una ecologia della mente, anche: ma la produzione di discorso e l'avvio della narrazione collettiva che ci traghetterà in una prossima fase storica comporteranno comunque dissipazione di energia, quella necessaria perchè libri vengano stampati o computer prodotti. Non si può lottare contro l'impatto ambientale senza avere un impatto ambientale. In una prospettiva di responsabilità universale - non si richiede niente di meno, in questo momento- occorre però fare di tutto per minimizzare tale impatto. Occorre incominciare a pensare radicalmente un'altra tecnica, altri oggetti.

Gli oggetti che la tecnica attuale (la tecnica figlia dei flussi energetici potenti e vorticosi dei combustibili fossili) mette a disposizione della specie non sono che "materia di mondo" trasformata, enti la cui origine non ha propriamente nulla a che fare con l'"umano" - oggetti tellurici, metallici, che traggono l'essenza dal ventre della terra e sono frutto di una vera e propria consumazione materiale di questa, oppure oggetti evanescenti, virtuali, tesi alla smaterializzazione e alla parodia della spiritualità. Gli oggetti che la tecnica attuale mette a disposizione della specie sono in realtà apparati di cattura simbolici che servono a perpetuare le superstizioni relative al denaro e all'economia, a situare il mondo entro l'orizzonte ideologico compresso e ripiegato di cui la "produzione" dell'esistente - il capitalismo - ha bisogno per sopravvivere.

Di fronte all'uomo si concretizzano allora strumenti ambigui, ironici placebo strutturati o semplicemente ammucchiati in modo da organizzare una metamacchina complessiva che ha gli stessi confini del mondo, e della quale potremmo essere nient'altro che gli operatori. Metamacchina che ha articolazioni immediatamente e percepibilmente minacciose: stabilimenti vasti come piccole città che vomitano scorie nell'atmosfera, costruzioni innervate da longheroni d'acciaio, allucinanti distese di cemento -pietra masticata, rimuginata e vomitata nell'ansia di concretizzare il mondo- ma anche settori più soffici, blandi, apparentemente innocui, distretti che nella topografia dell'esistente, come abbiamo visto, sono considerati in qualche modo tranquillizzanti, forse per la consistenza degli oggetti che li compongono, forse per la relativa antichità di questi.

Se fosse necessario convincersi ulterioremente che la questione ha a che fare davvero con la salute pubblica, e non coinvolge solo la coscienza di qualche intellettuale-anima bella-abbracciaalberi che trova il tempo per porsi simili astrusi problemi, citerò ancora qualche dato.

Il Toxics Release Inventory, un monitoraggio scientifico sulle emissioni per unità produttiva di ben 74 diversi settori industriali statunitensi, colloca le cartiere tra le maggiori fonti di inquinamento industriale. Gli inquinanti più nocivi derivano dalla fase di sbiancamento, consistente nel candeggiare la pasta di legno con il cloro, usato di solito in forma gassosa. Si tratta di un procedimento che comporta il rilascio di diossine nelle acque di scarico. Come tutti sanno, la diossina è una sostanza altamente tossica. Dispersa nell'ambiente, contamina il cibo, l'acqua e si accumula lentamente nel corpo, provocando il cancro, l'infertilità, alcune forme di diabete, gravi danni nella fase di sviluppo infantile.

Le mie parole vanno in giro per il mondo a questo prezzo.

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Per maggiori informazioni:

La situazione delle foreste secolari:
http://www.greenpeace.it/camp/foreste/salvaocancella/

Scarica la guida al consumo intelligente del legno (PDF):
http://www.greenpeace.it/camp/foreste/salvaocancella/index_file/legnoconsumo.pdf

Progetto "Città amiche delle foreste":
http://www.greenpeace.it/camp/foreste/citta/

Misura il tuo impatto ambientale e scopri come ridurlo:
http://www.bancadelclima.it/


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Lawrence d'Arabia e la guerriglia contro il copyright

di Wu Ming 1

http://www.wumingfoundation.com/italiano/outtakes/copyright_guerriglia.html


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Segnaliamo l'eccellente "Speciale Elmore Leonard" confezionato da Nino e Rox di blackmailmag.com (brothers & sisters to us!).

Contiene: biografia, bibliografia e filmografia dello "zar del romanzo criminale", recensione dell'ultimo Tishomingo Blues, breve saggio di Wu Ming 1 su come "Tradurre Elmore Leonard" e articolo di Bob Sinisi su Robert Johnson e la colonna sonora del romanzo. A ulteriore corredo di tutto questo, un'utile lista di links su Leonard e i suoi libri.

http//www.blackmailmag.com/Elmore_Leonard.html


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La ballata del Corazza: pronta la versione 1.1.0

di Wu Ming 2

Allora, piccolo resoconto su questo primo aggiornamento del racconto open source.
I contributi "narrativi" sono stati una ventina. Più cinque o sei commenti sulla natura del progetto, le sue finalità e i suoi presupposti.
Rimando per il momento la valutazione sul pochi e sul molti, sul successo dell'iniziativa. Anche perché siamo ben lontani dalla fine.
Pochi o molti che siano, questi venti contributi sono comunque costati parecchio lavoro.

In primo luogo, per l'estrema varietà delle proposte. Alcune, erano "semplici" editing. Suggerimenti di parole da cambiare, frasi da spostare, aggettivi sacrificabili. In un paio di casi, le modifiche non erano evidenziate in alcun modo, c'era soltanto un nuovo testo, già editato, e il confronto/incrocio con la vecchia versione ha rasentato il delirio. Per le prossime volte: segnate i cambiamenti in maniera chiara e distinta.
Poi c'erano interi pezzi da inserire, spesso concorrenti, a volte del tutto sconnessi con la storia della Porcilaia.
Diverse persone hanno scritto interi racconti "ispirati" all'originale, con retroscena, spin-off, addirittura il resoconto di una partita di calcio tra il Leoncavallo e il Conchetta di Milano. Unico collegamento: la squadra del Leoncavallo soprannominata Corazzata Potemkin.
Ho cercato di prendere spunto da questi racconti "laterali" e di inserire qualcosa all'interno della Ballata. Con la partita dei centri sociali e con l'identità "fascista" di Elvio non ci sono riuscito. Li abbiamo messi scaricabili nella stessa sezione del sito: se qualcuno riesce a farli fluire "dentro" il racconto principale, ben venga. Ma forse, stanno bene anche "fuori".

Infine, c'è stata anche la proposta di un finale aperto, da proseguire. In questo caso, ho utilizzato alcuni spunti contenuti nel pezzo, ma ho deciso di lasciare il finale così com'era, perché se a tutto 'sto casino aggiungiamo pure il finale da completare, mi sa che non se ne esce più vivi. Tuttavia, se l'idea vi piace, fatelo sapere. Magari la prossima versione potrebbe tenerne conto.
Nel frattempo, il progetto continua, e come previsto, si sdoppia.
Da una parte, "La Ballata del Corazza" continua ad essere liberamente modificabile.
Entrambe le versioni del racconto sono ora accessibili alla nuova sezione del sito denominata "Communal Projects":
http://www.wumingfoundation.com/italiano/comunitari.htm
Chiunque vuole può suggerire variazioni, cancellature, trapianti all'indirizzo opensource@wumingfoundation.com
Le indicazioni che arriveranno entro il trenta settembre verranno inserite nella nuova versione, che sarà poi letta in quel di Trento, al Castello del Buonconsiglio, giovedì 6 novembre 2003.
In quell'occasione, la lettura sarà accompagnata da una composizione musicale, scritta per l'occasione da Nicola Staffellini, Alessandro Giannotti, Giovanni Fiorini, Maurizio Zanotti. Anche questi quadrumviri hanno deciso di "aprire" il codice sorgente del loro lavoro e chiedere a chi ne ha voglia di provare a modificare quanto hanno già fatto. Ovviamente, bisogna avere un po' di dimestichezza con partiture musicali, strumenti, armonie. Il file zippato con l'intero spartito lo trovate qui:
http://www.wumingfoundation.com/italiano/opensource/spartito.zip
Eventuali modifiche, suggerimenti, cambiamenti vanno segnalati a quadriviumperwuming@virgilio.it

Infine, ricordiamo sempre la pagina in formato wiki per modificare il testo "in tempo reale", senza filtri, selezioni e ricomposizioni: http://zwiki.org/LaBallataDelCorazza

Insomma, fatevi vivi.

A presto,

WM2, 10 luglio 2003

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Si moltiplicano i collettivi letterari nati dai nostri "progetti comunitari": dopo Kai Zen, nato dal progetto "Romanzo Totale / Ti chiamerò Russell", nasce (in Ispagna) Tronco de Senegal, per seguire lo sviluppo del progetto "Negro Alquitran".
Il sito di Tronco de Senegal è qui:

http://www.nodo50.org/eltroncodesenegal/


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DURANTE L'ESTATE, POTRETE INCONTRARE WU MING IN QUESTI LUOGHI E DATE:


16 LUGLIO - Parma
h.21, Caffè letterario "Serre Petitot", Parco Ducale
Presentazione di Giap! nell'ambito della rassegna
"Biblioteca nomade" a cura di Beppe Sebaste
tel. 380/3597250

§

24 LUGLIO - Calamandrana Alta (AT)
h.21 Festival Teatro e Colline 2003, Parco del Castello
Musiche e canzoni per la Lettura Scenica di 54
Con la partecipazione di Yo Yo Mundi, Fabrizio Pagella, Dario Berveglieri, Stefano Tassinari e Wu Ming
[Non è una presentazione di Giap!, ma alla fine si parlerà pure di quello]
Info: Comune di Calamandrana tel. 0141.75114

§

16 AGOSTO - Brescia
h.18, Festa di Radio Onda d'Urto
via Grandi, zona industriale
(uscita autostrada Brescia ovest)
Presentazione di Giap!
Info: urtobs@ecn.org


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Un po' di novità che ci riguardano dal backstage dell'editoria:

Buone notizie per chi alle presentazioni si lamenta dell'introvabilità di Asce di guerra.
Einaudi ha comprato i diritti del libro, tornati a noi e a Vitaliano dopo lo scazzo col precedente editore.
Uscirà per Einaudi Stile Libero, in un futuro non meglio precisato.

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Salvo imprevisti dell'ultimissima ora, pare si sia conclusa la trattativa per l'uscita di Q negli Stati Uniti. Verrà pubblicato nei prossimi mesi dalla Harcourt Books, stessa traduzione (di Shaun Whiteside) dell'edizione britannica.

Arrisentirci a settembre.

WM