/Giap/#2n.s. - Comincia il Periodo Especial - 18, rajab 1422


1. /Giap/ e sito: conti in rosso, allarme rosso (di Wu Ming 1 & Wu Ming 2)
2. News varie, Havana Glam Party + calendario presentazioni
3. Americani & "anti-americani" (di Wu Ming 1)
4. Noi, la Biennale e un noto avvinazzato (da RAInet)
5. Aneddoti, lettori ansiosi, lettori compulsivi
6. Dal Kenya: Il mare oltre Genova
7. Znet-It cerca traduttori!



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Cari Giapsters,
Dopo discussioni e temporeggiamenti, abbiamo deciso di rendervi partecipi di un problema che da tempo alleggerisce le tasche e ostruisce le sinapsi di tutti noi.
Bando ai preamboli: il sito www.wumingfoundation.com e la newsletter /Giap/ hanno un "costo" che non siamo più in grado di sostenere da soli. "Costo" non solo in senso di vile danaro, ma anche in termini di lavoro vivo, tempo dedicato a un’attività piuttosto che a un’altra.
Se le nostre pagine web e la nostra newsletter fossero un prodotto puramente "pubblicitario", realizzato unicamente con lo scopo di vendere e mantenere una relazione col nostro "target", senza troppi problemi ci appresteremmo a chiudere entrambi: se anche stessero svolgendo il loro compito in maniera egregia, sarebbe ugualmente uno strumento troppo oneroso per un’azienda senza capitali, i cui guadagni finiscono direttamente nelle tasche dei soci e riescono a malapena a pagare bollette e alimenti.

Siamo convinti, però, che siano molto di più della semplice interfaccia tra un impresa e i potenziali acquirenti dei suoi prodotti. Quantomeno la newsletter e la sezione "downloads", da cui si possono scaricare opere edite e inedite del tutto gratuitamente, non rientrano in questa logica. Per questo riteniamo importante che il sito e Giap continuino ad esistere, pur senza uscire dalla *economia del dono* all’interno della quale sono nati e cresciuti.

In soldoni (appunto), NON pensiamo di risolvere la situazione facendo "pagare" l’iscrizione a Giap, o peggio ancora, imponendo una membership a chi vuole visitare certe sezioni del sito.
La soluzione potrebbe essere quella tentata da diverse radio locali, come Popolare di Milano, Città del Capo di Bologna, ecc. Queste emittenti, essendo diffuse nell’etere, sono fruibili da chiunque senza pagare una lira, tuttavia, chi lo desidera, può sostenerle con una donazione (nel loro caso chiamata "abbonamento"), il che permette di continuare a regalare informazione libera e indipendente, cultura, musica.

Qualcosa di simile potrebbe funzionare anche per wumingfoundation.com e per Giap (con la differenza che le radio, anche quelle non commerciali, hanno entrate anche dalla pubblicità, mentre sul nostro sito non troverete MAI "banners" di altre aziende o simili).

Se ci facciamo i conti in tasca, la manutenzione del sito costa all’incirca 361,52 euro al mese (tra bollette, affitto del server e ore di lavoro), ovvero più di 4300 all'anno (8 milioni di lire). Come compenso per la manutenzione di wumingfoundation.com, paghiamo anche le spese di server del sito di Marco Dimitri, bambinidisatana.com. Un salasso che ci fa lavorare in perdita, anzi, in apnea.

Al momento ci sono più di 1600 iscritti a Giap. Se TUTTI ritenessero 1000 lire (mille lire! 0,52 euro!) un prezzo ragionevole per ogni numero di /Giap/ (più o meno ne spediamo venticinque all’anno) ci ritroveremmo con più di 30 milioni (circa 15.500 euro) e, dopo esserci rimborsati delle spese, per due anni potremmo mandare avanti la baracca senza dover batter cassa.

Ovviamente, è utopico pensare che *proprio tutti* i Giapsters siano disposti a barattare 20-25.000 lire con un prodotto che continuerà COMUNQUE ad arrivargli a casa e resterà fruibile da chiunque, pagante o no. Ma questo sarebbe il risultato ideale (e poi 1600 è il numero degli iscritti: i fruitori di Giap sono almeno il doppio). Volando più bassi ci basterebbe anche il rimborso + un’autonomia di un anno (in tutto 18 milioni). Dopodiché, proprio come fanno le radio, ogni anno torneremmo in pista con una s ottoscrizione tra vecchi e nuovi iscritti.

Chiaramente, non siamo arrivati a chiedervi una cosa del genere senza mettere in conto di alimentare ulteriormente l'economia del dono. Sul sito (che ha appena goduto di un re-styling) c'è già una nuova sezione dedicata ad Havana Glam (con rassegna-stampa, commenti etc.), una nuova pagina di download da cui scaricare  i libri in pdf anziché in rtf (thanks to Marcel e Federico V.), e a proposito di download presto saranno disponibili:
- edizioni di Q in altre lingue
- il libro "La settima chiave" sulla carovana zapatista
- la rubrica "Sottoterra!" che Wu Ming 2 cura sul settimanale imolese "Sabato sera"
- la rubrica "Lo stile come arte marziale" che Wu Ming 1 cura per puro diletto sul mensile "Riviera Beat"
Inoltre partiranno progetti di romanzi collettivi scritti a rotazione.

A questo punto, la palla è a voi. Non abbiamo fissato nessuna ‘quota’ individuale. Pensate a quello che ritenete giusto ‘regalarci’ per sostenere Giap e wumingfoundation.com, diciamo pure come ‘attestato di stima’ per questo nostro lavoro.

Stiamo aprendo un conto corrente postale, intestato a Federico Guglielmi e Riccardo Pedrini. Nonostante le privatizzazioni, la roboante campagna sul Bancoposta, "Bella scoperta!" e tutto il resto, le poste rimangono l'indegno carrozzone che sono sempre state, i tempi burocratici sono a dir poco brachicardici, ci vuole più di una settimana prima che ti assegnino il numero di c.c.p. Forse sapremo qualcosa lunedì e spediremo alla lista i dati e la causale del versamento. Intanto vi lasciamo il week-end per pen sarci un po' su :-)

Tramite i numeri di /Giap/ renderemo conto del bilancio. Glasnost: sono soldi "pubblici" e come tali li tratteremo. Thanks.



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Sul numero del "Guerin Sportivo" in edicola martedì 9 ottobre, Wu Ming 1 e Wu Ming 3 firmano un articolo sulla necessità di riaprire il "caso Maradona". L'autobiografia Yo soy el Diego è pubblicata in tutto il mondo ma non ancora in Italia. Per quali motivi (anche politici in senso stretto) "el pibe de oro" è considerato un nemico pubblico? Se l'articolo vi stimola a discuterne, scrivete alla rivista.

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Con lentezza ma con metodo è andata esaurita la prima edizione di Nemici dello Stato (DeriveApprodi 1999). Stiamo ragionando su una nuova edizione con estesa post-fazione scritta da Wu Ming 1 e Wu Ming 4.

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Negli ultimi tempi si è fatta notare la carica "anticipatrice" dei romanzi di Wu Ming 5 (Libera Baku ora ancor più di Havana Glam). Ma il clima di "guerra orbitale" delle ultime settimane ha strani echi anche nel romanzo breve collettivo "Canard à l'orange mécanique", scaricabile gratis dal nostro sito. E' il momento giusto per rileggerlo o leggerlo per la prima volta, in ogni caso discuterne, come stanno facendo gli iscritti al newsgroup it.fan.pikappa


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Riviera Beat - Edizioni Fanucci - Il Covo - Wu Ming
presentano:

HAVANA GLAM PARTY
Maratona sub-culturale in pieno Scontro tra Civiltà,
ispirata al romanzo di Wu Ming 5 *Havana Glam* (Fanucci AvantPop, 2001)
"E’ caduta Babilonia la Grande!"
27 ottobre 2001
Presentazione della serata:
< http://www.wumingfoundation.com/italiano/havana/havanaparty.html >

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Calendario presentazioni di *Havana Glam* (ottobre-novembre). E' ancora suscettibile di modifiche.

13 ottobre ore 18,00 - Piacenza, Libreria Fanrenheit 451, Piazza Duomo, h.17:30
Info: tel/fax 0523-335725

18 ottobre ore 21,00 - Ravenna, Libreria Feltrinelli, via IV novembre 5/7, h.21
Info: tel 0544-34535

20 ottobre ore 21,00 - Quarrata (PT), Libreria Fanrenheit 451, via Montalbano 186, h.21
Contatti: tel 0573-774174, e-mail: f451@lycosmail.com

30 ottobre ore 21,00 - Torino, Circolo Fuori Luogo, Corso Brescia 14
info: <zip@ecn.org>, all'attenzione di Gian Marco

7 novembre ore 21,00 - Vicenza, Libreria Librarsi, Contra' delle Morette 4, h. 21
Info: 0444-547140

11 novembre ore 21,00 - Roma, Centro Sociale Corto Circuito, via F. Serafini 57, tel. 06/7217682

18 novembre ore 18,00 - Fidenza (PR), Libreria Mondadori, via Berenini 68

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Non avevamo ancora ringraziato Raquél per le preziose traduzioni in castigliano. Lo facciamo ora.



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Sulle accuse di "anti-americanismo" rivolte al movimento:
< http://www.rai.it/RAInet/cultura/pub/raiCuPubArticolo/1,2409,,00.html?id_obj=5567&sezione=homepage > (Wu Ming 1, 28/9/2001)


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Una curiosità su Venezia, Wu Ming e i situazionisti:
< http://www.rai.it/RAInet/cinema/pub/raiCiPubArticolo/1,2359,,00.html?id_obj=4984&sezione= >


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Tornando alla letteratura strictu sensu:
quest'aneddoto editoriale non eravamo ancora riusciti a inserirlo.

<<Salve amici e non-amici, qui è Enrico Brizzi.
Ho letto la newsletter del 14, e francamente ho trovato irresistibile la descrizione dei vostri scazzi con l'industria editoriale.
A questo proposito ve ne racconto volentieri una: come forse non sapete, a gennaio scorso è uscito un libro chiamato l'Altro Nome del rock scritto a quattro mani col narratore thriller bolognese Loris Marzaduri, un progetto a cui tenevo particolarmente che aveva incassato la diffidenza del mio precedente editore poiché riteneva che il nome di Marzaduri in copertina avrebbe 'bagnato le polveri'. Lasciando a ognuno le polveri che preferisce, si è poi trovato, come nel caso di Q, una major più attenta di vari e indies, o forse più capace, per via delle economie di scala, di rischiare su un progetto poco ortodosso (un narratore seminoto e uno sconosciuto che scrivono insieme).
Bene, in un primo momento si pensava di intitolare la session con i nostri cognomi. Brizzi-Marzaduri. Potrà farvi schifo, ma era un'idea.
Ora, l'argomento inconfutabile dell'ufficio marketing è stato che una cosa del genere non si può fare, perché la GGGGGente avrebbe pensato che 'Marzaduri' era il titolo dell'opera.
Questi i potenti mezzi della prima casa editrice del paese.
Buona strada,
Enrico Brizzi>>

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<<Scusa il disturbo, ma ci sto pensando da troppo tempo: quale sarà il tema del vostro prossimo libro? In Q era "l'individualità", in Asce la memoria e nel prossimo sarà l'Azione?
Aspetto con ansia. M.>>


[WM1:]
Non so se c'e' *un* tema nei nostri libri, tra l'altro crediamo piu' nella comunita' che nell'in-dividuo, la coscienza del protagonista di Q e' scissa, frammentata, passa da una identita' provvisoria all'altra, quindi e' semmai un -dividuo, alla ricerca di una comunita', noi ne seguiamo i tentativi e registriamo i fallimenti, e se c'e' una morale su questo e' che per trovare una comunita' (a Venezia o a Istanbul) occorre avere esperienza dello sradicamento... Un'altra cosa che si evince da Q è che il Poter
e sbaglia e anche il miglior agente nemico puo' defezionare all'ultimo minuto, il che fa sì che non esista un "ultimo minuto".
Se il tema di *Asce* riguarda la memoria, e' perche' si afferma che e' necessario *violentarla*, questa memoria, tenerla in costante movimento. Ma anche Q parlava di questo, in fin dei conti.
Comunque i temi emergono quando rileggiamo il testo finito.
*54* lo stiamo finendo in questi giorni, e mi sembra che parli della dignita', dello stile, del rapporto tra vivi e morti, del senso che attribuiamo alle nostre azioni.
*Havana Glam*, in definitiva, ha un messaggio (oddìo!) uguale a quello di tutti i libri di Wu Ming: in qualunque istante le possibilità sono infinite.

***

<<Da quando ho letto Asce di guerra non ho più avuto un attimo di tregua.
Subito dopo mi sono tuffato su Q che ho finito di leggere a fine giugno; a luglio c'è stato Genova ed adesso l'attentato negli Usa. Un continuo di emozioni, di rabbia, di voglia di capire.
La lettura di Giap e di testi su altri siti, giornali e riviste, le discussioni, mi hanno letteralmente stremato. Purtroppo sono un lettore accanito e per staccare dall'argomento "guerra" ho iniziato la lettura di Nemici dello stato: ho avuto un vero e proprio shock.
Non ho ancora terminato, quindi mi riservo di tornarci sopra ma ha rimesso in discussione parecchie cose che avevo ormai sedimentato o rimosso: dal concetto del pentitismo come effetto della sconfitta della lotta armata e non come causa; dal ruolo dei giudici di "sinistra" e dei maxiprocessi, fino al dolore per aver scoperto sul vostro libro della morte di Giuliano Naria, per il quale in quegli anni avevo partecipato anch'io a manifestazioni di solidarietà (inutili, evidentemente).
Resto ancora però della convinzione che le BR e i vari altri gruppi armati abbiano contribuito a distruggere la possibilità di "fare politica" in Italia. Voi potrete pure ribattere sulla improponibilità della responsabilità oggettiva, ma io sono arrivato a pensare, ma anche altri, che ci fosse una responsabilità soggettiva. Mi ero illuso di poter andare "fuori tema" ovvero su una prospettiva storica più distaccata dal contingente, ma ho visto in questo libro troppe cose che si stanno riproponendo oggi, ed in alcuni casi con gli stessi soggetti, sulla criminalizzazione del dissenso (obiezione direte voi: non si è mai smesso).
Sarò azzardato ma il fenomeno black bloc così lucidamente da voi analizzato e ripudiato mi ricorda alcune dinamiche del movimento della seconda metà degli anni settanta (infiltrazioni, spostamento dal terreno politico a quello militare e conseguente criminalizzazione con "diserzione" dei noviolenti).
Ero anche intenzionato a scrivere delle impressioni sugli ultimi numeri di GIAP, ma non faccio in tempo a mettere insieme qualche idea che arrivano altre notizie, analisi, riflessioni davvero notevoli.
L'ultima in ordine di tempo riguarda un testo di Toni Negri, che era riportato oggi sul sito di indymedia (in inglese). L'affermazione che "tutti i popoli sono stati colpiti in questo attacco" la condivido appieno, come vi avevo scritto già all'indomani della tragedia. Nelle vostre analisi traspare invece il concetto che siano stati colpiti gli "americani" cioè qualcuno altro da noi. Quando si colpisce nel mucchio a me vengono in mente le bombe sui treni, alla stazione di Bologna, in piazza a Brescia: in p arole povere il fascismo e questo ha le stesse caratteristiche di un attentato fascista (oggettivamente o soggettivamente?). Non dimentico le stragi compiute dagli americani con la scusa di Saddam, ecc. ma non facciamo l'errore di metterli su due piatti diversi della bilancia.
Un ultimo pensiero lo voglio dedicare al presidente del Consiglio italiano che ieri ha fatto due affermazioni importantissime che più o meno fanno: 1) la civiltà occidente è superiore e conquisterà il mondo; 2) i contestatori del G8 hanno lo stesso nemico dei terroristi (ne consegue che..sono terroristi?)
Inizialmente ho pensato ad uno scherzo, un'uscita di Benigni o qualcosa del genere; oggi invece ho fatto un amara considerazione: esprime il sentire di larghi strati della popolazione italiana, di quella popolazione che ha come unica fonte di "informazione" i 5TG, che quindi conosce l'islam per quello che gli hanno fatto vedere e che non leggono altro, perché magari lavorano tutto il giorno.
La cosa più amareggiante è che questo sentire è condiviso anche da gente cosiddetta "popolo di sinistra". Facendo leva su questi ceti medi, scontenti, frustrati dalla riduzione del potere d'acquisto e riparandosi dietro il presidente degli Stati Uniti, Berlusconi sta consolidando ed allargando il consenso, anche perché c'è il deserto completo. Io faccio difficoltà a contrastare questo "sentire" con le armi del ragionamento, perché non si basano su ragionamento ma su suggestioni e tutti dovrebbero sapere qu anto è pericoloso giocare con le suggestioni.
Per favore ditemi che sbaglio e che è solo un momento di depressione.
Ciao
Gabriele>>


[WM1:]
In assoluto non sbagli, ma tra cielo e terra vi sono molte piu' cose di quante ne contenga un attimo di depressione. Ora lo anticipo, poi ci ragioneremo sopra tutti insieme: questa fase dell'insorgere delle moltitudini si è consumata, è finita, deve arrivare "qualcosa di completamente diverso", la cui *continuità* col movimento globale all'inizio non sarà nemmeno percettibile. Il conflitto ripartirà da un altro piano, con altre pratiche, da parte di altri soggetti, coi quali sarà necessario connettersi. Biso gna ragionare sul filo della catastrofe. Stiamo per avere una metamorfosi. Probabilmente sarà dura, durissima. Ma sarà.
"Anche la partita a scacchi non finisce con una vittoria o una sconfitta. Finisce quando i pezzi bianchi e quelli neri vengono tolti dalla scacchiera e rimessi nella scatola. Rimane allora qualcosa di diverso dalla vittoria o dalla sconfitta - rimane il ricordo di una trama che è stata tessuta, di una melodia che è stata suonata. Non rimane Scipione; rimangono Scipione e Annibale. Il primo non può e non potrà mai esistere senza il secondo. La vincita non sta nell'ultima mossa, sta nella somma finale." (Ernst Juenger, *Al muro del tempo*)
Occorre fare in modo che la "somma finale" non sia quella tra Bush e Bin Laden, ma quella tra l'Impero e le moltitudini, tra la cooperazione sociale estesa dal capitale e la comunità che può riappropriarsene.


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Dal Kenya, subito prima dell'attacco alle Twin Towers (di cui dice molto, più di quanto non sembri):

<<cari topazi,
tutto scorre su binari pieni di curve e gallerie ma anche per questo piu' interessanti; personalmente ho passato penso una delle estati piu' angosciate della mia ridotta/ossidata esistenza; l'aspettare un bimbo ha cambiato la percezione di tante cose, anche e forse proprio per questo l'estate ha portato pensieri confusi ed a volte preoccupati; tre mesi netti di cielo grigio (robe di kappa sopra il grigiore di Nairobi non hanno illuminato i colori migliori e le notizie che intanto arrivavano dall'Italia non
 incoraggiavano grosse scommesse; l'estate si e' fermata a genova, o meglio qui non e' mai iniziata. Perche' genova e' solo un punto di arrivo e le ripartenze possono portare ancora piu' lontano, in direzioni poco illuminate; ma bisogna andare.
Nella violenza cieca di genova sono venuti fuori vent'anni di uggia nera che ha infangato la coscienza di un paese, ma forse meglio dire di una fetta di mondo. Perche' gia' ad Amsterdam nel 1997, dove mi trovavo per caso, ricordo la polizia caricare trivialmente ragazzi/e seduti sulla scalinate delle chiese a cantare, bere e fumare. Il giorno dopo ci sarebbero stati i (pacifici) cortei di critica al trattato UE di Amsterdam, e l'unico rumore tollerato era il silenzio.
Gia' la' vidi ragazzine di vent'anni in lacrime picchiate senza pieta' da robocop alieni, tute nere col distintivo, che massacravano gente, non cose.
E mi dissi che la polizia del nord era terribile; anche nella civilissima olanda accadevano
spudoratamente certe cose... che nell'europa del sud siamo in fondo piu' fortunati.
E' il paragone che ancora si usa per distinguere il nazismo dal fascismo, e non serve assolutamnete a capire. Ed infatti ecco genova, rispolverata a nuovo e revolverata di nuovo.
Nel frattempo infatti tutti gli esperimenti del capitale impazzito, biecamente guidato da istituzioni
rozze ed avide (WTO, FMI,WB) stanno naufragando nella melma, trascinandosi intere fette di popolazioni e culture nel vortice; le avanguardie della ristrutturazione stanno miserimmamente franando, nell'apnea di un mondo che le guarda come si guarda un leone in gabbia che inizia a mordere le sbarre fino a perdere le gengive. E la gente aspetta solo di vedere cosa accade dopo, senza rendersi conto che anche le proprie gengive iniziano a cigolare.
E lo dico da un paese dove nessun principio di diritto e' stato applicato, il presidente (in carica da 25
anni) tiene in piede uno dei governi piu' corrotti del mondo e ciononostante il Kenya e’ la punta di diamante degli aggiustamenti strutturali in africa ed ha ricevuto miliardi di dollari (inghiottiti dai
burocrati) per smantellare servizi sociali e svendere imprese pubbliche: negli ultmi dieci anni sono
comparsi fenomeni come i bambini di strada (seicento mila oggi), i sieropositivi sono un quarto della
popolazione (ed I preseprvativi moralmente scorretti, I farmaci economicamente inaccessibili, gli ospedali praticamente fatiscenti), la fuga dalle campagne, impoverite dall’agricolture globalizzata da esportazione ha riempito gli slums e ridotto generazioni intere alla disperazione (a nairobi la
meta' della popolazione vive nel 1,5%di terra - gli slums), la criminalita' e' esplosa in maniera
assordante e fili spinati elettrificati e doberman ben aizzati sono il paesaggio tipico dei quartieri piu'
chic.
E sono dati di padre Alex Zanotelli, che vive da anni nello slum di Korogocho, non di un trentenne demente ed intossicato ideologicamente (io ?).
Cosi’ uno dei paesi piu’ ricchi del mondo presenta tassi di fame, malattie e poverta’ elevatissimi, per
il solo fatto di dover ‘contribure’ al mondo.
Ma il kenya di per se' non esiste, e' solo terra di mezzo, terra di passaggio tra la bava avida del
capitale e le risorse pregiate del Sudan (petrolio), del Congo (metalli, pietre ed olii preziosi) e della
Somalia (Uranio), che gli americani bramano da tempo, ben accompagnati dai cugini europei e canadesi. E l’indicatore piu’ efficace anche in questo caso e’ lo stato di ‘warfare’, questo trasformare conflitti in guerre, che da piu’ di dieci anni controlla e permette di controllare questi paesi.

Verra’ il vento e ci sembrera’ almeno fresco.

Michele>>


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<<4 giorni fa, in risposta alla giap-newsletter, segnalavo un sito, interessante sia per la mole di materiale sull'11 settembre, sia, soprattutto,  per la sua qualità. si tratta di ZNet ( http://www.zmag.org/reactionscalam.htm ).

non so se in questo breve tempo hai avuto occasione di darci un'occhiata, ma ti scrivo perché la situazione si è evoluta. ora esiste anche un sito in italiano, con le traduzioni di parte del materiale presente su ZNet:

http://www.zmag.org/Italy/index.htm

Al momento, siamo in sette a tradurre. Siccome ci sono mega e mega di articoli/commenti/reazioni interessanti (non solo centrate sull'attacco terroristico a NY), avremmo un impellente bisogno di nuovi traduttori.

cito da ZNet-It:

"APPELLO
Il lavoro di localizzazione di ZNet, data l'ampiezza dell'offerta e la velocità con cui cresce, non può che procedere molto lentamente. Chi abbia desiderio di contribuire e si senta in grado di produrre traduzioni di buona qualità può mettersi in contatto con  Sergio De Simone (sdesimone@gmx.net)"

Ti chiedo un favore: potresti inserire il link al sito e l'appello nel prossimo numero di giap? tra 1600 giappisti, qlc risponderà... è un'occasione per trasformarsi da fruitori in creatori di informazione.
(secondo te, tradurre è creare? mi sembra uno strano ibrido--saluti all'ornitorinco, godibili come sempre le vostre newsletter--, a metà tra atto creativo e semplice copiatura, il produrre e il riprodurre)

E molti lettori di giap troveranno ZNet-It interessante, indipendentemente dal tradurre o meno, ne sono sicuro.

grazie e alla prossima!

Marcel
m.m.a@inwind.it>>


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